Oggetto: Ridatemi le ceneri!
Roma, 16 Ottobre 1992
I cimiteri romani (ma non solo questi) hanno fatto il pieno.
A forza di aggiungere inquilini per l'arricchimento dei palazzinari della morte e clienti per la decomposizione progressiva, siamo giunti alla 'emergenza cimitero'.
Ovvio, no?!
Per convinzione, o per evitare triboli ai parenti, o per non perdere la propria dignità nella finale pubblica vergogna, molti sarebbero per la cremazione, ma in Italia la cremazione non ha avuto vita facile.
Essa, consentita in poche strutture, ha richiesto precisi obblighi testamentari.
A Roma, per sicurezza e risparmio, molti si sono iscritti alla Associazione Romana per la Cremazione (ARC).
Oggi, per l'emergenza, i parenti del defunto possono chiedere la cremazione del suo corpo, anche indipendentemente dal parere di questi.
La cerimonia, però, non è ossequiosa come quelle che si vedono in certi film; le bare sono immagazzinate e poi cremate in serie.
D'altronde, è o non è l'epoca della rivoluzione industriale?
Le ceneri, poi, devono essere riposte in un'urna, che deve essere portata al loculo di destinazione via cargo collettivo o trasporto singolo a pagamento.
Il loculo deve essere comprato dal minipalazzinaro della morte per 400000 lire.
In altre parole, non certo per rispetto della libertà individuale, oggi si può scansare 'quasi' tutti gli aspetti più nefandi legati alla moderna sepoltura; dico quasi, perché, non essendo in generale riconosciuti padroni delle proprie ceneri, non le si può consegnare al mistico vento, ma si deve consegnarle al costoso loculo.
Nondimeno, anche stringendosi nei loculi si avranno presto problemi di spazio.
Chissà!! Anche se spinta turbine della cialtroneria, l'Italia potrebbe avanzare comunque verso il Diritto (alle proprie ossa) ed il Buonsenso.