CONCETTI GENERALI
La lingua è strumento del pensiero perché consente all’uomo di parlare a se stesso e, quindi, di ragionare. Ma lo è soprattutto perché aiuta e sorregge le fondamentali operazioni del pensiero che, oltre un certo livello, si staccano dalla realtà e, anche mediante gli strumenti simbolici forniti dalla lingua, si sviluppano a livello astratto. (1)
E’, infatti,
mediante l’utilizzo degli opportuni connettivi linguistici che noi riusciamo a
rappresentare a livello simbolico tutte le relazioni infra-logiche (spaziali e
temporali) e logiche (causali, finali, ecc.) nonchè le fondamentali operazioni
di seriazione e di classificazione.
LA SIMBOLIZZAZIONE
La funzione di simbolizzazione, che negli esseri umani è perfettamente attiva intorno ai due anni di età, consente di utilizzare dei simboli come significanti in luogo degli oggetti reali significati.
Su questa distinzione si fonda tutta l’attività del pensiero (Piaget). La possibilità di lavorare sui simboli, infatti, rende leggera la realtà, libera dall’hic et nunc, consente di manipolare la realtà senza toccarla. Consente, cioè di fare ipotesi, elaborare teorie, provare delle soluzioni su dei modelli teorici…..
Questa
possibilità di rappresentarci la realtà, ci consente di costruirci un modello
del mondo (Bruner) sul quale esercitare la nostra attività di pensiero. E
il nostro rapporto con la realtà è mediato da questo modello.
La capacità di utilizzare dei simboli consente l’acquisizione del linguaggio, ed è proprio il linguaggio a costituire il più complesso sistema di significanti e, quindi, il più straordinario strumento del pensiero.
Il modello
del mondo sul quale il pensiero esercita la sua azione è tanto più
efficace quanto più è ordinato e corretto. E tanto più è ordinato e corretto
quanto più sono chiari i rapporti fra tutti i suoi elementi. Rapporti
spazio-temporali anzitutto e, poi, rapporti logici.
LE OPERAZIONI INFRA-LOGICHE
Chiarire i rapporti spazio-temporali fra le cose e gli eventi vuol dire dare un grandissimo contributo a mettere ordine nel nostro modello del mondo.
Questo possiamo fare con le operazioni sullo spazio e sul tempo, dette operazioni infra-logiche.
Lo spazio . Mettere ordine a livello spaziale significa stabilire con precisione:
Le posizioni relative Per poter definire la posizione di un oggetto nello spazio, dovremo metterla in relazione con la posizione di un altro oggetto. Il primo, oggetto, cioè, si troverà sopra, sotto, a destra, a sinistra, lontano, vicino……al secondo oggetto. Come si vede sono i connettivi linguistici che consentono di rappresentare la posizione relativa di un oggetto. E, questo, vale anche per la rappresentazione dei rapporti che seguono.
I rapporti topologici Esistono delle situazioni spaziali che restano invariate anche al variare delle circostanze in cui vengono coinvolte. Tali situazioni sono dette invarianti topologici. E sono:
continuità-discontinuità Se una linea è continua (o discontinua), essa rimane tale anche mutando
forma e direzione.
Inclusione-esclusione Se un oggetto è incluso all’interno di una linea chiusa, rimarrà incluso
quale che sia la forma che assumerà la linea chiusa.
Vicinanza-separazione Premesso che in topologia due oggetti sono vicini se appartengono allo
stesso territorio e separati se appartengono a territori diversi, tale
condizione non varia al variare della forma o dell’ampiezza dei territori.
Ordine Una serie di punti lungo una linea (es.: una linea spezzata e chiusa che
delimita un poligono) si susseguiranno nello stesso ordine anche se il
poligono viene deformato in vario modo.
Per una ordinata e corretta rappresentazione dei rapporti temporali fra gli elementi di una serie di eventi è necessario saper distinguere e rappresentare i seguenti rapporti:
Successione Per una corretta rappresentazione di una serie di eventi, è fondamentale il loro
rapporto di successione nel tempo.
Durata La durata di un evento è un elemento molto importante da rappresentare.
