10 Agosto 2007
Il "VaffaDay"

 

Dopo il successo del VaffaDay di Beppe Grillo, ecco la speculazione filosofica sui massimi sistemi: il giorno del “Vaffanculo alla Dittatura Parlamentare!” (da alcuni definita eufemisticamente "Partitocrazia"), diventa nei TG il giorno del "Qualunquismo politico".
Si dà però il caso che in una Democrazia è il parere dei cittadino qualunque quello che conta e se i cittadini numerosi dicono Vaffanculo alla casta di dittatori pluricondannati e mafiosi che siedono in Parlamento quelli affanculo ci devono andare.
Naturalmente, il mascalzone parlamentare ed istituzionale sostiene che il veicolo del cambiamento non può essere questo, ma il Voto, ossia il mezzo del NON-CAMBIAMENTO manipolato, che ha prodotto la distruzione dell’Italia in 50-60 anni di politica mafiosa e partitocratica, durante i quali la politica s’è occupata solo di interessi privati, ma questo è l’ovvio gioco delle parti, dal quale non bisogna farsi raggirare.
I Partiti del dopoguerra non sono mai stati, non sono e non saranno mai il sale della Democrazia, perché malati di egotismo e di delinquenza; ora, in Democrazia reale non s’è mai visto che un cittadino non abbia il diritto di prendere a calci in culo chi prende in ostaggio la Democrazia per i propri interessi.
L’Europa non ci porterà il miracolo che gli Italiani come popolo hanno il dovere di produrre da sé stessi; anzi, occorre ben badare a che l’Europa non si ammali dello stesso male italiota. Io non so quando saremo chiamati alle urne per la prossima pagliacciata anti-democratica; quel che so è che il giusto corollario del VaffaDay è L’ASTENSIONISMO ELETTORALE; NON ANDIAMO A VOTARE! Rifiutiamo questi farabutti, sia i condannati sia i papponi ordinari e così facendo compiremo il primo passo per la Costituzione di uno Stato veramente Liberale, Repubblicano e Democratico.

 

F. G. Urbon

 


 

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