Lago di Como

Da Lenno
a Griante

La strada delle antiche frazioni

Escursione molto semplice che fa conoscere una zona interessante, sebbene non considerata dalle grandi rotte turistiche.

Si parte da Lenno, piazza XI Febbraio, davanti al Battistero di San Giovanni. Si attraversa la SS. 340 usando un sottopassaggio dotato di un ingresso particolarmente bello. Usciti sul lato a monte, ci si dirige a nord, verso Menaggio. Dopo pochi passi, si gira a sinistra per via B.V. del Soccorso, in leggera salita.
Si cammina, per alcune centinaia di metri, su una vecchia via di paese molto pittoresca. Raggiunta la Cooperativa di Lenno, con campo di bocce, le si gira attorno per imboccare una mulattiera selciata. Poco dopo si scende, con una scaletta, ad un ponte sul torrente Pola. Passanto il ponte, si entra nella frazione Pola di Mezzegra. Una stradina selciata, in salita, permette di riprendere quota e subito dopo, si trasforma in una normale strada asfaltata, carrozzabile.
Una cinquantina di metri sull'asfalto e si incrocia la via Bellavista che sale a destra, dalla SS. 340. Ora, approfittando della segnaletica abbondante, si segue, per un po', la Greenway del Lago di Como.
Al prossimo incrocio si sale, a sinistra, lungo via Pola Vecchia e poco dopo si discende via Brentano. Passata la chiesetta di San Giuseppe, si raggiunge presto la grande chiesa di Sant'Abbondio, affiancata da un cimitero e da una ex chiesetta romanica, trasformata in canonica. Il sagrato della chiesa offre una bella vista sul lago.

Una viuzza di Bonzanigo, Mezzegra.

Dopo il grande complesso religioso si entra in Bonzanigo, frazione di Mezzegra. Qui, il 27 aprile 1945, trascorrono la loro ultima notte Benito Mussolini e Claretta Petacci passati per le armi, il giorno seguente, a Giulino di Mezzegra (di questa storia esistono anche altre versioni).
Attraversando questo antico borgo di campagna, posto alle falde del Monte Crocione, si scopre una fioritura artistica insospettabile. Sono moltissimi gli edifici di una bellezza non comune. I più appariscenti sono un bel rustico sulla via che porta in località "Praa de la Taca", il settecentesco palazzo Brentano, attualmente adibito a Municipio e la seicentesca Casa Rosati. Ma, con una passeggiata tra le tortuose vie della frazione, si trovano altre realtà incredibili. Quanto meno, il primo vicolo a sinistra dopo Palazzo Brentano, Vicolo Chiuso (solo di nome) non va assolutamente perso.

Passando attraverso un androne, si lascia Bonzanigo. Ora si abbandona anche la Greenway e si prosegue diritti verso un piccolo posteggio. Lasciata a destra via del Melo si sale a sinistra percorrendo una mulattiera con scarsi resti di selciatura. Quasi subito si trova un incrocio dove si deve proseguire diritti evitando sia la stradina a destra che un accesso privato, a sinistra.
La selciatura presto migliora. Per alcuni minuti, si cammina tra uliveti e graziose casette, passando anche un piccolo ponte, poi si incrocia un'altra mulattiera che si prende a destra entrando nel piccolo centro di Viano, frazione di Tremezzo, come tutte le prossime.
Subito dopo un lavatoio, la via piega a sinistra con un angolo retto. Si prosegue per una decina di metri poi si scende, a destra, verso la chiesetta di San Rocco. Dietro alla chiesa si trova un tornante di una strada asfaltata. Si prende a sinistra, in leggera salita, seguendo via Romolo Quaglino che presto raggiunge la frazione Intignano.
Attraversate le poche case di Intignano, il percorso ridiventa selciato e scende a lato di una valletta.
Dopo un lavatoio si entra in Volesio un piccolo centro con antiche case di pregio. Si continua in leggera discesa e una ventina di metri dopo un cappella, si gira a sinistra per via Tommaso Grossi entrando nella frazione Balogno, anche questa dotata di edifici eleganti.

BREVE STORIA ECONOMICA DELLA TREMEZZINA
Nel seicento, un rivolo dei traffici che hanno fatto prosperare Venezia e molte altre città di mare, passa anche da qui, favorito dalla via che salendo dal lago, porta oltralpe. Molte famiglie della Tremezzina si arricchiscono intrecciando stretti rapporti commerciali con la Compagnia delle Indie Orientali di Amsterdam e con molte altre città Europee.
Purtroppo, a fine settecento, le guerre napoleoniche rendono impossibile ogni movimento, provocando una catastrofe economica che manda molti in rovina. La zona si riprende, solo verso metà ottocento, con il turismo. Un'attività ancora oggi essenziale per tutto il Lago di Como.

