Oggetto: "Principi per la riforma della Previdenza", Fabbrica e Società N.7 di Settembre 1994
Roma, 23 Novembre 1994
A pag.10 del n.7 di "Fabbrica e Società" si legge: "... 1. Copertura ... garantita mediante un sistema pensionistico a due pilastri: pubblico a ripartizione; complementare a capitalizzazione. Il sistema obbligatorio a ripartizione, che resta il pilastro fondamentale, deve assicurare, sulla base dell'Art.38 della Costituzione, la tutela previdenziale a tutti i tipi di lavoro dipendente, parasubordinato, autonomo, libero professionale...".
Ora, l'art. 38 della Costituzione recita: "Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto ... alla assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione volontaria [c.c. 2110, l'infortunio, il puerperio e la gravidanza]. Gli inabili ed i minorati hanno diritto alla educazione ed all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera".
Ebbene, mi sembra che l'art. 38 della Costituzione e il 2110 del C.C. dicano esplicitamente Assistenza e non Previdenza; quindi vorrei chiedere come deve essere letto il brano estratto da "Fabbrica e Società" e se, per caso, si tratta di un errore.
Un chiarimento è importante poiché parliamo di principi della riforma previdenziale, la quale, come ben sappiamo, deve in primo luogo separare la Previdenza dall'Assistenza per ovvie ragioni di trasparenza amministrativa, mancata finora, come testimonia l'ammanco colossale dai fondi previdenziali, mai restituito dalla P.A..