24 Gennaio 2004
Il decennale di Forza Italia

 

"Grazie, Don Gianni, Forza Italia esiste ormai da dieci anni. Esiste, resiste e cresce e da dieci anni è il partito più votato dagli italiani. Coloro che, per polemica politica o per insipienza, continuano a negare la rilevanza di Forza Italia come evento storico della democrazia italiana ed europea semplicemente non hanno né il senso della storia né quello della democrazia."

Del discorso di Silvio Berlusconi, "esperto mondiale" di Storia e Democrazia, di "loda e sbroda", basta questa già deprimente overture, possibile solo dentro una Convention di "F.Italioti".
A chi ha la ventura di leggere questi commenti non sarà ulteriormente imposta una televendita di "pizze e fichi", neanche per ribatterne le castronerie.
Invece, trarremo da quest'episodio lo spunto per ricordare le parole di S. Francesco contro i lodatori di sé stessi:

"... va carpendo esteriormente lode per le virtù, ammirazione per le vigilie e le orazioni. Nulla lasciando all'anima, cerca di trar profitto perfino dalle lagrime."

Dopodiché, val la pena di volgersi invece al discorsino di Gianni Baget Bozzo, il quale, per l'occasione, veste i panni di Zeffirelli quando si parlò della Fallaci e delle corbellerie faziose da quella ammannite al pubblico in occasione del famigerato 11 Settembre.
Parlo dei panni del mistico esaltato, che vede Madonne e Spirito Santo dappertutto, stavolta in Silvio Berlusconi (quale miglior segno che stiamo vivendo i tempi finali?! 666 docet).

Dice dunque tra l'altro il novello "Prete Gianni":

"Alle riunioni di Arcore andai nello stato d'animo di un carbonaro o di un sessantottino che, per essere realista, chiedeva l'impossibile.
Chi avrebbe fermato la mano dei magistrati milanesi?
Berlusconi non diveniva una vittima autodesignata alla ghigliottina di Di Pietro e Borrelli?
Mi muoveva anche la meraviglia per non aver capito che, grazie a Violante e ad un gruppo di magistrati, l'Italia, che non era mai stata un paese giacobino e di ghigliottina, lo fosse improvvisamente diventato."

In altre e più chiare parole: il presupposto logico motivazionale di Forza Italia è quello di sottrarre Silvio Berlusconi ad una ghigliottina che, dopo i 50 anni di corruzione mafiosa nei quali anche il Silvio ha fatto fortuna, non fu mai tanto severa con i corrotti ed i corruttori quanto lo era stata e lo è ancora con il cittadino onesto.

E continua il novello "Prete Gianni":

"Ho sempre notato che l'unica figura definita dal vangelo 'iniqua' è quella di un giudice: e mi pareva una definizione azzeccata. Il fascismo era stato meno odioso di questa burocrazia togata che usava la violenza in nome della giustizia. Nella storia d'Italia, se la libertà avesse prevalso, come ormai mi sembra certo, i nomi dei magistrati di Milano, i Di Pietro, i Borelli, i Davigo, le Boccassini sarebbero per sempre stati 'signati nigro lapillo' come figure da ricordare con orrore, quelle del giudice iniquo."

Bozzo qui conferma l'importanza degli avvertimenti evangelici contro i "falsi dottori"; infatti, che abbia voluto addomesticare "Luca 18,1-8" o che non ci abbia capito niente fin dai tempi del seminario, in ogni caso dà una versione del fatto che non corrisponde al vero.
Caro novello "Prete Gianni", il senso della parabola è di confermare il Popolo nella fiducia verso la Giustizia divina, dappoiché perfino un Giudice non troppo sensibile al suo superiore mandato (e perciò "iniquo") aveva infine garantito giustizia ad un vedova "importuna" giusto per levarsela di torno.
In altre parole, "se perfino un giudice 'iniquo' fa giustizia, pensate quanto più farà giustizia il Signore!".
Peraltro e a maggior riprova del significato della parola "Giudice" nella Bibbia, ecco un passaggio descrittivo del Libro dei Giudici:

"... I Giudici sono eroi liberatori ... hanno ricevuto una grazia speciale, un carisma, sono stati scelti da Dio per una missione di salvezza"

Bozzo, sul Vangelo sei proprio un "falso dottore"!
per forza che hai le visioni su uno come Silvio Berlusconi!
Un paese si misura dalla considerazione che in esso vi è per la Giustizia e non per altro.
Lascia dunque stare la figura del Giudice e bada anche tu che non diventi succube del Politicante, ma che sia portavoce della Giustizia, levandosi, se occorre, contro i legislatori che operano contro Giustizia!

Prosegue ancora il novello "Prete Gianni":

"Non pensai a fare il candidato, due cose lo impedivano: io ero un craxiano notorio e Forza Italia doveva dissimulare i rapporti originari che la legavano al Psi.
Poi ero un prete sanzionato dalla Chiesa per essersi candidato a parlamentare europeo socialista. Preferivo riavere la Messa piuttosto che una nuova candidatura."

Silvio, ma di che ringrazi Gianni Bozzo?!
di aver confessato lui anziché far confessare gli altri?!

 

F. G. Urbon

 


 

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