25/11/2007-31/03/2008
Lettere sul TIBET

 

Dalai Lama

 

31 Marzo 2008, al Messaggero
Tanto per la chiarezza, non è vero che Tibetani e Cinesi sono di pari etnia: i Tibetani sono del gruppo etnico birmano.
Inoltre, il Tibet è stato occupato militarmente perché è un ricco distretto minerario (prevalentemente uranio).
Oggi Pechino favorisce la colonizzazione in modo da mettere in minoranza i Tibetani e chiudere così l'appropriazione indebita.
Il problema non riguarda solo i Tibetani o il Dalai Lama, ma il mondo, perché l'industrializzazione comunista cinese, dopo aver devastato la Cina, sta devastando anche il Tibet, con la differenza che il Tibet è un po' come l'Amazzonia: fa parte di un delicato equilibrio ecologico; comprometterlo significa far pagare un prezzo molto salato ai terrestri di domani.
Quindi, non liquiderei la questione con faciloneria come non ci riguardasse, facendo così il gioco di Pechino.
Peraltro, che Pechino sia un covo di assassini è noto da parecchio e da parecchio Amn. Int. lo denuncia, da parecchio si manifesta contro l'ignavia dell'ONU e dei Governi locali, tra cui quello italiano e, nella fattispecie, quelli di CDestra, che dicono d'essere antiCom ma poi tollerano i rapporti commerciali con la Cina.
La Comunità internazionale deve Promuovere regole di convivenza e pretenderne il rispetto da tutti, altrimenti è il Caos.
Non può essere sempre il basso interesse commerciale a dettare i comportamenti, altrimenti non ci si deve poi lamentare se Stazione Termini o l'Aventino o il Campidoglio diventano Little China.
Questa situazione assurda è anch'essa grandemente responsabilità degli USA, il cui debito pubblico è nelle mani di Pechino.
Quelli che pensano che esistano due blocchi contrapposti hanno gli occhi foderati di prosciutto: le Oligarchie USA per convenienza commerciale andrebbero a spasso non solo con i Terroristi arabi, ma con i Narcos, i Com cinesi o russi non importa, o con il diavolo che se li porta e il bello è che gli Americani credono di vivere in una Democrazia, come gli Italiani! TIBET LIBERO!

20 Marzo 2008, al Messaggero
Se il Mahatma Gandhi avesse avuto davanti A. Hitler e la Germania Nazionalsocialista con i suoi ideali razziali sarebbe morto prima di poter proferir una sola parola non-violenta.
Gli Inglesi, nonostante abbiano avuto l'Impero coloniale più vasto del mondo, erano certo un'altra storia e con loro il metodo della "non violenza" o "violenza passiva" ha funzionato.
Il Governo di Pechino è retto da una cricca di mascalzoni al cui confronto A. Hitler era un cioccolatino al latte e per verificarlo basta informarsi un poco in giro.
Io posso testimoniarlo perché ho partecipato alle manifestazioni per il Falun Gong, una delle correnti taoiste-buddiste cinesi, e lì ho toccato con mano che razza di delinquenti siano quelli, adesso forse leggermente meno sadici di quel bel campione di nazi-capital-comunismo che è stato Jiang Zemin (1993-2003), ma con questi è come presupporre che da noi l'Inquisizione non ci sia più solo perché "non si parla" di caccia alle streghe.
Perciò, con tutto il rispetto per lo spirito di Santità, certe cose devono essere gestite con la Forza e in Spirito di Giustizia.
Il Dalai Lama fa quello che un Dalai Lama deve fare, ossia fa come il Mahatma Gandhi con gli Inglesi; ciò serve ad attirare influenze positive sul problema, ma per la soluzione con la Cina questo non basta.
Il Governo di Pechino è la più prepotente delle Intelligenze oscure oggi operanti sul pianeta, peggiore di quella russa e di quella statunitense; è espressione del Capital-comunismo più distruttivo che sia mai esistito, ha prodotto danni enormi alla Cina con un'industrializzazione più imbecille e devastante di quella che c'è stata in Italia, morti a milioni, e adesso pretende il biglietto di ingresso alle Olimpiadi sennò s'incazza e mette in riscossione i titoli di Stato USA e affonda l'Europa con la concorrenza sul petrolio.
Ecco perché i Russi dicono: "Il Tibet?! sono affari interni loro"!
Ma non sono solo affari loro, perché in gioco qui col Tibet c'è tutto il pianeta!

