TITOLO: L’Amore ha tre facce
AUTORE: Sara88 liberaisogni@email.it
DISCLAIMER: i personaggi non sono miei ma di quel buontempone di Chris Carter e compagnia bella. La storia non è scritta a scopo di lucro o allo scopo di snaturare i personaggi, ma solo per divertirmi un po’! L’interpretazione è mia.
GENERE: MSR, ‘shipper, ma di un tipo un po’ particolare: infatti....l’Amore ha tre facce!
RATING: se vogliamo essere prudenti PG13!
COMMENTI: ho sempre sognato scrivere qualcosa, quindi commenti, giudizi e, perché no? critiche, sono le benvenute all’indirizzo liberaisogni@email.it anche per iniziare una corrispondenza. risponderò a tutti, garantito!
RINGRAZIAMENTI: grazie a Chris Carter per aver creato questa magnifica serie che ci ha dato e ci darà tante emozioni e ad Elena che ha la pazienza di ascoltare le mie idee su X-Files!
DEDICHE: a Luca, mio fratello, che ha sempre creduto in me.
SUMMARY: tre persone si trovano a riflettere sui loro sentimenti attraverso carta e penna....
NOTE DELL’AUTRICE: questa è la mia prima ff, sono quindi alle prime armi, ma l’intenzione di fare un buon lavoro c’è eccome, quindi non siate troppo cattivi e sopportate il mio inguaribile romanticismo. ;-))))

3............2..............1................ GO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



PARTE UNO:
PERIODO: indeterminato:


Presi un respiro e mi decisi ad aprire la porta. Non volevo pensare, avrebbe fatto troppo male, avrebbe creato troppi dubbi, troppe paure. Non volevo pensare a chi era appartenuta la casa in cui stavo per entrare. Mi decisi e aprii la porta. Le finestre sono chiuse e nell’aria c’è un forte odore di chiuso e di sigarette. Il locale è spoglio, le pareti vuote, nella stanza solo un divano, una televisione e un mobile. Mi diressi sicuro verso quest’ultimo, non avevo nessuna voglia di guardarmi troppo i n giro. L’unico motivo per cui ero venuto in quella casa era che dovevo prendere alcune cose che mi riguardavano, quindi aprii il mobile e misi nella mia valigetta i documenti che dovevo prelevare. Ma mentre stavo per chiudere il mobile, qualcosa attirò la mia attenzione: da un agenda spuntava un foglio di carta di quaderno. “Strano” mi dissi “mio padre non usava mai carta del genere!” incuriosito lo presi e iniziai a leggere: era una lettera. Una lettera indirizzata a me. Probabilmente mio padre l’aveva trovata da qualche parte e non me l’aveva data. Non mi sorpresi più di tanto, in fondo mio padre mi aveva coperto di menzogne da quando ero nato! La lettera diceva:


- Mio carissimo Jeffrey:

ti scrivo questa lettera con la consapevolezza che molto probabilmente non la leggerai mai, ma in fondo spero che un giorno potrai comprendere le mie parole. Già, la speranza: credevo di averla persa, ma in realtà era l’unica cosa che mi permetteva di tirare avanti in tanti anni di sofferenze. Ti scrivo questa lettera per tener viva la speranza che un giorno potrai perdonarmi per gli sbagli che ho fatto in gioventù: voglio parlarti di tuo padre; Jeffrey caro, anche se so che l’argomento non ti piace: lui diceva che mi aveva sposato perché ero l’unica che non lo ha mai tradito e perché si fidava di me: non ci credo. Tuo padre non mi ha mai amata per quello che sono, ma per quello che rappresentavo, ovvero il coronamento di cinquanta anni di esperimenti e ricerche. Era questo che amava: il suo lavoro. Io ero il suo lavoro. Questo non è amore, ma tuo padre è questo che ama. Ma in questo momento, figlio m i o, sono così confusa che il solo pensarci mi fa venire l’emicrania. L’unica cosa di cui ora sono certa è che lui ha dimenticato la mia parte di donna, di essere umano: ora ama la parte innaturale di me. Lo so che tu non ci hai mai creduto, ma continua a leggere, te ne prego: non so se gli faccio pena, se mi disprezza, se per lui sono tutto o se semplicemente gli sono indifferente, so solo che è pericoloso dare le spalle a quell’uomo, perché quando meno te lo aspetti, potrebbe pugnalarti. Quando leggerai questa lettera, sempre se la leggerai, io probabilmente sarò morta, o su qualche astronave extraterrestre, che tu ci creda o meno. Sappi solo che ti voglio bene e che non dovrai mai sentirti in colpa per causa mia.

