Metodo Colore

Salve a tutti,se posso esservi utile è per me un grosso piacere...Il gamut di una qualsiasi periferica di stampa digitale su carta fotografica con processo chimico è si più ristretto rispetto agli spazi colore convenzionali sRGB ed Adobe RGB, ad ogni modo analizzando gli spazi colori c'è più "assonanza" con l'Adobe RGB (del resto per questo è consigliato se non obbligato nella CMYK).Il fatto di scattare le immagini in Adobe RGB e poi convertirle in sRGB è una vera pazzia!Non ha alcun senso, tranne che se l'utilizzo è il web o produzioni multimediali come DVD fotografici, immagini per essere utilizzate in flash od altro. Se lo si fà per la stampa, ribadisco è una follia, meglio è a quel punto scattare le immagini direttamente in sRGB. Un laboratorio che gestisce correttamente il colore non avrà difficolta a dare il meglio da immagini realizzate nell'uno o nell'altro spazio colore. La mia personale opinione è che riguardo al ritocco cromatico dell'immagine lo spazio colore Adobe RGB fornisce maggiori possibilità di intervento ma al contempo è molto meno "intuitivo" del sRGB, sicuramente per il gamut più ampio e quindi con maggiori possibilità di intervento, questo si traduce in una minore "compressione" cromatica sopratutto vero gli estremi del gamut stesso (RGB).In sintesi, se il vostro laboratorio vi richiede immagini esclusivamente in sRGB chiedetevi perchè, anzi chiedetelo al responsabile tecnico dello stesso e fatevi dare una plausibile spiegazione; se qualche laboratorio asserisce che la propria attrezzatura stampa nello spazio colore sRGB............ cambiate laboratorio, non esiste carta fotografica in abbinata a qualsiasi tecnologia di stampa che riesca a stampare in sRGB. Tempo addietro avevo suggerito un tranello per i lab che dichiarano questa eresia, la ripropongo: create un nuovo documento, assegnategli il profilo sRGB, generate tre quadrati con lo strumento di selezione, con lo strumento riempi colorate i tre quadrati uno selezionando come colore un rosso 255 (con G e B a 0), lo stesso fatelo con gli altri due colori Green e Blu salvate il file avendo cura di incorporare il profilo e mandatelo in stampa. Noterete a monitor dei colori quasi "fluorescenti", in particolare il verde...... fatemi sapere cosa vi arriva dal vostro LAB....... un saluto.

Michele Pesante

Chi opera in RAW/NEF non avrà problemi a tale proposito. Potrà creare le immagini scattate direttamente nello spazio colore di lavoro preferito dalla destinazione. In questo caso abbiamo quindi appurato che è preferibile consegnare i file in Adobe RGB 1998. Ho usato volutamente il termine "creare" perchè un jpg o tif convertito da uno spazio all'altro perde qualità ad ogni passaggio mentre un raw costruito nel preferito spazio colore resta "intonso" e puro.
Per chi scatta direttamente in JPEG o TIFF (io continuo ad esortarli nel fare il "salto" al magico RAW/NEF) impostate dunque già in macchina lo spaziocolore più idoneo che come avete potuto constatare varia in base ai fini. Potrete così evitare inutili passaggi da uno spazio colore all'altro per poi essere ancoravariato dal profilo di stampa.La conversione da uno spazio colore all'altro è infatti, sebbene accurata e fatta attraverso diversi intenti, da considerarsi con perdita. La conversione inoltre introduce talvolta inaspettate variazioni soprattutto se l'immagine contiene colorazioni agli estremi dello spazio.Ciò che ci suggerisce Michele è dunque di usare l'Adobe 1998 in ripresa ed in fotoritocco in Nikon Capture e Photoshop. Di usare il profilo del laboratorio con l'apposita funzione "Prova Colori" di Photoshop per simulare visivamente i risultati di stampa. Quindi consegnare i file in Adobe 1998 oppure convertiti in automatico con Photoshop da Adobe 1998 allo spazio colore di stampa.Però... se il laboratorio lo permette, preferirei consegnargli un Adobe 1998 semplicemente perchè la conversione fatta dal rip di stampa del laboratorio potrà essere più precisa ed accurata di quella fatta fare da noi a Photoshop.Ciò che ci dice Michele risulta interessante anche perchè ci sta risparmiando "lavoro". A noi basterà dunque fotografare bene nello spazio colore corretto e semplicemente consegnare i file. Restano eventualmente da ritoccare eventuali correzioni di contrasto, di controluce eventuali bilanciamenti del bianco sbagliati ma lasciando stare le variabili di stampa che dopo un po' di simulazioni con la Prova Colori riusciremo a padroneggiare. Bella notizia no ?

Giuseppe Maio