19 Marzo 2008, al Messaggero
Prima dell'occupazione cinese: "Il Tibet possedeva il più efficace sistema di protezione ambientale di tutte le terre abitate del mondo moderno. Parchi naturali e riserve, a salvaguardia della flora e della fauna, non erano necessari in quanto il Buddismo insegnava alla gente l’interdipendenza di tutti gli elementi, viventi e non viventi, presenti sul pianeta.
Il Buddismo proibiva l’uccisione degli animali e insegnava la compassione per gli esseri viventi e l’ambiente e, soprattutto, il governo tibetano proibiva la caccia."
Dopo:

etc.etc.etc...
(altro in http://www.italiatibet.org/).
Quindi, non è vero che il Tibet è di scarso interesse, anzi, il contrario!
Ai fetenti interessa molto per le sue ricchezze, tranne quelle spirituali.
Pechino ha assassinato monaci e civili, ha violato, deturpato, sfruttato criminalmente il Tibet, che è il vero santuario spirituale di tutta l'Umanità (Gerusalemme è un "di cui") come aveva già massacrato la stessa Cina provocando milioni di morti innocenti.
Ratzinger s'è svegliato?! meglio tardi che mai, con tutto ciò che l'Occidente deve al Tibet! però sembra ancora timidino, come fosse ancora intorpidito dal peso tremendo degli .. affari vaticani.

17 Marzo 2008, al Messaggero
Che le Olimpiadi si possano boicottare ci credo poco, perché è da anni che si cerca di far sanzionare la Cina dall'ONU, ma i paesi che controllano l'ONU hanno pure interessi commerciali con il Governo cinese e quindi ...
A chi chiama in causa Silvio Berlusconi ricordo che quando tempo fa si parlò delle persecuzioni e morti in Cina disse: "che fa?! sono così tanti!", per cui lasciamo stare le belinate!
La Sinistra contro Pechino è impotente per ovvie ragioni: che fai, contesti i Comunisti?!
Come da TG delle 13 di oggi si conferma che il Vaticano ha rapporti "amichevoli" con il Governo di Pechino per tenerlo buono verso i propri iscritti ed i suoi preti ammaestrati.
Giorni fa un cardinale cinese parlò contro il regime di Pechino da Piazza San Pietro in Roma e stava recandosi dal Capo per sollecitarne l'attenzione, ma Ratzinger, come tutti ci aspettavamo, non si smuove per qualcosa che non sia l'interesse della sua propria Azienda. Pare che l'America abbia chiuso il "problema" togliendo la Cina oggi dalla lista dei Regimi "disumani" (dallo stesso notiziario, la Cina risulta possedere una sostanziosa ipoteca sul debito pubblico americano e quello di parecchi altri paesi occidentali).
Se gli atleti boicotteranno i giochi di Pechino saranno dei benemeriti e dei coraggiosi, meritevoli della medaglia di Platino honoris causa; se la popolazione mondiale boicotterà le merci cinesi, i ristoranti cinesi e tutte le cineserie che sono la vergogna della Cina storica sarà un gran giorno per l'Umanità, ma quanto ai Governi delle Nazioni, beh, lì è già dimostrato quanto la Politica stia lontana dal buon senso e quanto poco le Organizzazioni internazionali valgano nel campo della civiltà, della cultura e del progresso.

