«Non è ... esatto dire che l'esistenza degli oggetti materiali o la tridimensionalità dello spazio sono state «dimostrate»: e non perché si tratti di proposizioni «non dimostrate», ma perché tanto la qualifica di «dimostrate» quanto quella di «non dimostrate» presuppongono che si sia effettuato un controllo induttivo, e che pertanto ci sia stata in campo per un certo tempo un teoria alternativa. Invece, tanto l'esistenza degli oggetti materiali quanto la tridimensionalità dello spazio hanno uno status di fatto: non di «ipotesi» o di «teoria» o di «fatto dimostrato», ma di fatto e basta. E la risposta alla domanda «come lo sai?» non è: «sulla base delle tali e tal'altre prove», ma semplicemente che non c'è mai stata in campo alcuna teoria alternativa.
«L'uso delle parole di genere naturale riflette
un fatto importante circa il nostro rapporto con il mondo: noi sappiamo
che vi sono generi di cose che condividono una certa struttura nascosta,
ma non abbiamo ancora le conoscenze necessarie per descrivere tutte quelle
strutture nascoste.»
[Mente, linguaggio e realtà, Adelphi,
Milano 1987]