In fiamme la pineta di Ostia

 

vergogna 450 ettari di pineta ed un numero indefinito di esseri viventi va in cenere per un atto criminoso che definire folle è poco, poiché si tratta di autentico disprezzo per la natura.
Questo è il bilancio ristretto dell'evento, cioè escludendone la ricaduta sulla popolazione in termini di patologie non più temperate o curate dalla benefica pineta.

 

Un Sindaco mette una taglia su degli ignoti criminali, il che è il minimo; un Ministro promette rapidi interventi di ripristino di ciò che comunque non potrà essere ripristinato neanche in 200 anni, poiché anche gli alberi sono ognuno unico in sé, come gli animali, e nessuno di questi è patrimonio nostro, o dei nostri antenati, o dei nostri posteri, come il Ministro sembra pensare.
Il Ministro ha parlato di incremento delle misure difensive; intervento tardivo e parziale! il forte vento di scirocco dei giorni scorsi e il rapido innalzamento delle temperature fino a 35°C avrebbero dovuto allertare i cervelli dei nostri vigilantes. Si dovrebbe cercare di capire come mai ciò non è accaduto e adottare severità contro le eventuali inadempienze, anche perché il clima sarà sempre più estremista nel futuro, grazie ad un'intossicazione che non s'è certo procurato da solo.

Ma che ne facciamo dei Caini che hanno commesso questa fantastica prodezza, oltre a chiamarli cretini, mascalzoni e criminali, giudizio del quale un cretino, mascalzone e criminale non potrebbe fregarsene di più?
La Genesi dice di "non uccidere Caino", anche se Caino uccide, abusa, depreda etc.etc.etc...; ma non ha detto che Caino non può essere condannato a lavorare 14 ore al giorno senza stipendio, per ricostruire ciò che egli distrugge dalla notte dei tempi perché è un cretino, mascalzone e criminale, e a passare il resto del giorno in una comoda cella.

Certo non si dovrebbe essere così drastici con dei Caini superpiromani, dimenticando gli altri super Caini; così, per non essere ingiusti, sarebbe raccomandabile cogliere quest'opportunità di giustizia ed assegnare ad ognuno di essi il lavoro appropriato, lasciando loro la vita, come comanda l'antica Sapienza, perché riflettano sulla vita, mentre ricostruiscono o in generale compensano scarsamente per ciò che hanno tolto per qualche ragione ma senza alcun diritto, fino al momento in cui libereranno il mondo della loro inevitabile ma scocciante presenza.

F. G. Urbon

 


 

Riferimenti

4 LUGLIO

In fiamme la pineta di Ostia: una nube nera sopra Roma. Bruciano decine di ettari di bosco. Difficoltà nel traffico ferroviario e stradale. Il prefetto chiede l'intervento dell'esercito [...] Un' enorme colonna di fumo si è levata da un incendio che ha già distrutto decine di ettari della pineta di Castelfusano ad Ostia e si è estesa su gran parte del cielo di Roma. [...] Il fuoco è divampato anche nella Pineta del Lido di Castel Porziano, a sud di Ostia. In difficoltà il traffico a Ostia per la scarsa visibilità provocata dal fumo. Interrotte via Pontina e la Cristoforo Colombo. Per un' ora e mezza è stato bloccato il collegamento ferroviario tra Roma all' aeroporto di Fiumicino. Le fiamme stanno mettendo in allarme anche alcune zone di Casal Palocco, dell'Infernetto e di Acilia.

(fonte: IL GIORNO, 4 Luglio 2000)

 

5 LUGLIO

Gli incendi oscurano il cielo di Roma

(fonte: IL MESSAGGERO)

 

6 LUGLIO

Il comune di Roma offre cento milioni a chi fornirà indicazioni utili a individuare i piromani

Una taglia sui killer della pineta

In cenere migliaia di alberi e la macchia mediterranea di Castelfusano. Rutelli: "un disastro ambientale"

ROMA - Cento milioni per chi fornirà elementi utili a individuare i responsabili: dopo l’incendio che ha distrutto la pineta di Castelfusano, il Campidoglio ha messo una taglia sui colpevoli [...] Le fiamme avrebbero distrutto almeno 300 ettari di bosco, poco meno della metà dell’intera pineta.

(fonte: IL MESSAGGERO)

 

7 LUGLIO

(Willer Bordon)

"E' lutto della città, della nazione, delle nostre coscienze. Quando scompaiono, come a Roma sono scomparsi sotto il fuoco appiccato da ignoti piromani, 200 ettari di una straordinaria risorsa ambientale qual è la Pineta di Castel Fusano - un vero e proprio monumento naturale risalente ai primi del XVIII secolo - occorre capire che si tratta di un vero e proprio lutto [...] non si può, che non si deve mai più consentire che fatti del genere possano ripetersi.
Quei cretini, quei mascalzoni, quei criminali - questi ultimi mossi da interessi anche forti - che in questi giorni attizzano gli incendi in ogni parte d’Italia, non solo provocano pericoli e danni di proporzioni incalcolabili, ma stanno cancellando una parte di noi stessi. Con quel fuoco è come se in una ipotetica fotografia del nostro destino qualcuno avesse messo una mano di scolorina o di bianchetto, assassinando il nostro futuro. Perché sarà il caso di ricordare, lo ricordiamo una volta di più, che l’ambiente in cui viviamo non solo lo abbiamo ricevuto dalle generazioni che ci hanno preceduto, ma lo abbiamo in prestito dai nostri figli, dai nostri nipoti, dai loro pronipoti.
Proprio in queste ore ho concordato con il sindaco di Roma, Francesco Rutelli, di firmare entro la prossima settimana un accordo di programma, aperto anche ad altre istituzioni, per la ricostruzione della Pineta di Castel Fusano. E pur nelle evidenti difficoltà di un bilancio giunto già a metà dell’esercizio finanziario, ho dato disposizione di raschiare il fondo del barile stanziando da subito due miliardi. Occorre iniziare immediatamente perché ci vorranno decenni per rimediare ai danni prodotti dal fuoco in poche ore"

(fonte: IL MESSAGGERO)

 


 

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