RASSEGNA STAMPA DELLA FIALS-CIL E DEL CSA NELLA PROVINCIA DI LATINA

 

 

 

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Mobilitazione in via Costa

 

Lavoratori della Provincia in agitazione: «Chiediamo il rinnovo del contratto Altrimenti sarà sciopero»

 

Da oggi i dipendenti dell’amministrazione provinciale di Latina sono in agitazione. L’annuncio è del Csa, coordinamento sindacale autonomo, che attacca: «In caso di mancate risposte da parte della Provincia arriveremo allo sciopero generale del personale interessato».
Le motivazioni della mobilitazione riguardano diverse questioni rimaste irrisolte. «Nonostante il Csa - spiega il coordinatore provinciale del sindacato, Michele Marocco - abbia presentato da circa un anno la bozza per il rinnovo completo, quindi economico e normativo, del contratto collettivo decentrato integrativo, l’amministrazione provinciale ha convocato una sola riunione».
Il contratto, spiegano i sindacalisti, serve a «stabilire regole certe a tutela dei diritti dei lavoratori, attualmente assenti; a migliorare la gestione delle risorse umane al fine di consentire l’adattamento della disciplina contrattuale collettiva nazionale di lavoro alle concrete esigenze organizzative e funzionali dell’Ente; ad armonizzare le esigenze poste dai mutamenti legislativi intervenuti e dagli strumenti individuali dei contratti di livello nazionale». Marocco accusa: «Non è stata rispettata l’estensione dei benefici della progressione economica e della distribuzione del salario accessorio, avvenuta regolarmente a tutti gli altri dipendenti provinciali, ai lavoratori trasferiti dalla Regione Lazio ai sensi della legge regionale 14/99. Dal 2002 i lavoratori ex-regionali non partecipano né alla distribuzione del salario accessorio né alle progressioni economiche orizzontali, quindi agli scatti economici di carriera, nonostante il regolare versamento dei fondi necessari a tale scopo da parte della Regione Lazio alla Provincia di Latina». Il sindacato denuncia anche decurtazioni delle indennità che venivano regolarmente erogate da anni ai lavoratori di alcuni settori. Inoltre il numero delle progressioni risulta insufficiente rispetto alla dotazione organica dell’Ente. «Inoltre non esistono regole per il pagamento delle indennità e degli straordinari», conclude Marocco.

 

 

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Il Csa sul piede di guerra per il mancato rinnovo del contratto, chiesto un incontro urgente
Provincia, dipendenti in agitazione

immagine notiziaLatina (30/01/2006) - Marocco: "Se non ci ascoltano arriveremo allo sciopero generale"
Da ieri il Coordinamento Sindacale Autonomo (Csa) ha proclamato lo Stato di Agitazione di tutto il personale dell'Amministrazione Provinciale di Latina.
Una decisione che porterà, in caso di mancate risposte da parte della Provincia di Latina, allo sciopero generale del personale interessato. Le motivazioni di questa decisione sono state comunicate in ogni dettaglio e inviata all'Amministrazione.
In sostanza il Csa, non avendo sottoscritto la preintesa del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo relativo all'anno 2005, ha convocato lo scorso 14 dicembre tutti i lavoratori in assemblea che hanno dato mandato a questa organizzazione sindacale di inviare una nota protesta alla Provincia di Latina inserendo tutte le rivendicazioni emerse durante l'incontro. "Il Csa - scrivono dal Coordinamento - ha immediatamente inviato questa nota ma la Provincia di Latina non ha considerato affatto le richieste del personale ed ha convocato le RSU e le organizzazioni sindacali per sottoscrivere il definitivo e immutato testo del Contratto Decentrato. Il Csa non ha firmato e, a seguito del mandato ricevuto dai lavoratori nelle predetta assemblea, ha dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale che potrà essere trasformato in sciopero generale se la Provincia di Latina continuerà a non prendere in considerazione le giuste rivendicazioni dei propri dipendenti". Ma quali sono queste rivendicazioni?
"Nonostante il Csa abbia presentato da circa un anno la bozza per il rinnovo competo - scrive Michele Marocco - quindi economico e normativo, del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo, necessario a stabilire regole certe a tutela dei diritti dei lavoratori, attualmente assenti e a migliorare la gestione delle risorse umane al fine di consentire l'adattamento della disciplina contrattuale collettiva nazionale di lavoro alle concrete esigenze organizzative e funzionali dell'Ente; ad armonizzare le esigenze poste dai mutamenti legislativi intervenuti e dagli strumenti individuali dei contratti di livello nazionale; l'Amministrazione Provinciale ha convocato una sola riunione e nonha stato rispettato quanto previsto nel Contratto Collettivo Decentrato Integrativo che prevedeva l'estensione dei benefici della progressione economica e della distribuzione del salario accessorio, avvenuta regolarmente a tutti gli altri dipendenti provinciali e ai lavoratori trasferiti dalla Regione Lazio.
Dal 2002 i lavoratori ex regionale non partecipano nè alla distribuzione del salario nè alle progressioni economiche orizzontali, quindi agli scatti economici di carriera, nonostante il regolare versamento dei fondi necessario a tale scopo da parte della Regione Lazio alla Provincia di Latina; con il Contratto Collettivo Decentrato Integrativo stralcio 2005 i lavoratori di alcuni settori dell'Amministrazione si sono visti decurtare delle indennità che venivano regolarmente erogate da anni; ci sono problematiche relative al rispetto della normativa sulla sicurezza e igiene sui luoghi di lavori soprattutto per quelli destinati al personale del settore della viabilità; si segnala il mancato inizio delle trattative per l'approvazione del nuovo Regolamento della Polizia Provinciale, l'attuale è stato approvato nel lontano 1988; non esistono regole per il pagamento delle indennità e degli straordinari, i lavoratori attendono anche un anno per vederseli erogare. Inoltre - continua - la busta paga paga non consente una descrizione analitica delle ore di straordinario e delle indennità non permettendo alcun controllo da parte del lavoratore e da anni si richiede la rivisitazione degli accordi, per tutti i settori dell'Amministrazione, relativi agli orari di lavoro e di servizio, alle attuali indennità contrattuali, al trattamento di trasferta ed all'applicazione dei nuovi istituti contrattuali istituiti a livello nazionale. In tale situazione l'Amministrazione interpreta unilateralmente le normative nazionali e decentrate. Pertanto si chiede all'amministrazione un incontro urgente ribadendo lo Stato di agitazione.
Elisabetta Bonanni

 

 

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La furia dei sindacati
Lsu: ad un passo dall'intesa Schintu rompe l'accordo

Sabaudia (25/02/2006) - Il sindaco di Sabaudia detta legge anche nella contrattazione sindacale dei dipendenti. E' questa la dura realtà che hanno scoperto (e sulla quale sono andati a sbattere) i rappresentanti del sindacato autonomo CSA nel corso delle procedure per la chiusura dei nuovi contratti per le maestranze ex-LSU, avviate lo scorso 22 febbraio. Il fatto viene oggi pubblicamente denunciato dal coordinatore provinciale del CSA Michele Marocco, che con un comunicato stampa parla di "fatto che lede profondamente la dignità dei lavoratori" e rende pubblica la propria versione dei fatti. "I sindacati, le RSU e i rappresentanti della parte pubblica avevano raggiunto, con la delegazione del comune di Sabaudia, un accordo per il passaggio a 36 ore settimanali di impiego di circa 50 ex-LSU, assunti dal comune a tempo indeterminato ma ad orari di 12 o 24 ore per settimana". L'accordo prevedeva "il passaggio immediato di 3 lavoratori a 36 ore - spiega Marocco -, degli ultimi 6 che stavano fermi a 12 ore a 24 ore, e nel corso dell'anno il passaggio di tutti i dipendenti alle 36 ore". Quando il punto d'equilibrio sembrava raggiunto, c'è stata la rottura, provocata però da un soggetto terzo rispetto alle trattative, cioè il Sindaco Schintu. "Il sindaco, entrato in sala e subito informato dell'accordo, ha affermato - dichiara Marrocco - di non essere affatto d'accordo su quanto concordato, senza dare alcuna spiegazione e aggiungendo di ritenere accettabile soltanto il passaggio sui tre lavoratori a 36 ore". E' bene precisare che, per ora, il sindaco stesso e il comune non ha rilasciato alcuna dichiarazione di replica. Ma, a quanto pare, dalle parti del sindacato ci vorrà ben altro per calmare le acque. Lo stesso CSA ha preannunciato lo stato di agitazione degli ex-LSU e "tutte le iniziative sindacali che si renderanno necessarie". "Quella del comune di Sabaudia è una situazione inaccettabile. Sono molti i dipendenti che vanno avanti con lo stipendio ridotto da 2/3 alla metà, arrivando così al di sotto della soglia di povertà. Per di più -termina il polemico comunicato - si continua ad usare personale a tempo determinato, a conferma della cronica mancanza di personale nella dotazione organica".
Simone Calvani