Contemporaneità Mettere
in rapporto due eventi sulla base del loro contemporaneo verificarsi può
risultare fondamentale anche ai fini della comprensione delle motivazioni
e delle
cause degli eventi stessi.
Dobbiamo, anche in questi casi, sottolineare l’importanza fondamentale dell’uso di connettivi linguistici adeguati per rappresentare le relazioni.
LE OPERAZIONI LOGICHE
Le operazioni logiche sono quelle mediante le quali possiamo stabilire una relazione logica fra due elementi. Le relazioni logiche possono essere
Di causa o effetto
Di fine o scopo
Di uguaglianza o disuguaglianza
Di corrispondenza
Di seriazione.
Ma l’operazione logica fondamentale per lo sviluppo del
pensiero è semza dubbio
LA CLASSIFICAZIONE
Classificare significa creare una classe nella quale includere tutti gli elementi che, in base a un criterio dato, posseggono il medesimo o i medesimi attributi. Ciò può essere fatto a seguito di una operazione di astrazione che ci consenta di trascurare (fare astrazione) tutti quegli attributi non contemplati dal criterio che ci siamo dati, concentrando l’attenzione solo sugli attributi indicati dal criterio stesso. Così noi potremo includere nella classe mammiferi sia il topo che l’elefante, in forza del fatto che entrambi posseggono gli attributi richiesti (partoriti vivi, allattati dalla madre, respirano con i polmoni,…..) anche se sono molto diversi per forma, dimensione, ecc., attributi dei quali abbiamo fatto astrazione, che, cioè, abbiamo trascurato.
La classificazione è un potentissimo strumento per ordinare e semplificare la realtà. Dicendo che la natura è divisa in tre grandi regni: quello animale, quello vegetale e quello minerale, noi costruiamo tre grandi classi e, con ciò, operiamo una drastica semplificazione della realtà in quanto riduciamo a unità una vastissima molteplicità di elementi e di fenomeni.
E’ proprio mediante questo tipo di operazione che il nostro modello del mondo si ordina e si semplifica, consentendoci di padroneggiarlo.
L’operazione di classificazione rispetta le seguenti regole, di cui è necessario essere consapevoli:
1) Nessun individuo è senza classe
2) Nessuna classe è isolata
3) Ogni individuo con l’attributo A deve appartenere
alla classe A
4) Nessun individuo che NON possiede l’attributo A può
appartenere alla classe A
5) Classi dello stesso rango sono disgiunte
6) Ogni classe è inclusa in una classe di ordine
superiore che ne comprende tutti gli elementi.
Brevi considerazioni:
1) Infatti, anche un individuo che fosse l’unico possessore degli attributi “x” apparterrebbe alla classe “x” costituita da quell’unico elemento.
2) Infatti, se esiste la classe degli individui A non può non esistere, allo stesso livello, la classe degli individui NON-A.
3) E’ evidente che la classe A deve necessariamente contenere tutti gli individui portatori dell’attributo A.
4) Né un individuo NON-A potrà mai appartenere alla classe A
5) Infatti se noi costruiamo due classi dello stesso livello, poniamo la classe dei ROSSI e quella dei VERDI, le due classi non possono che essere disgiunte (non avere intersezione, non avere territori in comune) in quanto non è possibile per un elemento essere contemporaneamente rosso e verde. Più in generale la classe A non può che essere disgiunta dalla classe NON-A in quanto nessun elemento può avere un attributo e, contemporaneamente, NON averlo.
6) La classe delle api è inclusa nella classe degli
imenotteri, questa nella classe degli invertebrati, questa in
quella degli animali…..
E ogni classe di ordine superiore include le classi di ordine inferiore con tutti gli elementi che ciascuna di esse contiene.
LA FUNZIONE DEI CONNETTIVI LINGUISTICI
Rappresentare, descrivere col linguaggio una relazione logica non serve soltanto a comunicarla. Il descriverla a parole, infatti, ne favorisce e migliora la comprensione. Ogni cosa è più chiara a noi stessi quando riusciamo a descriverla con le parole.
