I Cavalieri di Malta
I Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme sorgono, per volontà del Beato Gerardo, durante la prima crociata.
All’inizio si prendono cura dei pellegrini ma presto passano ai servizi di scorta, per poi crescere fino a diventare una importante forza armata che si distingue in battaglia contro gli infedeli indossando una sopravveste nera con una croce bianca. Molte fortificazioni costruite da loro, come il Krak dei Cavalieri in Siria e Margat a Tripoli sono giunte sino ai tempi nostri. Dopo la perdita della Terra santa gli Ospitalieri si rifugiano a Cipro poi, nel 1309, conquistano Rodi.
Ormai noti come i Cavalieri di Rodi si impegnano nella lotta contro i berberi fino al 1522 quando Solimano il Magnifico, dopo un lungo assedio, li scaccia. Nel 1530 diventano i Cavalieri di Malta e ricominciano a combattere i musulmani. Il nuovo attacco ottomano, nel 1565, è senza fortuna. Restano, dunque, padroni delle isole sino al 1798 ma quando consegnano l’arcipelago a Napoleone, sono ormai anacronistici.
Attualmente il Sovrano Militare Ordine di Malta, il più accreditato successore degli Ospitalieri, si dedica ad opere di carità.
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Passeggio nella capitale
La Valletta è collocata su uno sperone di roccia a strapiombo sul Porto Grande, circondata da un imponente sistema di cortine e bastioni che ancora oggi incute rispetto. Le sue strade lunghe e diritte vanno assaporate lentamente, ammirando ogni dettaglio, perché questa straordinaria città barocca nasconde mille tesori da scoprire. Quando si fa sera è bello salire, passando dall’Albergo di Castiglia, ai “Giardini Superiori Barraca” ed ammirare la straordinaria vista del porto e delle tre città storiche. Sull'altro lato, verso ponente, la capitale si affaccia su un porto turistico nelle cui insenature sorgono le civettuole e moderne Sliema e St. Julian due città giovani, adatte ai giovani, dove, la notte, non si dorme molto.
La co-Cattedrale di San Giovanni, racchiusa tra le mura, merita un capitolo a parte. Nata per celebrare la gloria dei Cavalieri, assume con il tempo tale importanza da rivaleggiare con la cattedrale. Dietro una sobria facciata nasconde, all'interno, una esagerata profusione d'oro nelle otto cappelle dedicate alle diverse lingue dei suoi proprietari. Il curioso pavimento variopinto è composto dalle ricche pietre tombali dei Grandi Maestri. Nel museo attiguo, tra molti tesori, si conservano anche alcune opere di Caravaggio. L’illustre ma scapestrato, maestro della scuola barocca, per un breve periodo, viene accolto, come membro, nell’Ordine.
Tipica carrozzella maltese.
Malta
Una pietra color miele facile da scolpire, porti naturali di dimensioni e capacità inconsuete, la posizione tra l’Africa e la Sicilia, le acque limpide e trasparenti, grotte marine come la magica “finestra azzurra”, il clima sempre temperato ed una brezza rinfrescante fanno di Malta una festa per gli amanti del sole e del mare.
Naturalmente le barche sono un elemento indispensabile su un’isola e nel nostro caso, il tradizionale “Luzzu” è uno scafo dai colori sgargianti sulla cui prua i cristianissimi maltesi dipingono ancora oggi gli occhi di un’antichissima divinità egizia. Anche i turisti vengono naturalmente attratti dalle barche infatti, nessuno rinuncia ad una gita alla magica laguna azzurra di Comino o quantomeno, al traghetto per l’isola di Gozo
5000 a.C. - statuetta.
Gozo
All’estremità ovest di questa breve lembo di terra si trovano la magica Fungus Rock e la bellezza straordinaria della Finestra Azzurra, due monumenti naturali che non possono deludervi. Nella tranquilla atmosfera dell’isola vi attendono anche terrazzamenti coltivati, templi megalitici, chiese barocche da scoprire nei villaggi assolati e le immancabili fortificazioni. Il già notevole numero di questi capisaldi disseminati nell’arcipelago si accresce in modo esponenziale a metà cinquecento, quando, in una sola incursione moresca, 6000 isolani vengono catturati e portati prigionieri in africa.
