21 Luglio 2001

Silvio, sing me a song

Genova G8

 

Il precedente Governo aveva organizzato un G8 a Genova, cosa che anche un bambino avrebbe definito un'imprudenza terribile ancor prima dei fatti del 20.
Perché l'attuale Governo, che sostiene di saper fare le cose meglio del precedente, non ha provveduto ad organizzare il G8 altrove, magari in una delle ex fortezze sahariane della Legione straniera, oppure e meglio, nel bel mezzo dell'atollo di Bikini, che è uno dei monumenti all'intellighenzia americana?
Come si conciliano le imponenti misure di sicurezza attorno al G8 con la sprovvedutezza delle misure fuori della zona rossa, tra cui l'impiego di ragazzini in armi?
Che significato avrebbe dovuto avere questo G8, tanto importante da valere il prezzo pagato, cioè un migliaio di miliardi tra infrastrutture e danni materiali alla cosa pubblica, miliardi in danni materiali e morali ai privati, centinaia di feriti e, ultimo ma più grave di tutto, un morto di vent'anni?

La risposta alla terza e, di conseguenza, alla prima domanda, l'ha fornita lo stesso Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa del 21 Luglio: il G8, prima ancora dei ridicoli risultati negoziali, esposti da questa specie di "intrattenitore" che presiede il Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana delle Banane, doveva avvenire in mezzo alla "società civile". L'unica ragione possibile per questa "tesi politica" è che si voleva dare un "marchio di Democrazia" all'incontro dei rappresentanti dei Governi dei paesi più industrializzati del mondo; dare cioè a questi rappresentanti degli interessi finanziari e commerciali più potenti del mondo un potere di rappresentanza che, strumentalizzando i mali da essi stessi provocati in secoli di sfruttamento parassitario, mira a delegittimare definitivamente l'ONU e a trasformare il pianeta in un immenso sistema economico, produttivo e commerciale, traboccante di prodotti superflui e povero d'idee davvero valide, nel quale nuotare impunemente come gli squali più famelici.

Occorre accettare il fatto, dimostrato dalle evidenze, che chiunque avesse cavalcato il G8, Sinistra o Destra, avrebbe seguito questa direttiva superiore, noncurante di trasformare Genova in un sobborgo di Tel Aviv, pur di sortire l'effetto cercato (nb: per decenza, sarebbe meglio non parlare più di "Sinistra" o di "CentroSinistra", ma solo di "Grigio" da una parte e di "Nero" dall'altra, essendo Fassino un ottimo esempio del "Grigio").

Questa, nei fatti, è la prova più evidente che nessuno, a livello politico, si pone il problema nei suoi termini reali: arginare, fermare, invertire l'annichilimento sistematico dei diritti fondamentali ad ogni livello dell'habitat, se non certi Movimenti di base e la buona volontà e l'impegno d'una minoranza d'individui.
Dai fatti, nessuno di quei soggetti politici se l'è mai posto, mentre altri, di orientamento chiaramente opposto, parlano di questi sentimenti come di "Nichilismo dell'Occidente", classificando secoli di autentico stupro colonialista come progresso civile.

Ancora da e per i fatti, il Governo Berlusconi ha dato evidente mandato al Ministero degli Interni di provvedere esclusivamente e tassativamente solo alla massima sicurezza al nucleo della zona Rossa, poiché questo è ciò che è avvenuto: il G8 doveva assolutamente svolgersi in totale tranquillità; è superfluo chiedersi il perché di questo "imperativo", reso fin troppo evidente dallo scodinzolare e sbavare di S. Berlusconi tra i tavoli del summit e, in particolare, attorno a G. Bush, al desiderio di costui di attivare i finanziamenti e gli appalti colossali per lo scudo spaziale ed al suo squallido menefreghismo rispetto al protocollo di Kyoto, come ogni vero bamboccio statunitense farebbe.
Per il resto, sarebbe stato sufficiente operare in modo che ogni responsabilità di disordini ricadesse sulla testa dei Movimenti anti-Globalizzazione, il che è stato fatto con ogni mezzo ed oltre il termine dei "lavori" degli 8 Grandi (la Storia ed una coscienza migliore di quella che gira oggi dirà in che cosa sono stati "Grandi" costoro).

Solo così si può spiegare il modo in cui Genova è stata fatta devastare, il modo con cui sono stati esposti carabinieri di vent'anni a rischio di morte e si sono provocate le situazioni che hanno poi prodotto davvero un morto di vent'anni, soprattutto se si considerano i mezzi strapotenti e di strapotere di cui dispongono le forze di PS, da quelli informativi a quelli materiali, un dato che può essere sfrontatamente contestato solo dall'opportunistica ipocrisia di un neo-fascista come G. Fini, o da quella di un voltagabbana bastiancontrario come G. Ferrara, disgustoso servitore di chi vuole nascondere la verità agli occhi dell'opinione pubblica.

Non è per niente strano che a pagare per tutto questo debbano essere i cittadini di Genova e gli italiani in genere e non il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i suoi complici, di qualunque colore siano, Grigio oppure Nero.
Questo è del tutto normale nei Paesi in cui "Democrazia" significa ancora predominio degli imbecilli.

 

F. G. Urbon

 


 

Pagina principale