Movimento femminile culturale e religioso anti-femminista

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DISAGI E CONDIZIONI DISASTROSE DEGLI UOMINI E PADRI DOPO SEPARAZIONI E/O DIVORZI

 

Gli uomini divorziati o separati a maggior rischio di suicidio

 

Gli uomini divorziati o separati presentano un più alto rischio di suicidio rispetto agli uomini maritati. Nelle donne divorziate o separate non è stato invece considerato questo rischio. La ricerca epidemiologica è stata compiuta in Usa, utilizzando i dati del National Longitudinal Mortality Study, nel periodo compreso tra il 1979 ed il 1989.
Negli uomini divorziati o separati il rischio relativo di suicidio è risultato pari a 2,47 rispetto agli uomini sposati.


PADRI SEPARATI DAI FIGLI

 

      Nelle coppie la cui crisi sfocia in un suicidio, si toglie la vita il 92,6% delle volte il PADRE (dato 2004). Parlamentari che hanno presentato adesso una legge in favore della bigenitorialità, sottolineano che contribuisce al dramma, il fatto che in 94 casi su 100 il figlio di una coppia separata viene affidato alla madre; il comportamento del padre a cui viene tolto il figlio è un caso clinico, studiato da B.A. GARDNER. La sindrome (caratterizzata da aggressività e depressione) si chiama SINDROME DA ALIENAZIONE PARENTALE.

      Tale sindrome in 10 anni ha provocato 691 delitti, con 976 VITTIME DI SUICIDI e OMICIDI e 158 MINORI AMMAZZATI.

 

 E’ ora che il tutti i paesi del mondo pensino anche AI DIRITTI DEI MASCHI E DEI DIVORZIATI CHE VENGONO ALLONTANATI DAI LORO FIGLI DA PARTE DELLE EX MOGLI.

 

“NON TRASFORMATEVI IN “MAMMI”

Gli psicologi avvertono: meglio evitare caratteristiche “materne”, la sovrapposizione non aiuta i figli.

E’ scientificamente provato: i padri stanno gradualmente modificando il proprio ruolo e le proprie caratteristiche per venire incontro alle rinnovate esigenze manifestate dalla famiglia moderna. Più teneri, più disponibili a ridiscutere posizioni acquisite in anni di “aurea” indifferenza, i papà di oggi manifestano il desiderio di assumersi la responsabilità dell’andamento domestico oltre a coinvolgersi più fattivamente nella crescita e nell’educazione dei propri figli.

Ma, avvertono gli studiosi, non è positivo per i padri rinunciare del tutto al ruolo fondamentale di tutore di norme e regole sociali nei confronti dei figli, mansione che da sempre rende la figura paterna responsabile del necessario distacco tra il bambino e la madre e il conseguente ingresso del primo nel mondo esterno. Abdicare ad un ruolo autoritario, quindi, non deve necessariamente significare deprimere quella componente di autorevolezza che attribuisce ai padri la capacità di amare ma anche di porre limiti in modo chiaro e sereno, aiutando così il bambino a crescere adeguatamente equipaggiato anche emotivamente per affrontare con sicurezza la società esterna.

LA CASA DEI PADRI DIVORZIATI

Un progetto Asdi per dare, ai papà in difficoltà economiche, un luogo dove vivere e incontrare i figli

Coppie separate in Italia: circa 70.000. Percentuale di unioni fallite: 25%. Tra i quaranta e i quarantacinque mila i minori coinvolti, ogni anno, nella vicenda, dolorosa, dello scioglimento della famiglia e della riorganizzazione dei rapporti con mamme e papà che non vivono più insieme. Quanto è difficile, in questo contesto, continuare ad ‘essere genitori’ e, soprattutto, continuare a comunicare con i figli ‘come genitori’ anche se nella coppia sono intervenuti dei problemi?
Un aiuto viene dall’Associazione Separati e Divorziati (ASDI), il Centro di assistenza separati e divorziati e di mediazione familiare, fondato nel 1986 e diretto da Elio Cirimbelli.
Compito del gruppo altoatesino, come dei centri ASDI presenti in tutta Italia, è fornire una serie di servizi alle persone che si trovano a vivere l’esperienza del divorzio o della separazione.

