Tarski

«Di fatto la concezione semantica della verità non implica nulla che riguardi le condizioni alle quali un enunciato come (1) «La neve è bianca» può essere asserito. Essa implica soltanto che ogni volta che asseriamo o rifiutiamo questo enunciato, dobbiamo essere pronti ad asserire o a rifiutare il corrispondente enunciato (2) «'La neve è bianca' è vero». Possiamo quindi accettare la concezione semantica della verità senza rinunciare alle nostre concezioni epistemologiche, quali che siano; possiamo essere realisti ingenui, realisti critici, empiristi o metafisici - qualunque cosa fossimo prima.»
[Semantica e filosofia del linguaggio, Il Saggiatore, Milano 1969]