RASSEGNA STAMPA DELLA FIALS-CIL E
DEL CSA NELLA PROVINCIA DI LATINA
Lunedì 30 gennaio 2006
Mobilitazione in via Costa
Lavoratori
della Provincia in agitazione: «Chiediamo il rinnovo del contratto Altrimenti
sarà sciopero»
Da oggi i dipendenti dell’amministrazione provinciale di
Latina sono in agitazione. L’annuncio è del Csa, coordinamento sindacale
autonomo, che attacca: «In caso di mancate risposte da parte della Provincia
arriveremo allo sciopero generale del personale interessato».
Le motivazioni della mobilitazione riguardano diverse questioni rimaste
irrisolte. «Nonostante il Csa - spiega il coordinatore provinciale del
sindacato, Michele Marocco - abbia presentato da circa un anno la bozza per il
rinnovo completo, quindi economico e normativo, del contratto collettivo
decentrato integrativo, l’amministrazione provinciale ha convocato una sola
riunione».
Il contratto, spiegano i sindacalisti, serve a «stabilire regole certe a tutela
dei diritti dei lavoratori, attualmente assenti; a migliorare la gestione delle
risorse umane al fine di consentire l’adattamento della disciplina contrattuale
collettiva nazionale di lavoro alle concrete esigenze organizzative e
funzionali dell’Ente; ad armonizzare le esigenze poste dai mutamenti
legislativi intervenuti e dagli strumenti individuali dei contratti di livello
nazionale». Marocco accusa: «Non è stata rispettata l’estensione dei benefici
della progressione economica e della distribuzione del salario accessorio,
avvenuta regolarmente a tutti gli altri dipendenti provinciali, ai lavoratori
trasferiti dalla Regione Lazio ai sensi della legge regionale 14/99. Dal 2002 i
lavoratori ex-regionali non partecipano né alla distribuzione del salario
accessorio né alle progressioni economiche orizzontali, quindi agli scatti
economici di carriera, nonostante il regolare versamento dei fondi necessari a
tale scopo da parte della Regione Lazio alla Provincia di Latina». Il sindacato
denuncia anche decurtazioni delle indennità che venivano regolarmente erogate
da anni ai lavoratori di alcuni settori. Inoltre il numero delle progressioni
risulta insufficiente rispetto alla dotazione organica dell’Ente. «Inoltre non
esistono regole per il pagamento delle indennità e degli straordinari»,
conclude Marocco.
Il Csa sul piede di guerra per
il mancato rinnovo del contratto, chiesto un incontro urgente
Provincia, dipendenti in agitazione
Latina (30/01/2006)
- Marocco: "Se non ci ascoltano arriveremo allo
sciopero generale"
Da ieri il Coordinamento Sindacale Autonomo (Csa) ha proclamato lo Stato di
Agitazione di tutto il personale dell'Amministrazione Provinciale di Latina.
Una decisione che porterà, in caso di mancate risposte da parte della Provincia
di Latina, allo sciopero generale del personale interessato. Le motivazioni di
questa decisione sono state comunicate in ogni dettaglio e inviata
all'Amministrazione.
In sostanza il Csa, non avendo sottoscritto la preintesa del Contratto
Collettivo Decentrato Integrativo relativo all'anno 2005, ha convocato lo
scorso 14 dicembre tutti i lavoratori in assemblea che hanno dato mandato a
questa organizzazione sindacale di inviare una nota protesta alla Provincia di
Latina inserendo tutte le rivendicazioni emerse durante l'incontro. "Il
Csa - scrivono dal Coordinamento - ha immediatamente inviato questa nota ma la
Provincia di Latina non ha considerato affatto le richieste del personale ed ha
convocato le RSU e le organizzazioni sindacali per sottoscrivere il definitivo
e immutato testo del Contratto Decentrato. Il Csa non ha firmato e, a seguito
del mandato ricevuto dai lavoratori nelle predetta assemblea, ha dichiarato lo
stato di agitazione di tutto il personale che potrà essere trasformato in
sciopero generale se la Provincia di Latina continuerà a non prendere in
considerazione le giuste rivendicazioni dei propri dipendenti". Ma quali
sono queste rivendicazioni?
"Nonostante il Csa abbia presentato da circa un anno la bozza per il
rinnovo competo - scrive Michele Marocco - quindi economico e normativo, del
Contratto Collettivo Decentrato Integrativo, necessario a stabilire regole
certe a tutela dei diritti dei lavoratori, attualmente assenti e a migliorare
la gestione delle risorse umane al fine di consentire l'adattamento della
disciplina contrattuale collettiva nazionale di lavoro alle concrete esigenze
organizzative e funzionali dell'Ente; ad armonizzare le esigenze poste dai
mutamenti legislativi intervenuti e dagli strumenti individuali dei contratti
di livello nazionale; l'Amministrazione Provinciale ha convocato una sola
riunione e nonha stato rispettato quanto previsto nel Contratto Collettivo
Decentrato Integrativo che prevedeva l'estensione dei benefici della
progressione economica e della distribuzione del salario accessorio, avvenuta
regolarmente a tutti gli altri dipendenti provinciali e ai lavoratori
trasferiti dalla Regione Lazio.
Dal 2002 i lavoratori ex regionale non partecipano nè alla distribuzione del
salario nè alle progressioni economiche orizzontali, quindi agli scatti
economici di carriera, nonostante il regolare versamento dei fondi necessario a
tale scopo da parte della Regione Lazio alla Provincia di Latina; con il
Contratto Collettivo Decentrato Integrativo stralcio 2005 i lavoratori di
alcuni settori dell'Amministrazione si sono visti decurtare delle indennità che
venivano regolarmente erogate da anni; ci sono problematiche relative al
rispetto della normativa sulla sicurezza e igiene sui luoghi di lavori
soprattutto per quelli destinati al personale del settore della viabilità; si
segnala il mancato inizio delle trattative per l'approvazione del nuovo
Regolamento della Polizia Provinciale, l'attuale è stato approvato nel lontano
1988; non esistono regole per il pagamento delle indennità e degli
straordinari, i lavoratori attendono anche un anno per vederseli erogare.
Inoltre - continua - la busta paga paga non consente una descrizione analitica
delle ore di straordinario e delle indennità non permettendo alcun controllo da
parte del lavoratore e da anni si richiede la rivisitazione degli accordi, per
tutti i settori dell'Amministrazione, relativi agli orari di lavoro e di
servizio, alle attuali indennità contrattuali, al trattamento di trasferta ed
all'applicazione dei nuovi istituti contrattuali istituiti a livello nazionale.
In tale situazione l'Amministrazione interpreta unilateralmente le normative
nazionali e decentrate. Pertanto si chiede all'amministrazione un incontro
urgente ribadendo lo Stato di agitazione.
Elisabetta Bonanni
La furia dei sindacati
Lsu: ad un passo dall'intesa Schintu rompe l'accordo
Sabaudia (25/02/2006)
- Il sindaco di Sabaudia detta legge anche nella
contrattazione sindacale dei dipendenti. E' questa la dura realtà che hanno
scoperto (e sulla quale sono andati a sbattere) i rappresentanti del sindacato
autonomo CSA nel corso delle procedure per la chiusura dei nuovi contratti per
le maestranze ex-LSU, avviate lo scorso 22 febbraio. Il fatto viene oggi
pubblicamente denunciato dal coordinatore provinciale del CSA Michele Marocco,
che con un comunicato stampa parla di "fatto che lede profondamente la
dignità dei lavoratori" e rende pubblica la propria versione dei fatti.
"I sindacati, le RSU e i rappresentanti della parte pubblica avevano
raggiunto, con la delegazione del comune di Sabaudia, un accordo per il
passaggio a 36 ore settimanali di impiego di circa 50 ex-LSU, assunti dal
comune a tempo indeterminato ma ad orari di 12 o 24 ore per settimana".