Usciti su una strada asfaltata si scende fino a raggiungere un tornante seguito da 4 piccoli ponti sul il torrente Bolvedro. Si attraversa il terzo ponte e si sale per un piccolo sentiero, in parte selciato ed in parte a gradini che dopo avere attraversato varie volte la carrozzabile, attraversa la frazione Rogaro. Proseguendo sempre diritti si ritorna sulla strada asfaltata nel pressi del campo da tennis di un hotel. Prima di lasciare Rogaro, un giretto tra le viuzze del paese è quasi doveroso. Carina la piazzetta dove sorge la seicentesca chiesetta dedicata alla Madonna di Einsiedeln.

Ora ci troviamo su una strada asfaltata poco frequentata e sovrastata, nella prima parte, dall'inconfondibile spaccatura rocciosa del Monte Crocione e poi dal brullo Sasso San. Martino sul quale sembra sia incollata la seicentesca chiesetta omonima.
Si continua per un paio di chilometri, sempre diritti, senza possibilità di sbagliare, uscendo a Griante, sulla SS.340, nei pressi del Castello Ronconi (fermata linea C10 SPT). Poco prima di sbucare si vede a sinistra la mulattiera, ben segnalata, che porta alla chiesetta di San. Martino che merita, senza dubbio, una visita. La sola salita richiede più di mezz'ora ma si è ricompensati da un panorama non comune.
Quasi un chilometro prima di uscire sulla statale, appena la discesa aumenta di ripidità, si incontra una stradina, con il fondo in cemento, proveniente da sinistra e subito dopo, a destra, una lunga scalinata che prosegue con un sentiero malconcio. Scendendo a destra si arriva presto ad una cappella dedicata a San. Rocco e poi, con una strada asfaltata, si raggiunge rapidamente Cadenabbia sbucando sulla SS. 340 nei pressi dell'Hotel Britannia. Questa variante ci permette di risparmiare almeno un chilometro ma esclude la possibilità di salire sul Sasso San. Martino.

I BRENTANO
A Bonzanigo, la famiglia più nota, feudataria della Tremezzina già nel medioevo, è certamente quella dei Brentano. Col passare del tempo, i munerosi membri, per distinguersi, aggiungono altri appellativi al cognome. In seguito, emigrano in altri paesi d'Europa rimanendo spesso a livelli notevoli. In Germania, in particolare, alcuni diventano personaggi di spicco del movimento culturale settecentesco "Sturm und Drang" ed hanno anche stretti contatti con Goethe che nel 1774 pubblica "I dolori del giovane Werther" ispirato dalla moglie di un Brentano.
Vari membri della famiglia sono personaggi importanti del 1800 ed ancora, negli anni '60 del secolo scorso, il Cancelliere tedesco Konrad Adenauer che, per anni, trascorrere le vacanze a Cadenabbia, segue, forse, il consiglio di uno dei suoi ministri, Heinrich Brentano von Tremezzina.

Per il ritorno si può camminare sul lungolago, dotato di un largo marciapiede. Dopo dieci minuti si trova l'Hotel Britannia (proprio quello dove si arriva con la variate), con a fianco una fermata della linea C10 SPT. La biglietteria è in via Roma, in un piccolo supermercato, ad una decina di metri.
A mio parere, l'alternativa migliore è percorrere tutto il lungolago fino a Tremezzo raggiungendo la bella villa La Quiete (2,7 km.). Subito dopo si trova un'altra fermata del bus e per i biglietti, si può provvedere in un bar-tabaccheria, li a fianco. Per la descrizione di questa parte si veda la pagina dedicata alla Greenway del lago di Como.
Proseguire, a piedi, fino a Lenno non è consigliabile, sebbene disti, ormai, solo un paio di chilometri. Purtroppo, da qui fino a Mezzegra, si deve camminare sul cordolo della trafficatissima SS. 340, una situazione alquanto pericolosa, da evitare.

A conti fatti, tutto il percorso, sino alla villa La Quiete, è di circa 9 chilometri e solo da Lenno a Griante, circa 6 chilometri. Escludendo San. Martino, l'unica salita seria, però di soli 100 metri, è quella che porta a Rogaro. I tempi di percorrenza non sono valutabili perchè girare per le vie delle frazioni è parte essenziale della passeggiata.

Buon divertimento.

Pagine complementari:
 Greenway Lago di Como 
 Sasso San. Martino 


Aggiornato luglio 2012
Lenno, ingresso del battistero.
Mezzegra, chiesetta romanica trasformata in canonica.
Bonzanigo, ingresso di Palazzo Brentano.
Bonzanigo, Il Lago di Como visto da Palazzo Brentano.
Bonzanigo, Palazzo Rosati.
Volesio, bell'ingresso di una villa, in un vicolo.
Rogaro, chiesa della Madonna di Einsiedeln o "degli eremiti".


 Copyright