World of tanksCarri avanti!Ci è stata segnalata la presenza di un gruppo motorizzato, più o meno della nostra stessa consistenza, a breve distanza, in direzione nord. Gli ordini sono precisi, distruggere tutti i carri nemici oppure conquistare la loro base per impadronirsi dei rifornimenti. Siamo un reparto raccogliticcio di carristi ed artiglieri provenienti da molti paesi, armati alla meglio con carri di fabbricazione tedesca, russa e americana. Abbiamo tre MS1, tre
Leichtetraktor, due Pzkftw35(t), due Pzkftw38(t), due T46 e l'artiglieria semovente è costituita da tre micidiali Sturmpanzer II.
Pzkrfw 35(t)
Aspettiamo l'ordine di partire scaldando i motori e controllando che tutto sia pronto per l'uso. Verifichiamo con particolare cura i comandi di guida ed il
funzionamento del cannone che dovrà difenderci nei momenti critici ma l'occhio esperto di Michels controlla nel frattempo anche la mappa del campo di battaglia
per decidere dove dirigere la nostra corsa.
Appena Siegfried riceve, via radio, l'ordine di partenza, corriamo al massimo della nostra velocità, sfortunatamente solo 35 kmh, per nasconderci nel posto
stabilito, a metà strada tra la nostra base ed il dosso che ci impedisce di vedere la base nemica, lontana circa 2/3000 metri.
Un rapidissimo T1 Cunningham sta arrivando, ad oltre 50 kmh, proprio nella nostra direzione, l'aspetta una bella sorpresa. Appena passa il dosso, a circa 250
metri da noi, il collimatore ci informa che è a tiro e quindi apriamo il fuoco. Il capo carro sa il fatto suo, i nostri proiettili danneggiano subito i cingoli
del mezzo leggero che è costretto a rallentare. Ora è una facile preda. I piccoli ma micidiali 20 mm cadono come grandine sulla corazza leggera del povero
Cunningham che in breve tempo, senza nemmeno avere il tempo di capire cosa diavolo stia succedendo, è ridotto ad un colabrodo. I carristi scendono rapidamente
dal mezzo che sta cominciando a bruciare ma non ci interessano, sono innocui, toccherà ad altri il compito di eseguire i rastrellamenti.
Nessuno ci ha colpiti, forse siamo di nuovo scomparsi dalla vista del nemico ma non abbiamo il tempo di rallegrarci, un carro sta avanzando verso di noi.
Lasciamo che si avvicini mentre dettiamo le coordinate all'artiglieria ma ci accorgiamo di non avere il tempo di aspettare che i semoventi l'inquadrino, punta
proprio verso il nostro nascondiglio. A circa 150 metri apriamo il fuoco, non ci aveva visti e tarda ad individuarci così abbiamo il tempo di piazzare un paio di
raffiche sulla dura corazza dell'M3 Stuart prima che risponda. I suoi colpi danneggiano la nostra torretta, non riusciamo più a muoverla con la solita velocità
ed il carro nemico esce dal campo di tiro. Siamo ormai condannati quando, fortunatamente, un colpo ben assestato di uno Sturmpanzer II distrugge lo Stuart.
Sturmpanzer II
Bertram, con il suo terribile inglese, ci informa che sono già stati distrutti sei carri nemici e solo tre dei nostri, la battaglia sembra volgere a nostro favore. Il ritmo frenetico del combattimento ci coinvolge nuovamente, un potente carro nemico, spuntato da chissà dove, si sta avvicinando all'artiglieria. Dobbiamo
correre rapidamente indietro per difenderla, i semoventi sono quasi disarmati, a breve distanza. Le loro capacità di manovra sono minime.
La torretta nemica si gira verso di noi, un cannoncino di medio calibro, in grado di danneggiarci seriamente con un solo colpo, ci sta inquadrando. Corriamo al massimo e contemporaneamente spariamo ma la torretta danneggiata non ci permette di seguire il rapido movimento ed i proiettili vanno a vuoto. Anche il primo colpo del T46 va a vuoto ma il secondo ci blocca un cingolo, ora siamo immobilizzati. Un carro immobilizzato è un carro morto, tuttavia abbiamo dato il tempo ai nostri di arrivare sul posto ed il loro intervento ci salva ancora. Il micidiale carro sovietico viene messo fuori uso prima che abbia il tempo di caricare il cannone, per la terza volta. Il cingolo viene sistemato rapidamente ma dagli enormi proiettili che ci esplodono attorno capiamo che l'artiglieria nemica si sta prendendo cura di noi.
Mentre una densa nuvola di fumo sale dalla carcassa del nostro mezzo in fiamme, ci sdraiamo al riparo per recuperare le forze e smaltire l'adrenalina. Ne
approfittiamo per rievocare con le parole, forse per fissarli nella mente, gli incalzanti avvenimenti della nostra breve ma impressionante avventura.
Appena il nostro Pzkftw 35(t) sarà riparato, ricominceremo a combattere, senza sapere per chi o perché, come del resto fanno tutti i soldati.
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