L'accordo prevedeva "il passaggio immediato di 3 lavoratori a 36 ore - spiega
Marocco -, degli ultimi 6 che stavano fermi a 12 ore a 24 ore, e nel corso
dell'anno il passaggio di tutti i dipendenti alle 36 ore". Quando il punto
d'equilibrio sembrava raggiunto, c'è stata la rottura, provocata però da un
soggetto terzo rispetto alle trattative, cioè il Sindaco Schintu. "Il
sindaco, entrato in sala e subito informato dell'accordo, ha affermato -
dichiara Marrocco - di non essere affatto d'accordo su quanto concordato, senza
dare alcuna spiegazione e aggiungendo di ritenere accettabile soltanto il
passaggio sui tre lavoratori a 36 ore". E' bene precisare che, per ora, il
sindaco stesso e il comune non ha rilasciato alcuna dichiarazione di replica.
Ma, a quanto pare, dalle parti del sindacato ci vorrà ben altro per calmare le
acque. Lo stesso CSA ha preannunciato lo stato di agitazione degli ex-LSU e
"tutte le iniziative sindacali che si renderanno necessarie".
"Quella del comune di Sabaudia è una situazione inaccettabile. Sono molti
i dipendenti che vanno avanti con lo stipendio ridotto da 2/3 alla metà,
arrivando così al di sotto della soglia di povertà. Per di più -termina il
polemico comunicato - si continua ad usare personale a tempo determinato, a
conferma della cronica mancanza di personale nella dotazione organica".
Simone Calvani
Marocco, coordinatore
provinciale del CSA, chiede di vederci chiaro
I Vigili Urbani sono spiati?
Convocata
un'assemblea dei lavoratori della Municipale
Gaeta (27/02/2006) - Il Coordinamento
Provinciale di Latina Sindacale Autonomo - Regioni e Autonomie Locali, per voce
del suo coordinatore provinciale Michele Marocco, dopo aver appreso da un
articolo apparso su un quotidiano l'altro ieri, che il Comune di Gaeta ha
incaricato un'agenzia investigativa per il controllo del personale della
Polizia Municipale ha inviato una missiva al Sindaco del Comune di Gaeta
Massimo Magliozzi (nella foto), al Segretario del Comune di Gaeta,
all'Assessore al Personale, al Dirigente della Polizia Municipale e al
Dirigente del Personale. "Questa organizzazione sindacale - precisa
Marocco - ha immediatamente inviato una nota per avere delucidazioni sulla
veridicità della notizia e chiarimenti sulla vicenda, richiedendo nel contempo
l'accesso a tutti gli atti amministrativi eventualmente emessi
dall'Amministrazione Comunale per verificare le modalità di individuazione e
l'espletamento dell'incarico dell'agenzia investigativa. Se tale notizia
venisse confermata il Coordinamento Sindacale Autonomo attiverà tutte le
iniziative sindacali e legali per la tutela dei lavoratori interessati in
quanto, a parere della nostra organizzazione sindacale, non sono state
rispettate le fondamentali norme dello Statuto dei Lavoratori, ed esattamente
gli articoli 2 e 3, che prevedono l'utilizzo di guardie giurate e agenzie
investigative solo ed esclusivamente " ..... per scopi di tutela del
patrimonio aziendale", e l'obbligo della comunicazione ai lavoratori
interessati de "i nominativi e le mansioni specifiche del personale
addetto alla vigilanza..........".
Inoltre, si rappresenta che il Comune di Gaeta ha nella propria dotazione
organica sufficiente personale direttivo, addetto contrattualmente - presente
peraltro sia nel Settore della Polizia Municipale che nello stesso Ente - al
coordinamento e controllo del personale delle categorie inferiori, per svolgere
appieno tale funzione garantendo anche la privacy dei dipendenti stessi che tra
l'altro rivestono funzioni molto delicate di polizia giudiziaria, stradale,
locale nonché di pubblica sicurezza". Prosegue Marocco. "Per tale
ragione la nota è stata inviata anche al Prefetto di Latina, al Garante della
Privacy, alla Corte dei Conti, per l'accertamento di eventuali danni erariali,
e al Ministero del Lavoro - Servizio Ispettivo dell'Ufficio Provinciale del
Lavoro di Latina - affinché tali autorità possano intervenire in caso di
accertate inadempienze alla legislazione vigente. Il nostro sindacato rimarrà
in attesa della documentazione richiesta ai sensi della Legge 241 del 1990 al
Comune di Gaeta e attiverà, nel caso vengano confermate le notizie, tutte le
iniziative sindacali che inizieranno con la convocazione di apposita assemblea
dei lavoratori di Polizia Municipale".
Francesco Furlan
Il Coordinamento Sindacale
Autonomo ha indetto due assemblee per giovedì
Asili e materne, interviene il Csa
Per affrontare
il disagio relativo alla carenza di personale
Latina (07/03/2006)
- Gli asili nidi e le scuole materne si trovano al centro
di un disagio che diventa, giorno dopo giorno, sempre più insostenibile. La
delicata situazione che va avanti, ormai dal mese di gennaio, non ha lasciato
indifferenti gli organi competenti che si sono cominciati a muovere al fine di
giungere presto ad una soluzione. Il problema ha avuto origine dal momento in
cui il Comune ha deciso di tagliare i fondi compresi nel Bilancio Pubblico sul
capitolo di spesa riguardante le assunzioni straordinarie del personale degli
asili nido pubblici, delle scuole materne e degli altri servizi di pubblica
utilità.
La riduzione riguarda i fondi destinati a pagare le supplenti. Quando, quindi,
le lavoratrici assunte a tempo indeterminato non possono svolgere l'attività
lavorativa i bambini vengono rispediti a casa. Per legge ogni insegnante non
può badare a più di sei bambini. E' chiaro, quindi, che per ogni educatrice
assente vengono rispediti a casa sei bambini. Un vero paradosso amministrativo
che coinvolge tutti gli asili comunali della città il 'Piccolo Mondo' di via
Aurunci, 'La Giostra' di via Gran Sasso, 'Babylandia' di via Bachalet e 'Il
Trenino' di Latina Scalo e le scuole materne. Di fronte ad una situazione
'incredibile' ma purtroppo reale il 'Coordinamento Sindacale Autonomo' ha
deciso di indire due assemblee informative rivolte al personale docente e non
docente dei servizi educativi del comune di Latina (Asili nido e scuole
materne). L'incontro, previsto per il 9 marzo presso la sala piccola del teatro
comunale, sarà suddiviso in due assemblee che avranno luogo dalle 7,30 alle
9,30 e dalle 15,30 alle 17,30.
Durante le assemblee volute dal Csa si affronterà il grave disagio relativo
alla carenza del personale con riferimento ai sacrifici a cui i lavoratori
stanno andando incontro a seguito di tale carenza e ai disagi che hanno
iniziato a colpire e continueranno a gravare sui bambini costretti a spostarsi
da una classe all'altra con tutte le ripercussioni sulla didattica e sulla
personalità che ne possono conseguire. Secondo il Csa è necessario un confronto
serio con i lavoratori al fine di conoscere nel dettaglio tutte le problematiche
dei vari settori e delle diverse figure professionali dei servizi educativi.
L'incontro nasce anche dal desiderio di iniziare una concertazione con
l'Amministrazione al fine di trovare tutte le possibili vie d'uscita da una
difficoltà molto sentita soprattutto dai piccoli utilizzatori del servizio.
L'appuntamento fornirà anche l'occasione per dare ai presenti informazioni sul
contratto collettivo nazionale di lavoro. All'assemblea parteciperà Michele
Marocco, coordinatore provinciale del Csa e il segretario generale della
Fials-Cil.
Marica Pucinischi
Michele Marocco chiede
l'applicazione degli scatti previsti dal contratto
Il Csa 'fa i conti' alla Provincia
Latina (11/05/2006)
- E' stata inviata al Presidente della Provincia di Latina
Armando Cusani, ai sindaci dei Comuni della Provincia, al Presidente della
Camera di commercio, ai Presidenti delle Delegazioni Trattanti degli Enti della
Provincia di Latina, ai Dirigenti del Personale degli Enti della Provincia
pontina, una lettera urgente da parte del Coordinamento sindacale autonomo.