 

 

 

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Marocco, coordinatore provinciale del CSA, chiede di vederci chiaro
I Vigili Urbani sono spiati?
Convocata un'assemblea dei lavoratori della Municipale

Gaeta (27/02/2006) - Il Coordinamento Provinciale di Latina Sindacale Autonomo - Regioni e Autonomie Locali, per voce del suo coordinatore provinciale Michele Marocco, dopo aver appreso da un articolo apparso su un quotidiano l'altro ieri, che il Comune di Gaeta ha incaricato un'agenzia investigativa per il controllo del personale della Polizia Municipale ha inviato una missiva al Sindaco del Comune di Gaeta Massimo Magliozzi (nella foto), al Segretario del Comune di Gaeta, all'Assessore al Personale, al Dirigente della Polizia Municipale e al Dirigente del Personale. "Questa organizzazione sindacale - precisa Marocco - ha immediatamente inviato una nota per avere delucidazioni sulla veridicità della notizia e chiarimenti sulla vicenda, richiedendo nel contempo l'accesso a tutti gli atti amministrativi eventualmente emessi dall'Amministrazione Comunale per verificare le modalità di individuazione e l'espletamento dell'incarico dell'agenzia investigativa. Se tale notizia venisse confermata il Coordinamento Sindacale Autonomo attiverà tutte le iniziative sindacali e legali per la tutela dei lavoratori interessati in quanto, a parere della nostra organizzazione sindacale, non sono state rispettate le fondamentali norme dello Statuto dei Lavoratori, ed esattamente gli articoli 2 e 3, che prevedono l'utilizzo di guardie giurate e agenzie investigative solo ed esclusivamente " ..... per scopi di tutela del patrimonio aziendale", e l'obbligo della comunicazione ai lavoratori interessati de "i nominativi e le mansioni specifiche del personale addetto alla vigilanza..........".
Inoltre, si rappresenta che il Comune di Gaeta ha nella propria dotazione organica sufficiente personale direttivo, addetto contrattualmente - presente peraltro sia nel Settore della Polizia Municipale che nello stesso Ente - al coordinamento e controllo del personale delle categorie inferiori, per svolgere appieno tale funzione garantendo anche la privacy dei dipendenti stessi che tra l'altro rivestono funzioni molto delicate di polizia giudiziaria, stradale, locale nonché di pubblica sicurezza". Prosegue Marocco. "Per tale ragione la nota è stata inviata anche al Prefetto di Latina, al Garante della Privacy, alla Corte dei Conti, per l'accertamento di eventuali danni erariali, e al Ministero del Lavoro - Servizio Ispettivo dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di Latina - affinché tali autorità possano intervenire in caso di accertate inadempienze alla legislazione vigente. Il nostro sindacato rimarrà in attesa della documentazione richiesta ai sensi della Legge 241 del 1990 al Comune di Gaeta e attiverà, nel caso vengano confermate le notizie, tutte le iniziative sindacali che inizieranno con la convocazione di apposita assemblea dei lavoratori di Polizia Municipale".
Francesco Furlan

 

 

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Il Coordinamento Sindacale Autonomo ha indetto due assemblee per giovedì
Asili e materne, interviene il Csa
Per affrontare il disagio relativo alla carenza di personale

immagine notiziaLatina (07/03/2006) - Gli asili nidi e le scuole materne si trovano al centro di un disagio che diventa, giorno dopo giorno, sempre più insostenibile. La delicata situazione che va avanti, ormai dal mese di gennaio, non ha lasciato indifferenti gli organi competenti che si sono cominciati a muovere al fine di giungere presto ad una soluzione. Il problema ha avuto origine dal momento in cui il Comune ha deciso di tagliare i fondi compresi nel Bilancio Pubblico sul capitolo di spesa riguardante le assunzioni straordinarie del personale degli asili nido pubblici, delle scuole materne e degli altri servizi di pubblica utilità.
La riduzione riguarda i fondi destinati a pagare le supplenti. Quando, quindi, le lavoratrici assunte a tempo indeterminato non possono svolgere l'attività lavorativa i bambini vengono rispediti a casa. Per legge ogni insegnante non può badare a più di sei bambini. E' chiaro, quindi, che per ogni educatrice assente vengono rispediti a casa sei bambini. Un vero paradosso amministrativo che coinvolge tutti gli asili comunali della città il 'Piccolo Mondo' di via Aurunci, 'La Giostra' di via Gran Sasso, 'Babylandia' di via Bachalet e 'Il Trenino' di Latina Scalo e le scuole materne. Di fronte ad una situazione 'incredibile' ma purtroppo reale il 'Coordinamento Sindacale Autonomo' ha deciso di indire due assemblee informative rivolte al personale docente e non docente dei servizi educativi del comune di Latina (Asili nido e scuole materne). L'incontro, previsto per il 9 marzo presso la sala piccola del teatro comunale, sarà suddiviso in due assemblee che avranno luogo dalle 7,30 alle 9,30 e dalle 15,30 alle 17,30.
Durante le assemblee volute dal Csa si affronterà il grave disagio relativo alla carenza del personale con riferimento ai sacrifici a cui i lavoratori stanno andando incontro a seguito di tale carenza e ai disagi che hanno iniziato a colpire e continueranno a gravare sui bambini costretti a spostarsi da una classe all'altra con tutte le ripercussioni sulla didattica e sulla personalità che ne possono conseguire. Secondo il Csa è necessario un confronto serio con i lavoratori al fine di conoscere nel dettaglio tutte le problematiche dei vari settori e delle diverse figure professionali dei servizi educativi. L'incontro nasce anche dal desiderio di iniziare una concertazione con l'Amministrazione al fine di trovare tutte le possibili vie d'uscita da una difficoltà molto sentita soprattutto dai piccoli utilizzatori del servizio.
L'appuntamento fornirà anche l'occasione per dare ai presenti informazioni sul contratto collettivo nazionale di lavoro. All'assemblea parteciperà Michele Marocco, coordinatore provinciale del Csa e il segretario generale della Fials-Cil.
Marica Pucinischi

 

 

 

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Michele Marocco chiede l'applicazione degli scatti previsti dal contratto
Il Csa 'fa i conti' alla Provincia

immagine notiziaLatina (11/05/2006) - E' stata inviata al Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, ai sindaci dei Comuni della Provincia, al Presidente della Camera di commercio, ai Presidenti delle Delegazioni Trattanti degli Enti della Provincia di Latina, ai Dirigenti del Personale degli Enti della Provincia pontina, una lettera urgente da parte del Coordinamento sindacale autonomo.
Il sindacato, che già in passato aveva contestato all'amministrazione provinciale un comportamento antisindacale poiché non rispondeva alle loro sollecitazioni, ha conteggiato quelle che considera le somme arretrate.
"In data 9 maggio ultimo scorso - scrivono dal Csa - presso l'Aran, è stato sottoscritto il Contratto collettivo nazionale del Lavoro (Ccnl) relativo al biennio economico 2004-2005 per il personale non Dirigente del Comparto Regioni e Autonomie Locali, comportante aumenti tabellari per tutti i dipendenti con conseguente attribuzione di somme a titolo di arretrati.
Pertanto, alla luce di quanto sopra, questa Organizzazione sindacale chiede l'immediata attivazione delle operazioni utili, a partire dall'aggiornamento delle competenze stipendiali a partire dal corrente mese di maggio, alla corresponsione degli importi arretrati e all'applicazione degli istituti economici a carattere vincolato e automatico, entro e non oltre 30 giorni dalla data di stipula del contratto come previsto dall'articolo 2 del Contratto collettivo nazionale del 2004 e dagli orientamenti applicativi da parte dell'Aran".
La nota, a firma del coordinatore provinciale del Csa Michele Marocco, che ha i connotati dell'urgenza, non lascia a spazio a dubbi. Ora non resta che attendere la risposta degli enti interessati.

 

 

La Provincia 12_6_2006

 

 

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Provincia

 

Richiesta alla Provincia di Latina «quali sono i criteri di scelta del personale da mandare a visita». L’ha avanzato il Coordinamento sindacale autonomo «in quanto non risulta richiesta da parte del personale di mutamento di profilo professionale o causa di servizio». Secondo il sindacato la Provincia fa riferimento ad assenze per malattia «che non giustificano una richiesta di accertamenti» e che «comportano un trattamento non conforme dei dati all’attuale normativa sulla privacy». Il Csa parla di iniziativa che «sembra più un’intimidazione nei confronti del personale».

