L'
aeromodello deriva da una scatola della Flair ed e' un modello tutto in
balsa da costruire, con apertura alare di 124cm per una lunghezza di 95.
La motorizzazione prevista e' un 40-60 a quattro tempi o un 30-40 a
due tempi, per un peso finale che puo' arrivare a 3 Kg (con tutti gli accessori
opzionali).
La mia versione e' stata trasformata per ospitare un motore elettrico
con riduttore e 10 celle.
Molte sono le ragioni che mi hanno spinto verso questa scelta: le principali
riguardano la "totale" pulizia di un elettrico (le ali imbrattate d'olio
sono difficili da pulire, soprattutto nei biplani) e la maggiore facilita'
d'uso. Inoltre un motore elettrico e' piu' facile da "camuffare"...
Osservando i materiali della scatola mi sono reso conto che con la
motorizzazione elettrica si poteva risparmiare notevolmente sui rinforzi
surdimensionati, inoltre la particolare cabana poteva fungere da supporto
per le batterie senza richiedere il minimo irrobustimento.
Le modifiche apportate sono numerose, alcune delle quali sono state
ispirate dal desiderio di un maggiore realismo.
Il muso, previsto in ABS con i finti
radiatori stampati, e' stato rifatto con compensato da 1mm e 42 striscioline
di balsa, riproducendo piu' fedelmente le foto dell'aereo vero. Inoltre
presenta molte fessure per il raffreddamento di motore e batterie. Anche
il fondo del muso, anziche' in compensato da 3mm, e' stato realizzato in
balsa da 1.5mm piu' listelli di rinforzo.
I
piani di coda, in traliccio di balsa, sono realizzati con listelli di 6x6
mm mentre erano previsti inizialmente di 9x9.
Anche il pattino di coda ha dei fori
di alleggerimento, ma per un ancoraggio piu' robusto ho realizzato un sistema
ad incastro che dovrebbe evitare rotture in caso di colpi laterali.
La cabana e' realizzata in piattina d'alluminio, come l'originale, ma
piu' sottile e leggera.
Il carrello e' in acciaio da 2,5mm al posto dell'originale in
ferro da 3,5mm.
Le ruote sono state costruite con compensato, polistirolo, balsa e
qualche blocchetto di legno duro. Sono state ricavate per tornitura (ad
alta velocita' con tampone e cartavetro) e all'interno vi e' un tubetto
d'alluminio che si infila nei mozzi del carrello. Il battistrada e' stato
ottenuto, sempre per tornitura (ad alta velocita' con tampone e cartavetro)
partendo da un pezzo di materiale isolante per idraulica. Le ruote commerciali
per questo modello, oltre ad essere costose e difficili da trovare, sono
anche molto pesanti: nel mio caso, ruote e carrello hanno un peso complessivo
di circa 100g. Attualmente manca la carenatura in balsa del tondino di
acciaio, ad emulazione del carrello originale in legno.
Tutti i rinvii (previsti in acciaio filettato e balsa) sono realizzati
con aste rigide di carbonio da 2mm e forcelle in nylon. Gli alettoni sono
azionati da due miniservi (HS81) mentre nella scatola sono forniti i rinvii
(sempre in metallo) e le squadrette per utilizzare un solo servo standard
da sistemare in posizione centrale nell'ala inferiore. Altri due servi
analoghi comandano il direzionale ed i piani di coda.
Gli ancoraggi ai montanti alari, in ferro, sono stati ricostruiti identici
con alluminio, e lo stesso si e' fatto per le squadrette di collegamento
degli alettoni inferiori e superiori.
La ricopertura e' realizzata in solartex nei colori Antique e Verde
militare, in modo da evitare verniciature con conseguente incremento di
peso. Ho cercato a lungo dei materiali differenti, ma alla fine la trama,
i colori ed il costo del Solartex hanno prevalso...
Il peso attuale e' di 2100 grammi in ordine di volo. In queste condizioni
il carico alare risulta di circa 35 g/dm2, adatto ad un volo lento e realistico.
Ho notizie di un altro modello analogo "elettrificato": si tratta di un Sopwith Pup sempre derivato da scatola Flair. In questo esemplare e' installato uno Speed 700 ridotto con 14 celle, il modello e' stato realizzato senza alcuna modifica o alleggerimento strutturale ed il peso finale e' risultato di 3Kg, pari al massimo previsto per quel progetto. A detta dell'autore si ottengono prestazioni soddisfacenti.
02/12/2001: Oggi alle ore 15:20
il SE5a, per la prima volta, ha staccato le ruote dal suolo!
Il collaudo e' stato completato
felicemente.... il volo e' estremamente realistico, il decollo da terra
avviene in pochissimi metri e l'atterraggio si fa a velocita' bassissima.
L'autonomia si aggira attorno ai 7 minuti.
Ringrazio enormemente tutto il GRG
:-) per lo splendido regalo, dopo quasi un anno (!) vi aspetto per una
demo in volo !!!!!!!
Un ringraziamento va anche a PierLuigi
Conselvan per i consigli sulla motorizzazione.