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-Spiegami ancora perchè è una buona idea che venga in ufficio con te.- le chiese Mulder, impegnato a rifare per l'ennesima volta il nodo alla sua cravatta.
-Perchè,- iniziò lei, dopo aver preso un grosso sorso dalla sua tazza, svuotandola per metà- non ho alcuna intenzione di lasciarti qui da solo, senza copertura. Oltretutto, inizieresti ad indagare da solo e ti metteresti nei guai.
-Ti ho detto che me ne starei stato buono.- ribadì lui, imprecando sottovoce contro il dannatissimo indumento che aveva tra le mani.
-Ricorda Mulder che ti conosco molto bene!
Lui si voltò con aria stranita e colpevole, mentre i lembi della cravatta giacevano penzoloni dai due lati del suo collo.
-Ok- ammise in fine con aria rassegnata.- E' vero, mi conosci.
-Grazie- mormorò lui, portandosela alle labbra.
-Di niente- rispose timidamente lei, prendendo in mano i lembi della cravatta per sistemargliela.
-Nervosa?- chiese Mulder, mentre tendeva il collo per conformare la cravatta alla pelle.
-Un pò... è come quando si inizia una nuova esperienza della propria vita.
-Si, però... questa non è esattamente una nuova esperienza.
-Lo so... anche se in un certo senso, lo è... tante cose sono cambiate.- terminò con una punta di amarezza e un velo di tristezza negli occhi.
-Riuscirò a starmene buono a vedervi lavorare?- chiese Mulder, cambiando immediatamente discorso.
-Devi startene buono- marcò Scully- Il direttore Gray ha acconsentito a che tu stessi con noi in ufficio a patto che questo non interferisca con il normale svolgimento del lavoro. Questo non esclude però che tu possa dare il tuo parere ogni tanto- terminò sorridendogli e apportando gli ultimi ritocchi al nodo che aveva fatto.- Ok, così sei a posto!
Mulder rispose al sorriso e le si avvicinò, solleticando con le sue labbra la bocca di lei, spostandosi lentamente lungo la linea della mascella e ritornando in fine alle labbra.
-Mulder- mormorò lei, porsandogli una mano sul petto per farlo allontanare- Facciamo tardi- sussurrò poi a fior di labbra.
-Guastafeste- fece Mulder con finto broncio.
-Recupera la tua giacca, ti aspetto vicino alla porta.- concluse Scully, guardandolo con occhi di fuoco... un fuoco diverso da quello che induce l'ira, uno sguardo che Mulder aveva sperimentato più volte in passato e che lo aveva ridotto ogni volta come gelatina.
-Se mi guardi così non ti faccio arrivare fino alla porta- le bisbigliò all'orecchio.
-Andiamo?- fece lui.
-E' la quarta mattina di fila!- sbottò Mulder divertito.- Se continuano così non avranno più stoviglie.
-A quanto pare c'è qualcuno che ti batte nel combinare guai in casa!- fece sarcastica Scully aprendo la porta.
-Ehy, un momento! Non sei spiritosa!- ribattè Mulder mettendo il broncio.
-Muoviti!- esclamò Scully prendendolo per una mano e trascinandoselo fuori, sul pianerottolo, prima di chiudere la porta dietro di se.
X-X-X-X
"Ti ho detto di no!", ascoltarono all'improvviso da oltre la porta, "perchè neghi l'evidenza?", diceva una voce di donna, almeno così pensavano. In effetti le pareti sembravano essere molto spesse, più di quanto loro immaginassero.
"Non c'è alcune evidenza da negare!", rispondeva una voce maschile.
-John, ma perchè devi essere così cocciuto e ostinato!- diceva Reyes con lo sguardo rivolto verso il suo partner.
-Vedo che le vecchie abitudini non sono cambiate in quest'ufficio- fece Scully con un certo divertimento nella voce.
Doggett e Monica si voltarono sorpresi, prima di avvicinarsi loro con un sincero sorriso sulle labbra.
-Bentornati!- fecero entrambi.
Scully annuì brevemente.