 

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LATINA — Presa di posizione da parte del CSA (Coordinamento Sindacale Autonomo Regioni e Autonomie Locali) di Latina nei confronti della Provinvia. Nei giorni scorsi l’ente provinciale aveva inviato una richiesta alla Commissione medica di Verifica del Ministero dell’Economia, per l’accertamento dello stato di salute e della idoneità al servizio di sette dipendenti della Provincia. I lavoratori in questione, infatti, negli ultimi anni avrebebro accumulato un numero alto di assenze per malattia. Secondo il sindacato dei lavoratori dell’ente, le assenze a cui si fa riferimento rientrano nei limiti imposti dalla normativa contrattuale vigente e non riguardano casi gravi ma semplici assenze dal servizio per malattia. Il CSA, così, ha inviato una nota allo stesso Ministero ma anche al Garante per la protezione dei dati personali, sottolineando come gli avvisi recapitati alle sette persone interessate contengano anche i dati anagrafici, delle malattie e assenze relativi anche agli altri colleghi interessati alla vicenda, prefigurando una violazione dela privacy.

 

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L'organizzazione sindacale scrive al Garante della Privacy contro una nota di via Costa
Provincia - Csa, vicini alla 'guerra'
"Stanno cercando di intimidire il personale in un momento critico"

immagine notiziaLatina (12/06/2006) - La Provincia di Latina proprio non riesce a farsi voler bene dai suoi dipendenti che, in un modo o nell'altro si 'rivoltano' contro l'ente di via Costa.
Dopo lo stato di agitazione proclamato dai dipendenti del servizio pubblico a causa del mancato rinnovo del contratto collettivo arriva la comunicazione del Csa,e non si tratta di nulla di buono.
"Si comunica - si legge nella nota formale - che il Csa a seguito di una nota inviata dal Dirigente del Personale della Provincia di Latina a sette dipendenti con la quale si richiedeva alla Commissione Medica di Verifica del Ministero dell'Economia e delle Finanze l'accertamento dello stato di salute per l'idoneità al servizio, ha inviato una nota alla Provincia di Latina per conoscere quali siano i criteri di scelta del personale da inviare a visita e i presupposti giuridici che hanno spinto l'Ente in quanto non risulta a questa organizzazione sindacale alcuna richiesta da parte del personale di mutamento di profilo professionale o di causa di servizio".
In sostanza il Csa considera questa richiesta avanzata dalla Provincia immotivata e, soprattutto portata avanti in violazione della legge sulla privacy.
"Nella nota della Provincia - si legge ancora nel comunicato a firma di Michele Marocco, rappresentante provinciale del Csa - si fa riferimento a semplici assenze dal servizio per malattia, rientranti tra l'altro nei limiti imposti dalla normativa contrattuale vigente che non giustificano assolutamente, a parere di questa organizzazione sindacale, una richiesta di accertamenti sanitari. Inoltre, la nota sopra citata riporta all'interno dati personali (data di nascita e residenza) e sensibili (riferimento alle assenze per malattia) che comportano, sempre a parere del Csa, un trattamento non conforme dei dati all'attuale normativa sulla privacy. Pertanto - conclude Marocco - non riusciamo a comprendere tale iniziativa della Provincia di Latina che sembra più un'intimidazione nei confronti del personale in un momento di rapporti assolutamente non idilliaci con le Organizzazioni Sindacali dopo lo Stato di Agitazione indetto unitariamente alle Rsu - Cgil - Cisl- Uil qualche giorno fa". A seguito dell'iniziativa il sindacato ha quindi inviato una nota anche al garante della Privacy, che riportiamo di fianco.
Elisabetta Bonanni

 

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Il personale della Provincia di Latina non è più in stato di agitazione: avviato il dialogo
Sindacato diviso, accordo a metà
L'Ente fa un passo avanti nelle proposte ma il Csa non firma

immagine notiziaLatina (16/06/2006) - Il Coordinamento sindacale autonomo (Csa) con una nota stampa ha comunica che si è conclusa la concertazione sul piano assunzionale e concorsuale triennale dell'Amministrazione Provinciale di Latina.
"Dopo lo stato di agitazione proclamato unitariamente dalle Rsu e da tutte le Organizzazioni Sindacali - si legge nella nota a firma di Michele Marocco, coordinatore provinciale del Csa - l'Amministrazione guidata dal Presidente Armando Cusani ha convocato le rappresentanze sindacali per proporre un documento con l'intenzione di dare risposte alle richieste di parte sindacale.
Il documento prevede nel triennio di riferimento 2006 - 2007 - 2008 un totale di 181 progressioni verticali a fronte delle 64 della prima proposta suddivise in 34 per la Categoria A, con una riqualificazione che interesserà tutto il personale di tale categoria, 46 per la categoria B 1 e 53 per la categoria B3, 34 per la categoria C e 4 per la categoria D 1.
Inoltre è prevista l'apertura del tavolo sindacale per l'istituzione delle posizioni organizzative e del rinnovo del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo.
Il Coordinamento sindacale autonomo, nonostante l'incremento del numero delle progressioni verticali, non ha sottoscritto il verbale di concertazione per un parziale accoglimento da parte dell'Ente alle richieste delle organizzazioni sindacali, in quanto l'Amministrazione non ha definito i profili professionali interessati alle progressioni, le modalità e i tempi per l'espletamento delle procedure e soprattutto non ha indicato la calendarizzazione degli incontri relativi ai settori attualmente in sofferenza (Formazione Professionale, Viabilità, Manutenzione Edilizia Scolastica, Centri per l'impiego e Polizia Provinciale), punti inseriti nel documento di proclamazione dello stato di agitazione. Nonostante ciò alcune Rsu e organizzazioni sindacali hanno immediatamente sottoscritto l'accordo chiudendo di fatto la concertazione.
Bisogna sottolineare che la proposta delle organizzazioni sindacali, approvata all'unanimità dall'assemblea del personale si discosta nettamente dalla proposta dell'Amministrazione e pertanto il Csa. ritiene necessaria l'indizione di una nuova assemblea per chiedere il mandato per l'eventuale sottoscrizione del verbale.
Per opportuna conoscenza - continua Marocco - anche l'organizzazione sindacale della Cisl non ha sottoscritto il verbale di concertazione e l'assemblea prevista per domani nella piazza antistante la Prefettura di Latina è stata revocata per la chiusura non unitaria della trattativa. Pertanto alla luce di quanto detto il Csa convocherà nei prossimi giorni un'assemblea di tutto il personale della Provincia di Latina al fine di conoscere l'opinione dei lavoratori".
Elisabetta Bonanni

 

 

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I dipendenti comunali entrano in sciopero

immagine notiziaTerracina (14/07/2006) - Stato di agitazione dei dipendenti comunali proclamato dal Coordinamento Sindacale Autonomo. In una nota a firma del coordinatore provinciale Michele Marocco, il sindacato motiva la sua iniziativa 'con la grave situazione che si è venuta a creare nel corso del corrente anno nei confronti dei lavoratori comunali che attendono da oltre sei mesi il pagamento dei buoni pasto'. Ma le rivendicazioni avanzate dal Csa riguardano anche la situazione di precarietà dei trentacinque lavoratori socialmente utili, 'per i quali -lamenta Marrocco- non si è trovata ancora una definitiva soluzione, nonostante il loro utilizzo nell'Ente da molti anni'. Il sindacato, inoltre, sottolinea il mancato pagamento degli straordinari e delle indennità ai dipendenti con cadenza regolare mensile. A questo riguardo, il Csa contesta l'obbligo imposto dall'Amministrazione comunale ai lavoratori di usufruire delle ore di recupero "in contrasto con le disposizioni contrattuali nazionali vigenti". Chiude la lista delle doglianze la mancanza di informazione rispetto ai contratti di fornitura di lavoro temporaneo e l'assenza di concertazione per i contratti a termine stipulati dal Comune. In particolare, il sindacato afferma di non essere stato consultato 'sul numero, sui motivi, sul contenuto, anche economico, sulla durata dei contratti di lavoro temporaneo e sui relativi costi'. Niente, poi, dall'Ente si è saputo sulla 'verifica del rispetto della percentuale per la fornitura di lavoro temporaneo, mentre per i contratti a termine non risulta mai stata attivata la concertazione al fine di individuare i fabbisogni di personale da assumere'. 'L'Amministrazione comunale -si legge nella nota- non ha mai dato alcun riscontro formale alle pressanti sollecitazioni del Csa, non lasciando al sindacato alternative allo stato di agitazione e, nel caso di ulteriori mancate risposte, all'indizione di uno sciopero generale dei dipendenti comunali'. Marocco termina annunciando di avere richiesto il tentativo di conciliazione obbligatorio del prefetto di Latina, 'per sbloccare una situazione di stallo delle trattative che si protrae da lunghi mesi e che non permette di trovare delle soluzioni percorribili'.
Andrea Di Lello

 

 

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Terracina/Protestano i dipendenti comunali

 

Niente buoni pasto, straordinari ed indennità, i dipendenti del Comune di Terracina entrano in stato di agitazione chiedendo l’intervento del Prefetto e minacciando lo sciopero generale. Lo hanno proclamato ieri attraverso il coordinamento sindacale autonomo a fronte di una serie di questioni che si trascinano ormai da anni. A partire dai buoni pasto che non vengo erogati dal primo gennaio di quest’anno. Ma sul tavolo del sindacato rimangono ancora aperte le questioni sulla concertazione per i contratti a termini stipulati dal Comunee la situazione precaria di trentacinque lavoratori socialmente utili per i quali non si è trovata ancora una definitiva soluzione nonostante il loro utilizzo nell’ente da molti anni.

