Il Vantone
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MILES GLORIOSUS

ovvero

IL VANTONE DI PLAUTO

Traslato da PIER PAOLO PASOLINI

con

ARNOLDO FOA’ PINO QUARTULLO E NATHALY CALDONAZZO

e con

Stefano Ambrogi Valerio Aprea

Graziano Marcelli Paolo Orlandelli

e con il Musicista

Gianni Fusini

Regia: Pino Quartullo

 

Il MILES GLORIOSUS che è fra le prime commedie scritte da Plauto, ha come personaggio centrale una figura di soldato millantatore, donnaiolo e fiero delle sue doti di conquistatore: è una figura che si trova nella commedia attica, e che Plauto esaspera facendone una maschera farsesca e inverosimile. Il protagonista della commedia, Pirgopolinice, si e impadronito di una fanciulla. Filocomasio, che ama il giovane Pleusicle. I due giovani riescono ad incontrarsi attraverso a un foro praticato nella parete dell'appartamento vicino. Dopo una prima serie di equivoci e di inganni fondati sull'espediente della parete forata, vien fatto credere a Pirgopolinice che la bella e ricca moglie del vicino è innamorata di lui e lo invita in casa. Pirgopolinice si lascia ingannare e lascia libera Filocomasio, ma quando entra in casa del vicino per incontrarsi con la moglie viene duramente bastonato. Il Miles gloriosus non si può certamente definire una commedia di carattere, poiché Pirgopolinice e il fido parassita non sono nulla più che tipi farseschi convenzionali; la comicità di tipo popolaresco è sempre vivacissima.

PIER PAOLO PASOLINI - Nato a Bologna nel 1922 e scomparso a Roma nel 1975.

Attore e regista italiano. Pasolini, per la sua vasta ed interessante produzione narrativa, poetica, saggistica e cinematografica, è considerato tra gli autori italiani più importanti del dopoguerra. La prima esperienza come regista arriva nel 1961 con il film Accattone, dove inaugura quel filone tematico che lo renderà celebre. La periferia romana. La vita dura del sottoproletariato capitolino, quella pesante delle borgate dimenticate. Nello stesso filone s'inserisce uno dei suoi capolavori, che vede protagonista una grande Anna Magnani: Mamma Roma, del 1962. Pellicola alla quale seguono nel 1964, Il Vangelo Secondo Matteo, con una particolare caratterizzazione umana di Gesù e Uccellacci e Uccellini. In questo film, l'arte di Pasolini incontra quella del Principe Totò. Siamo nel 1967: Pasolini è regista e sceneggiatore consacrato. Produce quasi un film all'anno. Dalle contorsioni linguistiche di Porcile del 1967, alla gentilezza di Medea, 1970, alla cosidetta trilogia della vita iniziata con Decameron, 1971. Poco prima del suo misterioso assassinio, nel 1975, gira l'ultima opera: Salò o Le Ultime Giornate di Sodoma. Una sorta di elogio dell'eccesso, liberamente ispirato a Sade. Per quanto riguarda il teatro, che Pasolini definisce rito culturale, l'artista gli dedica una certa discontinuità. Traduce L'Orestiade di Eschilo nel 1960 e Il Miles Gloriosus di Plauto. Nel 1965 scrive cinque tragedie, tra le quali Orgia, messo in scena tre anni dopo da Franco Enriquez.