Ho cominciato a lavorare alla copia del tondo Doni di Michelangelo Buonarroti su di un tondo in legno di 73 cm di diametro, nel mio studio del Vomero (Napoli), circa dieci giorni fa, ossia il 18 ottobre 2012. Diversamente dal "comodo", non ho usato proiettare l'immagine rimpicciolendola convenientemente sul fondo da lavorare, o, peggio, facendola stampare sulla superficie, a colori, e dipingendovi sopra. Mi sono limitata ad una quadrettatura che riportasse per sommi capi gli spazi di lavoro triplicando, sempre sommariamente, le misure di una stampa fatta dal mio computer in bianco e nero. Difatti, già dalle prime fasi del lavoro, sono riscontrabili alcuni lievi spostamenti dei personaggi cui, in parte, ho potuto porre rimedio ed in altre parti ho lasciato inalterate. In effetti, questi "difetti" sono la prova più evidente che si tratta di un lavoro di copia e reinterpretazione dell'opera originale completamente di mano dell'artista vivo, nel pieno rispetto dell'artista che non c'è più.


Ho lavorato per giorni, ma non per tempi lunghi ogni volta, così comè visibile dalle foto che sono state effettuate alla fine di ogni intervento", comprese alcune variazioni al lavoro già compiuto, quando non è apparso utile al proseguimento.

Occorre dire che l'opera originale di Michelangelo è un tondo di 120 centimetri di diametro, contro i settantatré del mio tondo. in gran parte questo costringe ad una miniaturizzazione degli elementi che rende più difficile il portarli simili all'originale. Inoltre il grande Miche ha lavorato a tempera, mentre il mio lavoro è ad olio.

Le due tecniche sono differenti, sia perché la tempera asciuga subito ed il colore non si mescola con quello aggiunto successivamente, cosa che non accade con l'olio, che asciuga in giorni e si mescola, sia perché, ovviamente, Michelangelo faceva da sé colori e pennelli con pigmenti, per i colori, assolutamente naturali e ben diversi, quindi, da quelli che usciamo noi oggi, che sono chimici.. Qui di seguito le foto dei momenti salienti del mio lavoro:

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LAVORO DI COPIA TONDO DONI DI MICHELANGELO
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Cambia la lettura del colore con la luce di giorno...
Ho rifatto il volto del bambino, pur avendolo finito. L'inclinazione non corrispondeva. Qui il volto del bambino è tornato a livello di abbozzo...
Il volto del bambino così è più vicino all'originale.

Il San Giovannino non mi piace molto, ma neanche quello di Michelangelo è un granché bello!

LA STORIA RACCONTA CHE, QUANDO AGNOLO DONI, CHE AVEVA ORDINATO IL QUADRO A MICHELANGELO IN ONORE DEL SUO MATRIMONIO, ANDò A RIPRENDERSELO, MICHELANGELO CHIESE UN PREZZO PIù ALTO DI QUELLO CHE SI ERA ACCORDATO. FORSE LO STESSO ARTISTA SI RESE CONTO DI AVERE LAVORATO MOLTO DI PIù DEL PREVISTO. ED IO POSSO CAPIRLO!
BIANCA FASANO
Tondo Doni originaleECCO I DUE TONDI A CONFRONTO... il mio.ORA NON MI RESTA CHE PASSARE UN TRASPARENTE LUCIDO SULL'OPERA. VOLENDO POTREI ANCHE PASSARLO LIEVEMENTE TESTA DI MORO, IN MODO DA DARE A TUTTO IL LAVORO UN TONO PIù ANTICO, MA, ONESTAMENTE, SONO INDECISA!
GRAZIE PER L'ATTENZIONE. BIANCA FASANO. NAPOLI.