World of tanks

Carri avanti!

Ci è stata segnalata la presenza di un gruppo motorizzato, più o meno della nostra stessa consistenza, a breve distanza, in direzione nord. Gli ordini sono precisi, distruggere tutti i carri nemici oppure conquistare la loro base per impadronirsi dei rifornimenti.

Siamo un reparto raccogliticcio di carristi ed artiglieri provenienti da molti paesi, armati alla meglio con carri di fabbricazione tedesca, russa e americana. Abbiamo tre MS1, tre Leichtetraktor, due Pzkftw35(t), due Pzkftw38(t), due T46 e l'artiglieria semovente è costituita da tre micidiali Sturmpanzer II.
Noi siamo su un Pzkftw 35(t), è un carro abbastanza robusto, tuttavia l'armamento pesante è un cannoncino a tiro rapido da 20 mm. che fatica molto a perforare le corazze robuste, mentre i potentissimi Sturmpanzer II montano cannoni da 150 mm, in grado di distruggere un carro pesante con un solo colpo.
Il nostro equipaggio è comandato dal Feldwebel Heinz Michels che è anche l'addetto al pezzo, alla guida abbiamo l'Unterfeldwebel Norbert Boehme ed alle comunicazioni l'Unteroffizier Siegfried Bertram che si ostina a parlare inglese con un tremendo accento texano e pretende che tutti capiscano al volo.
Sono dei veterani, hanno combattuto su tutti i fronti ed hanno fatto molta pratica su questo mezzo. Un gruppo affiatato e di notevole esperienza, quindi. Heinz, il capo carro, è anche un esperto di camuffamenti, con la rete mimetica in dotazione è in grado di fare miracoli, spesso i carri nemici arrivano a pochi metri prima di scoprire la nostra presenza.

Pzkrfw 35(t)

Aspettiamo l'ordine di partire scaldando i motori e controllando che tutto sia pronto per l'uso. Verifichiamo con particolare cura i comandi di guida ed il funzionamento del cannone che dovrà difenderci nei momenti critici ma l'occhio esperto di Michels controlla nel frattempo anche la mappa del campo di battaglia per decidere dove dirigere la nostra corsa.
Ci troviamo su una pianura ondulata. Ad est abbiamo una linea ferroviaria, ad ovest una strada fiancheggiata da folti arbusti. Sia a destra che a sinistra della ferrovia dei lunghi filari di alberi potrebbero essere adatti a nasconderci dalla vista del nemico ed il treno deragliato bloccato sui binari è perfetto per evitare di essere colpiti alle spalle. Il nostro Feldwebel ha deciso: Ci camufferemo tra gli alberi a sinistra della ferrovia così potremo prendere ai fianchi i veloci carri leggeri nemici che avanzano rapidamente e si infiltrano, con sprezzo del pericolo, tra le nostre file, allo scopo di individuare i bersagli per l'artiglieria pesante.

Appena Siegfried riceve, via radio, l'ordine di partenza, corriamo al massimo della nostra velocità, sfortunatamente solo 35 kmh, per nasconderci nel posto stabilito, a metà strada tra la nostra base ed il dosso che ci impedisce di vedere la base nemica, lontana circa 2/3000 metri.
Passano pochi intensi minuti che sembrano ore, poi Bertram incomincia a ricevere le prime informazioni sulla posizione dei carri nemici.

Un rapidissimo T1 Cunningham sta arrivando, ad oltre 50 kmh, proprio nella nostra direzione, l'aspetta una bella sorpresa. Appena passa il dosso, a circa 250 metri da noi, il collimatore ci informa che è a tiro e quindi apriamo il fuoco. Il capo carro sa il fatto suo, i nostri proiettili danneggiano subito i cingoli del mezzo leggero che è costretto a rallentare. Ora è una facile preda. I piccoli ma micidiali 20 mm cadono come grandine sulla corazza leggera del povero Cunningham che in breve tempo, senza nemmeno avere il tempo di capire cosa diavolo stia succedendo, è ridotto ad un colabrodo. I carristi scendono rapidamente dal mezzo che sta cominciando a bruciare ma non ci interessano, sono innocui, toccherà ad altri il compito di eseguire i rastrellamenti.
Il combattimento ha svelato il nostro nascondiglio, meglio muoversi rapidamente, prima che l'artiglieria abbia il tempo di inquadrarci, altrimenti siamo spacciati. Corriamo avanti per alcune centinai di metri e ci infiliamo in un cespuglio quasi al colmo del dosso.