Il sindacato, che già in passato aveva contestato all'amministrazione
provinciale un comportamento antisindacale poiché non rispondeva alle loro
sollecitazioni, ha conteggiato quelle che considera le somme arretrate.
"In data 9 maggio ultimo scorso - scrivono dal Csa - presso l'Aran, è
stato sottoscritto il Contratto collettivo nazionale del Lavoro (Ccnl) relativo
al biennio economico 2004-2005 per il personale non Dirigente del Comparto
Regioni e Autonomie Locali, comportante aumenti tabellari per tutti i
dipendenti con conseguente attribuzione di somme a titolo di arretrati.
Pertanto, alla luce di quanto sopra, questa Organizzazione sindacale chiede
l'immediata attivazione delle operazioni utili, a partire dall'aggiornamento
delle competenze stipendiali a partire dal corrente mese di maggio, alla
corresponsione degli importi arretrati e all'applicazione degli istituti
economici a carattere vincolato e automatico, entro e non oltre 30 giorni dalla
data di stipula del contratto come previsto dall'articolo 2 del Contratto
collettivo nazionale del 2004 e dagli orientamenti applicativi da parte
dell'Aran".
La nota, a firma del coordinatore provinciale del Csa Michele Marocco, che ha i
connotati dell'urgenza, non lascia a spazio a dubbi. Ora non resta che
attendere la risposta degli enti interessati.
Lunedì 12 Giugno 2006
Provincia
Richiesta alla Provincia di Latina «quali sono i criteri di
scelta del personale da mandare a visita». L’ha avanzato il Coordinamento
sindacale autonomo «in quanto non risulta richiesta da parte del personale di
mutamento di profilo professionale o causa di servizio». Secondo il sindacato
la Provincia fa riferimento ad assenze per malattia «che non giustificano una
richiesta di accertamenti» e che «comportano un trattamento non conforme dei
dati all’attuale normativa sulla privacy». Il Csa parla di iniziativa che
«sembra più un’intimidazione nei confronti del personale».
Lunedì 12 Giugno 2006
LATINA — Presa di posizione da parte del CSA
(Coordinamento Sindacale Autonomo Regioni e Autonomie Locali) di Latina nei
confronti della Provinvia. Nei giorni scorsi l’ente provinciale aveva inviato
una richiesta alla Commissione medica di Verifica del Ministero dell’Economia,
per l’accertamento dello stato di salute e della idoneità al servizio di sette
dipendenti della Provincia. I lavoratori in questione, infatti, negli ultimi
anni avrebebro accumulato un numero alto di assenze per malattia. Secondo il
sindacato dei lavoratori dell’ente, le assenze a cui si fa riferimento
rientrano nei limiti imposti dalla normativa contrattuale vigente e non
riguardano casi gravi ma semplici assenze dal servizio per malattia. Il CSA,
così, ha inviato una nota allo stesso Ministero ma anche al Garante per la
protezione dei dati personali, sottolineando come gli avvisi recapitati alle
sette persone interessate contengano anche i dati anagrafici, delle malattie e
assenze relativi anche agli altri colleghi interessati alla vicenda,
prefigurando una violazione dela privacy.
L'organizzazione sindacale
scrive al Garante della Privacy contro una nota di via Costa
Provincia - Csa, vicini alla 'guerra'
"Stanno
cercando di intimidire il personale in un momento critico"
Latina (12/06/2006)
- La Provincia di Latina proprio non riesce a farsi voler
bene dai suoi dipendenti che, in un modo o nell'altro si 'rivoltano' contro
l'ente di via Costa.
Dopo lo stato di agitazione proclamato dai dipendenti del servizio pubblico a
causa del mancato rinnovo del contratto collettivo arriva la comunicazione del
Csa,e non si tratta di nulla di buono.
"Si comunica - si legge nella nota formale - che il Csa a seguito di una
nota inviata dal Dirigente del Personale della Provincia di Latina a sette
dipendenti con la quale si richiedeva alla Commissione Medica di Verifica del
Ministero dell'Economia e delle Finanze l'accertamento dello stato di salute
per l'idoneità al servizio, ha inviato una nota alla Provincia di Latina per
conoscere quali siano i criteri di scelta del personale da inviare a visita e i
presupposti giuridici che hanno spinto l'Ente in quanto non risulta a questa
organizzazione sindacale alcuna richiesta da parte del personale di mutamento
di profilo professionale o di causa di servizio".
In sostanza il Csa considera questa richiesta avanzata dalla Provincia
immotivata e, soprattutto portata avanti in violazione della legge sulla
privacy.
"Nella nota della Provincia - si legge ancora nel comunicato a firma di
Michele Marocco, rappresentante provinciale del Csa - si fa riferimento a
semplici assenze dal servizio per malattia, rientranti tra l'altro nei limiti
imposti dalla normativa contrattuale vigente che non giustificano
assolutamente, a parere di questa organizzazione sindacale, una richiesta di
accertamenti sanitari. Inoltre, la nota sopra citata riporta all'interno dati
personali (data di nascita e residenza) e sensibili (riferimento alle assenze
per malattia) che comportano, sempre a parere del Csa, un trattamento non
conforme dei dati all'attuale normativa sulla privacy. Pertanto - conclude
Marocco - non riusciamo a comprendere tale iniziativa della Provincia di Latina
che sembra più un'intimidazione nei confronti del personale in un momento di
rapporti assolutamente non idilliaci con le Organizzazioni Sindacali dopo lo
Stato di Agitazione indetto unitariamente alle Rsu - Cgil - Cisl- Uil qualche
giorno fa". A seguito dell'iniziativa il sindacato ha quindi inviato una
nota anche al garante della Privacy, che riportiamo di fianco.
Elisabetta Bonanni
Il personale della Provincia
di Latina non è più in stato di agitazione: avviato il dialogo
Sindacato diviso, accordo a metà
L'Ente fa un
passo avanti nelle proposte ma il Csa non firma
Latina (16/06/2006)
- Il Coordinamento sindacale autonomo (Csa) con una nota
stampa ha comunica che si è conclusa la concertazione sul piano assunzionale e
concorsuale triennale dell'Amministrazione Provinciale di Latina.
"Dopo lo stato di agitazione proclamato unitariamente dalle Rsu e da tutte
le Organizzazioni Sindacali - si legge nella nota a firma di Michele Marocco,
coordinatore provinciale del Csa - l'Amministrazione guidata dal Presidente
Armando Cusani ha convocato le rappresentanze sindacali per proporre un
documento con l'intenzione di dare risposte alle richieste di parte sindacale.
Il documento prevede nel triennio di riferimento 2006 - 2007 - 2008 un totale
di 181 progressioni verticali a fronte delle 64 della prima proposta suddivise
in 34 per la Categoria A, con una riqualificazione che interesserà tutto il
personale di tale categoria, 46 per la categoria B 1 e 53 per la categoria B3,
34 per la categoria C e 4 per la categoria D 1.
Inoltre è prevista l'apertura del tavolo sindacale per l'istituzione delle
posizioni organizzative e del rinnovo del Contratto Collettivo Decentrato
Integrativo.
Il Coordinamento sindacale autonomo, nonostante l'incremento del numero delle
progressioni verticali, non ha sottoscritto il verbale di concertazione per un
parziale accoglimento da parte dell'Ente alle richieste delle organizzazioni
sindacali, in quanto l'Amministrazione non ha definito i profili professionali
interessati alle progressioni, le modalità e i tempi per l'espletamento delle
procedure e soprattutto non ha indicato la calendarizzazione degli incontri
relativi ai settori attualmente in sofferenza (Formazione Professionale,
Viabilità, Manutenzione Edilizia Scolastica, Centri per l'impiego e Polizia Provinciale),
punti inseriti nel documento di proclamazione dello stato di agitazione.
