Svizzera

Da S. Defendente
a San Bernardo

passando dal ponte tibetano


Bella e facile escursione, di durata contenuta, che unisce attività sportiva, arte e tecnologia.

Si esce dall'autostrada A2 (CH) appena finita la discesa dal Monte Ceneri. Si prende la direzione Bellinzona ed a Giubiasco si gira a sinistra per via al Ticino in direzione Sementina - Monte Carasso. Raggiunta via Locarno, si gira a destra e appena prima del ponte sul Sementina si gira a sinistra, salendo per via alla Serta e poi via delle Vigne. Queste stradine sono larghe poco più della macchina e se si incontrano veicoli che scendono, sebbene esistano varie piazzole di scambio, è un bel guaio.
Evitare le deviazioni per le aziende vinicole Pizzorin, Mondò e Gauch, segnalate molto meglio di San Defendente, la nostra meta. Noi siamo entrati, per errore, in ben due di questi interessanti insediamenti, nei quali, però, non è facile invertire la marcia.
Raggiunto il piccolo nucleo di San Defendente, costituito da una chiesetta e pochi rustici, si lasciano i potenti mezzi in un posteggio non abbondante e si procede per il sentiero che porta al ponte tibetano.

Sagrato di San Bernardo.

Dopo circa 45' di saliscendi si raggiunge un manufatto recentissimo, costruito senza badare a spese. L'opera, alquanto ardita e dalle caratteristiche avanzatissime, sebbene sia impressionante, è estremamente sicura. La sostengono sei fili d'acciao larghi 36 mm., l'assito è imbullonato e la parte centrale è dotata di uno stabilizzatore che impedisce le oscillazioni. Le teste di ponte sono in cemento armato ed ancorate alla roccia, ai lati i parapetti sono chiusi con rete metallica sino all'altezza di 150 cm., insomma, ci si sente tranquilli.
Comunque, non guardatevi i piedi, perché attraverso le fessure dell'assito si vede la valle, giù la, in fondo, a 130 metri di distanza!

Risalita la passerella, dall'altra parte del ponte ci aspettano altri 45' di salite e discese per raggiungere San. Bernardo.
Imprevedibile la quantità ed in qualche caso, anche la qualità degli affreschi che ornano questa chiesetta sperduta nei boschi, alle falde di impervie montagne. Strano, quassù non esistono insediamenti sufficientemente grandi da giustificare la presenza di una simile capolavoro (monumento nazionale).
Nascosta nel sagrato, troviamo una strana donna che si autodefinisce la guardiana della chiesa e prima di permetterci di entrare, pretende di sapere nome, cognome, provenienza, paternità e data di nascita (per fortuna non sa del codice fiscale). Comunque, alla fine, ci informa che al tempo in cui è sorto questo edificio religioso, la pianura di Magadino era malarica e continuamente attraversata da eserciti non del tutto amichevoli, insomma, la comodità della valle non era consigliabile, molto più sicura e salutare questa posizione. Ecco, chiarite le nostre perplessità sulla chiesa.

Il ponte tibetano lungo m.270 e alto m.130.

Negli ultimi anni la lungimirante Svizzera ha investito in questa zona parecchi milioni di franchi per ristrutturare case, costruire strutture ricettive e sistemare sentieri. Solo l'ultimo intervento, il ponte tibetano, è costato 1.350.000.= Franchi Svizzeri.
Qui, a San. Bernardo, oltre alla chiesa, si trovano solo un paio di rustici, però, un quarto d'ora più avanti, a Curzùtt, oltre a varie casette vi è un bar-ristorante, possibilità di pernottamento e la prima fermata della funivia che parte dalla pianura e porta fino ai 1400 metri di Mornera.
La nostra passeggiata non prevede di raggiungere il ristorante, pertanto la compagnia attacca, con avidità, le scorte viveri portate da casa mentre io mi accontento di un pisolino sul prato davanti alla chiesa.
Più tardi torniamo sui nostri passi e raggiungiamo le macchine a San Defendente dopo un'ora e mezza. Avendo ormai finito le scorte d'acqua approfitto dell'incredibile quantità di fontanelle che si incontrano durante il percorso.

Giri alternativi

Onde evitare la salita in auto sulle strade strettissime potrebbe essere interessante approfittare della funivia per portarsi a Curzùtt. Da qui raggiungere San Defendente passando da San. Bernardo e dal ponte tibetano, per poi scendere lungo una mulattiera che interseca continuamente la strada asfaltata.
Ritornati a valle, dal ponte sul torrente Sementina si raggiunge la stazione della funivia che non dista molto.
Chi preferisce la salita, alla discesa, può percorrere il tragitto al contrario.


Tutto il percorso è semplice anche se a continui saliscendi. Nelle stagioni adatte, qui, si trovano porcini in abbondanza. Per il biglietto della funivia ed altre informazioni vedi: Funivia Monte Carasso-Mornera.

Per tornare in Italia si riprende l'autostrada ed in meno di un'ora, traffico permettendo, si raggiunge la frontiera.

Buon divertimento.


Aggiornato agosto 2015

Oratorio di San Defendente.
Affresco sopra l'altare, nella chiesa di San Bernardo.
Dentro la chiesa di San. Bernardo.
Delizioso affresco, perfettamente conservato, a San Bernardo.
Ponte tibetano, visto da sud.
Mappa della zona di Sementina e Monte Carasso (CH).


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