Europa

Minorca

La seconda isola, per dimensioni, delle Baleari. (2012)

Torralba d'en Salord, Taula e Talaiot del villaggio talaiotico.

Dati geografici
Piuttosto arida ed alquanto piatta, il punto più alto è a soli 350 dal livello del mare, è caratterizzata da una miriade di muretti a secco che delimitano le proprietà terriere. La vegetazione, composta, per la maggior parte, da arbusti, ricorda molto la Sardegna, con la quale ha molte altre affinità.
I due centri principali, Mahon e Ciutadella, si trovano rispettivamente all'estremità est ed ovest e sono uniti da una grande strada (Me-1), lunga circa 45 km. Da questa arteria principale si diramano, a lisca di pesce, altre vie minori, indicate con numeri progressivi, che raggiungono le località meno importanti situate sulla costa, a nord ed a sud.
Tutte le coste sono rocciose però le scogliere sono spesso interrotte da calette sabbiose riparate dai venti, ottimi porti naturali.
La temperatura è mite tutto l'anno.

Mahon e Ciutadella
Nei secoli, le due città si sono più volte succedute nel ruolo di capitale. Attualmente è il turno di Mahon, Maò nella lingua locale, della quale troverete certamente curioso, il mercato ricavato nel chiostro della chiesa del Carmen ed imponente, l'ottocentesca fortezza Isabel II, a La Mola, che sbarra l'accesso al porto. La città è collocata su una poderosa roccia, in fondo ad un grande porto naturale, considerato tra i migliori d'Europa. Un abbinamento che ha attirato insediamenti abitativi sin da tempi antichissimi.
I due centri hanno circa gli stessi abitanti ma Ciutadella è più raccolta e sembra avere dimensioni più modeste, sebbene sia dotata di molti preziosi e nobili edifici.
Certamente meritano una visita tutte e due.

Cova d'en Xenoi, discoteca in grotta.

Impressioni da turista
Poco abitata e frequentata da turisti non più giovanissimi o da coppie con figli piccoli, non ha la vocazione festaiola e nottambula delle altre isole dell'arcipelago. Si presta, tuttavia, per vacanze tranquille e riposanti.
La vita notturna è limitata a pochissimi locali, tra i quali spicca, soprattutto per l'originalità della collocazione, Cova d'en Xenoi. Si tratta di una discoteca, ricavata in una grotta, con prezzi variabili in base all'orario di accesso. Date le dimensioni dell'isola, questo locale è facilmente raggiungibile da ovunque si alloggi. Si trova su una scogliera della costa meridionale a poco più di dieci chilometri da Mahon.
Qualche problema lo da il ritorno, al buio. Indipendentemente dal quantitativo di alcol ingerito, viaggiare su queste strade deserte fa ricordare le favole preindustriali dove i poveri bambini sperduti vedono "un lumicino lontano, lontano, nella notte". Ebbene qui è così, non una luce, non un insediamento e quando, finalmente, si raggiunge un paese, non si vede in giro un'anima viva.
Di notte, anche a Mahon e a Ciutadella, nei rari bar aperti, non si trova certo la folla.

Camin de Cavalls
Interessante è il "Camin de Cavalls", una "passeggiata" di oltre 180 chilometri che permette di fare il periplo dell'isola a piedi oppure a cavallo. A causa della lunghezza eccessiva, sebbene sia ben segnalato, è praticamente impossibile portare a termine l'intero giro. Tuttavia è vivamente consigliabile farne almeno qualche piccola parte.
Queste coste, colme di grotte, sono veramente stupende e la storia travagliata del paese, ha fatto si che si riempissero anche di torri d'avvistamento e fortificazioni.
Il "Camin", recentemente ristrutturato, pare risalga al XIV° secolo, quando una strada in grado di collegare rapidamente tutti i punti della costa era d'importanza vitale. Il nome deriva da una sovvenzione reale assegnata ai proprietari terrieri in grado di mantenere i cavalli da utilizzare per abbreviare gli spostamenti.

Una vetrina di minorchine, i sandali tipici locali.

Siti archeologici
Grandi targhe colorate segnalano un impressionante numero di siti archeologici, dai nomi irripetibili. Sarebbe un peccato andarsene senza averne visitato almeno uno!