Nonostante ciò alcune Rsu e organizzazioni sindacali hanno immediatamente
sottoscritto l'accordo chiudendo di fatto la concertazione.
Bisogna sottolineare che la proposta delle organizzazioni sindacali, approvata
all'unanimità dall'assemblea del personale si discosta nettamente dalla
proposta dell'Amministrazione e pertanto il Csa. ritiene necessaria l'indizione
di una nuova assemblea per chiedere il mandato per l'eventuale sottoscrizione
del verbale.
Per opportuna conoscenza - continua Marocco - anche l'organizzazione sindacale
della Cisl non ha sottoscritto il verbale di concertazione e l'assemblea
prevista per domani nella piazza antistante la Prefettura di Latina è stata revocata
per la chiusura non unitaria della trattativa. Pertanto alla luce di quanto
detto il Csa convocherà nei prossimi giorni un'assemblea di tutto il personale
della Provincia di Latina al fine di conoscere l'opinione dei lavoratori".
Elisabetta Bonanni
I dipendenti comunali entrano in sciopero
Terracina (14/07/2006)
- Stato di agitazione dei dipendenti comunali proclamato
dal Coordinamento Sindacale Autonomo. In una nota a firma del coordinatore
provinciale Michele Marocco, il sindacato motiva la sua iniziativa 'con la
grave situazione che si è venuta a creare nel corso del corrente anno nei
confronti dei lavoratori comunali che attendono da oltre sei mesi il pagamento
dei buoni pasto'. Ma le rivendicazioni avanzate dal Csa riguardano anche la
situazione di precarietà dei trentacinque lavoratori socialmente utili, 'per i
quali -lamenta Marrocco- non si è trovata ancora una definitiva soluzione,
nonostante il loro utilizzo nell'Ente da molti anni'. Il sindacato, inoltre,
sottolinea il mancato pagamento degli straordinari e delle indennità ai
dipendenti con cadenza regolare mensile. A questo riguardo, il Csa contesta
l'obbligo imposto dall'Amministrazione comunale ai lavoratori di usufruire
delle ore di recupero "in contrasto con le disposizioni contrattuali
nazionali vigenti". Chiude la lista delle doglianze la mancanza di
informazione rispetto ai contratti di fornitura di lavoro temporaneo e
l'assenza di concertazione per i contratti a termine stipulati dal Comune. In
particolare, il sindacato afferma di non essere stato consultato 'sul numero,
sui motivi, sul contenuto, anche economico, sulla durata dei contratti di
lavoro temporaneo e sui relativi costi'. Niente, poi, dall'Ente si è saputo
sulla 'verifica del rispetto della percentuale per la fornitura di lavoro
temporaneo, mentre per i contratti a termine non risulta mai stata attivata la
concertazione al fine di individuare i fabbisogni di personale da assumere'.
'L'Amministrazione comunale -si legge nella nota- non ha mai dato alcun
riscontro formale alle pressanti sollecitazioni del Csa, non lasciando al
sindacato alternative allo stato di agitazione e, nel caso di ulteriori mancate
risposte, all'indizione di uno sciopero generale dei dipendenti comunali'. Marocco
termina annunciando di avere richiesto il tentativo di conciliazione
obbligatorio del prefetto di Latina, 'per sbloccare una situazione di stallo
delle trattative che si protrae da lunghi mesi e che non permette di trovare
delle soluzioni percorribili'.
Andrea Di Lello
Venerdì 14 Luglio 2006
Terracina/Protestano i dipendenti
comunali
Niente buoni pasto, straordinari ed indennità, i
dipendenti del Comune di Terracina entrano in stato di agitazione chiedendo
l’intervento del Prefetto e minacciando lo sciopero generale. Lo hanno
proclamato ieri attraverso il coordinamento sindacale autonomo a fronte di una
serie di questioni che si trascinano ormai da anni. A partire dai buoni pasto
che non vengo erogati dal primo gennaio di quest’anno. Ma sul tavolo del
sindacato rimangono ancora aperte le questioni sulla concertazione per i
contratti a termini stipulati dal Comunee la situazione precaria di
trentacinque lavoratori socialmente utili per i quali non si è trovata ancora
una definitiva soluzione nonostante il loro utilizzo nell’ente da molti anni.
Martedì 18 Luglio 2006
Provincia l’assemblea nel portone
Un’assemblea in Provincia? Impossibile, nemmeno se la data
la deve stabilire l’amministrazione anziché il sindacato che ha chiesto di poter
disporre di una sala in via Costa o in via Don Minzoni. Risposta? Sono
occupate, l’unica disponibilità è all’ex Ciapi. Risultato? Il Csa e la Cisl
parlano di «comportamento antisindacale dell’ente che ostacola lo svolgimento
dell’assemblea». La riunione, per la verità, si terrà ugualmente in una sede
insolita: il portone d’ingresso della sede di via Costa, domani mattina alle
11. Tutto nasce dall’accordo di «concertazione delle risorse umane» del 14
giugno, ritenuto «iniquo e insufficiente» da Michele Marocco del Csa e Ida De
Masi della Cisl «per alcune categorie di lavoratori e soprattutto non in linea
con quanto dettato dai contratti nazionali». Alla fine l’accordo - che secondo
i sindacati «contrasta con quanto promesso dal presidente in uno degli incontri
ovvero che intendeva avviare percorsi di valorizzazione solo per meriti» - è
stato siglato da cinque rappresentanze sindacali unitarie su dodici. Da qui la
richiesta di assemblea «che intendevamo svolgere nella sede centrale». La
Provincia, però, ha risposto di non avere sale disponibili per tutto luglio
«nonostante le richieste di una data disponibile, invertendo - dicono ancora i
sindacalisti - la consueta modalità di indire l’assemblea con una data
prefissata». Unico spazio concesso all’ex Ciapi «che non accettiamo per
l’innegabile difficoltà e disagio per la partecipazione che si crea ai
lavoratori delle sedi centrali». Domani, allora, tutti nel portone.
Ida De Masi della Cisl e
Michele Marocco del Csa attaccano la giunta Cusani
"La Provincia è antisindacale"
Latina (18/07/2006)
- Sembrava in via di risoluzione la controversia che vede
contrapposti i dipendenti dell'ente provinciale di Latina e i vertici della
Provincia, ma a quanto pare quello che appariva quanto meno come un dialogo
avviato, si è nuovamente interrotto.
Ed è così che, a seguito di un'assemblea dei dipendenti della Provincia di
Latina, i rappresentanti della Cisl Funzione pubblica e del Csa denunciano per
l'ennesima volta il comportamento antisindacale dell'ente di via Costa che, in
questa occasione avrebbe ostacolato propio lo svolgimento dell'assemblea.
"Le scriventi organizzazioni sindacali - si legge nella nota stampa a
firma del Segretario territoriale Fps CCisl Ida De Masi e del Coordinatore
provinciale del Csa Michele Marocco - hanno indetto un'assemblea generale del
personale, per poter discutere ed approfondire con i lavoratori i contenuti
dell'accordo di concertazione per la valorizzazione delle risorse umane della
Provincia di Latina del 14 giugno.
Accordo al quale né la Cisl né il Csa hanno potuto dare il loro avvallo perché
ritenuta iniqua ed insufficiente per alcune categorie di lavoratori e
soprattutto non in linea con quanto dettato dai contratti nazionali".
Nello specifico, nonostante l'ente abbia notevolmente migliorato la proposta
iniziale, aumentando i posti destinati ai concorsi interni ed alle progressioni
verticali, da effettuarsi nel triennio 2006, 2007 e 2008, i sindacati hanno
espresso forti perplessità sia per la genericità della tempistica, sia per l'esclusione
da tali percorsi di alcune categorie di lavoratori. "In particolare -
aggiungono la De Masi e Marocco - la categoria B1 e D3 sono totalmente esclusi
da tale valorizzazione. Inoltre, la decisione di ammettere ai concorsi interni
per la categoria C solo il personale ascritto nella categoria B3, contrasta con
quanto prevedono i contratti nazionali, che prevedono che a tale
riqualificazione siano ammessi i dipendenti ascritti alla categoria B e si
prefigura come illegittima.