Veglierò per sempre su di te

Tua madre

Cassandra.-



PARTE DUE:
PERIODO: post Requiem:


- Mi vergogno terribilmente. Con ogni probabilità stasera ho bevuto troppo, perché è l’unica spiegazione che riesco a darmi del fatto che sto scrivendo una lettera....a te. Prego Dio, sempre se esiste, che tu non ti svegli e voglia leggere quello che sto scrivendo, perché so che saresti capace o di ridermi in faccia (e non avresti tutti i torti) o di chiedermi se improvvisamente sono impazzito. Voglio che tu sappia che oggi stavo riflettendo su Mulder e Scully,e sul loro rapporto: loro si sono sempre detti tutto, sono sempre stati sinceri l’uno con l’altro. Io con te mai. Ci sono troppo cose non dette: innanzitutto voglio premettere che questa è tutto fuorché una lettera d’amore, lo sai che non sono tipo da queste cose, ma voglio anche dirti che di tanto in tanto mi assale il dubbio che tu pensi che io ti sfrutti. Io non ti sfrutto, non credo almeno. Mille volte ho avuto l’istinto di domandartelo, ma poi mi è mancato il coraggio. O s emplicemente avevo paura della risposta. In certi momenti ti odiavo, in altri credevo di amarti. Mi chiedo perché tra tante donne ho scelto te. Mi chiedo perché non ti ho mai uccisa quando te lo meritavi, o perché tu non hai mai ucciso me quando ero io a meritarmelo. Mi chiedo perché, nonostante tutto, stasera siamo ancora qui. Perché ci amiamo? Per carità, no! Un sentimento che inizia alle dieci di sera e finisce alle sei di mattina non può essere definito amore vero! (questo l’ho imparato osservando Mulder e Scully) Eppure tu sei l’unica persona che mi ricorda che esisto, che mi tiene legato a questa vita . Ma se non è amore, allora cos’è? Come si può definire il nostro rapporto? Cos’è questo sentimento che ci unisce? Si, perché sono giunto alla conclusione che, anche se non vogliamo ammetterlo, più tra noi cresce il rancore e il desiderio di vendetta, più sentiamo il bisogno l’uno dell’altra, ma si può amare ed odiare allo stesso tempo? No n lo so. Ma so che ho perso un’ora a scrivere una lettera che non leggerai mai: continueremo a vivere nel dubbio, perché mi libererò di questa stupido foglio prima che tu ti svegli.

Firmato A.-




PARTE TRE:
PERIODO: post Exsistence:



Scully non lo aveva accompagnato all’aeroporto. Era stato Mulder a non volerlo, ma in fondo lei era stata d’accordo. Quello che si erano dati era un lungo, dif f icile arrivederci, ed era meglio darselo in casa, in un ambiente a loro famigliare, con un ultimo abbraccio ed un ultimo, lungo bacio. Mulder aveva dovuto partire per proteggere se stesso e William. Il loro bambino. Dopo averli stretti entrambi nel suo promettente abbraccio, se ne era andato. Avevano appena iniziato a vivere la loro vita insieme, e lui era dovuto partire. Poco dopo la partenza di Mulder, Dana aveva portato fuori il bambino a fare una passeggiata e tornando a casa, notò che sul mobile della camera da letto c’era una busta. L’aveva notata solo ora, ma già si immaginava di cosa si trattava. Esitò nel mettere William nella culla, infine decise di tenerlo in braccio mentre si sedeva sul letto e apriva la busta. Sentire vicino a se la sua creatura l’avrebbe aiutata, ne era certa:

- Cara Dana,

0D
a volte le cose non vanno come ci si aspetta. Speravamo di poter stare un po’ tranquilli, di avere un po’ di pace almeno ora, che siamo una famiglia. Per quanto mi riguarda speravo in un periodo di “tregua”, anche non molto lungo, per dedicare un po’ di tempo a William....e a te. Poi sarei tornato alla mia ricerca della Verità: mi conosci, non riesco a stare lontano dal lavoro per troppo tempo! In fondo io resto lo Spettrale Mulder, che crede negli alieni e nel paranormale. Avrei conciliato il mio lavoro con la mia vita privata, con te e il bambino. Ma una serie di circostanze purtroppo non ci hanno permesso di stare un po’ in famiglia, e così sono dovuto partire. Anche se te l’ho detto tante volte, voglio che tu sappia che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Credevo di essere una persona completa, ma in realtà lo sono solo ora, che ho scoperto, grazie a te , cos’è il vero Amore, e anche grazie a William, il nostro bambino. Abbiamo fatto tanti progetti per lui: fargli vivere una vita serena ma piena di avventura e di sorprese, parlargli della bellezza della vita anche quando questo nostro mondo gli apparirà stupido e orribile, riempirlo di attenzioni senza essere invadenti, ascoltare i suoi primi problemi d’amore e i suoi dubbi. Gli insegneremo ad andare in bicicletta e gli faremo coraggio quando cadrà, spiegandogli che è dai nostri errori che impariamo. E poi ci saremo tu ed io, con la nostra ricerca della Verità, i nostri tentativi di smascherare i complotti governativi e alieni. Tu ci sarai sempre: a casa, al lavoro, nei miei pensieri.... Abbiamo passato otto anni a interrogarci sui nostri sentimenti, e ora che finalmente abbiamo capito quello che proviamo l’uno per l’altra, non voglio perdermi neanche un minuto della mia vita accanto a te. Ed è proprio perché ci sono ancora tante cose da fare che tornerò. Torn e rò per te, per William, perché non voglio perdervi proprio ora che vi ho scoperti. Deve essere la Speranza a guidarci, a farci andare avanti. Ti scrivo questa lettera per non farti dubitare del fatto che tornerò. Per non farti dubitare del fatto che ti amo più di ogni altra cosa. Per dirti quello che probabilmente le mie labbra non sono ancora abituate a confessare. Ma in fondo non c’è bisogno di dirlo, lo sappiamo tutti e due. Tutti e tre.

Ti Amo.

Fox.-

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Fine