Menaggio e alto lago

Capanna Como (m.1790)

Valle di Livo, val Darengo e lago Darengo

Una bellissima escursione tra valli incontaminate, montagne innevate ed animali allo stato brado.

Costruito nel 1892 dal CAI di Como e recentemente ristrutturato, questo rifugio, ubicato in riva al lago Darengo, è caro agli escursionisti comaschi.

La più comune via d'accesso parte dal crotto Dangri (m. 659), un posto di ristoro, a 3 chilometri di sterrato da Livo.
Da Gravedona si prende la strada per la valle del Liro e poi si devia per Peglio e Livo. Recentemente quest'ultimo Comune ha imposto una tassa di 1 Euro per raggiungere il crotto Dangri, con sanzioni che vanno da 100 a 200 Euro. Il pagamento del modesto importo dovrebbe essere effettuato tramite un distributore automatico, simile a quelli dei posteggi che però, attualmente, non è ancora disponibile.
Morale: Sono costretto a lasciare l'auto al cimitero di Livo (m. 697) ed a sobbarcarmi più di un'ora di marcia extra.

Il bel ponte presso Dangri.

Partendo dal cimitero, al quale è affiancata la bella chiesa di San Giacomo, si scende leggermente su un'ampia strada, in buone condizioni, incontrano un paio di piccoli agglomerati di case, nel primo, Casniolo, vi è una fontanella, mentre Dangri, il secondo, si trova a breve distanza dal crotto (35'). Qui si inizia a sentir scrosciare una cascata, sarà bene abituarsi perché ci aspettano parecchie ore di acque scroscianti. Fortunatamente, questo significa anche acqua potabile in abbondanza.

Passato il bel ponte in pietra, ad una arcata, di Dangri, s'imbocca un'erta mulattiera, in buone condizioni ma colma di escrementi di capra. Presto si incontra una chiesetta (m.742), la Madonna di Livo, il fatto che sia collocata in un luogo così isolato non deve stupire, si tratta di un avamposto cattolico, nato in clima di Controrifoma.
Al limite della zona boscosa, un ampio prato lascia vedere il piccolo centro di Baggio (m. 930)(45')(grande fontana). Un paesino fantasma composto da numerose casette, in gran parte ristrutturate e dotate di pannelli solari.

Si prosegue, a sinistra della fontana, su un sentiero pianeggiante, ben tenuto, fino a raggiungere il ponte di Borgo (m.968)(30'), con il quale si attraversa la valle. Dopo una breve salita, passato un cancello, si raggiungono i rustici di Borgo (m.1069). Dall'altra parte della valle, a destra, si vede la val Ledù. Il sentiero prosegue (segnavie rosso, bianco, rosso), sempre su questo lato. Il prossimo incontro è un ponte (40').

A questo punto un grosso e puzzolente caprone inizia seguirmi. In un primo tempo non mi preoccupo, in fin dei conti si tratta di un caso non insolito. Questa volta, però, l'odioso animale, appena mi fermo, mi prende a cornate, cerco di sfuggirgli ma continua a tallonarmi costringendomi a frequenti controlli per verificare la distanza, se rallento, la bestiaccia m'incorna. Trovo un sassone a gradini e ne approfitto per salire a riposarmi, il caprone si avvicina immediatamente. Constatata l'impossibilità di raggiungermi, aggira l'ostacolo ed improvvisamente me lo trovo alle spalle. Il maledetto, è anche furbo!
Vengo pedinato, senza tregua, sino al ponte di Pianezza (m.1252)(50')(vicino all'omonimo rifugio). Poco dopo, approfittando di alcuni guadi, non profondi, riesco a seminare l'intruso.
Nell'ampio anfiteatro di montagne (m.1378)(20')(Alpe Darengo o Avert Darengo), ancora piene di neve, dove finisce la valle ed inizia l'ultimo strappo per raggiungere il rifugio, posso, finalmente, concedermi una breve sosta.

Madonna di Livo, chiesetta in
val di Livo.

Seguendo il solito segnavie si attraversa la vallata per raggiungere, sul lato nord, l'emissario del lago Darengo. Passata, saltando da un sassone all'altro, la notevole massa d'acqua che esce dal lago, si inizia a salire. Ancora 400 metri di dura fatica ci dividono dalla meta, poi, si arriva, finalmente, al rifugio Darengo (m.1773)(65'). Dopo un piccolo valico, con a fianco una cascata, si raggiunge il lago (m.1781). Alcuni metri più in altro, a sinistra, sorge la Capanna Como (m.1790).
Da queste parti, la neve manca solo in piena estate. Totale salita 4h45'.

Chi non si è premurato di chiedere le chiavi del rifugio, per rimanere a dormire, dopo un breve ma meritatissimo riposo, deve subito pensare al ritorno. Il tempo complessivo dell'escursione è di circa 8 ore (dal cimitero di Livo) e quindi, non permette di restare inerti a lungo. Fortunatamente la discesa è molto più breve, i tempi si possono valutare in questi termini: Avert Darengo 30'; Pianezza 10'; Altro ponte 20'; Ponte di Borgo 15'; Baggio 25'; Dangri 20'; Cimitero 45'. Totale discesa 2h45', quasi la metà della salita. Ore totali di cammino 7h30', soste escluse. Partendo dal crotto Dangri, 1h20' di meno.

Sulla via del ritorno, a Pianezza, ritrovo il caprone puzzolente in agguato. Inizia subito a seguirmi ma questa volta, riesco a sfuggirgli rapidamente.

Sebbene non presenti particolari difficoltà di percorso, l'unica, forse, è il guado dell'emissario, questa passeggiata è, tuttavia, da considerare abbastanza impegnativa sia per la lunghezza del tragitto che per il dislivello.

Nei pressi del crotto Dangri, ampio spazio a disposizione, per il posteggio. Ricordarsi di prendere dal distributore automatico, al Municipio di Livo, il permesso d'accesso. Opportuno portare abiti pesanti, perché su, al lago, spesso si trova la neve, anche a primavera molto inoltrata.

Buona Passeggiata.



Aggiornato maggio 2012

Gravedona e Dongo, viste salendo verso la valle del Liro.
La capanna Como - m. 1790.
Gli antichi edifici in pietra di Baggio.
Il ponte presso Pianezza.    Il rifugio Pianezza (m.1252).
Il lago Darengo in primavera.


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