 

 

 

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Provincia l’assemblea nel portone

 

Un’assemblea in Provincia? Impossibile, nemmeno se la data la deve stabilire l’amministrazione anziché il sindacato che ha chiesto di poter disporre di una sala in via Costa o in via Don Minzoni. Risposta? Sono occupate, l’unica disponibilità è all’ex Ciapi. Risultato? Il Csa e la Cisl parlano di «comportamento antisindacale dell’ente che ostacola lo svolgimento dell’assemblea». La riunione, per la verità, si terrà ugualmente in una sede insolita: il portone d’ingresso della sede di via Costa, domani mattina alle 11. Tutto nasce dall’accordo di «concertazione delle risorse umane» del 14 giugno, ritenuto «iniquo e insufficiente» da Michele Marocco del Csa e Ida De Masi della Cisl «per alcune categorie di lavoratori e soprattutto non in linea con quanto dettato dai contratti nazionali». Alla fine l’accordo - che secondo i sindacati «contrasta con quanto promesso dal presidente in uno degli incontri ovvero che intendeva avviare percorsi di valorizzazione solo per meriti» - è stato siglato da cinque rappresentanze sindacali unitarie su dodici. Da qui la richiesta di assemblea «che intendevamo svolgere nella sede centrale». La Provincia, però, ha risposto di non avere sale disponibili per tutto luglio «nonostante le richieste di una data disponibile, invertendo - dicono ancora i sindacalisti - la consueta modalità di indire l’assemblea con una data prefissata». Unico spazio concesso all’ex Ciapi «che non accettiamo per l’innegabile difficoltà e disagio per la partecipazione che si crea ai lavoratori delle sedi centrali». Domani, allora, tutti nel portone.

 

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Ida De Masi della Cisl e Michele Marocco del Csa attaccano la giunta Cusani
"La Provincia è antisindacale"

Latina (18/07/2006) - Sembrava in via di risoluzione la controversia che vede contrapposti i dipendenti dell'ente provinciale di Latina e i vertici della Provincia, ma a quanto pare quello che appariva quanto meno come un dialogo avviato, si è nuovamente interrotto.
Ed è così che, a seguito di un'assemblea dei dipendenti della Provincia di Latina, i rappresentanti della Cisl Funzione pubblica e del Csa denunciano per l'ennesima volta il comportamento antisindacale dell'ente di via Costa che, in questa occasione avrebbe ostacolato propio lo svolgimento dell'assemblea.
"Le scriventi organizzazioni sindacali - si legge nella nota stampa a firma del Segretario territoriale Fps CCisl Ida De Masi e del Coordinatore provinciale del Csa Michele Marocco - hanno indetto un'assemblea generale del personale, per poter discutere ed approfondire con i lavoratori i contenuti dell'accordo di concertazione per la valorizzazione delle risorse umane della Provincia di Latina del 14 giugno.
Accordo al quale né la Cisl né il Csa hanno potuto dare il loro avvallo perché ritenuta iniqua ed insufficiente per alcune categorie di lavoratori e soprattutto non in linea con quanto dettato dai contratti nazionali".
Nello specifico, nonostante l'ente abbia notevolmente migliorato la proposta iniziale, aumentando i posti destinati ai concorsi interni ed alle progressioni verticali, da effettuarsi nel triennio 2006, 2007 e 2008, i sindacati hanno espresso forti perplessità sia per la genericità della tempistica, sia per l'esclusione da tali percorsi di alcune categorie di lavoratori. "In particolare - aggiungono la De Masi e Marocco - la categoria B1 e D3 sono totalmente esclusi da tale valorizzazione. Inoltre, la decisione di ammettere ai concorsi interni per la categoria C solo il personale ascritto nella categoria B3, contrasta con quanto prevedono i contratti nazionali, che prevedono che a tale riqualificazione siano ammessi i dipendenti ascritti alla categoria B e si prefigura come illegittima.
L'accordo contrasta infine con quanto premesso dal Presidente in uno degli incontri; ovvero che intendeva avviare percorsi di valorizzazione solo per meriti.
La Cisl ed il Csa hanno ritenuto pertanto di non dare il loro avvallo all'accordo, sottoscritto solo da cinque Rsu su dodici e da una sola organizzazione sindacale su quattro presenti, ed hanno previsto di effettuare una riunione con i lavoratori per concordare come procedere sia per questa problematica che per le altre rimaste insolute (centro Ciapi, Centri per l'impiego e contratto decentrato). Assemblea che intendevano svolgere nella sede centrale della Provincia, mentre l'ente sembra non gradire tale evento. Infatti ha risposto di non avere sale disponibili per tutto il mese, nonostante le scriventi hanno richiesto all'ente una data disponibile ed una sala libera sia nella sede centrale di via Costa che in quella vicino al teatro, invertendo la consueta modalità di indire l'assemblea con una data prefissata, proprio per evitare ulteriori disguidi.
Dopo vari dinieghi, anche verbali, e dopo un rinvio, la Cisl ed il Csa e successivamente alla precisazione dell'ente che è disponibile una sala solo nel centro ex Ciapi di via Epitaffio, le organizzazioni sindacali si sono viste costrette, a prevedere di effettuare l'assemblea mercoledì 19 luglio nel portone d'ingresso della sede di via Costa, dalle 11.00 alle 13.00".
A quanto pare infatti i sindacati hanno specificato ai vertici dell'ente che non si ritiene opportuno accettare la disponibilità di una sala presso il centro ex Ciapi sito in via Epitaffio, per l'innegabile difficoltà e disagio per la partecipazione che si crea ai lavoratori delle sedi centrali.
"La proposta dell'ente - concludono Marocco e De Masi - assume, a nostro avviso, il senso di un comportamento antisindacale avverso, in quanto si cerca di ostacolare il diritto a svolgere la propria attività. Comunque tale atteggiamento ostativo non ci spaventa e mercoledì incontreremo comunque i lavoratori e decideremo come proseguire nelle rivendicazioni con la Provincia".

 

 

 

 

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Terracina

 

Il Comune non paga? Il sindacato contrattacca

 

Di Fabio COCCIA

 

Piove sul bagnato. Il Comune di Terracina non ha i soldi per pagare gli straordinari e i buoni pasto ai dipendenti che proclamano lo stato di agitazione. Lo annuncia il Coordinamento sindacale autonomo con una nota inviata al Prefetto, al ministero dell’Interno, alla Corte dei Conti e alla Procura di Latina dove si chiede un intervento, ognuno per il proprio ambito, affinché la situazione di crisi venga risolta. Nella nota degli autonomi si fa riferimento anche ai soldi non corrisposti agli scrutatori nelle ultime elezioni e allo stato di precarietà dei lavoratori socialmente utili. Secondo il Coordinamento il Comune deve pagare i buoni pasto, le indennità e lo straordinario da gennaio. Già a luglio il Coordinamento aveva indetto lo stato di agitazione del personale chiedendo il tentativo di conciliazione obbligatorio al Prefetto di Latina, ma i rappresentanti del Comune di Terracina non hanno inviato alcun riscontro formale, si legge nella nota.
Questa mattina si sono dati appuntamento dalle 12 alle 14 presso la sala del consiglio comunale per un’assemblea generale del personale, per attivare un ricorso completamente gratuito per tutti i lavoratori del Comune di Terracina, da inviare alla Direzione provinciale del lavoro di Latina nel quale saranno richiesti, oltre alle competenze arretrate non erogate, anche la rivalutazione monetaria e gli interessi legali. Inoltre, nella stessa assemblea saranno prese importanti decisioni sulle altre problematiche che attanagliano i lavoratori compresa l’annosa situazione degli lavoratori socialmente utili verificando la possibilità anche della proclamazione di uno sciopero generale.