-I muri cambiano ma l'anima della sezione rimane la stessa!- sbottò Mulder- Allora, cosa avevate da discutere tanto?
-John ha cestinato alcuni casi questa mattina, ma io sento che non doveva farlo.- affermò convinta Monica.
-Di che casi si tratta?- chiese curiosa Scully
-L'apparizione di un fantasma in una cittadina del Wisconsin...- iniziò Doggett.
-Um... interessante- sussurrò Mulder.
-Un presunto licantropo che avrebbe starminato una mandria di pecore giù in Texas- continuò John- e un tale che gira voce sia un vampiro che avrebbe fatto tre vittime qui a Washington.
-E quali di questi casi secondo te potrebbe dare... come dire... sviluppi interessanti?- fece Scully verso Monica.
-E questo non lo so.- rispose lei risoluta.
-Ehm... magari lasciamo che se ne occupi la polizia locale e interveniamo solo in caso di estrema necessità. Siete d'accordo?- riprese Scully
-Si- rispose Doggett.
-No- fecero contemporaneamente Mulder e Monica.
Scully guardò tutti e tre e scosse la testa.
-Ok- espirò avvicinandosi alla sua scrivania.
Si prospettavano lunghe giornate.
X-X-X-X
-Mulder!- esclamò Scully.
-Che c'è?- fece lui, voltandosi e guardandola con sguardo innocente.
-Ti sembra il comportamento di una persona adulta questo?
-Ma perchè, che ho fatto?- ribattè, fissandola colpevolmente stupito.
-I bambini bevono in quel modo, non chi si presuppone sia un maturo essere senziente.- sbottò lei, riportando l'attenzione ai suoi piatti da lavare e al lavandino pieno di acqua e schiuma.
-Sono mai stato un maturo essere senziente, Dana?- le chiese con voce suadente avvicinando cauto la sua bocca al collo di lei.
-Mulder...- iniziò lei, cercando di divincolarsi- Devo finire e andare di là a continuare con i rapporti.
-Lo so- bisbigliò, circondadole la vita con le mani e dandole brevi tocchi di labbra sul retro del collo.
-Mulder...
-Suppongo di no- sussurrò Monica, con un leggero sorriso sulle labbra.
-Ehm...- iniziò Scully.
-Sta arrivando- concluse Mulder.- Vai, ci penso io a mettere a posto- continuò poi verso Scully, che s'asciugò le mani e se ne andò in salotto.
Doggett se ne stava comodamente seduto su una poltrona, con un cinque-sei fascicoli in grembo e una penna in mano.
-Come abbiamo fatto ad accumulare tanto lavoro arrestrato?- sbottò, non appena vide Scully e Reyes entrare in salotto.
-Che ti aspettavi dopo quello che è successo?- rispose Monica sedendo sul divano.
-Io parlavo delle ultime settimane... dieci rapporti da completare.
-Traslocare un ufficio come quello degli X-Files non è cosa da poco.- fece Scully, accomodandosi accanto a Monica.
-E neanche abituarsi ad un ufficio così luminoso- continuò Reyes. Scully e Doggett iniziarono a fissarla e così continuò- E' che... non è che non apprezzi tanta luce e tanto spazio, però... quando sono entrata per la prima volta nell'ufficio degli X-Files... non so sembra che... che gli spazi angusti e la poca luce facciano parte dello spirito della sezione.
-Ha perfettamente ragione!- la voce di Mulder giunse dietro di loro del tutto improvvisa.
Fece il giro del divano e si sedette accanto a Scully.
-Anche io faccio fatica ad abituarmi a vedere gli X-Files circondati da tanta luminosità... è... innaturale- terminò, appoggiando comodamente la schiena sulla spalliera del divano e incrociando le mani dietro la testa.
-Beh... mi dispiace per voi- fece Doggett, poggiando i rapporti sul tavolino da caffè-... ma dovrete sopportare il nostro nuovo ufficio ancora per un pò di tempo.
-E si, Doggett ha ragione.- confermò Scully.
-Sapete qualcosa che non ci avete detto?- chiese incuriosita Monica, guardando ora Dana ora John.