Mdina una città senza tempo
L’antica capitale è una piccola città barocca rinchiusa in una imponente fortezza che domina gran parte dell’isola. Tutte le sue viuzze tortuose disseminate di chiese e palazzi confluiscono nella grande piazza dinanzi alla cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Un fascino indescrivibile da centellinare passeggiando per le tranquille vie di questa città incantata.
Nella vicina e moderna Rabat interessanti le catacombe.
Festi
Per quanto sia breve il soggiorno, nessuno riesce ad evitare di venire coinvolto in una delle celebrazioni che ogni parrocchia organizza in onore del santo patrono. Praticamente da maggio a settembre ogni settimana si festeggia una diversa ricorrenza. Per l’occasione le chiese mettono in mostra tutte le loro decorazioni ed i loro ori, si accendono le innumerevoli lampadine che ornano le facciate e dopo, tra un frastuono assordante, la statua del santo viene portata in processione per le vie del paese, con l’accompagnamento musicale di una rumorosissima banda e poi, al colmo della festa, gli immancabili fuochi d’artificio.
Il grande assedio
Venerdì 18 maggio 1565, una flotta ottomana, di 250 navi, sbarca a Malta 40.000 uomini ed un gran numero di cannoni, l’ordine è: “Annientare i Cavalieri”. Solimano il Magnifico è al culmine del potere e quest’isola è una spina nel suo fianco.
Le munite roccaforti maltesi sono difese da 700 Cavalieri e circa 8.000 fanti, in gran parte locali. Il forte S. Elmo (oggi all’interno della Valletta) che difende, isolato, il lato est del Grande Porto, viene subito pesantemente bombardato. 100 Cavalieri e 500 fanti tengono in scacco gli invasori per oltre un mese ma il 23 giugno, la fortezza, ormai ridotta in rovine, viene presa e gli ultimi difensori massacrati.
Ora gli attaccanti rivolgono le loro attenzioni alle tre cittadelle, sul lato est del Grande Porto ma finalmente, l’Europa ha capito l’importanza epica dell’evento e si decide ad intervenire.
Una grande spedizione sbarca i primi giorni di settembre a Mellieha. Gli Ottomani, dopo un incerto scontro campale, prendono il largo ma sono costretti ad incendiare molte navi, non più governabili per mancanza di equipaggi. Hanno perso metà dei loro uomini in un inutile assedio durato quattro mesi.
I cristiani contano almeno 8000 caduti, tra i quali 239 Cavalieri ma i superstiti vengono ricoperti di doni. Il papa offre una porpora cardinalizia al Grande Maestro Jean de la Valette che però la declina ritenendo che le armi non si addicano ad un uomo di chiesa. In suo onore la nuova capitale, in fase di costruzione, viene chiamata Valletta.
Per la prima volta la Sublime Porta è stata sconfitta ma si stanno già costruendo le navi che la batteranno nuovamente a Lepanto nel 1571.
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Un po’ di storia
Malta entra nella storia 5000 anni prima di Cristo con l’edificazione di tempi megalitici dedicati alla Dea Madre. Un popolo, del quale si è persa ogni traccia e che ancora non conosce il metallo, costruisce monumenti straordinari nei luoghi più magici dell’arcipelago. L’incredibile ipogeo di Hal-Saflieni a Paola, per il quale si deve prenotare la visita con mesi di preavviso, il complesso di Tarxien, i templi di Hagar-Qim e Mnajdra che dominano il mare davanti all’isolotto di Fifla e i templi di Ggantija a Gozo sono solo alcuni degli innumerevoli siti, dai nomi impronunciabili, sparpagliati per le isole.
Qui sbarcano i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi ed i Normanni. La popolazione afferma con orgoglio di discendere ancora oggi, in gran parte, dai Fenici, in effetti la loro lingua è costituita da un miscuglio di arabo, inglese ed italiano impiantati su un substrato semitico di antichissima data.
