Chanel, Coco Soprannome di Gabrielle Bonheur Chanel (Saumur 1883 - Parigi 1971), stilista francese d'alta moda. Aiutata dalla sorella, nel 1914 aprì un piccolo laboratorio di modisteria a Deauville e poi a Parigi. Sostituì gli abiti lunghi e ricercati d'anteguerra con raffinati tailleur in jersey: gonne corte e ampie accompagnate da giacche a cardigan dritte e senza collo, il tutto arricchito da bigiotteria Art Déco e da un cappellino da indossare sui capelli corti. Ben presto famosissima, la casa Chanel produceva abiti, tessuti, cosmetici (creò numerosi profumi, tra cui il celebre Chanel n. 5) e bigiotteria. L'ormai classico stile Chanel, dimenticato durante la seconda guerra mondiale, tornò in voga nel 1954. Alla vita della stilista è dedicato il musical americano Coco (1969) di Alan Jay Lerner e André Previn.
(Granville 1905 - Montecatini 1957), stilista
francese. Fece il suo ingresso nel mondo della moda negli anni Trenta come
illustratore e aprì il suo primo atelier a Parigi nel 1946. Nel 1947 lanciò
quello che in tutto il mondo verrà chiamato "new look" con la sua famosa linea
"ad A": giacche dalle spalle strette e ampie gonne al polpaccio che
rivoluzionarono i criteri applicati all'abbigliamento femminile durante la
seconda guerra mondiale e riconfermarono Parigi come capitale della moda. Dopo
la morte di Dior l'azienda, che vantava atelier in 24 paesi, fu diretta da
stilisti prestigiosi come Yves Saint-Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré. Oggi
la produzione della Maison Dior interessa tutti i settori dell'abbigliamento
(moda maschile, biancheria, accessori) e della cosmesi.
Art Déco Stile decorativo e architettonico
affermatosi in Europa e nel mondo occidentale tra gli anni Venti e gli anni
Trenta del Novecento, utilizzato in primo luogo per la produzione di oggetti
d'arredamento, gioielli, tessuti, ceramiche, e nella progettazione di interni.
La denominazione Art Déco derivò dall'abbreviazione di Exposition Internationale
des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, mostra primigenia sul design
tenutasi a Parigi nel 1925.
L'Art Déco si sviluppò sia come reazione all'elaborato e sinuoso stile Art
Nouveau di fine secolo, sia come estetica adatta alla nuova era della macchina.
Caratteristiche principali erano le linee pulite, la simmetria e l'eleganza
delle forme, associate alla preferenza per i brillanti colori primari e per
materiali lucidi e perfettamente levigati, quali il metallo cromato, lo smalto,
la pietra e la gemma preziosa. Quanto al repertorio figurativo, assai frequenti
furono i riferimenti all'arte greca, così come i motivi egiziani, divenuti una
moda in seguito alla scoperta della tomba del faraone Tutankhamon, nel 1922;
profonda influenza fu esercitata dalle scenografie orientaleggianti e dai colori
esotici dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev, così come dall'estetica
elegantemente geometrica del cubismo e di certo futurismo italiano.
Tra i primi esponenti dell'Art Déco furono il sarto Paul Poiret e il gioielliere
e vetraio René Lalique, autore di oggetti dalle linee delicate, sciolte e
fluide. Negli anni Venti e Trenta si imposero Jacques-Emile Ruhlmann nel design
di mobili, Jean Dunand nelle decorazioni a smalto e Jean Puiforcat nella
lavorazione dell'argento, mentre facevano scalpore gli "abiti astratti" di Sonia
Delaunay.
