Alpeggi |
Pochi, anche tra i comaschi, conoscono questa antica ed interessante realtà contadina.
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Da Cernobbio si prende la strada per il Bisbino, sei tornanti dopo Madrona ma ancora a 3/4 chilometri dalla cima,
si trova un'area attrezzata con barbecue e tavoli per picnic. L'ideale per lasciare il nostro potente mezzo.
Non esistono trasporti pubblici, in questa zona.
Il programma prevede di girare attorno al Bisbino, circa 2/300 metri al di sotto della vetta.
Si sale per il bosco dietro ad un cartello con una grande mappa. Dopo 30 metri si incrocia un sentiero e lo si segue, in salita,
verso sinistra. Pochi minuti e si raggiunge l'Alpe Garzegallo (m. 1100). Attraversate le rare case si continua a salire fino a
raggiungere un grande traliccio ENEL (15'). Cinquanta metri dopo l'elettrodotto si trova un bivio dove si gira a destra in
direzione Bugone.
Il sentiero, in leggera discesa, esce dal bosco nei pressi di una casetta linda, con un giardino recintato, in località "Ca'
del Fumo" (m. 1120) (30'). Siamo a poche centinaia di metri dal rifugio Bugone ma non si prosegue in quella direzione.
Si scende a sibistra sino a raggiungere lo sterrato carrozzabile, 10 metri sotto di noi e si torna indietro, verso il Bisbino.
Dopo 2/300 metri pianeggianti, incontriamo una deviazione che scende a destra, è la strada che porta all'Alp Vegia o Alpe Alvegia
(grafia incerta). Dopo 4 tornanti si arriva all'alpeggio (m. 950) (formaggi). Lo si attraversa e si prosegue
fino ad un abbeveratoio, poi si sale lungo un sentiero che va a ricongiungersi con la strada per l'Alpe Loasa.
Non è indispensabile scendere fino all'Alp Vegia, al terzo tornante, nei pressi di un abbeveratoio, si può proseguire diritti,
imboccando una stradina piana. Si cammina per quasi un chilometro, poi su una curva a sinistra, immediatamente dopo un
abbeveratoio, si deve imboccare un sentiero, a destra, che entra in una valletta, in direzione dell'Alpe Loasa che è già in vista
da qualche tempo.
Subito dopo, si incontra un cancello che pare non abbia senso. Si tratta di un vecchio valico, per andare in Svizzera,
che attraversava la recinzione di confine. Oggi, la rete è scomparsa, è rimasto solo questo povero cancelletto solitario.
Una breve traccia scivolosa permette di attraversare la valle, poi, ci si addentra tra prati recintati. In breve, dopo un altro
abbeveratoio affiancato da una doccia estemporanea, si raggiunge l'Alpe Loasa (nome di un fiore) (m. 986) (1h.).
Si tratta di un insediamento occupato, tutto l'anno, da un ragazzo svizzero-tedesco, con una folta barba bionda, che cura gli
animali e gestisce una sorta di agriturismo.
Qui, quando sono in vena, offrono alloggio, formaggi, bevande rinfrescanti, pane fatto in casa e salumi tipici, come il "Violino"
(un ottimo prosciuttino di capra). Si paga, ovviamente, in franchi svizzeri.
Il giro prosegue sul fianco destro degli edifici rustici, attraversando due cancelli in ferro. Si sale, con sempre maggiore pendenza,
facendo un lungo giro attraverso i terreni dell'alpeggio. Attenzione alle recinzioni di fili elettrici: La scossa è molto potente.
Dopo una ventina di minuti, un centinaio di metri sopra l'alpe, la salita finisce. Si prosegue, in falso piano, fino ad arrivare
alla Sella Cavazza (m. 1162) (1h. 35'), dove si trova una grande panchina in legno che permette di riposare comodamente.
Siamo su un incrocio, a destra si scende a Bruzella (valle di Muggio CH), andando diritti si va all'Alpe Merlo (CH)(formaggi) ma si
scende anche verso Sagno (CH) o Piazzola. Il nostro itinerario, invece, sale dolcemente a sinistra in direzione Alpe Cavazza (CH)- Bisbino.
Si devono raggiungere due tralicci, colmi di antenne radio, da con confondere con quelli sulla vetta. Dopo poco, si entra in un boschetto,
dove il sentiero diventa piano e poi inizia a scendere.
Si ritorna in Italia un po' prima dell'Alpe Boecc (m. 1150) (formaggi) (1h. 50'). Attraversato l'alpeggio, ci s'incammina sullo
sterrato che porta alla strada del Bisbino, passando dalla "Fonte Fracia" (acqua non potabile). Raggiunto l'asfalto (2h. 5') si
trotterella in discesa per una ventina di minuti fino ad arrivare al punto di partenza.
A conti fatti, per l'intero giro, occorrono circa due ore e mezza, quindici minuti di più se si passa dall'Alp Vegia. Il percorso è molto facile, solo il sentiero che porta alla "Ca' del Fum" e l'attraversamento della valletta prima dell'Alpe Loasa, in caso di forte umidità o di neve, richiedono un po' di attenzione. Sebbene si entri ed esca dalla Svizzera senza formalità, è bene portare un documento d'identità.
Buon divertimento.
Un rustico ristrutturato all'Alpe Böcc. | Alpe Alvegia o Alp Vegia. |
Alpe Alvegia o Alp Vegia (grafia incerta). |
Alpe Merlo (CH). |
Tutti gli edifici dell'Alpe Boecc (o Böcc) e poco più in alto, la vetta del Bisbino. |
L'Alpe Cavazza (CH). |
La nevera dell'Alpe Faggio Torto. (Non sul percorso descritto) |
Alpe di Carate o Alpe S. Bernardo. (Non sul percorso descritto) |
La nevera dell'Alpe Grosso. (Non sul percorso descritto) |
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