|
|
"PLUTO" di Aristofane con Arnoldo Foà – Evelina Nazzaro – Milo Vallone – Leandro Amato e con Francisco Carradine – Giovanni Caravaglio – Rossella Micolitti – Luigi Tufano e la partecipazione di Fausto Costantini
Scene Costumi Musiche Gianluca Amodio Alessandra Finocchio Roberto Procaccino Adattamento e Regia Arnoldo Foà PLUTO - Il tema del Pluto riprende con qualche variazione il vecchio contrasto tra povertà e ricchezza, presente nelle Ricchezze di Cratino, che non aveva perduto col tempo il sapore di attualità, ed era stato messo a profitto già dal poeta nei Banchettanti e nelle Nuvole. Protagonista della commedia è il vecchio Cremilo, giunto a Delfi, per chiedere all’oracolo un qualsiasi modo di sollevare la famiglia dalla miseria. L'oracolo annunzia che egli dovrà prendere con sé a casa il primo uomo, che incontrerà fuori del tempio: questo uomo è Pluto, il dio della ricchezza, vecchio e cieco, e perciò incapace di sapere assegnare i beni sulla terra con discernimento. Cremilo, mosso a compassione dalla cecità del vegliardo, lo porta al tempio di Asclepio, il dio della medicina, e qui Pluto guarisce, e comincia a distribuire con giustizia i suoi doni. Cremilo, per la sua bontà ed onestà, diventa ricco; i sicofanti dell'Attica, cosa incredibile, cadono nella miseria più nera.
ARISTOFANE - Poche e incerte sono le notizie biografiche. Di origine ateniese, la sua cronologia si può collocare approssimativamente tra il 455 e il 380 a.C. Pare che fosse di famiglia agiata e che il padre possedesse terreni nell'isola di Egina. E' assodato che non prese parte direttamente alla vita politica e non militò in nessun gruppo organizzato; tuttavia fu ostile al partito democratico ed agli indirizzi culturali dell'Atene postpericlea come provano i numerosi attacchi contro Cleone, Euripide, Socrate e i Sofisti. Ebbe tre figli che seguirono le sue orme nell'attività teatrale, anche se con modesti risultati. Della sua produzione gli antichi conoscevano 44 commedie, quattro delle quali erano ritenute spurie; la prima, I Banchettanti, andò in scena nel 427 sotto altro nome e le ultime due furono rappresentate postume. Noi ne possediamo 11: Acarnesi, Cavalieri, Nuvole, Vespe, Pace, Uccelli, Lisistrata, Tesmoforiazuse, Rane, Eclessiazuse, Pluto. Passando dagli Acarnesi al Pluto è possibile individuare una linea evolutiva che muovendo da una politicità risentita, approda attraverso più sbrigliate fughe all'utopia, nell'ambito ristretto del privato; rimane, tuttavia, costante la satira contro la nuova Atene o - che è lo stesso- la nostalgia di quella antica. |