IL PERIODO DI "LATENZA"

 

lo sviluppo fisico e motorio

Durante il periodo di "latenza", che va dal superamento del complesso edipico (6 - 7 anni) fino alla pre-adolescenza (11 - 12 anni) il fanciullo acquisisce la piena padronanza del proprio corpo e tende a sperimentare tutte le possibilità di movimento che gli sono consentite: corsa, salto, rotolamento, percorsi in equilibrio....e ad impegnarsi in tutti i giochi che conosce. Anche i movimenti fini delle mani hanno raggiunto il massimo del loro sviluppo e consentono di raggiungere ragguardevoli abilità nel montaggio-smontaggio di giocattoli e costruzioni varie, nell'uso dei videogiochi, eccetera. I muscoli si sono sviluppati e consentono la produzione di sforzi apprezzabili e continuati nel tempo : marce, corse in bicicletta, esercizi ginnici vari. Tutto ciò contribuisce a sviluppare una soddisfacente percezione di sé.

lo sviluppo intellettivo

Il fanciullo di questa età si trova nella fase che il Piaget ha definito dell'intelligenza logica concreta. Egli, cioè, è capace di compiere operazioni mentali che sono indubbiamente "logiche", però sono ancora legate all'esperienza concreta. Durante questo periodo maturano i concetti di conservazione delle quantità, delle superfici e dei volumi. Le operazioni logiche di seriazione e di classificazione vengono padroneggiate ed egli è in grado di risolvere problemi anche aritmetici, purché gli sia consentito di "appoggiarsi" a del materiale concreto manipolabile. Il suo orientamento nello spazio diventa sicuro e, verso la fine del periodo, anche quello nel tempo. Durante questo periodo, che coincide, grosso modo, col periodo di frequenza della scuola elementare, egli apprende la lettura e la scrittura e impara a rappresentare la realtà con dei simboli anche matematici. L'esplorazione del mondo si fa attenta e consapevole ed egli impara a padroneggiare tutte le azioni della vita quotidiana che lo rendono autonomo e indipendente. Sempre partendo dal concreto rapporto con le cose egli è in grado di acquisire concetti storici, geografici e scientifici e di sviluppare notevoli capacità espressive utilizzando vari linguaggi (la parola, il disegno, il modellaggio, ecc.) . Egli sa dire con chiarezza quello che pensa e quello che prova.

lo sviluppo affettivo

Questo periodo è caratterizzato da apparente assenza di stimoli "libidici" (da cui il nome "latenza"). Non sono presenti, infatti, manifestazioni visibili come quelle delle età precedenti. Superato il complesso edipico il rapporto con i genitori si fa sereno e il legame col genitore dello stesso sesso si fa forte e positivo, favorendo quel processo di identificazione che consente di introiettare le caratteristiche e i valori di questo. Questa acquisita serenità affettiva consente al bambino di concentrare gli sforzi nell'attività scolastica e di dirigere i suoi interessi relazionali anche verso l'esterno della famiglia. Il rapporto con i coetanei diventa molto importante sia dal punto di vista relazionale che dal punto di vista dello sviluppo. Il fanciullo, infatti, vede nei coetanei dei possibili modelli ma anche dei soggetti con cui competere. E la competizione, se non è esasperata, può costituire un utile stimolo, come nel caso della competizione sportiva. La sua capacità di collaborare migliora ulteriormente il suo rapporto con gli altri. Anche il rapporto con gli altri adulti, in special modo con l'insegnante, diventano molto importanti, anche perché possono dare luogo a processi di identificazione "secondaria" di notevole utilità specie ai fini della motivazione all'apprendimento. Secondo la psicanalisi la caratteristica di questo periodo è L'"iniziativa". Il soggetto, cioè, non solo è autonomo ma è capace di assumere iniziative. Come è logico il successo delle sue iniziative è tonificante e favorisce una sempre migliore percezione di sé. Tuttavia un fanciullo di questa età è anche forte abbastanza per reagire a una frustrazione. Un insuccesso, cioè, non lo abbatte ma lo induce a ritentare con maggior impegno.

l'atteggiamento degli adulti

Anche durante questo periodo l'atteggiamento degli adulti che entrano in rapporto col fanciullo, specie quello dei genitori e degli insegnanti, deve essere adeguato. Occorre apprezzane le iniziative dando fiducia e incoraggiando. E' utile affidare piccoli incarichi di qualche responsabilità per sottolineare questa fiducia e sdrammatizzare gli insuccessi. Anche in caso di errori da correggere è preferibile, in luogo della repressione severa e senza appello, cercare di far comprendere la natura dell'errore e invitare il fanciullo alla correzione, mostrandosi, anche qui, fiduciosi che potrà farcela. E' importante che il genitore dello stesso sesso, con cui il fanciullo si identifica, mostri tutto il suo affetto e la sua stima proprio perché egli si vorrà bene e si stimerà nella misura in cui il genitore gli vorrà bene e lo stimerà.

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