Oltre al sostegno di natura psicologica, legale e attraverso gruppi di autoaiuto, la sede di Bolzano ha di recente promosso anche un’iniziativa tutta dedicata ai papà con il progetto della prima “Casa per i padri divorziati”. Di cosa si tratta è presto detto. Dopo la fine di un matrimonio sono quasi sempre gli uomini ad abbandonare la casa coniugale e a trovarsi in condizioni di emergenza abitativa, con l’aggravante delle difficoltà economiche per le spese della separazione. “Il nostro centro segue 400/450 casi ed ha toccato con mano questa realtà”, spiega Elio Cirimbelli, direttore di Asdi Bolzano. Così, da qualche tempo, all’interno dell’associazione, è nato il ‘GPS’ (Gruppo Padri Separati) che ha presentato un progetto per realizzare una singolare ‘comunità’ in grado di offrire un alloggio agli uomini separati, separandi o divorziati. “All’iniziativa – continua Cirimbelli - è legato anche un progetto di tipo psicoterapeutico, in linea con le attività dell’Associazione”. Oltre ad una casa, insomma, i papà che vivranno, per un periodo di 6/8 mesi, in questa particolare ‘residenza’, potranno contare sul personale specializzato dell’associazione, in modo da avere un sostegno per riadattarsi alla nuova situazione.

Il progetto è già stato presentato alle istituzioni. Nei primi mesi del 2003 dovrebbe quindi essere pronta la nuova ‘casa’ che, secondo i progetti, dovrebbe essere composta da un paio di appartamenti uniti con una zona soggiorno e cucina in comune. Oltre ai papà che sceglieranno questa come nuova ‘residenza’ la “Casa per i padri divorziati” potrà essere utilizzata anche come luogo per incontrare i figli, in mancanza di altre soluzioni. I posti disponibili saranno circa dieci ed è previsto un contributo alle spese.

 

I PAPÀ DELLA DOMENICA

Per un padre separato è difficile dire di no, ma non bisogna rinunciare al proprio ruolo educativo

 

Le statistiche sono implacabili: secondo gli ultimi dati Istat, in caso di separazione, le madri ottengono l’affidamento dei figli nel 90,9% dei casi, contro un 4,7% di affidamento favore dei padri. Le motivazioni? Secondo Aldo Minacci psicologo e presidente dell’Associazione padri separati, vige un tacito accordo tra i giudici che ricalca il modello tradizionale secondo il quale le mamme sarebbe più adatte ad occuparsi dello sviluppo dei figli

CASALINGO? NO, GRAZIE

Secondo studi recenti, gli uomini le cui mogli sono troppo prese dalla carriera rischiano la depressione!!!

Benché negli ultimi tempi si sia assistito ad una maggiore flessibilità di ruoli all’interno della famiglia, sembrerebbe che a tutt’oggi il ruolo di casalingo non sia proprio quello più congeniale alla natura maschile, né tanto meno quello in grado di riservargli grandi soddisfazioni e benessere psicologico. Recenti studi hanno infatti sottolineato come gli uomini, le cui mogli sono molto impegnate e prese dal lavoro e dalla carriera, siano quelli maggiormente esposti a rischio depressione. Un conto infatti è accompagnare i figli a scuola prima di andare a lavoro, fare la spesa al supermercato nella pausa pranzo o dedicarsi alle pulizie casalinghe nel fine settimana, un conto è dedicarsi pienamente a tali attività.

I ruoli hanno radici profonde. Per capire perché accada ciò bisogna tornare un po’ alle origini e vedere su che basi fonda l’identità sessuale e psicologica dell’individuo, ma soprattutto dove affondano le loro radici i ruoli sessuali. Da sempre è infatti la donna ad occuparsi di tutto ciò che riguarda famiglia, figli e casa. Le bambine di gran parte delle società industrializzate, e non solo, vengono cresciute al suono di sviluppare tutte competenze che gli permetteranno di saper tenere a bada se stesse, la famiglia e tutto ciò che ruota intorno ad esse: pannolini, compiti scolastici, faccende domestiche e chi più ne ha più ne metta.
L’educazione del maschile prende tutt’altra direzione: lo slogan è quello di puntare sul sé, sviluppare a pieno l’assertività, la produttività, lo motivazione al successo da ricercarsi prevalentemente all’esterno (leggi nel lavoro) e non certo dentro quelle mura casalinghe che affossano la mascolinità. Gran parte dell’identità maschile si basa proprio su queste dimensioni psicologiche. Quando l’uomo “perde” l’ambito in cui metterle in pratica c’è da stare attenti alla bomba che può scoppiare da un momento all’altro.

 

 

 

 

 

 

                                                                           

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