Nessuno ci ha colpiti, forse siamo di nuovo scomparsi dalla vista del nemico ma non abbiamo il tempo di rallegrarci, un carro sta avanzando verso di noi. Lasciamo che si avvicini mentre dettiamo le coordinate all'artiglieria ma ci accorgiamo di non avere il tempo di aspettare che i semoventi l'inquadrino, punta proprio verso il nostro nascondiglio. A circa 150 metri apriamo il fuoco, non ci aveva visti e tarda ad individuarci così abbiamo il tempo di piazzare un paio di raffiche sulla dura corazza dell'M3 Stuart prima che risponda. I suoi colpi danneggiano la nostra torretta, non riusciamo più a muoverla con la solita velocità ed il carro nemico esce dal campo di tiro. Siamo ormai condannati quando, fortunatamente, un colpo ben assestato di uno Sturmpanzer II distrugge lo Stuart.
Altra corsa per nasconderci in un cespuglio più sicuro ed approfittiamo del momento di tregua per controllare i danni. Solo la torretta è stata colpita, tutto il resto sembra a posto. Il carro è ancora efficiente al 75%.

Sturmpanzer II

Bertram, con il suo terribile inglese, ci informa che sono già stati distrutti sei carri nemici e solo tre dei nostri, la battaglia sembra volgere a nostro favore.

Il ritmo frenetico del combattimento ci coinvolge nuovamente, un potente carro nemico, spuntato da chissà dove, si sta avvicinando all'artiglieria. Dobbiamo correre rapidamente indietro per difenderla, i semoventi sono quasi disarmati, a breve distanza. Le loro capacità di manovra sono minime.
Una rapida corsa ed il T46 è a tiro, non abbiamo il tempo di pensare, dobbiamo aprire il fuoco, ha già distrutto uno dei nostri cannoni. Tiriamo alcune raffiche che colpiscono il nemico con scarso effetto, tuttavia lo distraggono e fallisce il secondo colpo. I nostri artiglieri sono salvi, abbiamo ottenuto il nostro scopo, ora però siamo nei guai.

La torretta nemica si gira verso di noi, un cannoncino di medio calibro, in grado di danneggiarci seriamente con un solo colpo, ci sta inquadrando. Corriamo al massimo e contemporaneamente spariamo ma la torretta danneggiata non ci permette di seguire il rapido movimento ed i proiettili vanno a vuoto. Anche il primo colpo del T46 va a vuoto ma il secondo ci blocca un cingolo, ora siamo immobilizzati. Un carro immobilizzato è un carro morto, tuttavia abbiamo dato il tempo ai nostri di arrivare sul posto ed il loro intervento ci salva ancora. Il micidiale carro sovietico viene messo fuori uso prima che abbia il tempo di caricare il cannone, per la terza volta.

Il cingolo viene sistemato rapidamente ma dagli enormi proiettili che ci esplodono attorno capiamo che l'artiglieria nemica si sta prendendo cura di noi.
Siamo allo scoperto e non possiamo più correre. In breve il nostro carro è distrutto, il Feldwebel Michels ordina: “Tutti fuori!”, anche lui in inglese. Usciamo, giusto un attimo prima che il carro si incendi.

Mentre una densa nuvola di fumo sale dalla carcassa del nostro mezzo in fiamme, ci sdraiamo al riparo per recuperare le forze e smaltire l'adrenalina. Ne approfittiamo per rievocare con le parole, forse per fissarli nella mente, gli incalzanti avvenimenti della nostra breve ma impressionante avventura.
Dopo pochi minuti la radio portatile ci informa che la base nemica è stata conquistata, un'altra vittoria da aggiungere al nostro curriculum.

Appena il nostro Pzkftw 35(t) sarà riparato, ricominceremo a combattere, senza sapere per chi o perché, come del resto fanno tutti i soldati.



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