Oggetto: O.L.Scalfaro contro U.Bossi
Roma, 13 Ottobre 1992
Sono del 12 Ottobre gli inni di O.L.Scalfaro alla sacralità delle Istituzioni italiane e i suoi anatemi contro Umberto Bossi.
Quanto ad U.Bossi, se potevo capire il suo invito allo sciopero fiscale contro una manovra iniqua, considero un nonsenso che egli si faccia consulente finanziario da un palco politico; non tutti quelli che l'ascoltano hanno parametri di giudizio adeguati per interpretare quel che dice e così U.Bossi rischia superficialmente effetti secondari negativi per la collettività; poi, non deve credere che gli Italiani siano tutti così imbecilli da aver bisogno di consulenze leghiste in materia di investimenti.
Quanto a O.L.Scalfaro, egli può fare ben a meno di introdurre ulteriori elementi di ridicolo nella crisi Politica; con impeto religioso, egli ha tuonato in favore di Istituzioni che offendono non solo qualsiasi Costituzione che consideri sacri i diritti umani, ma anche il semplice e comune buon senso.
I suoi clericali anatemi lo indicano come l'Inquisitore che mentre uccide prega e per questo non tranquillizza nessuno, men che meno chi da anni aspetta di veder scendere nella fossa, possibilmente con le buone, un Sistema che ha troppo a che vedere con il 'Potere', assai poco con la gestione della Repubblica e niente con la Giustizia.
In questo scadente quadro istituzionale e politico, demonizzare tutti è scorretto, ma lo è anche sminuire, come pare che voglia fare O.L. Scalfaro; quindi, non solo i suggerimenti finanziari di U. Bossi sono sospetti e fastidiosi.
O.L.Scalfaro pare non sapere che le Leggi devono servire tutti gli uomini e non solo certi uomini; pertanto, se lo scopo della elezione di O.L.Scalfaro a Presidente era quello di buttare un pò di acqua sul fuoco, acceso da Francesco Cossiga, ho paura che lo scopo non sarà raggiunto, poiché non si tratta di acqua santa, così come non si trattava di un diavolo.