15 Marzo 2008, al Messaggero
Vediamo di partecipare in massa alla fiaccolata di Lunedì sera per il TIBET.
Il Vaticano addirittura ha rapporti con il Governo di Pechino ed i suoi preti ammaestrati; quindi, l'unica cosa è contestare i nostri Governi per la loro politica filocinese e il Vaticano per il suo bieco opportunismo.
Giorni fa un cardinale cinese parlò contro il regime di Pechino da Piazza San Pietro in Roma e stava recandosi dal Capo per sollecitarne l'attenzione, ma chi ci crede all'attenzione di Ratzinger per qualcosa che non sia l'interesse della sua Azienda?!

F. G. Urbon

 


 

Roma, 25 Novembre; dal Corriere della Sera, confermato dal TG5 delle 13 (vedi anche “Niente Montecitorio per il Dalai Lama”:
F. Bertinotti -> Nell’emiciclo si svolgono solo lavori parlamentari, non celebrazioni.
Romano Prodi “è orientato a non ricevere la guida spirituale tibetana e così Massimo D’Alema, anche se questo non esclude - spiegano alla Farnesina - che ci siano incontri con ministri”.

Lasciando stare Canada e Germania, perfino G. W. Bush, per quanto guidato da mero opportunismo politico, ha avuto il fegato di fottersene delle minacce di quei balordi di Pechino, ma il Sig. Bertinotti si permette di dire che Tenzin Gyatzo, il Dalai Lama, premio Nobel per la pace, rappresentante non solo del Buddismo Tibetano ma anche del Tibet conquistato dall’oppressore cinese, non può essere ricevuto nel Parlamento italiano, dove Bertinotti stesso afferma di poter tuttavia “ospitare i presidenti dei Parlamenti stranieri”, come se il Dalai Lama non avesse anche un ruolo equivalente. Davvero un esempio eclatante di ciò che ci si deve attendere da un comunista appena diventato borghese: lezioni sul ruolo del Parlamento come se fosse un Savoia anziché un impiegato del Popolo.
Doppio NO-COMMENT su D’Alema e Prodi, i quali già ordinariamente non meritano commenti ma solo un bel calcio nel di dietro.
Insomma, nel nome delle esigenze commerciali con Pechino, che da ferreo anticapitalista è ovviamente diventato l’avanguardia del peggior sviluppo industriale e finanziario, specializzandosi in distruzione ambientale e violazione dei più elementari diritti umani, il Governo italiota si cala le braghe.
Ma che schifo!
Il Dalai Lama ci farà sopra una risata e possibilmente visiterà educatamente solo i rappresentanti locali, ma con quale coraggio potremmo riderci sopra noi, essendo rappresentati da questi buffoni, opportunisti, mantenuti e vigliacchi?!
A proposito, non mi sembra di aver sentito alcun intervento “illuminato” da parte di J. Ratzinger su questa abominevole faccenda; ma già! a quello cosa gliene frega?! anzi, meno concorrenti ci sono in giro per l’unica, sola e vera via di salvazione esistente sulla Terra dalla formazione del Sistema solare e meglio è per le gerarchie vaticane!!!

25 Novembre 2007, 7:19 pm, commento di L.:
Concordo nel merito la tua lettera ma eviterei ti tirare in ballo il Santo Padre: penso che faccia bene a non commentare la decisione presa da Bertinotti & co. perchè non gli compete chi debba o non debba ricevere un rappresentante di uno Stato. In passato però mi meravigliai e da cattolica mi infuriai, di come il precedente Santo Padre non commentò e riprese(o forse i giornali non riportarono) i frati di Assisi che ricevettero il “grande” (si fa per dire) Fidel, giunto nella città Perugina, per partecipare alla marcia della pace (sfacciato come tutti i tiranni)!!!
Spero che Benedetto XVI inviti il Dalai Lama e che questo accetti, sarebbe un bell’esempio di pace e amicizia e intelligenza cosa che hai due (in questione) non manca di certo.
26 Novembre 2007, 3:23 pm, risposta:
Farebbe piacere anche a me che per una volta il Vaticano mostrasse di tenere almeno un poco alla giustizia e alla verità, ma se Ratzinger farà scena muta tu che conclusioni trarrai, da cattolica?!

