Il mercante e la schiava contesa
Teatro 1999 Teatro 2000 Teatro 2001 Teatro 2002

 

 

 

Home
Su

  IL MERCANTE E LA SCHIAVA CONTESA

dal "Mercator" di Plauto

con

ANTONELLA ELIA

e con

PINO MICHIENZI e LUCIANA TURINA

Gina Rovere  Francesco Ruotolo

Massimo Di Matteo Americo Palma

Marco Delle Fratte Massimiliano Mursia

 

musiche originali scene e costumi

Luciano Francisci Rina La Gioia

Regia

Livio Galassi

 

MERCATOR - Il padre di un giovane scapestrato lo caccia di casa e lo manda a fare il commerciante. Costui, nel corso dei suoi viaggi in paesi stranieri, si innamora della schiava di un suo ospite, la compra e la porta con sé. Arrivato in patria scende dalla nave; nel frattempo il padre accorre, vede la fanciulla e se ne innamora perdutamente. Chiede a chi essa appartenga; il servo risponde che si tratta di un'ancella comprata dal padroncino per sua madre. Il vecchio, mirando al proprio interesse, prega il figlio di poter vendere la donna a un suo amico; questi ribatte di volerla vendere a uno suo. Perciò egli ha chiesto la cooperazione del figlio di un vicino mentre il padre ha attirato dalla sua parte il vicino stesso. Il vecchio riesce a comprare la donna per primo. Ma la moglie di quel vicino la sorprende in casa sua, la accusa di essere una donnaccia e si scatena contro il marito. Il giovane mercante, privo di speranza, si risolve ad andare in esilio, ma ne viene distolto dall'amico che, insieme al proprio genitore, scongiura il padre di lui a ritirarsi in favore del figlio.

PLAUTO, Tito Màccio (Sarsina 254 ca - Roma? 184 a.C.) Commediografo latino. Di lui si hanno scarse notizie (forse fu attore e capocomico). Delle 130 commedie attribuitegli. Varrone Reatino ne indicò 21 come autentiche, pervenuteci con poche lacune: Amphritruo, Asinara, Aulularia, Bacchides, Captivi, Casina, Cistellaria, Curculio, Epidicus, Menaechmi, Mercator, Miles gloriosus, Mostellaria, Persa, Poenulus, Pseudolus, Rudens, Stichus, Trinummus, Truculentus, Vìdularia. Si tratta di palliate ispirate a modelli della commedia nuova greca (Difilo, Filemone, Menandro). In esse spesso e centrale la figura del servo astuto e imbroglione, ma affezionato al giovane padrone innamorato che aiuta, a danno del padre vecchio e avaro. La comicità viene raggiunta attraverso situazioni particolari (es. scambi di persone) e l'abilità linguistica (battute salaci, doppi sensi, giochi di parole, neologismi, arcaismi).