L'accordo contrasta infine con quanto premesso dal Presidente in uno degli
incontri; ovvero che intendeva avviare percorsi di valorizzazione solo per
meriti.
La Cisl ed il Csa hanno ritenuto pertanto di non dare il loro avvallo
all'accordo, sottoscritto solo da cinque Rsu su dodici e da una sola
organizzazione sindacale su quattro presenti, ed hanno previsto di effettuare
una riunione con i lavoratori per concordare come procedere sia per questa
problematica che per le altre rimaste insolute (centro Ciapi, Centri per
l'impiego e contratto decentrato). Assemblea che intendevano svolgere nella
sede centrale della Provincia, mentre l'ente sembra non gradire tale evento.
Infatti ha risposto di non avere sale disponibili per tutto il mese, nonostante
le scriventi hanno richiesto all'ente una data disponibile ed una sala libera
sia nella sede centrale di via Costa che in quella vicino al teatro, invertendo
la consueta modalità di indire l'assemblea con una data prefissata, proprio per
evitare ulteriori disguidi.
Dopo vari dinieghi, anche verbali, e dopo un rinvio, la Cisl ed il Csa e
successivamente alla precisazione dell'ente che è disponibile una sala solo nel
centro ex Ciapi di via Epitaffio, le organizzazioni sindacali si sono viste
costrette, a prevedere di effettuare l'assemblea mercoledì 19 luglio nel
portone d'ingresso della sede di via Costa, dalle 11.00 alle 13.00".
A quanto pare infatti i sindacati hanno specificato ai vertici dell'ente che
non si ritiene opportuno accettare la disponibilità di una sala presso il
centro ex Ciapi sito in via Epitaffio, per l'innegabile difficoltà e disagio
per la partecipazione che si crea ai lavoratori delle sedi centrali.
"La proposta dell'ente - concludono Marocco e De Masi - assume, a nostro
avviso, il senso di un comportamento antisindacale avverso, in quanto si cerca
di ostacolare il diritto a svolgere la propria attività. Comunque tale
atteggiamento ostativo non ci spaventa e mercoledì incontreremo comunque i
lavoratori e decideremo come proseguire nelle rivendicazioni con la Provincia".
Martedì 12 Settembre 2006
Terracina
Il Comune non paga? Il sindacato
contrattacca
Di Fabio COCCIA
Piove sul bagnato. Il Comune di Terracina non ha i soldi per
pagare gli straordinari e i buoni pasto ai dipendenti che proclamano lo stato
di agitazione. Lo annuncia il Coordinamento sindacale autonomo con una nota
inviata al Prefetto, al ministero dell’Interno, alla Corte dei Conti e alla
Procura di Latina dove si chiede un intervento, ognuno per il proprio ambito,
affinché la situazione di crisi venga risolta. Nella nota degli autonomi si fa
riferimento anche ai soldi non corrisposti agli scrutatori nelle ultime
elezioni e allo stato di precarietà dei lavoratori socialmente utili. Secondo
il Coordinamento il Comune deve pagare i buoni pasto, le indennità e lo
straordinario da gennaio. Già a luglio il Coordinamento aveva indetto lo stato
di agitazione del personale chiedendo il tentativo di conciliazione obbligatorio
al Prefetto di Latina, ma i rappresentanti del Comune di Terracina non hanno
inviato alcun riscontro formale, si legge nella nota.
Questa mattina si sono dati appuntamento dalle 12 alle 14 presso la sala del
consiglio comunale per un’assemblea generale del personale, per attivare un
ricorso completamente gratuito per tutti i lavoratori del Comune di Terracina,
da inviare alla Direzione provinciale del lavoro di Latina nel quale saranno
richiesti, oltre alle competenze arretrate non erogate, anche la rivalutazione
monetaria e gli interessi legali. Inoltre, nella stessa assemblea saranno prese
importanti decisioni sulle altre problematiche che attanagliano i lavoratori
compresa l’annosa situazione degli lavoratori socialmente utili verificando la
possibilità anche della proclamazione di uno sciopero generale.
Dopo l'esposto
Buoni pasto, la protesta dei dipendenti
Terracina (12/09/2006)
- Stato di agitazione dei dipendenti comunali e richiesta
al prefetto del Tentativo di Conciliazione Obbligatorio. Il Coordinamento
Sindacale Autonomo (Csa) mobilita il personale del Municipio contro il ritardo
dell'amministrazione Nardi nel pagamento dei buoni pasto, degli straordinari e
della corresponsione ai componenti dei seggi elettorali delle elezioni
politiche, comunali e referendarie. Nella mattinata odierna, il Csa ha indetto
alle 12, presso l'aula consiliare del Municipio, un'assemblea generale dei
dipendenti, "per attivare -si legge in un comunicato stampa del sindacato-
un ricorso completamente gratuito per tutti i lavoratori del comune di
Terracina, da inviare alla Direzione Provinciale del Lavoro di Latina, nel
quale saranno richiesti, oltre alle competenze arretrate non erogate ai
dipendenti comunali, anche la rivalutazione monetaria e gli interessi
legali". Già nel luglio scorso, il Csa aveva indetto lo stato di
agitazione e richiesto il Tentativo di Conciliazione Obbligatorio al prefetto,
senza che dagli amministratori terracinesi, a detta del sindacato, arrivassero
risposte. In particolare, il Csa insiste sul mancato pagamento dei buoni pasto
dal 1° gennaio di quest'anno, sull'assenza di informazioni rispetto ai
contratti di fornitura di lavoro temporaneo e la mancanza della concertazione
per i contratti a termine stipulati dal Comune. Il sindacato lamenta, inoltre,
la non ancora avvenuta stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in
servizio, il ritardo nel pagamento degli straordinari e delle indennità ai
dipendenti e l'obbligo imposto dall'Amministrazione comunale ai dipendenti di prestazioni
straordinarie a recupero. Nel tentativo di sbloccare la situazione, il Csa, l'8
settembre scorso, ha inviato un esposto al Ministero degli Interni, alla Corte
dei Conti, alla Prefettura di Latina per segnalare, oltre alla questione dei
buoni pasto, delle indennità e dello straordinario, anche il problema degli
scrutatori degli ultimi tre appuntamenti elettorali ancora in attesa dei loro
soldi. Alla proclamazione dello stato di agitazione, il sindacato accompagna la
richiesta al prefetto di intervenire con l'obiettivo di trovare una
conciliazione tra le parti. "Attesi i tempi utili della conciliazione
-ammonisce il Csa- si procederà unilateralmente all'indizione dello
sciopero".
Andrea Di Lello
Latina 27 settembre 2006
LATINA — Decisa presa di posizione del Csa, il Coordinamento sindacale
autonomo, che denuncia un episodio di "ghettizzazione" della
Provincia di Latina nei confronti delle organizzazioni sindacali. «Nonostante
la sala Loffredo - ha affermato in una nota il coordinatore provinciale Csa,
Michele Marocco - fosse libera non ci è stata data per svolgere una riunione
sindacale. Prendiamo atto dell’atteggiamento di sfida contro le organizzazioni
sindacali».
Il Coordinamento sindacale
denuncia ostruzionismo da via Costa che non concede una sala
Il Csa: "La Provincia ci sfida"
"I
dipendenti hanno diritto di riunirsi come le altre associazioni"
Latina (27/09/2006)
- Il Coordinamento Sindacale Autonomo (Csa) di Latina
denuncia, per l'ennesima volta, un comportamento antisindacale da parte
dell'ente di Via Costa.