Ma per la rappresentazione delle relazioni logiche sono indispensabili adeguati connettivi linguistici. Il conoscere e saper usare correttamente questi connettivi rende possibile la descrizione e, quindi, anche la miglior comprensione della relazione.
Con l’affinchè
rappresenteremo un rapporto di fine o scopo,
con il perché rappresenteremo un rapporto di causa,
con il dunque un rapporto di consequenzialità, di necessità logica,
con qualora un rapporto condizionale,
con non appena un preciso rapporto di coincidenza temporale,
e così via.
Richiamiamo ora l’attenzione sul significato e sull’uso di tre particolari connettivi linguistici particolarmente importanti nelle operazioni di classificazione, che presentiamo nella seguente tabella:
CONNETTIVO LINGUISTICO |
OPERAZIONE
LOGICA
|
OPERAZIONE INSIEMISTICA |
OPERAZIONE ARITMETICA |
NON |
NEGAZIONE |
COMPLEMENTO D’INSIEME |
SOTTRAZIONE |
E |
CONGIUNZIONE |
INTERSEZIONE |
= |
O (latino VEL) |
DISGIUNZIONE |
UNIONE |
ADDIZIONE |
Con il non eseguiamo l’operazione logica di negazione di attributi : Creiamo l’insieme dei NON ROSSI,
eseguiamo, altresì l’operazione insiemistica del
complemento d’insieme : Se in un insieme di elementi noi creiamo il
sottoinsieme dei “rossi”, veniamo a determinare un altro sottoinsieme dei
“non-rossi” che si definisce complemento d’insieme,
eseguiamo, infine, l’operazione aritmetica della
sottrazione: Dovendo calcolare, ad esempio, quante caramelle mi restano delle 10
che avevo, dopo averne mangiato 7 io farò 10 meno 7, venendo, così, a
determinare il numero delle caramelle NON-mangiate e, quindi, il complemento
d’insieme.
Con la “e” eseguiamo l’operazione logica della congiunzione di attributi. Se costruiamo l’insieme dei pezzi rossi e quadrati in esso andranno a collocarsi tutti i pezzi che posseggono, congiunti, i due attributi,
eseguiamo altresì l’operazione insiemistica della
intersezione. Dati due insiemi: quello dei “rossi” e quello dei
“quadrati”, se esistono dei pezzi che hanno in sé congiunti i due attributi
(e sono, cioè, “rossi e quadrati”, bisognerà creare un territorio comune
ai due insiemi ove collocarli. Tale territorio si chiama, appunto, intersezione.
Non c’è una operazione aritmetica corrispondente.
Con la “o” eseguiremo l’operazione logica
della disgiunzione di attributi. Ove sia dato un insieme che contiene i
pezzi “verdi” o “rossi”, ciascun pezzo potrà possedere o l’uno
o l’altro dei detti attributi. I due attributi, perciò, non saranno congiunti
in ogni pezzo, bensì disgiunti.
L’operazione insiemistica è quella della unione di insiemi. L’insieme ipotizzato qui sopra, infatti, sarà derivato dalla unione di due precedenti insiemi: quello dei “verdi” e quello dei “rossi”
L’operazione aritmetica dell’addizione
corrisponde esattamente a quella della unione di due insiemi disgiunti.
Concludiamo con la
rappresentazione di un triangolo che suggerisce la relazione fra pensiero,
lingua e reale
Pensiero
(esperienza, significato, concetti)
Lingua-------------------------------------------- Realtà
(simbolo, significante, forma) (referente)
Il pensiero si avvale degli strumenti linguistici per
eleborare concetti e operazioni per intervenire sulla realtà, dalla quale,
d’altra parte, trae i dati dell’esperienza.
NOTE:
(1) I programmi di Lingua Italiana per la scuola primaria del 1985 davano, fra le altre, questa definizione della Lingua: “”la lingua è strumento del pensiero, non solo perché lo traduce in parole (permettendo all’individuo di parlare a se stesso, cioè di ragionare), ma anche perché sollecita e agevola lo sviluppo dei processi mentali che organizzano, in varie forme, i dati dell’esperienza.””