 

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Dopo l'esposto
Buoni pasto, la protesta dei dipendenti

immagine notiziaTerracina (12/09/2006) - Stato di agitazione dei dipendenti comunali e richiesta al prefetto del Tentativo di Conciliazione Obbligatorio. Il Coordinamento Sindacale Autonomo (Csa) mobilita il personale del Municipio contro il ritardo dell'amministrazione Nardi nel pagamento dei buoni pasto, degli straordinari e della corresponsione ai componenti dei seggi elettorali delle elezioni politiche, comunali e referendarie. Nella mattinata odierna, il Csa ha indetto alle 12, presso l'aula consiliare del Municipio, un'assemblea generale dei dipendenti, "per attivare -si legge in un comunicato stampa del sindacato- un ricorso completamente gratuito per tutti i lavoratori del comune di Terracina, da inviare alla Direzione Provinciale del Lavoro di Latina, nel quale saranno richiesti, oltre alle competenze arretrate non erogate ai dipendenti comunali, anche la rivalutazione monetaria e gli interessi legali". Già nel luglio scorso, il Csa aveva indetto lo stato di agitazione e richiesto il Tentativo di Conciliazione Obbligatorio al prefetto, senza che dagli amministratori terracinesi, a detta del sindacato, arrivassero risposte. In particolare, il Csa insiste sul mancato pagamento dei buoni pasto dal 1° gennaio di quest'anno, sull'assenza di informazioni rispetto ai contratti di fornitura di lavoro temporaneo e la mancanza della concertazione per i contratti a termine stipulati dal Comune. Il sindacato lamenta, inoltre, la non ancora avvenuta stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in servizio, il ritardo nel pagamento degli straordinari e delle indennità ai dipendenti e l'obbligo imposto dall'Amministrazione comunale ai dipendenti di prestazioni straordinarie a recupero. Nel tentativo di sbloccare la situazione, il Csa, l'8 settembre scorso, ha inviato un esposto al Ministero degli Interni, alla Corte dei Conti, alla Prefettura di Latina per segnalare, oltre alla questione dei buoni pasto, delle indennità e dello straordinario, anche il problema degli scrutatori degli ultimi tre appuntamenti elettorali ancora in attesa dei loro soldi. Alla proclamazione dello stato di agitazione, il sindacato accompagna la richiesta al prefetto di intervenire con l'obiettivo di trovare una conciliazione tra le parti. "Attesi i tempi utili della conciliazione -ammonisce il Csa- si procederà unilateralmente all'indizione dello sciopero".
Andrea Di Lello

 

 

 

 

 

 

 

 

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LATINA — Decisa presa di posizione del Csa, il Coordinamento sindacale autonomo, che denuncia un episodio di "ghettizzazione" della Provincia di Latina nei confronti delle organizzazioni sindacali. «Nonostante la sala Loffredo - ha affermato in una nota il coordinatore provinciale Csa, Michele Marocco - fosse libera non ci è stata data per svolgere una riunione sindacale. Prendiamo atto dell’atteggiamento di sfida contro le organizzazioni sindacali».

 

 

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Il Coordinamento sindacale denuncia ostruzionismo da via Costa che non concede una sala
Il Csa: "La Provincia ci sfida"
"I dipendenti hanno diritto di riunirsi come le altre associazioni"

 

 

Latina (27/09/2006) - Il Coordinamento Sindacale Autonomo (Csa) di Latina denuncia, per l'ennesima volta, un comportamento antisindacale da parte dell'ente di Via Costa.
"La Provincia di Latina - scrive il coordinatore provinciale del sindacato Michele Marocco - è off limits al Csa. Purtroppo è tutto vero. Ennesimo episodio di ghettizzazione della Provincia di Latina nei confronti delle organizzazioni sindacali". Lo scontro fra le parti non è recente, e Marocco illustra nel dettaglio l'episodio contestato.
"In data 19 settembre la nostra Organizzazione sindacale - spiega - ha chiesto la possibilità di utilizzare la sala Loffredo della Provincia di Latina in via Costa per svolgere una riunione organizzativa sindacale, si precisa non si trattava di assemblea, con i propri Dirigenti Sindacali dipendenti della Provincia di Latina e dei Comuni della Provincia di Latina prevista per il giorno 20 settembre dalle 15,30 alle 17,30.
Nonostante la Sala fosse libera e venga utilizzata normalmente dai politici e da ogni tipo di associazione per incontri e convegni, il Capo di Gabinetto della Provincia di Latina Giuseppe Simeone ha inviato una nota al Csa dove individuava la sede per lo svolgimento della riunione presso l'ex-Ciapi in via Epitaffio, sede distaccata e difficilmente raggiungibile, e precisava che la partecipazione sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente ai dipendenti provinciali.
Prendiamo atto con amarezza dell'atteggiamento di sfida nei confronti dei sindacati da parte dei rappresentanti politici della Provincia di Latina che sicuramente raccogliamo, ma gli stessi devono rammentare che i locali della sede di via Costa, come quelli di qualsiasi altro stabile di proprietà provinciale, sono pubblici e non destinati ad un utilizzo privato.
Ricordiamo inoltre che i dipendenti hanno lo stesso identico diritto delle altre associazioni che in passato ne hanno usufruito e che l'utilizzo per fini istituzionali a questo punto dovrebbe essere regolamentato".
Nei mesi scorsi il Csa, in aperta polemica con l'ente provinciale per il mancato rinnovo del contratto aveva chiesto una sala per riunirsi, e anche in quell'occasione era stato ricordato ai vertici sindacali che per le riunioni sindacali era disponibile uno spazio presso al sede dell'ex Ciapi. In quell'occasione si era deciso per una protesta pubblica indetta quindi nell'androne della sede della Provincia, occupato per tutta la mattina dai dipendenti in agitazione. Da allora diverse questioni pratiche sono state risolte, ma non, evidentemente, quelle legate alla logistica degli incontri sindacali.
La Provincia dal canto suo si difende: "A tutti i sindacati - dicono - è riservato uno spazio presso l'ex Ciapi".
Elisabetta
Bonanni

 

 

 

 

 

 

 

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Il Csa diffida la Provincia: non applichi quella delibera

 

E’ ormai guerra aperta tra il Coordinamento sindacale autonomo e l’amministrazione provinciale, ora oggetto di un formale atto di diffida e messa in mora. Ma la minaccia di ricorrere alle vie legali e a forme di mobilitazione e di lotta è dietro l’angolo. Ragioni e obiettivi li spiega Michele Marocco, coordinatore provinciale del sindacato, in una lunga missiva, indirizzata ai vertici dell’amministrazione di via Costa, in cui contesta la delibera di Giunta approvata l’8 agosto scorso che, con la soppressione di aree e l’accorpamento di settori, ha previsto sostanziali modifiche nella dotazione organica dell’ente. Nel mirino finiscono anche le modifiche alle retribuzioni di alcuni dipendenti, mai concordate con l’organizzazione sindacale, i posti riservati alle progressioni verticali, inferiori a quelli previsti dall’accordo con il csa, e la stabilizzazione del personale impegnato nei Cantieri scuola-lavoro, con relativa pubblicazione di un nuovo bando senza alcuna informativa alle rappresentanze dei lavoratori. Una delibera che per il sindacato è, senza mezzi termini, un’aperta violazione delle norme contrattuali e dei precedenti accordi. E prova ne è, secondo Marocco, il numero di posti, inferiore a quello previsto, che l’ente ha individuato proprio per la riqualificazione interna del personale già in servizio: per la categoria B solo 21 posti rispetto ai 34 concordati, per la C appena 26 contro i 53 previsti. In conclusione dunque, il sindacato diffida la Giunta e il presidente di via Costa a dare seguito e attuazione alla delibera «fin quando non verranno apportate opportune modifiche all’atto», entro il termine massimo di 30 giorni. «E in caso di inottemperanza scrive il csa l’organizzazione sottoporrà all’assemblea dei lavoratori l’adozione di iniziative di mobilitazione e lotta e si vedrà costretta ad adire la competente autorità giudiziaria».
La.Pe

 

