Inizia all'incrocio con Corso Porta reno e termina in Corso Isonzo.
Nell'antichità, questa strada era posizionata sull'argine del fiume Po da questo fatto il nome di "Ripagrande" ed era un tutt'uno con la Via Carlo Mayr. Questa strada, fino alla costruzione della Fortezza Pontificia (XVI° secolo) proseguiva oltre a Corso Isonzo e terminava circa in Corso Piave dove sorgeva il Castel Tedaldo fatto erigere a difesa del Po dal nonno della famosa Matilde di Canossa, Tedaldo. Gli storici dicono che questo castello, venne eretto attorno al mille, pochi anni prima. Secondo alcune piantine pervenuteci, doveva avere forma triangolare, cioè doveva avere solo tre torri, era più un forte che un castello. Quando venne costruita la Fortezza Pontificia il castello venne raso al suolo e non rimase più traccia di nulla, non sappiamo nemmeno quale fosse la sua vera forma e le sue dimensioni.
Appresso al lato sud di questa strada, in tempi remoti correvano le prime mura difensive della neonata Ferrara, poi nel XIV° secolo gli Estensi incaricarono Pino della Tosa di fortificare nuovamente la città e così la si munì di diversi torrioni quadrati, molto alti e merlati, il tutto costruito in pietra.
Su questo tratto di strada, nelle mura si aprivano diverse porte che permettevano di entrare o di uscire dalla città, la Porta della Gabella o di San Michele che sorgeva in Via del Turco, la Porta della Beccaria su Via Boccacanale di Santo Stefano, il Portello del Sale che sorgeva dinanzi a Via Croce Bianca, la Porta di Gusmaria in faccia alla Via omonima, la Porta della Rotta nei pressi della rotonda di Corso Isonzo e la Porta di Castel Tedaldo sull'area dell'attuale stadio di Ferrara nei pressi dell'antico casteelo oggi non più esistente.