SOLUZIONE GRAFICA DELL’EQUILIBRIO

Per risolvere graficamente l’equilibrio di una struttura isostatica (determinazione delle reazioni vincolari) si può cominciare a risolvere:

1.      Per TRONCHI. La soluzione è possibile se il tronco è isostatico (3 equazioni in 3 incognite: soluzione unica e determinata) e si determinano le reazioni vincolari in direzione, modulo e verso; se il tronco è isostatico scarico (sistema omogeneo: soluzione banale) le reazioni sono tutte nulle. Se il tronco è 1 volta iperstatico scarico (3 equazioni in 4 incognite: ∞1 soluzioni) possiamo avere solo una indicazione sulle direzioni delle reazioni.

2.      Per VINCOLI ESTERNI. Si immagina di “solidificare” i vincoli relativi e quindi considerare la struttura come se fosse un unico tronco. Pertanto, come per un tronco, se per vincoli esterni la struttura è isostatica si possono determinare le reazioni vincolari in direzione, modulo e verso; se la struttura è 1 volta iperstatica autoequilibrata (le forze esterne si fanno equilibrio tra loro) si ha solo una indicazione sulle direzioni delle reazioni.

3.      Per considerazioni particolari sullo schema delle forze. Se non si verifica né il primo né il secondo caso allora possiamo fare delle considerazioni sullo schema delle forze; una di tali considerazioni è quella di considerare parte della struttura come se fosse un unico tronco.

Individuato, quindi, un tronco isostatico o una volta iperstatico scarico si contano le forze che agiscono su esso, eventuale 1 forza attiva (se è più di una si sommano) più le forze reattive (ricordando che ogni vincolo reagisce con una forza). Se il sistema è costituito da:

a)      2 forze non nulle, esso è in equilibrio se esse hanno la stessa retta d’azione, ugual modulo e verso opposto.

b)      3 forze non nulle, esso è in equilibrio se le loro rette d’azione hanno un punto in comune e il triangolo delle forze è chiuso (le forze si rincorrono). Se due forze sono uguali ed opposte, vuol dire che la terza forza è nulla.

c)      4 forze non nulle, esso è in equilibrio se la risultante di due è uguale ed opposta alla risultante delle altre due e cioè le due risultanti hanno la stessa retta d’azione che è la congiungente dei punti di incontro delle prime due e delle altre due che è detta “retta ausiliaria”. Se tre delle quattro forze soddisfano il punto b) vuol dire che la quarta è nulla.

Una volta risolto un tronco o per vincoli esterni si avranno delle informazioni su un vincolo relativo o su un vincolo assoluto, che ci permetteranno di risolvere un tronco che inizialmente non potevamo risolvere perché iperstatico carico o anche scarico ma più di una volta iperstatico.

Per chiarire i concetti espressi, cominciamo col risolvere strutture semplici ad 1 tronco.

1) Consideriamo la struttura isostatica di figura 1 costituita da un incastro ed una forza nota. Questo è il caso di un tronco isostatico carico; le forze agenti sono 2 (la forza nota e la reazione dell’incastro). Pertanto la reazione dell’incastro è uguale ed opposta alla forza nota (in rosso). Se vogliamo determinare le componenti della reazione dell’incastro dobbiamo trasportare la reazione in A, ottenendo le due componenti pari ad F e la componente momento M pari al prodotto della forza per la distanza AC: . Per il verso del momento di trasporto si immagini una forza opposta alla forza da trasportare nel punto A e si veda come ruota la coppia; una semplice regola pratica è che il momento ha il verso di come la forza ruota intorno al punto in cui si vuole trasportare.

2) Consideriamo la struttura di figura 2 caricata con un momento m in C. Anche in questo caso il tronco è isostatico carico e le forze agenti sono due; ma la forza nota è un momento e quindi affinché ci sia equilibrio l’incastro in A deve reagire con la sola componente momento uguale e di verso opposto ad m.