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Il Coordinamento sindacale autonomo mette in mora via Costa per via del contratto
Il Csa 'diffida' la Provincia
Marocco: "Contestiamo la revisione dell'organigramma"

immagine notiziaLatina (03/10/2006) - Continua lo scontro aperto fra il Coordinamenro sindacale autonomo (Csa ) e la Provincia di Latina.
Il coordinatore provinciale del Csa Michele Marocco, infatti, ha inviato ai vertici dell'ente di via Costa un "Atto di diffida, significazione e messa in mora".
La nota si riferisce alla contestata revisione dell'organigramma provinciale dei lavoratori.
"Il Csa - Coordinamento Sindacale Autonomo - si legge nella nota - in persona del Coordinatore Provinciale Michele Marocco, premesso che la Giunta Provinciale di Latina ha approvato la Deliberazione n. 167 dell'8 agosto 2006, avente per oggetto: "Revisione dell'Organigramma della Provincia, accorpamento e soppressione di strutture, programma triennale e annuale delle assunzioni sulla base della programmazione dei fabbisogni di personale"; considerato che la Deliberazione di cui all'oggetto approva l'allegato "C" quale parte integrante e sostanziale che prevede il piano annuale e triennale delle assunzioni; che la sopra citata Deliberazione ha previsto una modificazione sia dell'organigramma che della dotazione organica della Provincia di Latina, prevedendo la soppressione di Aree, l'accorpamento di settori e l'istituzione di un nuovo servizio; che dalla stessa Deliberazione viene adeguato il valore delle posizioni attribuendo nel contempo retribuzioni di posizioni che dal testo non vengono specificatamente identificate. Nel caso in cui si riferissero a mansioni superiori attribuite, le stesse sono state concesse senza alcuna concertazione con le rappresentanze sindacali in contrasto con quanto previsto dall'art. 8 comma 4 del Contratto collettivo nazionale (Ccnl) dell'1/4/1999. Mentre se le retribuzioni di posizioni si riferissero alle posizioni organizzative, le stesse non sono mai state concertate con le rappresentanze sindacali contravvenendo a quanto previsto dall'art. 16 del Ccnl del 31/3/1999; che tale Deliberazione prevede, in antitesi a quanto previsto dall'art. 3 del "Regolamento per le procedure selettive per la progressione verticale nel sistema di classificazione", sottoscritto da codesta Amministrazione e le rappresentanze sindacali, che i bandi per il reclutamento quali lex specialis dei concorsi siano emanati dai dirigenti con singole determinazioni invece che con determinazione del dirigente del personale sentiti i dirigenti interessati; che la Deliberazione di cui all'oggetto non è stata oggetto di informazione preventiva, come previsto dal Ccnl del 22/1/2004 e dall'art. 24 del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo della Provincia di Latina attualmente vigente con titolo "Innovazione e modifica degli assetti organizzativi", anch'esso sottoscritto dai rappresentanti di parte pubblica provinciali e le rappresentanze sindacali; ritenuto che nell'allegato 'C' della Deliberazione, relativo al piano annuale e triennale delle assunzioni, è stato previsto il numero dei posti riservati alla riqualificazione interna del personale già in servizio nella Provincia di Latina, senza tener conto dell'accordo sottoscritto dall'Amministrazione Provinciale e le rappresentanze sindacali in data 14 giugno 2006. Nel dettaglio: i posti riservati ai dipendenti di categoria A previsti per la riqualificazione in categoria B sono solamente 21 rispetto ai 34 previsti; per i dipendenti di categoria B1 per la riqualificazione in B3 i posti sono 48 rispetto ai 46 previsti; per i dipendenti di categoria B3 per la riqualificazione in categoria C i posti sono 26 rispetto ai 53 previsti; per i dipendenti di categoria C per la riqualificazione in categoria D i posti sono 41 rispetto ai 44 previsti; che con la Deliberazione sono stati individuati unilateralmente dall'Amministrazione Provinciale i profili professionali da destinare alle assunzioni dall'esterno, alla concorsualità interna e alle progressioni verticali, senza alcuna informazione preventiva e relativa concertazione come previsto dall'art. 16 del Ccnl del 31/3/1999, dall'art. 6 del Ccnl del 22/1/2004, dall'art. 8 del Ccdi attualmente vigente e dall'art. 2 del Regolamento per le procedure selettive per la progressione verticale nel sistema di classificazione"; che la Deliberazione di cui all'oggetto prevede la riserva di n. 4 posti in categoria B, C e D al personale impiegato nei Cantieri Scuola Lavoro. Codesta Amministrazione non ha mai fornito alle rappresentanze sindacali alcun tipo di informazione dei progetti CSL finanziati. Solo con nota, citata in precedenza, prot. 43911 del 2 agosto u.s. del Dirigente del Personale per la prima volta, dopo numerose insistenze da parte del sindacatoscrivente, ha fatto pervenire la situazione dei rapporti instaurati in relazione ai progetti Csl, che a parere del predetto Dirigente ".... non attengono al rapporto di lavoro e pertanto alle relazioni sindacali". Ciò sarebbe vero se i Csl non fossero finalizzati alla stabilizzazione e non incidessero nel piano annuale e triennale delle assunzioni e sulla concorsualità interna della Provincia di Latina, come invece viene attualmente previsto; che con la nota precedentemente citata, il Dirigente del Personale non ha ancora inviato, all'O.S. scrivente, quanto previsto dall'art. 2 comma 10 del Ccnl dell'1/4/1999 e precisamente l'Ente non ha mai provveduto "...... alla tempestiva e preventiva informazione e consultazione ai soggetti sindacali di cui all'art. 10, comma 2, del Ccnl dell'1.4.1999, sul numero, sui motivi, sul contenuto, anche economico, sulla durata prevista dei contratti di lavoro temporaneo e sui relativi costi." Pertanto, con l'occasione, se ne chiede ancora una volta l'invio dei dati relativi agli ultimi cinque anni; che con la Deliberazione di Giunta Provinciale n. 167 dell'8 agosto 2006, relativamente alla concorsualità interna, la Provincia di Latina stabilisce requisiti di accesso diversi per la partecipazione alle selezioni relative alla stessa categoria. Inoltre, per quanto riguarda le selezioni per l'accesso alla categoria C, le stesse vengono previste solo ed esclusivamente ai dipendenti appartenenti alla categoria B3 giuridica in palese contrasto con la normativa contrattuale nazionale vigente e il parere ARAN 399-4F3 che cita testualmente: "Le selezioni verticali interne, ai sensi dell'art. 4 del CCNL del 31.3.1999, sono previste per i passaggi del personale da una categoria a quella immediatamente superiore, senza alcuna specifica e particolare limitazione. Conseguentemente, alle selezioni per la categoria C possono partecipare tutti i dipendenti comunque classificati in B (da B1 a B6)". Discorso diverso è garantire ai partecipanti alle selezioni il giusto riconoscimento dell'anzianità di servizio che dovrà essere debitamente considerata con l'attribuzione di un punteggio superiore; che per le selezioni per la categoria B3 è previsto un non identificabile "titolo di mestiere", senza specificare l'organo deputato al rilascio. Tutto ciò premesso il provvedimento adottato dalla Giunta Provinciale e richiamato in oggetto è, a parere del Csa in palese contrasto con la normativa contrattuale nazionale, la normativa contrattuale decentrata ed i precedenti accordi sottoscritti tra codesta Amministrazione e le rappresentanze sindacali. Si diffida la Giunta Provinciale, in persona del Presidente della Provincia di Latina, a dare seguito a quanto previsto dalla Deliberazione in oggetto fino a quando non verranno apportate le opportune modifiche di cui in premessa. Pertanto, se ne chiede la sospensione immediata; mette in mora l'Amministrazione Provinciale in persona del Presidente, a far adottare, ad ogni organo amministrativo provinciale secondo le proprie competenze, i necessari atti e provvedimenti per la modifica della Deliberazione suddetta entro il termine massimo di giorni 30 (trenta) dal ricevimento della presente; significa che, in caso di persistente inottemperanza, la scrivente Organizzazione sindacale sottoporrà all'Assemblea dei lavoratori l'adozione di iniziative di mobilitazione e di lotta e si vedrà, in ogni caso, costretta ad adire la competente autorità giudiziaria, per la tutela delle proprie ragioni.
La presente vale come atto di diffida, significazione e messa in mora".
Un vero e proprio atto di guerra quindi, contro quelli che sono stati definiti comportamenti scorretti che non rispettano i protocolli siglati dal Csa e dai vertici provinciali. Ora si attende l'immancabile replica.