Avarques
Un capitolo a parte meritano le graziose "minorchine", il cui nome locale è avarques. Un tempo, i sandali tipici, usati dagli agricoltori, costruiti in casa con gomme di recupero e poche strisce di pelle di vacca.
Attualmente, per le leggi, imperscrutabili ma inderogabili, della moda, sono diventate delle scarpe "cult". La stessa regina Sofia le porta durante le vacanze a Minorca.
Naturalmente, i calzaturifici si sono adeguati, le vendono direttamente al pubblico in appositi spacci aziendali, inoltre, hanno creato dei modellini decisamente più carini ed usano i materiali più disparati, pur mantenendo la, ben nota, forma originale.
Inutile precisare che sono presenti in massa in tutti i mercatini ed in moltissimi negozi.

Un po' di storia locale
I primi insediamenti umani risalgono a tempi antichissimi forse si tratta di popolazioni provenienti dalle coste spagnole o francesi. Come primi rifugi vengono utilizzate le grotte naturali presenti lungo coste rocciose. In seguito si scava nella roccia anche per usi sepolcrali. L'utilizzazione di questi ricoveri si è talmente prolungata nel tempo che resta difficile stabilirne esattamente l'età.
Nel secondo millennio a.C., alle Baleari nasce la civiltà talaiotica che costruisce villaggi con grandi torri di vedetta (Talaiot), sale ipostile, mura ciclopiche, navetas e cimiteri ipogei. A Minorca le si attribuiscono oltre duecento insediamenti, caratterizzati, solo qui, dalla presenza della Taula (o Tabla) costituita da due sassoni, collocati in modo di formare una gigantesca T e circondati da una grande sala.
Modificandosi, ben poco, con il passare del tempo, questa cultura dura sino alla conquista romana, portata a termine dal console Quinto Cecilio Metello, nel 123 a.C. In seguito, iniziando dai centri urbani, va pian piano scomparendo per adeguarsi ai costumi di Roma.

L'isola è situata in una posizione strategica, del mediterraneo occidentale e viene, quindi, coinvolta in innumerevoli conflitti.
Conquistata dagli arabi dal 903, viene loro tolta (reconquista) verso la fine del XIV° secolo. Nel XVI° secolo, subisce due terrificanti attacchi dall'Impero Ottomano che ne riducono drasticamente la già scarsa popolazione e distruggono tutti gli archivi, cancellando, di fatto, la storia precedente.
Minorca viene occupata dagli inglesi, durante le guerre napoleoniche. Diventa una base franchista, durante la guerra civile. In fine, una base americana, nella seconda guerra mondiale.

I frombolieri della Baleari
I temutissimi mercenari delle Baleari sono presenti già tra i greci. In seguito, vengono assoldati dai cartaginesi ed infine, dai romani. Li usa, in Gallia, anche Giulio Cesare.
Si tratta di una fanteria leggera seminuda, dotata di tre fionde. Una è legata alla vita, una alla fronte e la terza è tenuta in mano. Sono rispettivamente usate per il tiro a lunga, a breve ed a media distanza. Proiettili di piombo che pesano da 40 fino a 500 grammi, vengono lanciati, con precisione, ben oltre cento metri. In caso di necessità, possono essere usati anche dei banali sassi raccolti in loco.
L'addestramento inizia sin dall'infanzia. Per ricevere da mangiare i bambini devono prima colpire un pane posto su un palo. In questo modo, da grandi, raggiungono un'abilità tale da essere apprezzati in tutti gli eserciti.
Il loro compito, in battaglia, consiste nello scompaginare le unità nemiche prima dell'attacco. In seguito, si rifugiano dietro ai fanti pesanti, assieme ai quali combattono, dopo essersi muniti di uno scudo leggero ed una lancia.
Lo stesso nome delle isole sembra derivi proprio dal questa peculiarità.




Entrata del porto di Mahon,
le impressionanti bocche da fuoco sulla fortezza della Mola.
Una nave da crociera nel porto di Mahon.
Il porto di Ciutadella.
Il porto di Ciutadella, di notte.
Il mulino a vento di Es Mercadal.
Ponte di pietra lungo il Camin de Cavalls.
Un misterioso approdo in riva al mare, scavato nella roccia.
La grande torre di Fornells.
 
Ciutadella, un bel disegno su un muro. Un altro disegno su una finestra.


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