Quando, nel 1530, il re di Spagna concede in locazione l’arcipelago ai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, nulla fa pensare che queste isole possano diventate una importante tappa della storia europea, ma gestiti con volontà ferrea dai loro Grandi Maestri e con i ricchi bottini razziati agli infedeli, i Cavalieri iniziano a costruire fortificazioni, palazzi e chiese sino a trasformare Malta nella potente roccaforte colma di incredibili ricchezze che è ancora oggigiorno.
Le regole dell’Ordine di Malta vietano di combattere contro i cristiani così, nel 1798, tutte le imponenti fortezze, senza colpo ferire, si consegnano a Napoleone, in rotta per l’Egitto. I francesi non si fanno tanti scrupoli e ne approfittano per impadronirsi dei tesori custoditi dai Cavalieri ma la religiosissima popolazione locale non ama questi atei e due anni dopo, con l’aiuto degli inglesi, l’arcipelago viene liberato. In realtà diventa un protettorato inglese per ritornare indipendente solo nel 1964.
Durante la seconda guerra mondiale, la stoicità dimostrata sotto i pesanti bombardamenti italo-tedeschi le valgono la George Cross, oggi raffigurata sulla bandiera.
Fenkata
Prima di approfondire questo argomento dovete risolvere un dilemma, ovvero se considerate il coniglio un simpatico animaletto oppure un’interessante alimento. Optando per la prima risposta è meglio soprassedere.
A Malta sembrano più orientati verso la seconda posizione, infatti per i maltesi la Fenkata è la festa del coniglio. La sera il timido quadrupede viene scuoiato e messo a marinare nel vino con delle foglie di alloro ed il giorno seguente il menù è:
Hobz-biz-zejt, ovvero aperitivo a base di pane condito con olio d’oliva e pomodoro;
Un primo costituito da spaghetti o tagliatelle in salsa di coniglio;
Un secondo a base di carne di coniglio stufata o fritta servita con sugo di coniglio e croccante pane maltese, spesso accompagnata da salsicce e formaggi maltesi. Il tutto va, ovviamente, innaffiato con vino maltese.
Per finire “gelat tan-nanna” ovvero gelato della nonna.
I Cavalieri vietavano alla popolazione locale la caccia ed il consumo di conigli perché ne apprezzavano talmente le carni delicate che preferivano mangiarseli loro.
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Consigli turistici
Malta fa parte, a tutti gli effetti, della Comunità Europea e la moneta corrente, da gennaio 2008, è l’Euro.
I mezzi di trasporto sono molto sbilanciati nei prezzi, i taxi hanno prezzi esagerati, invece i curiosi e coloratissimi autobus maltesi vi portano ovunque con pochi centesimi di Euro. Le auto o le moto a noleggio non sono molto costose ma occorre fare attenzione perché qui si guida a sinistra e i maltesi sono guidatori un po’ distratti. Carine, anche se un po’ anacronistiche, le carrozzelle che propongono giri nella capitale.
La cordiale accoglienza ed il naturale richiamo del sole e del mare hanno da sempre reso famose queste isole. Anche Ulisse, il mitico eroe greco, si prende una “vacanza” di ben sette anni a Gozo, in una grotta, con la ninfa Calipso. Oggi gli alloggi sono decisamente migliorati e si trovano sistemazioni per tutti i prezzi e per tutti i gusti anche la ristorazione è valida e con prezzi simili a quelli italiani mentre i bar sono decisamente più economici.
A differenza di molte altre destinazioni le motivazioni per un soggiorno a Malta possono essere assai varie. Qui il sole ed il mare si possono abbinare ad una tranquilla visita culturale o ad una frenetica vita notturna nelle discoteche. Molti sono attratti anche da una vacanza studio, con insegnanti inglesi, per non dire dei pensionati allettati da un clima gradevole abbinato ad un sistema sanitario efficiente.
Un battente di Mdina.
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Un battente di Valletta.
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Il porto grande.
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Il porto grande.
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Barca con occhi.
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Bus tipico maltese.
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La finestra azzurra.
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Un tramonto a La Valletta.
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Una via di La Valletta.
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Tempio megalitico.
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La torre rossa.
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Una via di Mdina.
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