 

 

 

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Il Coordinamento Sindacale Autonomo proclama lo stato di agitazione
I lavoratori contro il Comune
Tante le vertenze sul tavolo, il Csa si rivolge al Prefetto

immagine notiziaFormia (05/10/2006) - Lavoratori contro il Comune di Formia. Il Coordinamento Sindacale Autonomo ha infatti proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale comunale per protestare contro il mancato rispetto da parte del Comune di una serie di accordi concernenti il trattamento dei lavoratori e i loro diritti sindacali. Alla base della decisione, comunicata al Sindaco dal coordinatore provinciale Csa Marocco, "il permanere di una serie di problematiche che non hanno visto la loro soluzione nelle sedute di delegazione trattante avvenute nel corso dell'anno". Oggetto del contendere "il trattamento giuridico ed economico del personale durante le giornate della rimozione del residuato bellico presso Formia; l'incomprensibile esclusione dei commessi della farmacia comunale dalla liquidazione dell'indennità di maneggio valori per l'anno 2005; il mancato rispetto dell'accordo sottoscritto dall'Amministrazione e le rappresentanze sindacali circa lo spostamento della Polizia Municipale in altri locali entro la data del 30 giugno 2006". E ancora: "la pubblicazione del bando di concorso per la copertura di un posto di istruttore amministrativo prima della sottoscrizione del verbale di concertazione sulla modifica della dotazione organica; la ripartizione degli incentivi relativi alle posizioni organizzative e alle indennità di responsabilità senza alcuna contrattazione con le rappresentanze sindacali per stabilirne i criteri di assegnazione; ad oggi la mancata costituzione del fondo del salario accessorio per l'anno 2006". Contestualmente alla proclamazione dello stato di agitazione, il Csa ha richiesto il Tentativo di Conciliazione Obbligatorio al Prefetto di Latina affinché "con il suo autorevole intervento" contribuisca a sbloccare "una situazione di stallo delle trattative che oramai si protrae da lunghi mesi e che non permette di trovare delle soluzioni percorribili". Di contro, lamenta il Csa, "l'Amministrazione Comunale di Formia non ha mai dato alcun riscontro formale alle nostre pressanti sollecitazioni" non lasciando alternative alla mobilitazione. "Nel caso di ulteriori mancate risposte - avverte Marocco - procederemo alla convocazione dell'assemblea generale del personale e all'indizione di uno sciopero generale dei dipendenti comunali". Il Coordinamento Sindacale Autonomo ha anche richiesto all'ARAN il ritiro della propria firma dal Contratto Decentrato relativo all'anno 2005 in quanto "nonostante precisi accordi l'Amministrazione Comunale ha creato, a parità di condizioni, delle gravi disparità di trattamento economico tra i dipendenti costringendo la scrivente a chiedere anche la revoca del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo attualmente vigente con l'immediato inoltro della piattaforma per il rinnovo contrattuale".
Al Sindaco Sandro Bartolomeo è stata inviata una lettera aperta dove vengono sottolineate le difficoltà riscontrate nelle trattative con la richiesta di un suo intervento e di un urgentissimo incontro con il Csa. Allo stesso tempo, è stata inviata anche la richiesta di audizione al Presidente della Commissione Personale del Comune di Formia Delio Fantasia per illustrare le ragioni dello stato di agitazione.
Simone Pangia

 

 

 

 

 

 

 

 

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"L'Amministrazione ora stabilizzi gli Lsu"

Terracina (07/02/2007) - Stabilizzare i lavoratori socialmente utili. Una nota del Csa (Coordinamento Sindacale Autonomo", a firma del coordinatore provinciale Michele Marocco, "comunica che, a seguito dell'assemblea avuta con gli Lsu del comune di Terracina lo scorso 2 febbraio, il Csa ha inviato una lettera al Comune nella quale ha rappresentato il grave disagio di questi lavoratori che da decenni svolgono la loro attività presso l'Amministrazione". "Il Csa -continua la nota- ha chiesto che nell'incontro già convocato per il prossimo 15 febbraio con i sindacati, che arriva dopo un anno di solleciti da parte del Csa, venga inserito al primo punto all'ordine del giorno la situazione del precariato e quindi la stabilizzazione dei suddetti lavoratori". "Tale richiesta scaturisce anche dal fatto che la finanziaria 2007 prevede la possibilità per le amministrazioni di stabilizzare gli Lsu senza vincoli di rilievo: la scelta è solo politica". Il Csa rende anche noto di avere diffidato "formalmente l'Amministrazione dall'assumere ulteriore personale interinale fino a quando non saranno definite con i sindacati le politiche assunzionali dell'Ente ed i processi di stabilizzazione dei precari".
A.D.L.

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di FABIO COCCIA

Non c’è pace per la casse comunali di Terracina. Prima gli immobili pignorati, finiti all’asta e salvati in extremis dalla decisione del giudice. Poi le megaoperazioni di cessione del credito per svariati milioni di euro causa tanti, troppi creditori che bussano alla porta. Ora è la Corte dei Conti che si è mossa. Nei giorni scorsi sul tavolo del primo cittadino Stefano Nardi è arrivata una missiva dell’organo di giustizia contabile che intima al Comune di pagare entro un mese tutti gli arretrati che deve ai dipendenti comunali e agli scrutatori delle elezioni politiche, dei referendum e delle comunali dello scorso anno. Ai dipendenti non vengono erogati da gennaio 2006 i buoni pasto, le indennità e gli straordinari. Ci pensò il coordinamento sindacale autonomo attraverso il responsabile provinciale Michele Marocco a presentare un esposto a settembre indirizzato al ministero dellInterno, alla Corte dei Conti, alla Prefettura di Latina ed alla Procura. «Vogliamo portare a conoscenza, ognuno per le relative competenze, la grave situazione creatasi negli ultimi mesi presso il Comune di Terracina, presso il quale i dipendenti comunali non percepiscono l’erogazione dei buoni pasto, delle indennità e degli straordinari dal mese di gennaio 2006  si legge nell’esposto presentato dal sindacato Inoltre il Csa è venuto casualmente a conoscenza che i componenti dei seggi elettorali delle politiche, referendarie e comunali del 2006 non hanno ancora percepito i loro compensi». L’esposto ha prodotto i suoi effetti. Ieri infatti è arrivata puntuale la nota del sindacato che si dice soddisfatto dellintervento della Corte dei Conti. «Esprimiamo piena soddisfazione per il provvedimento della Corte dei Conti e auspichiamo la soluzione delle numerose problematiche che attanagliano i dipendenti comunali e il personale precario dell’amministrazione comunale di Terracina»

 

 

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venerdì 09 febbraio 2007

Grazie al CSA arriva il pagamento ai lavoratori impiegati per le elezioni al Comune di Terracina

La Corte dei Conti costringe il Comune a pagare entro un mese

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C.S.A. Coordinamento Sindacale AutonomoTerracina: Era ora !!! dopo un'attesa di circa otto mesi arriva il pagamento ai dipendenti comunali e ai presidenti e agli scrutatori impiegati nei seggi elettorali.

Abbiamo appreso da un articolo apparso a pagina 6 della Cronaca di Latina del quotidiano "Il tempo" del giorno 7 febbraio 2007, che la Corte dei Conti, con proprio provvedimento, ha costretto il Comune di Terracina a pagare entro un mese le prestazioni lavorative dei dipendenti comunali ma anche dei presidenti e degli scrutatori impegnati nelle ultime elezioni.
"E' stato il C.S.A. Coordinamento Sindacale Autonomo" dichiara Michele Marocco Coordinatore Provinciale per il territorio della Provincia di Latina "con un esposto presentato in data 8 settembre 2006, a chiedere l'intervento della Corte dei Conti al fine di risolvere un problema che stava causando un grave nocumento economico non solo ai dipendenti comunali ma anche alle decine di giovani, nella maggioranza disoccupati, che avevano partecipato con entusiasmo alle attivita' elettorali".
Il C.S.A. esprime piena soddisfazione per il provvedimento della Corte dei Conti e auspica la soluzione delle numerose problematiche che attanagliano ancora i dipendenti comunali e il personale precario dell'amministrazione Comunale di Terracina.

 

 

 

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giovedì 15 febbraio 2007

LSU: Si alla stabilizzazione e nuovo contratto per i dipendenti del comune di Terracina

L'Assessore Pecchia conferma l'intenzione dell'Amministrazione alla stabilizzazione degli LSU

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C.S.A.Terracina: Il Coordinatore Provinciale CSA Michele Marocco e il Segretario Territoriale della FPS CISL Ida De Masi comunicano che il giorno 15 febbraio 2007 si e' tenuta un'importante riunione di delegazione trattante presso il Comune di Terracina alla presenza oltre che dei rappresentanti dell'amministrazione anche dell'Assessore al Personale Recchia.