"La Provincia di Latina - scrive il coordinatore provinciale del sindacato
Michele Marocco - è off limits al Csa. Purtroppo è tutto vero. Ennesimo
episodio di ghettizzazione della Provincia di Latina nei confronti delle
organizzazioni sindacali". Lo scontro fra le parti non è recente, e
Marocco illustra nel dettaglio l'episodio contestato.
"In data 19 settembre la nostra Organizzazione sindacale - spiega - ha
chiesto la possibilità di utilizzare la sala Loffredo della Provincia di Latina
in via Costa per svolgere una riunione organizzativa sindacale, si precisa non
si trattava di assemblea, con i propri Dirigenti Sindacali dipendenti della
Provincia di Latina e dei Comuni della Provincia di Latina prevista per il
giorno 20 settembre dalle 15,30 alle 17,30.
Nonostante la Sala fosse libera e venga utilizzata normalmente dai politici e
da ogni tipo di associazione per incontri e convegni, il Capo di Gabinetto
della Provincia di Latina Giuseppe Simeone ha inviato una nota al Csa dove
individuava la sede per lo svolgimento della riunione presso l'ex-Ciapi in via
Epitaffio, sede distaccata e difficilmente raggiungibile, e precisava che la
partecipazione sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente ai dipendenti
provinciali.
Prendiamo atto con amarezza dell'atteggiamento di sfida nei confronti dei
sindacati da parte dei rappresentanti politici della Provincia di Latina che
sicuramente raccogliamo, ma gli stessi devono rammentare che i locali della
sede di via Costa, come quelli di qualsiasi altro stabile di proprietà
provinciale, sono pubblici e non destinati ad un utilizzo privato.
Ricordiamo inoltre che i dipendenti hanno lo stesso identico diritto delle
altre associazioni che in passato ne hanno usufruito e che l'utilizzo per fini
istituzionali a questo punto dovrebbe essere regolamentato".
Nei mesi scorsi il Csa, in aperta polemica con l'ente provinciale per il
mancato rinnovo del contratto aveva chiesto una sala per riunirsi, e anche in
quell'occasione era stato ricordato ai vertici sindacali che per le riunioni
sindacali era disponibile uno spazio presso al sede dell'ex Ciapi. In quell'occasione
si era deciso per una protesta pubblica indetta quindi nell'androne della sede
della Provincia, occupato per tutta la mattina dai dipendenti in agitazione. Da
allora diverse questioni pratiche sono state risolte, ma non, evidentemente,
quelle legate alla logistica degli incontri sindacali.
La Provincia dal canto suo si difende: "A tutti i sindacati - dicono - è
riservato uno spazio presso l'ex Ciapi".
Elisabetta Bonanni
Martedì 3 ottobre 2006
Il Csa diffida la Provincia: non
applichi quella delibera
E’ ormai guerra aperta tra il Coordinamento sindacale
autonomo e l’amministrazione provinciale, ora oggetto di un formale atto di
diffida e messa in mora. Ma la minaccia di ricorrere alle vie legali e a forme
di mobilitazione e di lotta è dietro l’angolo. Ragioni e obiettivi li spiega
Michele Marocco, coordinatore provinciale del sindacato, in una lunga missiva,
indirizzata ai vertici dell’amministrazione di via Costa, in cui contesta la
delibera di Giunta approvata l’8 agosto scorso che, con la soppressione di aree
e l’accorpamento di settori, ha previsto sostanziali modifiche nella dotazione
organica dell’ente. Nel mirino finiscono anche le modifiche alle retribuzioni
di alcuni dipendenti, mai concordate con l’organizzazione sindacale, i posti
riservati alle progressioni verticali, inferiori a quelli previsti dall’accordo
con il csa, e la stabilizzazione del personale impegnato nei Cantieri
scuola-lavoro, con relativa pubblicazione di un nuovo bando senza alcuna
informativa alle rappresentanze dei lavoratori. Una delibera che per il
sindacato è, senza mezzi termini, un’aperta violazione delle norme contrattuali
e dei precedenti accordi. E prova ne è, secondo Marocco, il numero di posti,
inferiore a quello previsto, che l’ente ha individuato proprio per la
riqualificazione interna del personale già in servizio: per la categoria B solo
21 posti rispetto ai 34 concordati, per la C appena 26 contro i 53 previsti. In
conclusione dunque, il sindacato diffida la Giunta e il presidente di via Costa
a dare seguito e attuazione alla delibera «fin quando non verranno apportate
opportune modifiche all’atto», entro il termine massimo di 30 giorni. «E in
caso di inottemperanza scrive il csa l’organizzazione sottoporrà all’assemblea
dei lavoratori l’adozione di iniziative di mobilitazione e lotta e si vedrà
costretta ad adire la competente autorità giudiziaria».
La.Pe
Il Coordinamento sindacale
autonomo mette in mora via Costa per via del contratto
Il Csa 'diffida' la Provincia
Marocco:
"Contestiamo la revisione dell'organigramma"
Latina (03/10/2006)
- Continua lo scontro aperto fra il Coordinamenro
sindacale autonomo (Csa ) e la Provincia di Latina.
Il coordinatore provinciale del Csa Michele Marocco, infatti, ha inviato ai
vertici dell'ente di via Costa un "Atto di diffida, significazione e messa
in mora".
La nota si riferisce alla contestata revisione dell'organigramma provinciale
dei lavoratori.
"Il Csa - Coordinamento Sindacale Autonomo - si legge nella nota - in
persona del Coordinatore Provinciale Michele Marocco, premesso che la Giunta
Provinciale di Latina ha approvato la Deliberazione n. 167 dell'8 agosto 2006,
avente per oggetto: "Revisione dell'Organigramma della Provincia,
accorpamento e soppressione di strutture, programma triennale e annuale delle
assunzioni sulla base della programmazione dei fabbisogni di personale";
considerato che la Deliberazione di cui all'oggetto approva l'allegato
"C" quale parte integrante e sostanziale che prevede il piano annuale
e triennale delle assunzioni; che la sopra citata Deliberazione ha previsto una
modificazione sia dell'organigramma che della dotazione organica della
Provincia di Latina, prevedendo la soppressione di Aree, l'accorpamento di
settori e l'istituzione di un nuovo servizio; che dalla stessa Deliberazione
viene adeguato il valore delle posizioni attribuendo nel contempo retribuzioni
di posizioni che dal testo non vengono specificatamente identificate. Nel caso
in cui si riferissero a mansioni superiori attribuite, le stesse sono state
concesse senza alcuna concertazione con le rappresentanze sindacali in
contrasto con quanto previsto dall'art. 8 comma 4 del Contratto collettivo
nazionale (Ccnl) dell'1/4/1999. Mentre se le retribuzioni di posizioni si
riferissero alle posizioni organizzative, le stesse non sono mai state
concertate con le rappresentanze sindacali contravvenendo a quanto previsto
dall'art. 16 del Ccnl del 31/3/1999; che tale Deliberazione prevede, in
antitesi a quanto previsto dall'art. 3 del "Regolamento per le procedure
selettive per la progressione verticale nel sistema di classificazione",
sottoscritto da codesta Amministrazione e le rappresentanze sindacali, che i
bandi per il reclutamento quali lex specialis dei concorsi siano emanati dai
dirigenti con singole determinazioni invece che con determinazione del
dirigente del personale sentiti i dirigenti interessati; che la Deliberazione
di cui all'oggetto non è stata oggetto di informazione preventiva, come
previsto dal Ccnl del 22/1/2004 e dall'art. 24 del Contratto Collettivo
Decentrato Integrativo della Provincia di Latina attualmente vigente con titolo
"Innovazione e modifica degli assetti organizzativi", anch'esso sottoscritto
dai rappresentanti di parte pubblica provinciali e le rappresentanze sindacali;
ritenuto che nell'allegato 'C' della Deliberazione, relativo al piano annuale e
triennale delle assunzioni, è stato previsto il numero dei posti riservati alla
riqualificazione interna del personale già in servizio nella Provincia di
Latina, senza tener conto dell'accordo sottoscritto dall'Amministrazione
Provinciale e le rappresentanze sindacali in data 14 giugno 2006. Nel
dettaglio: i posti riservati ai dipendenti di categoria A previsti per la
riqualificazione in categoria B sono solamente 21 rispetto ai 34 previsti; per
i dipendenti di categoria B1 per la riqualificazione in B3 i posti sono 48
rispetto ai 46 previsti; per i dipendenti di categoria B3 per la
riqualificazione in categoria C i posti sono 26 rispetto ai 53 previsti; per i
dipendenti di categoria C per la riqualificazione in categoria D i posti sono
41 rispetto ai 44 previsti; che con la Deliberazione sono stati individuati
unilateralmente dall'Amministrazione Provinciale i profili professionali da
destinare alle assunzioni dall'esterno, alla concorsualità interna e alle
progressioni verticali, senza alcuna informazione preventiva e relativa
concertazione come previsto dall'art. 16 del Ccnl del 31/3/1999, dall'art. 6
del Ccnl del 22/1/2004, dall'art. 8 del Ccdi attualmente vigente e dall'art. 2
del Regolamento per le procedure selettive per la progressione verticale nel
sistema di classificazione"; che la Deliberazione di cui all'oggetto
prevede la riserva di n. 4 posti in categoria B, C e D al personale impiegato
nei Cantieri Scuola Lavoro. Codesta Amministrazione non ha mai fornito alle
rappresentanze sindacali alcun tipo di informazione dei progetti CSL
finanziati. Solo con nota, citata in precedenza, prot. 43911 del 2 agosto u.s.