I disegni Déco non erano in origine destinati alla produzione industriale: anzi,
venivano proposti perlopiù come espressione originale di un gusto massimamente
raffinato, adatti alla realizzazione in pezzo unico; tuttavia l'intrinseca
semplicità li espose presto alla replicazione in serie, soprattutto nei settori
della gioielleria, del vasellame e delle suppellettili. Gradatamente gli Stati
Uniti soppiantarono la Francia come fucina delle novità Art Déco, imprimendo
inoltre allo stile un'ulteriore spinta nella direzione del rigore geometrico e
lineare. Il gusto Déco improntò l'architettura, la grafica pubblicitaria, il
design (apparecchi radiofonici, juke-box): tra gli interni più curati, si
ricordano gli ambienti del Radio City Music Hall (1931) di New York, progettati
da Donald Deskey; mentre tra gli edifici spicca il grattacielo Chrysler, di
William van Alen (1930, New York), con la lussuosa facciata in alluminio
laminato e la cuspide ad archi.
In Francia, esempi autorevoli di Art Déco nell'architettura furono le sale
espositive di Ruhlmann a Parigi, il Pavillon d'un Collectionneur per l'Exposition
del 1925 e il grand salon della nave di linea Normandie (1930 ca.), con lampade
e decori di Lalique. In Gran Bretagna un noto esempio di architettura e design
Déco è rappresentato dal Hoover Building di Londra, progettata da Wallis Gilbert
nel 1932. Mentre fra i designer e gli architetti italiani che produssero opere
in stile Déco vanno citati, tra gli altri, Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello,
Duilio Cambellotti, Gio Ponti.
Il poeta francese Charles Baudelaire, qui in una
fotografia del 1863, morì nel 1867, a 46 anni. La sua fama andò aumentando dopo
la morte e oggi è considerato il precursore della poesia moderna. Nel 1857, la
pubblicazione della raccolta di versi I fiori del male suscitò la reazione del
governo francese, che condannò Baudelaire per oltraggio alla morale pubblica.
Brillante critico letterario, oltre che poeta, a Baudelaire spetta il merito di
aver tradotto e diffuso in Europa le opere di Edgar Allan Poe.Encarta
Enciclopedia
Pseudonimo di Henri Donat Mathieu (Orano,
Algeria 1936), stilista francese. Lanciò una moda folk e casual, adattando alla
donna molti capi tradizionalmente considerati maschili come pantaloni e
impermeabili. Iniziò la sua carriera nella casa di moda di Christian Dior, cui
succedette nella direzione; disegnò una serie di modelli dalla linea innovativa
e di uso quotidiano, come quella "a trapezio" (1958), con i vestiti dal corpetto
stretto e la gonna larga e corta a metà polpaccio. Dopo aver partecipato per un
breve periodo alla guerra d'Algeria, Saint-Laurent tornò a Parigi, dove nel 1962
aprì il suo atelier. Tra le sue creazioni si ricordano il tailleur con pantaloni
(1969) e il blazer (1971), lo stile "alla cosacca" (1976) e gli eleganti
completi in pelle nera (1984).
All'inizio degli anni Ottanta, Armani disegnò la
prima linea destinata alla donna, aprì negozi in tutta Italia e firmò accordi
con aziende produttrici di foulard, scarpe, pelletteria e profumi, che gli
procurarono fama anche nel campo degli accessori e dei cosmetici e diedero
inizio alla conquista del mercato statunitense. Il suo successo raggiunse
l'apice a metà degli anni Ottanta, con la creazione di linee di capi sportivi a
costi non troppo elevati e con l'apertura di nuovi prestigiosi negozi.
Caratteristica di Armani è sempre stata la valorizzazione di nuovi accostamenti:
negli anni Settanta rivoluzionò la moda maschile, disegnando morbide giacche in
tessuti fino ad allora considerati femminili, ai quali in seguito abbinò blazer
e pantaloni, creando il look androgino che fu tipico degli anni Ottanta.
Attualmente la sua produzione è orientata verso una sempre maggiore
semplificazione degli abiti, che ha accentuato la tendenza a eliminare il
superfluo e a enfatizzare il comfort.