-Semplicemente... ieri, quando sono andata a consegnare il rapporto sul nostro ultimo caso a Skinner, mi ha informata che si sono presentati problemi alle pareti... infiltrazioni d'acqua...
-Le pareti sembrano carta pesta... si stanno sbriciolando.- concluse Doggett.
-E tu che ne sai?- fece Monica incuriosita.
-Ho... dato una sbirciatina, stamattina, prima di salire in ufficio.
-E... come mai non ce ne siamo mai accorti?- chiese Mulder.
-Con tutta la confusione che c'era in ufficio, dubito potessimo accorgere che ci fossero pareti lì dentro.- rispose sarcastica Scully, guardandolo con la coda dell'occhio.
-Ma... quando l'ufficio sarà risistemato, verranno portati giù i nuovi archivi, vero? Non dovremo risistemare i files in quelli vecchi, giusto?- fece speranzono Mulder.
-Che c'è, Mulder? Stanco della sua nuova attività?- rispose con una punta di malizia Doggett.
-Eh... insomma, sono passato da Agente dell'FBI a disoccupato ad archivista e casalingo- borbottò Mulder, mettendo un finto broncio.
-Bene, casalingo- marcò Scully-... vorrebbe preparare un pò di caffè per tutti?
-Potrei aprire un'attività di tutto fare, che ne dici?- bisbigliò alzandosi.
-Potrei iniziare a farti lavare il bagno...- continuò Scully stando al gioco.
-Ehm... magari ritorno ai miei archivi...- fece, avviandosi verso la cucina e sparendo alla vista subito dopo.
Scully riportò l'attenzione verso Doggett, Monica e i files che giacevano sul tavolino di fronte a lei.
-Dovremo cercare di terminare entro stasera, se non vogliamo trascorrere il weekend a battere rapporti al computer.
-Mulder mi ha detto che avrete da fare con il suo vecchio appartamento, o qualcosa di simile- iniziò Doggett, recuperando una cartella dal tavolino.
-Prima di andar via, mesi fa... ha sistemato parte della sua roba qui e parte in un deposito... ora è venuto il momento di rimettere un pò di cose a posto.
-Volete una mano?- propose Monica, accendendo il portatile di Scully.
-No, grazie. Sono solo poche scatole, dovremmo farcela a caricarle tutte in macchina e portarle qui.
-Non credo che riusciremo a terminare i rapporti entro stasera, ma... ci penseremo Monica ed io... voi fate quello che dovete fare.- riprese Doggett.
-John ha ragione. Sei tornata a lavoro da una settimana, e non sono state certo giornate facili, piene di scartoffie e documenti arretrati da sistemare... è giusto che vi prendiate il weekend.- concluse Reyes, iniziando a battere sulla tastiera del portatile.
-Se per voi va bene, allora... Grazie- fece Scully, elargendo ad entrambi sinceri sorrisi.
-Grazie anche da parte mia!- tuonò Mulder, entrando in salotto con un vasoio tra le mani.
-Hanno iniziato anche con i piatti della cena ora?- sbottò Mulder.
-Chi c'è dall'altra parte?- chiese Monica fissando la parete di fronte a se.
-Nuovi vicini.- rispose Mulder mentre si sedeva sul divano.
-E da quanto tempo sono qui?- chiese Doggett.
-Cinque settimane credo... avete presente quei due ragazzi che abbiamo incrociato davanti alla porta qualche settimana fa?- fece Mulder.
-Si, mi ricordo. Vivono da soli?
-Non lo so.- rispose Dana- Li abbiamo incontrati solo una volta vicino alle cassette delle lettere e...
Scully venne interrotta da un rumore sordo e da un "porcaputtana" piuttosto irritato e acuto.
-Direi di andare a vedere che succede.- propose Mulder appoggiando le tazze di caffè sul vasoio, alzandosi e uscendo di casa prima che Scully potesse fermarlo.
-Ehm... immagino siate dell'appartamento accanto... ci dispiace della confusione.- si scusò questi.
-Volevamo solo sapere se era tutto a posto.- fece Mulder.
-Stiamo montando gli ultimi mobili... la libreria ci sta dando un pò di problemi.- spiegò il giovane.
