Nel 1985
il mensile Rockerilla recensì in termini entusiastici lultimo
lavoro dei DICTATRISTA, una cassetta autoprodotta dal titolo estremo
atto damore. Quella recensione segnò la fine del gruppo,
perché attribuiva proprio ai DICTATRISTA il merito di aver definitivamente
affondato l'hardcore italiano, con un suono che riprendeva punk e rocknroll
storico a scapito della matrice più violenta tipica dei gruppi
vetero-ideologici.
In risposta a queste delittuose affermazioni abbandonai il gruppo con
Peppe per dare vita agli STIGE. Lintento era quello di suonare roba
dura e veloce,fondamentalmente hardcore-punk distorto con sfumate venature
metal stile CRUCIFIX. Al basso si aggregò Alberto Shino
Carpani, un tipo sbronzo per la maggior parte del tempo ma tremendamente
coinvolto nel progetto. Alla chitarra fu invece reclutato un ombroso personaggio
di cui il mondo intero disconosceva tutto, perfino il fatto che intendesse
suonare con uno strumento a 3 o 4 corde.
Sostituito il chitarrista con Fabio Montanari, uno che si dibatteva fra
i suoi intenti di sperimentare nuovi suoni e i miei categorici inviti
a non rompere eccessivamente i coglioni, registrammo i primi tre pezzi
per una cassetta che Maximum rocknroll sponsorizzò
con entusiasmo, includendola nelle sue classifiche mensili e richiamando
lattenzione delle radio universitarie.
Nel 1986 cominciai a contattare i gruppi che avrebbero partecipato a People
of the pit, ancora oggi lunica compilation hardcore-punk internazionale
uscita in Italia. Fra i partecipanti gli americani CORRUPTED MORALS. Pochi
anni dopo, addolcendo il suono e rinunciando ai testi politicizzati, avrebbero
fatto soldi a palate sotto il nome di GREEN DAY.
Gli STIGE erano naturalmente presenti con due pezzi, e questa partecipazione
valse al gruppo i primi riconoscimenti del panorama hardcore italiano.
Successivamente, aiutati dal bassista dei RAW POWER, Alessandro Paolucci,
producemmo una cassetta con 6 pezzi che impose definitivamente il gruppo
allattenzione del popolo non omologato. Cominciammo così
a suonare in giro per lItalia, e a raccogliere i primi abbracci
e le pacche sulle spalle. Mitico il concerto allIndiano di Firenze
con i FALL OUT di La Spezia. Durante il concerto crollò il tendone
del posto colpito da un fulmine.
Nel 1988 Fabio lasciò il gruppo per dedicarsi a tempo pieno alle
sue sperimentazioni. Fu sostituito da Pedro Alvarez, un ragazzotto molto
portato per le barzellette idiote e le ragazze cattoliche. Il suono degli
STIGE si orientò un po troppo sulle tendenze trash metal
del momento, ma fortunatamente non incise sul carattere ancora parecchio
hardcore del primo lp Uniti nellabbraccio. Il disco
marchiò a fuoco il periodo migliore del gruppo. Gli STIGE erano
ormai riconosciuti insieme ai NEGAZIONE il gruppo importante della seconda
ondata hardcore italiana.
La fine iniziò con la registrazione del secondo lp Nuova
sensazione freak un pentolone in cui furono immessi gli influssi
più svariati, dal punk allhardcore, dal trash metal al funky,
con risultati troppo allavanguardia per il periodo e un uso della
voce poco attinente con il resto.
Ancora una volta ero costretto a constatare che non cera più
posto per me in un gruppo del genere. Paradossalmente Fabio avrebbe trovato
interessante quello che stavamo facendo,ma per me era merda.
Lasciai gli STIGE nel 1991. Lanno dopo misi su gli AFFLUENTE,lunico
gruppo che non ha mai tradito gli intenti originari.
Carlo
Cannella
|