Metodo di costruzione della cella
elettrolitica
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Per
realizzare la cella elettrolitica in cui far avvenire la reazione di
elettrolisi della soda caustica fusa, ci siamo serviti del fondo di un
estintore (riprodotta nella figura accanto). |
FOTO ESTINTORE
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FOTO TAGLIO
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Per
preparare la cella abbiamo tagliato l'estintore (dopo averlo scaricato
completamente) all'incirca a 20 cm dal fondo, utilizzando un flessibile da
muratore. |
La
cella così ricavata viene poi dotata di un divisore metallico, che separa
anodo da catodo, tale divisione non giunge sino al fondo della cella ma ne
resta un centimetro al di sopra per permettere la migrazione degli ioni.
La cella è
costituita anche da due elettrodi; uno in ferro: che rappresenta la parte
catodica su cui migra il sodio e si riduce da ione a metallo e uno in rame
dove migra lo ione ossidrile (OH-) che si lega col rame
dell'elettrodo. Nel nostro caso gli elettrodi sono stati realizzati con:
un tubo in rame da scaldabagno e da una barretta di acciaio dolce, piegati
e collegati a due cavi (i quali avrebbero dovuto avere almeno una sezione
di 5 mm poiché il sistema richiedeva un amperaggio molto alto). |
FOTO CELLA PRONTA
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Metodo operativo da noi adottato
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FOTO CELLA OPERATIVA
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Dopo
aver approntato la cella come suddetto, ci si appresta a porla su di una
stufa a legna, come nel nostro caso, fino a portare a fusione la soda
(temperatura di fusione della soda caustica = 320°c) precedentemente
immessa nella cella. Al termine della fusione si immergono i due
elettrodi, ognuno rispettivamente nella sua parte di cella, e si collegano
con l'alimentazione elettrica, costituita nel nostro caso da una batteria
da autoveicolo. |