-Vi serve una mano?- propose Doggett.
-No... ehm... si è solo capovolta.
-Si è capovolta la libreria?- chiese Monica scotendosi dallo stato di trance in cui era entrata.
-Vi siete fatti male?- domandò contemporaneamente Scully, uscendo anch'essa dal torpore in cui era piombata.
Certo, per entrambe era stato decisamente un bel vedere e uno spettaolo inaspettato dietro quella porta.
-Prego- fece il giovane, spalancando la porta e facendoli accomodare.
-Quest'affare non ha alcuna intenzione di collaborare.- borbottò questi, senza neanche alzare lo sguardo.
-Ehm... Max... questi sono i nostri vicini.
Il giovane alzò lo sguardo e subito si mise in piedi, pulendosi le mani sui jeans scoloriti che indossava. Come il suo compagno, era scalzo e a petto nudo, mentre le spalle e i pettorali erano coperti di sudore.
-Piacere... Max.- fece il giovane sorridendo.
-Ah... neanch'io non mi sono presentato...- iniziò l'altro-... JD.
-Volete una mano a rimettere su la libreria?- propose Mulder.
-Uh... no, lasci stare- rispose JD, gettando uno sguardo all'ammasso di legno che giaceva per terra.- ci penseremo domani.
-Il muro mi si è sgretolato fra le mani mentre montavo le viti, ecco perchè mi è caduta addosso.- spiegò Max
-Si è fatto male?- chiese Scully.
-No, non era piena di libri.
-Era pur sempre una libreria!- fece Monica.
-Ah, beh... mi sono cadute addosso cose peggiori!- ribattè Max con un certo divertimento- Comunque... grazie per l'interessamento!
-Dovreste avvertire l'amministratore se avete problemi con i muri.- disse Doggett, dando una sguardo al buco sulla parete.
-Nah... non vale la pena... se si tratta di mettere un pò di intonaco ci pensiamo noi.
-Comunque, se aveste bisogno di aiuto....- riprese Mulder.
-Grazie... e ci dispiace di aver fatto tanto rumore in questi giorni.- si scusò JD mentre li riaccompagnava alla porta seguito da Max- Ma le nostre cose ci sono arrivate molto in ritardo, fra una settimana o due riprenderemo a lavorare e stiamo cercando di affrettarci.
-Non c'è problema... piacere di avervi conosciuto!- fece Scully sorridendo
-Il piacere è nostro- risposero quasi in coro i due.
-Arrivederci- salutarono Mulder, Doggett e Monica, lasciando la casa e avviandosi sul pianerottolo.
-Buona serata!- dissero i due, osservando i quattro rientrare nell'appartamento accanto e quindi chiudendo la porta.
X-X-X-X
-Sei stata molto scortese prima- le bisbigliò nell'orecchio, iniziando a baciarle il collo- Io entro nella doccia e tu vai via.- arrivò alla mascella.
-Eri pieno di polvere, Mulder, ed io mi ero appena lavata.- balbettò lei iniziando a ridere.
-Mi hai lasciato solo e indifeso- riprese lui, intrappolandole le labbra tra le sue- Voglio una ricompensa per aver fatto il bravo in questi giorni. Penso di meritarla- continuò, infilandole una mano nella maglietta.
-Devi... devi ancora... farti... perdonare le riviste.... e le video.... cassette- annaspò Scully.
-Uhm....- mugugnò Mulder, impossibilitato a parlare; la sua bocca era impegnata ad esplorare ogni centimetro del collo di lei.
-Che ne dici... di... continuare fra... fra un momento...
-Uhm... io voglio quello che mi spetta- riuscì a rispondere, interrompendo per un attimo la sua attività.
-Ma se aspetti... chi ti dice... che non avrai più del dovuto?
Mulder alzò la testa per guardarla, immediatamente interessato alla proposta.
-Definisci più del dovuto- chiese lui, spostandosi dietro di lei, in modo che Scully potesse sedersi tra le sue gambe.
-Sarà una sorpresa.
-Uhm.... mi piacciono le sorprese- fece lui dandole un leggero bacio sul collo- Allora, che volevi farmi vedere?