del Dirigente del Personale per la prima volta, dopo numerose insistenze da
parte del sindacatoscrivente, ha fatto pervenire la situazione dei rapporti
instaurati in relazione ai progetti Csl, che a parere del predetto Dirigente
".... non attengono al rapporto di lavoro e pertanto alle relazioni
sindacali". Ciò sarebbe vero se i Csl non fossero finalizzati alla
stabilizzazione e non incidessero nel piano annuale e triennale delle
assunzioni e sulla concorsualità interna della Provincia di Latina, come invece
viene attualmente previsto; che con la nota precedentemente citata, il
Dirigente del Personale non ha ancora inviato, all'O.S. scrivente, quanto
previsto dall'art. 2 comma 10 del Ccnl dell'1/4/1999 e precisamente l'Ente non
ha mai provveduto "...... alla tempestiva e preventiva informazione e
consultazione ai soggetti sindacali di cui all'art. 10, comma 2, del Ccnl
dell'1.4.1999, sul numero, sui motivi, sul contenuto, anche economico, sulla
durata prevista dei contratti di lavoro temporaneo e sui relativi costi."
Pertanto, con l'occasione, se ne chiede ancora una volta l'invio dei dati
relativi agli ultimi cinque anni; che con la Deliberazione di Giunta
Provinciale n. 167 dell'8 agosto 2006, relativamente alla concorsualità
interna, la Provincia di Latina stabilisce requisiti di accesso diversi per la
partecipazione alle selezioni relative alla stessa categoria. Inoltre, per
quanto riguarda le selezioni per l'accesso alla categoria C, le stesse vengono
previste solo ed esclusivamente ai dipendenti appartenenti alla categoria B3
giuridica in palese contrasto con la normativa contrattuale nazionale vigente e
il parere ARAN 399-4F3 che cita testualmente: "Le selezioni verticali
interne, ai sensi dell'art. 4 del CCNL del 31.3.1999, sono previste per i
passaggi del personale da una categoria a quella immediatamente superiore,
senza alcuna specifica e particolare limitazione. Conseguentemente, alle
selezioni per la categoria C possono partecipare tutti i dipendenti comunque
classificati in B (da B1 a B6)". Discorso diverso è garantire ai
partecipanti alle selezioni il giusto riconoscimento dell'anzianità di servizio
che dovrà essere debitamente considerata con l'attribuzione di un punteggio
superiore; che per le selezioni per la categoria B3 è previsto un non
identificabile "titolo di mestiere", senza specificare l'organo
deputato al rilascio. Tutto ciò premesso il provvedimento adottato dalla Giunta
Provinciale e richiamato in oggetto è, a parere del Csa in palese contrasto con
la normativa contrattuale nazionale, la normativa contrattuale decentrata ed i
precedenti accordi sottoscritti tra codesta Amministrazione e le rappresentanze
sindacali. Si diffida la Giunta Provinciale, in persona del Presidente della
Provincia di Latina, a dare seguito a quanto previsto dalla Deliberazione in
oggetto fino a quando non verranno apportate le opportune modifiche di cui in
premessa. Pertanto, se ne chiede la sospensione immediata; mette in mora
l'Amministrazione Provinciale in persona del Presidente, a far adottare, ad
ogni organo amministrativo provinciale secondo le proprie competenze, i
necessari atti e provvedimenti per la modifica della Deliberazione suddetta
entro il termine massimo di giorni 30 (trenta) dal ricevimento della presente;
significa che, in caso di persistente inottemperanza, la scrivente
Organizzazione sindacale sottoporrà all'Assemblea dei lavoratori l'adozione di
iniziative di mobilitazione e di lotta e si vedrà, in ogni caso, costretta ad
adire la competente autorità giudiziaria, per la tutela delle proprie ragioni.
La presente vale come atto di diffida, significazione e messa in mora".
Un vero e proprio atto di guerra quindi, contro quelli che sono stati definiti
comportamenti scorretti che non rispettano i protocolli siglati dal Csa e dai vertici
provinciali. Ora si attende l'immancabile replica.
Il Coordinamento Sindacale
Autonomo proclama lo stato di agitazione
I lavoratori contro il Comune
Tante le
vertenze sul tavolo, il Csa si rivolge al Prefetto
Formia (05/10/2006)
- Lavoratori contro il Comune di Formia. Il Coordinamento
Sindacale Autonomo ha infatti proclamato lo stato di agitazione di tutto il
personale comunale per protestare contro il mancato rispetto da parte del
Comune di una serie di accordi concernenti il trattamento dei lavoratori e i
loro diritti sindacali. Alla base della decisione, comunicata al Sindaco dal
coordinatore provinciale Csa Marocco, "il permanere di una serie di
problematiche che non hanno visto la loro soluzione nelle sedute di delegazione
trattante avvenute nel corso dell'anno". Oggetto del contendere "il
trattamento giuridico ed economico del personale durante le giornate della
rimozione del residuato bellico presso Formia; l'incomprensibile esclusione dei
commessi della farmacia comunale dalla liquidazione dell'indennità di maneggio
valori per l'anno 2005; il mancato rispetto dell'accordo sottoscritto
dall'Amministrazione e le rappresentanze sindacali circa lo spostamento della
Polizia Municipale in altri locali entro la data del 30 giugno 2006". E
ancora: "la pubblicazione del bando di concorso per la copertura di un
posto di istruttore amministrativo prima della sottoscrizione del verbale di
concertazione sulla modifica della dotazione organica; la ripartizione degli
incentivi relativi alle posizioni organizzative e alle indennità di
responsabilità senza alcuna contrattazione con le rappresentanze sindacali per
stabilirne i criteri di assegnazione; ad oggi la mancata costituzione del fondo
del salario accessorio per l'anno 2006". Contestualmente alla
proclamazione dello stato di agitazione, il Csa ha richiesto il Tentativo di
Conciliazione Obbligatorio al Prefetto di Latina affinché "con il suo
autorevole intervento" contribuisca a sbloccare "una situazione di
stallo delle trattative che oramai si protrae da lunghi mesi e che non permette
di trovare delle soluzioni percorribili". Di contro, lamenta il Csa,
"l'Amministrazione Comunale di Formia non ha mai dato alcun riscontro
formale alle nostre pressanti sollecitazioni" non lasciando alternative
alla mobilitazione. "Nel caso di ulteriori mancate risposte - avverte
Marocco - procederemo alla convocazione dell'assemblea generale del personale e
all'indizione di uno sciopero generale dei dipendenti comunali". Il
Coordinamento Sindacale Autonomo ha anche richiesto all'ARAN il ritiro della
propria firma dal Contratto Decentrato relativo all'anno 2005 in quanto
"nonostante precisi accordi l'Amministrazione Comunale ha creato, a parità
di condizioni, delle gravi disparità di trattamento economico tra i dipendenti
costringendo la scrivente a chiedere anche la revoca del Contratto Collettivo
Decentrato Integrativo attualmente vigente con l'immediato inoltro della
piattaforma per il rinnovo contrattuale".