La trattativa, attesa da lungo tempo dalle scriventi organizzazioni sindacali, ha finalmente toccato tutte le annose problematiche presenti all'interno dell'ente e soprattutto la questione della stabilizzazione dei circa 35 LSU attualmente in servizio. su tale argomento l'Assessore al Personale Recchia ha dichiarato, a nome dell'amministrazione, che entro un mese sara' discussa con le rappresentanze sindacali la proposta della nuova dotazione organica e il nuovo piano assunzionale triennale che permettera' nei tre anni la completa stabilizzazione di tutto il personale LSU. Per quanto riguarda l'eventuale assunzione di personale interinale questa sara' limitata solo ed esclusivamente a quei profili professionali indispensabili per la continuita' di alcuni servizi.
Nella stessa riunione e' stata sottoscritta l'ipotesi di accordo del nuovo contratto collettivo decentrato integrativo relativo alla parte economica, la parte normativa sara' sottoposta alle organizzazioni sindacali nei prossimi mesi.
Le novita' piu' importanti possono essere di seguito riassunte:
• nuova progressione economica orizzontale;
• aumento del buono pasto a € 7,00 con la possibilità, per i profili professionali con attività disagiate, di usufruire di una pausa pranzo ridotta;
• perequazione del trattamento accessorio e della produttivita' generale tra i dipendenti dei vari profili professionali;
• termine perentorio di due mesi per il pagamento delle indennita', degli straordinari e dei buoni pasto;
• avvio della trattativa sui criteri di assegnazione delle posizioni organizzative.

Inoltre, tutte le rappresentanze sindacali hanno sollecitato l'amministrazione ad effettuare il pagamento degli straordinari elettorali, delle indennita' e dei buoni pasto ancora non liquidati relativi all'anno 2006.

 

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domenica 11 marzo 2007

Il TFR per i lavoratori dei settori degli enti locali e della sanità

Sottoscritto l'ipotesi di accordo per il Fondo di previdenza per i lavoratori delle Regioni e delle Autonomie Locali nonché della Senità

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CSALatina: Martedì 6 Marzo 2007, alle ore 12, si è proceduto alla sottoscrizione dell'ipotesi di accordo per il Fondo di Previdenza complementare per i dipendenti delle Regioni e Autonomie Locali e per i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale; tale ipotesi, sottoscritta anche dal CSA, dovrà passare al vaglio del Comitato di Settore, del Governo e della Corte dei Conti; la procedura di certificazione deve, comunque, concludersi entro 40 giorni dall'ipotesi di accordo per procedere alla sottoscrizione definitiva.

Tale accordo consentirà l'istituzione di un Fondo che dovrà dotarsi di Statuto e Organismi Statutari; lo statuto sarà vagliato dalla COVIP che è l'organismo di vigilanza sui fondi pensione.

Pertanto al momento attuale e fino alla conclusione di tutta una serie di procedure che porteranno alla effettiva istituzione del Fondo.

Nulla deve essere richiesto ai lavoratori nè gli stessi si devono attivare per le eventuali opzioni che saranno proposte in tempi futuri ma difficilmente nel corrente anno.

Il Coordinatore Provinciale del CSA per il territorio della Provincia di Latina, Michele Marocco, ha espresso piena soddisfazione per l'accordo raggiunto.

 

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sabato 31 marzo 2007

Il 16 aprile, sciopero generale di tutto il pubblico impiego

C.S.A. Coordinamento Sindacale Autonomo Regioni e Autonomie Locali Coordinamento Provinciale di Latina

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CSALatina: Alle Lavoratrici ed ai lavoratori del Comparto Regioni e Autonomie Locali.

ll Coordinamento Nazionale del C.S.A. ha proclamato per il giorno lunedì 16 Aprile 2007 lo sciopero per il mancato rinnovo del Contratto di Lavoro scaduto a DICEMBRE 2005.
Nel frattempo sono state attivate le prescritte procedure per il raffreddamento del conflitto con la richiesta del tentativo di conciliazione obbligatorio.
Il Governo, a tutt'oggi, non ha ancora trovato le risorse economiche per il rinnovo del biennio 2006/2007.
Siamo di fronte ad un comportamento inaccettabile, nonostante l'ottimismo espresso dal Ministro delle Riforme e delle Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, il quale ha garantito che entro il 3 Aprile p.v. sarà convocato un tavolo con le rappresentanze sindacali al fine di definire le "modalità" per l'avvio delle trattative relative al rinnovo del biennio in questione.
Questo impegno, con l'attuale quadro economico nazionale, non è assolutamente sufficiente e non può essere oggetto di soddisfazione da parte dei sindacati, in quanto se le buone intenzioni non si tramuteranno in realtà, si aprirà una stagione conflittuale di lungo periodo.
Colleghi, prepariamoci a dare una convinta risposta ad un Governo sordo ed insensibile al malessere che serpeggia tra i lavoratori della Pubblica Amministrazione, di fronte al continuo disconoscimento delle capacità professionali e dei diritti economici.
Prepariamoci alle manifestazioni che verranno organizzate sul territorio nazionale, per le quali seguiranno ulteriori comunicazioni.

 

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venerdì 06 aprile 2007

"Per il CSA tutti gli LSU devono essere stabilizzati nel 2007"

La richiesta perentoria del Coordinatore Provinciale Michele Marocco all'Amministrazione

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CSATerracina: Si comunica che in data 5 aprile 2007 si è tenuta una riunione sindacale presso il Comune di Terracina alla presenza dell'Assessore al Personale e del Direttore Generale per la stabilizzazione dei 33 LSU attualmente in servizio.

Nel corso della riunione la parte pubblica ha illustrato il programma di stabilizzazione che prevede l"assunzione dei 33 LSU nell'arco del triennio, quindi con un'assunzione di 11 unità l'anno con inizio nel 2007 ottenendo dei contributi dalla Regione Lazio. Il CSA con il Coordinatore Provinciale Michele Marocco, pur plaudendo all'iniziativa promessa dall'Assessore Pecchia nell'ultima delegazione trattante, ha ribadito la necessità che la stabilizzazione avvenga per tutto il personale interessato entro il 2007, alla luce dell'attuale normativa della Finanziaria che permette quest'anno la stabilizzazione ma che per i prossimi anni non dà alcuna garanzia. dell'attuale programmazione triennale del fabbisogno del personale approvato nel 2004 che già prevedeva per il 2007 la completa stabilizzazione di tutti gli LSU e dell'impiego ultra decennale di detto personale all'interno dell'Amministrazione. Pertanto il CSA ha dichiarato che non sottoscriverà alcun accordo che non preveda la contemporanea stabilizzazione di tutto il personale anche per il fatto che stabilire dei criteri di precedenza è assolutamente impossibile e discriminante.
L'Amministrazione ha chiesto alle rappresentanze sindacali alcuni giorni di tempo per verificare nel dettaglio una nuova proposta che verrà ripresentata al più presto.

 

 

 

 

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Il Csa respinge il piano triennale di assunzione di 33 Lsu, li vuole tutti e subito
Pianta organica, salta la trattativa
Il primo ostacolo mentre si lavora al nuovo assetto del Comune

immagine notiziaTerracina (06/04/2007) - Tutti e subito. Il sindacato del Csa respinge la proposta dell'Amministrazione comunale di stabilizzare i lavoratori socialmente utili nell'arco di tre anni. La presa di posizione del Csa è stata espressa dal coordinatore provinciale Michele Marocco nel corso di un incontro, che si è tenuto ieri mattina in Municipio e che ha visto la partecipazione dell'assessore al Personale, Luciano Pecchia, e del direttore generale del Comune, Giuliano Masci. Nella riunione, la parte pubblica ha illustrato il programma di stabilizzazione che prevede l'assunzione, con dei contributi della Regione, dei 33 Lsu nell'arco del triennio, ad un ritmo di undici unità l'anno con inizio nel 2007. Contrario il Csa, che, come si legge in una nota del sindacato, "pur plaudendo all'iniziativa promossa dall'assessore Pecchia nell'ultima delegazione trattante, ha ribadito la necessità che la stabilizzazione avvenga per tutto il personale interessato entro il 2007". Infatti, continua la nota, "l'attuale normativa della Finanziaria permette quest'anno la stabilizzazione, ma per i prossimi anni non dà alcuna garanzia, inoltre anche l'attuale programmazione triennale del
fabbisogno del personale approvato nel 2004, che già prevedeva per il 2007 la completa stabilizzazione di tutti gli Lsu, e dell'impiego ultradecennale del personale in questione all'interno dell'Amministrazione". Il coordinatore Marocco, inoltre, ha obiettato che "stabilire dei criteri di precedenza nelle assunzioni è assolutamente impossibile e discriminante". "Pertanto -termina la nota- il Csa ha dichiarato che non sottoscriverà alcun accordo che non preveda la contemporanea stabilizzazione di tutto il personale". L'Amministrazione comunale ha chiesto alle rappresentanze sindacali alcuni giorni di tempo per verificare nel dettaglio una nuova proposta che si è impegnata a ripresentare al più presto.
Andrea Di Lello