-Questo- rispose Scully mostrandogli l'album che aveva ancora in grembo.
-Ma che... dove...- balbettò Mulder con occhi stupiti, riconoscendo immediatamente l'oggetto.
-Era in una scatola che volevi gettar via e che non hai assolutamente aperto.
-Contiene un paio di cose..
-... dei tempi di Oxford, lo so.- lo interruppe lei.
-Avevo del tutto dimenticato di averla... l'ho trovata in fondo all'armadio quando ho lasciato il mio appartamento.
-C'erano alcune lettere e qualche cartolina.- iniziò maliziosa Scully, gettando uno sguardo ai fogli che giacevano in fondo al letto.
-Non le avrai lette, vero?- chiese Mulder con apprensione, assumendo un colorito rossastro sulle guance.
-No, non temere.
-Ah- si tranquillizzò, gettando fuori una notevole tranquillità d'aria.
-L'album di fotografie è interessante- riprese Scully, sfogliando le pagine cartonate.
-Ricordi di gioventù.
-Eri carino.
-Deficisci carino- chiese, iniziandole a massaggiare il ginocchio con la mano destra: un carezzevole e leggero tocco di dita e polpastrelli.
-Sei in vena di definizioni stasera, Mulder?
-Carino più o meno di adesso?- insistette.
-Carino in maniera differente... eri più giovane, più magro, il viso più innocente.
-Mi stai dicendo che ora non sono nè giovane, nè magro, nè innocente?- borbottò Mulder con voce stupita.
-I tuoi propositi di prima non erano certo innocenti- disse maliziosa lei.
-E la Scully versione college sarebbe stata attratta dal suo futuro collega?- rispose alla malizia.
-Non so... forse si... forse no.
-Che altre scoperte hai fatto su questo album?
-Uhm... c'è una serie di foto che sembrano scattate nello stesso posto- rispose Scully sfogliando un paio di pagine e arrestandosi subito dopo.
Erano otto foto in totale e tutte mostravano un Mulder dai capelli leggermente lunghi e l'orecchino all'orecchio abbracciato a una Phoebe Green dai capelli sottilmente cotonati e l'aria furba.
-Dai...- la supplicò Mulder, cercando di chiudere quel dannatissimo album di fotografie. Ma Scully era irremovibile.
-Ok... ehm... non ricordo esattamente l'anno- iniziò a raccontare-, ma era la fine di Agosto.
-Eri appena ritornato ad Oxford dopo la pausa estiva?- chiese Scully.
-In realtà quell'anno non ritornai proprio negli Stati Uniti. Mi pare che Phoebe ed io stessimo insieme da poco più di un anno. I corsi stavano per ricominciare e così decidemmo di trascorrere il weekend da alcuni suoi parenti che avevano una tenuta nello Yorkshire. Il lunedì successivo sarebbe stato l'August Bank Day e la tenuta sarebbe stata a nostra completa disposizione, perchè i suoi zii avrebbero passato la ricorrenza su, a Durham. Passammo quel lunedì a ingozzarci di Sheoherd's pie e Bread and butter, sbronzarci di Cidro e a...
Scully ridacchio, lasciando che la conversazione cadesse lì.
-Mi piacerebbe tenere questo album.
-Per ricordarti di Phoebe?-
-No... per aver qualche tua foto del periodo di Oxford.
-Se ci tieni, è tutto tuo!
-E per le lettere?- fece lei, voltandosi per guardarlo in faccia.
Mulder fece per aprire la bocca ma alla fine non rispose. Prese l'album e lo mise da parte, afferrò Scully per la vita e la trascinò lontano dal letto.
-Mulder!- tentò di protestare lei, iniziando a ridere.
-C'è una parte di me che è poco propensa alle attese prolungate.- fece lui, spingendola in bagno.
-Perchè siamo ritornati in bagno?
-Il letto lo lascio per il supplemento di razione che mi hai promesso.- sussurrò lui facendole rizzare i peli del collo, prima di chiudere la porta del bagno dietro di sè.
Continua nel prossimo capitolo....
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