Al Sindaco Sandro Bartolomeo è stata inviata una lettera aperta dove vengono
sottolineate le difficoltà riscontrate nelle trattative con la richiesta di un
suo intervento e di un urgentissimo incontro con il Csa. Allo stesso tempo, è
stata inviata anche la richiesta di audizione al Presidente della Commissione
Personale del Comune di Formia Delio Fantasia per illustrare le ragioni dello
stato di agitazione.
Simone Pangia
"L'Amministrazione ora stabilizzi gli Lsu"
Terracina (07/02/2007) - Stabilizzare i
lavoratori socialmente utili. Una nota del Csa (Coordinamento Sindacale
Autonomo", a firma del coordinatore provinciale Michele Marocco,
"comunica che, a seguito dell'assemblea avuta con gli Lsu del comune di
Terracina lo scorso 2 febbraio, il Csa ha inviato una lettera al Comune nella
quale ha rappresentato il grave disagio di questi lavoratori che da decenni
svolgono la loro attività presso l'Amministrazione". "Il Csa
-continua la nota- ha chiesto che nell'incontro già convocato per il prossimo
15 febbraio con i sindacati, che arriva dopo un anno di solleciti da parte del Csa,
venga inserito al primo punto all'ordine del giorno la situazione del
precariato e quindi la stabilizzazione dei suddetti lavoratori".
"Tale richiesta scaturisce anche dal fatto che la finanziaria 2007 prevede
la possibilità per le amministrazioni di stabilizzare gli Lsu senza vincoli di
rilievo: la scelta è solo politica". Il Csa rende anche noto di avere
diffidato "formalmente l'Amministrazione dall'assumere ulteriore personale
interinale fino a quando non saranno definite con i sindacati le politiche
assunzionali dell'Ente ed i processi di stabilizzazione dei precari".
A.D.L.
Venerdì 9 Febbraio 2007
di FABIO COCCIA
Non c’è pace per la casse comunali di Terracina. Prima gli
immobili pignorati, finiti all’asta e salvati in extremis dalla decisione del
giudice. Poi le megaoperazioni di cessione del credito per svariati milioni di
euro causa tanti, troppi creditori che bussano alla porta. Ora è la Corte dei
Conti che si è mossa. Nei giorni scorsi sul tavolo del primo cittadino Stefano
Nardi è arrivata una missiva dell’organo di giustizia contabile che intima al
Comune di pagare entro un mese tutti gli arretrati che deve ai dipendenti
comunali e agli scrutatori delle elezioni politiche, dei referendum e delle
comunali dello scorso anno. Ai dipendenti non vengono erogati da gennaio 2006 i
buoni pasto, le indennità e gli straordinari. Ci pensò il coordinamento
sindacale autonomo attraverso il responsabile provinciale Michele Marocco a
presentare un esposto a settembre indirizzato al ministero dell’Interno,
alla Corte dei Conti, alla Prefettura di Latina ed alla Procura. «Vogliamo
portare a conoscenza, ognuno per le relative competenze, la grave situazione
creatasi negli ultimi mesi presso il Comune di Terracina, presso il quale i
dipendenti comunali non percepiscono l’erogazione dei buoni pasto, delle
indennità e degli straordinari dal mese di gennaio 2006 si legge nell’esposto presentato dal sindacato
– Inoltre il Csa è venuto casualmente
a conoscenza che i componenti dei seggi elettorali delle politiche,
referendarie e comunali del 2006 non hanno ancora percepito i loro compensi».
L’esposto ha prodotto i suoi effetti. Ieri infatti è arrivata puntuale la nota
del sindacato che si dice soddisfatto dell’intervento
della Corte dei Conti. «Esprimiamo piena soddisfazione per il provvedimento
della Corte dei Conti e auspichiamo la soluzione delle numerose problematiche
che attanagliano i dipendenti comunali e il personale precario dell’amministrazione
comunale di Terracina»
venerdì
09 febbraio 2007 |
Grazie al CSA arriva il pagamento ai lavoratori impiegati per
le elezioni al Comune di Terracina |
La Corte dei Conti costringe il Comune a pagare entro un
mese |
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giovedì 15 febbraio 2007 |
LSU: Si alla stabilizzazione e nuovo contratto per i dipendenti del
comune di Terracina |
L'Assessore Pecchia conferma l'intenzione dell'Amministrazione alla
stabilizzazione degli LSU |
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domenica
11 marzo 2007 |
Il TFR per i lavoratori dei settori degli enti locali e della
sanità |
Sottoscritto l'ipotesi di accordo per il Fondo di
previdenza per i lavoratori delle Regioni e delle Autonomie Locali nonché
della Senità |
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sabato
31 marzo 2007 |
Il 16 aprile, sciopero generale di tutto il pubblico impiego |
C.S.A. Coordinamento Sindacale Autonomo Regioni e
Autonomie Locali Coordinamento Provinciale di Latina |
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venerdì
06 aprile 2007 |
"Per il CSA tutti gli LSU devono essere stabilizzati nel
2007" |
La richiesta perentoria del Coordinatore Provinciale
Michele Marocco all'Amministrazione |
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Il Csa respinge il piano
triennale di assunzione di 33 Lsu, li vuole tutti e subito
Pianta organica, salta la trattativa
Il primo
ostacolo mentre si lavora al nuovo assetto del Comune
Terracina (06/04/2007)
- Tutti e subito. Il sindacato del Csa respinge la
proposta dell'Amministrazione comunale di stabilizzare i lavoratori socialmente
utili nell'arco di tre anni. La presa di posizione del Csa è stata espressa dal
coordinatore provinciale Michele Marocco nel corso di un incontro, che si è
tenuto ieri mattina in Municipio e che ha visto la partecipazione
dell'assessore al Personale, Luciano Pecchia, e del direttore generale del
Comune, Giuliano Masci. Nella riunione, la parte pubblica ha illustrato il
programma di stabilizzazione che prevede l'assunzione, con dei contributi della
Regione, dei 33 Lsu nell'arco del triennio, ad un ritmo di undici unità l'anno
con inizio nel 2007. Contrario il Csa, che, come si legge in una nota del
sindacato, "pur plaudendo all'iniziativa promossa dall'assessore Pecchia
nell'ultima delegazione trattante, ha ribadito la necessità che la stabilizzazione
avvenga per tutto il personale interessato entro il 2007". Infatti,
continua la nota, "l'attuale normativa della Finanziaria permette
quest'anno la stabilizzazione, ma per i prossimi anni non dà alcuna garanzia,
inoltre anche l'attuale programmazione triennale del
fabbisogno del personale approvato nel 2004, che già prevedeva per il 2007 la
completa stabilizzazione di tutti gli Lsu, e dell'impiego ultradecennale del
personale in questione all'interno dell'Amministrazione". Il coordinatore
Marocco, inoltre, ha obiettato che "stabilire dei criteri di precedenza
nelle assunzioni è assolutamente impossibile e discriminante".
"Pertanto -termina la nota- il Csa ha dichiarato che non sottoscriverà
alcun accordo che non preveda la contemporanea stabilizzazione di tutto il
personale". L'Amministrazione comunale ha chiesto alle rappresentanze
sindacali alcuni giorni di tempo per verificare nel dettaglio una nuova
proposta che si è impegnata a ripresentare al più presto.
Andrea Di Lello