Oggetto: Bossi non ha torto!

 

 

Roma, 30 Agosto 1995

 

 

Tempo fa, quando Amato e Ciampi erano ancora "in campo", scrissi una nota alla Repubblica, ricordando che nel '47 l'Italia era in difficoltà economiche e finanziarie simili a quelle odierne, che l'allora Ministro Einaudi prese provvedimenti antiinflazionistici tali da ingenerare un processo recessivo simile a quello di oggi e che l'Economia si risollevò solo nel '50, grazie alla ripresa industriale indotta dalla guerra di Corea.

In quella nota, visto che non può esistere ripresa in un sistema capitalistico, che non sia a spese del Popolo, mi chiesi, provocatoriamente, se, al di là della Demagogia, ci si doveva attendere un analogo della guerra di Corea per uscire dal marasma.

Quel giornale non pubblicò l'articolo, ma, qualche tempo dopo, E. Scalfari uscì con un trafiletto, che usava le mie citazioni ma per inneggiare a uomini grandiosi come Amato e Ciampi, cosa che, immagino, avrebbe fatto anche per L. Dini, il novello Mida, salvatore della Nazione.

Io torno a quell'articoletto per ribadire che non credo affatto nella buona fede di questa gente, esattamente come Bossi, quali che siano le profonde intenzioni di quest'ultimo, stimolo calcolato o guasconata fine a sé stessa.

E dico questo perché ho visto lo sfascio dell'Italia, il furto dei contributi del Lavoro dipendente, Tangentopoli, l'ingrasso spropositato dell'apparato pubblico, truffe e raggiri per appalti ed altro ai danni del denaro pubblico, evasione fiscale conclamata e tollerata, offese al Diritto dei meno protetti, un Codice penale cileno ed una Magistratura inetta e collusa col Potere politico, Lobbies di bassa lega etc.etc.etc... ..

Poi, quando il Sistema è collassato appresso alle situazioni internazionali, ho visto i responsabili, Cirino Pomicino, G. Andreotti, Forlani, Craxi, De Lorenzo, Poggiolini, Gava etc. etc..., litigare per salvare la pelle e poi ottenere tutti, al posto dei lavori forzati a vita per direttissima, una personale Hamamet, una condizione ben retribuita, dove finire in gloria un lurido passato di mafiosi (veri mafiosi).

E ho visto anche questi nobili uomini di Finanza, come Amato e Ciampi e Dini darsi da fare per trovare un compromesso che salvasse gli interessi economici loro e dei loro amici; e sì! perché questi personaggi non vengono dalla Galassia Onestà; sono tutti cresciuti ed ingrassati nel Sistema che vediamo in crisi esistenziale.

Non è vero?!

In un Paese come questo, dove ricerca e concessione del privilegio, baciamanismo e menefreghismo sono stati praticati e diffusi come regola di sopravvivenza, in un Paese così non fanno carriera gli Uomini, ma solo insaziabili amanti del Potere, corruttori, corrotti, uomini-sì e killers, mentre il resto opera in difesa, come può.

Ed è qui che entra in ballo la teoria anti-nonviolenta di Bossi: chi sta sempre in difesa, di solito, le prende, ma non le prende da solo, le prende insieme con quelli che non conoscono né difesa né contrattacco. Mi pare che l'intervento NATO contro i Serbo-bosniaci confermi questa interpretazione della storia.

Non si tratta di diventare violenti; c'è una bella differenza tra combattere per qualcosa e usare violenza.

Io non credo che proprio tutti si sia diventati tanto smidollati da lasciar violentare una donna pubblicamente senza intervenire. Sarebbe violenza un simile intervento?

E il buon funzionamento di una Nazione vale ancora di più, perché in una Nazione che funziona non si violentano le donne, si ruba poco e si produce quel che è logico e sensato produrre.

Sì! Bossi per me ha ragione ed ha ragione due volte se chiama tutta l'Italia al risveglio liberale (non liberista, che significa tre polli a me, uno a te e 2 per uno di media).

I metodi pacifici, ancorché primo gradino per la santità, non hanno niente a che fare con la difesa della Repubblica e sono da respingere come nocivi della dignità se oltrepassano il limite di pazienza concesso contro simili farabutti (per tacitare Comunione e Liberazione citerò il passo biblico "Satana nuoce finché Dio permette", dove si ponga Dio = Popolo).

Peraltro, so quanto è alto il numero degli italiani che, di fronte alle esternazioni di Bossi, commentano che "quello è fuori di testa" e che "non c'è niente da fare".

Questi commenti sono la vera difficoltà da battere, come quando bisognava superare i secoli di apatia, radicati nel Popolo da secoli di sudditanza nei confronti del Potere secolare del Clero.

Per ottenere lo scopo, Pasquino faceva le pasquinate, Bossi esterna.

Stessa Mafia, stesso Popolo, problema molto più grande.