26 Novembre 2007, 8:59 pm, replica di L.:
.. che fa bene a non commentare il fatto che il Dalai Lama non venga ricevuto dai nostri governanti perchè non sono affari suoi!!Caso mai sono gli italiani che dovrebbero farsi sentire, l’opposizione, ma non il Papa che può se vuole, se riterrà opportuno, ricerverlo. Non mi pare poi che Benedetto XVI abbia paura di esporre le proprie opinioni (e perchè mai?) ma sa benissimo che non è affar suo mettere bocca su chi debbe o non debba ricevere Bertinotti.
A me farebbe più piacere che a tenere alla Giustizia ed alla verità siano i nostri giudici e i capoccioni che si ostinano a “governarci”!
30 Novembre 2007, 7:07 pm, risposta:
Hai una ben scarsa aspettativa da un’Istituzione che dovrebbe essere superiore alle cose di questo mondo! ed è proprio per questo che in Vaticano c’è più oro di quanto serve a sfamare il III mondo e che il tesoro di S. Gennaro vale più di quello della corona d’Inghilterra!

1 Dicembre 2007, 9:42 pm, replica di L.:
E con questo che vorresti dire???? ora è colpa del Vaticano se le istituzioni dello Stato non ricevono il Dalai Lama??? uhè aripijatè.
2 Dicembre 2007, 11:43 am, risposta:
Il Vaticano ci campa alla grande su quelli che leggono fischi x fiaschi!

2 Dicembre 2007, 4:16 pm, replica di L.:
Tu alludi sempre e non parli mai chiaro: esponiti, di quello che devi dire senza girarci intorno: i tuoi posts parlano per te e tu iniziando la discussione contro le itituzioni pubbliche che non ricevono una personalità come il Dalai Lama sei finito per attaccare il Vaticano; scusa ma tu fischi e svuoti i fiaschi.
5 Dicembre 2007, 2:47 pm, risposta:
A me sembra che sia stata tu a partire per la tangente CLlina e così, tanto per assecondarti, forse questo è ancora più chiaro: prima di tutto, non si dovrebbe chiamare Santo Padre un tizio per definizione, ma solo perché è santo, cosa che si giudica da quel che fa, non da quel che predica, cosa che son buoni a fare tutti, anche i bambini di 10 anni; ora, dal TG1 delle 13 di oggi, 5 Dicembre 2007, si apprende che una delegazione del Vaticano, allo scopo di avere l’autorizzazione del Governo di Pechino - noto assassino dei diritti umani - ad ordinare vescovo un sacerdote cattolico in una Provincia cinese, HA DATO FORMALE ASSICURAZIONE AL CITATO GOVERNO CHE NON AVREBBE RICEVUTO IL DALAI LAMA a Roma.
Non so quanto la notizia sia corrispondente al vero, con i giornalisti è un terno al lotto, ma se fosse vero, sarebbe una colossale Vergogna non tanto per la gerarchia ecclesiastica che ha sempre sostituito l’opportunismo politico alla coscienza e al senso del pudore, ma soprattutto per i “fidelizzati” (uso a bella posta questo gergo aziendale, perché si tratta proprio di un’azienda) Se è vero e se ci fosse ancora del serio nel mondo cattolico, dovremmo assistere ad uno scisma: da una parte i commercianti e politicanti intonacati e imbrillantati, dall’altra dei cristiani nel vero senso della parola.
Ora, siccome le 2 righe che avevo dedicato al Vaticano erano a titolo meramente di inciso e non avevo intenzione di dargli tanta importanza, constato solo che l’inciso pare ampiamente dimostrato vero dai fatti.

 


 

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