3) Consideriamo la struttura di figura 3 caricata con un carico distribuito sul tratto BC. Come sappiamo la risultante del carico distribuito vale qL ed è applicata a L/2 (nel baricentro). Le forze sono sempre due (la risultante del carico distribuito e la reazione dell’incastro) e pertanto affinché ci sia equilibrio devono essere uguali ed opposte; la reazione dell’incastro (in rosso), quindi deve essere opposta alla risultante del carico distribuito e di valore qL. Per determinare le componenti della reazione dell’incastro, trasportiamo, come abbiamo fatto nell’esempio 1), la reazione nel punto A e la componente momento vale qL2/2.

 

4) Consideriamo ora la struttura isostatica di figura 4 vincolata al suolo attraverso una cerniera in A ed un carrello a 45° in B e caricato con una forza concentrata F. Le forze agenti sono tre (la forza nota F, la reazione della cerniera e la reazione del carrello che per essere in equilibrio devono avere un punto in comune; ricordando che il carrello reagisce con una forza ortogonale al piano di scorrimento (retta “a”) si ha che la retta d’azione della forza F e quella della reazione del carrello si incontrano nel punto P. La reazione della cerniera, come sappiamo, deve passare per il baricentro della cerniera, e per l’equilibrio deve passare per il punto P (retta b). Per determinare il verso e il modulo costruiamo il poligono delle forze: si parte dalla forza nota e dai due estremi si tracciano le parallele alle rette a e b, e sapendo che le forze devono rincorrersi si determinano i versi delle reazioni del carrello e della cerniera. Per la determinazione dei moduli racchiudiamo il triangolo in un rettangolo e indichiamo con x il lato AD, ovviamente anche il lato parallelo BC varrà x. Poiché la retta d’azione della reazione del carrello è inclinata a 45°, DH è uguale a x ed essendo la retta d’azione della reazione della cerniera inclinata nel rapporto di 3:1 è CH=3x; pertanto il lato del rettangolo CD=x+3x=4x che è uguale al lato opposto pari ad F e quindi 4x=F da cui x=F/4. In definitiva la reazione del carrello sarà F/4 , di componenti (F/4,F/4) e la reazione della cerniera, di componenti (3/4F,F/4) varrà F/4 .

5) Consideriamo ora la struttura di figura 5 che è la stessa di quella del caso 4) solo che ora è caricata con un carico distribuito la cui risultante è qL. Le forze sono ancora 3 (le reazioni dei due vincoli e la risultante del carico distribuito) e pertanto devono incontrarsi in un punto; la risultante del carico distribuito e la retta d’azione della reazione del carrello si incontrano nel punto P e per l’equilibrio anche la reazione della cerniera (che passa per il baricentro della cerniera stessa) deve necessariamente passare per P. Per la determinazione dei moduli racchiudiamo il triangolo in un rettangolo e indichiamo con x il lato AB, ovviamente anche il lato parallelo CD varrà x. Poiché la retta d’azione della reazione del carrello (a) è inclinata a 45°, BH è uguale a x ed essendo la retta d’azione della reazione della cerniera (b) inclinata nel rapporto di 3:1 è CH=3x; pertanto il lato del rettangolo CB=x+3x=4x che è uguale al lato opposto pari a qL e quindi 4x=qL da cui x=qL/4. In definitiva la reazione del carrello sarà qL/4 , di componenti (qL/4,qL/4) e la reazione della cerniera, di componenti (3/4qL,qL/4) varrà qL/4 .

6) Consideriamo ora la struttura di figura 6 che presenta ancora un carrello e una cerniera ma è caricata con un momento m in A. Le forze sono ancora tre ma di cui una è un momento e quindi le altre due (RA e RB), per l’equilibrio devono formare un momento uguale ed opposto; pertanto conoscendo la direzione della reazione del carrello, RA, la reazione della cerniera, RB, dovrà essere parallela ad RA e passante per il baricentro della cerniera. Le due reazioni devono formare una coppia avente momento di verso opposto al momento noto e modulo m;|RA|=|RB|=m/d.