Titolo originale: Sin miedo.
Idea originale di: Roma X
Autoras: Roma X fossanova@yahoo.com ; Brooke brooke_xf@yahoo.es ; DKS ljcari@hotmail.com .
Con la collaborazione di Spookymili mili2004@hotmail.com ; y Miuki: carofronar@yahoo.com.ar .
Spoilers: La mitologia de la serie in generale. E il film "Senza paura", con Jeff Bridges e Isabella Rossellini. Questa storia non ha niente a che vedere con la trama del film. Pero' ho tirato fuori da li la idea interessante che suggerisce: la possibilita' che qualcuno arrivi a preovare un tale livello di paura che riesce ad arrivare piu' in la del limite... e riesce a perderlo del tutto. ( Roma X)
Summary: Mulder viene rapito... Un' altra volta.
Tipo: Angustia; MRS; Cospirazione; NC-13 (Per adesso), Case file. Tutte le parti precedute da questo simbolo: ~~~ indicano la descrizione di un incubo...
Disclaimer: Non sono nostri. Magari lo fossero... sono di CC e della Fox.
 

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
 
SENZA PAURA


Nella oscuritá della stanza i miei fantasmi si sono liberati e non posso scappare da loro.
Se solo potessi aprire gli occhi e farli scomparire lo farei. Peró per mia disgrazia y miei occhi sono aperti e i fantasmi continuano a stare lí, si sono impossessati della mia mente, mi colpiscono, mi perseguitano, mi fanno del male e sento che non posso fuggire.
Non e’ una delle tante notti insonni che mi hanno accompagnato durante tutti questi anni. Questa é diferente... E come un presagio di che succederá qualcosa di terribile. Scully dorme tranquillamente al mio fianco, con un lieve sorriso sulle labbra, é cosí bella che non posso vincere la tentazione di accarezzarla e provare a me stesso che lei sta realmente qui e che non é il prodotto della mia immaginazione. Pero quando sono ormai a punto di sfiorarle il viso, un balbettio proveniente dalla culla di Will fa in modo che io desista. Mi alzo dal letto della maniera piú discreta possibile e mi avvicino alla culla per assicurarmi che il bebé stia bene. E lo vedo lí, sveglio e “parlando” con gli animali di pezza del carrillon che pende dalla culla.
<< Ciao ometto. >> - Will mi cerca con lo sguardo e mi dedica un sorriso tenero. – << Neanche tu puoi dormire, vero? >> - Lui risponde alla mia domanda con un simpatico balbettio. – << Sarebbe meglio che uscissimo dalla stanza se non vogliamo svegliare la mamma. >> - Gli dico mentre lo prendo in braccio e ci dirigiamo alla sala.
<< Adesso io e te, giovanotto avremo una conversazione da uomo a uomo. >> - Mi guarda atentamente e mi regala una alzata di sopracciglia made in Scully.
<< Caspita, questo lo hai imparato da lei? >> - Per tutta risposta balbetta di nuovo e fa bollicine con la saliva. << Quando sarai grande ti insegneró a giocare a baseball. >> - balbetta di nuovo. - << Mi domandi se e’ difficile? Nooooo... Perfino la tua mamma sa giocare. >>
Balbetta di nuovo. – << Si, sul serio. Le ho insegnato a giocare un paio di anni fa. Fu un regalo di compleanno molto speciale. >> – Balbetta di nuovo. - << Perche non le ho regalato fiori o cioccolatini? Perche volevo regalarle qualcosa di speciale, qualcosa che potesse ricordare sempre. I fiori marciscono e i cioccolatini non le durano praticamente niente... E voglio che questo rimanga fra me e te. La tua mamma é una divoratrice di cioccolatini. Non si da pace fino a che non li finisce tutti. >> - Ottengo una piccola risata. - << Si, davvero, non esagero. Ti insegneró il famoso “lancio Mulder”.
Alza di nuovo una sopracciglia e non posso evitare di sorridere. – << Vuoi sapere in che consiste? É un lancio ad effetto inafferrabile. >> - E mi dedica un mezzo sorriso. – Poi ti porteró alle partite di basket, compreremo l’abbonamento della stagione e non ci perderemo neanche una partita degli Knicks. >>
Balbetta di nuovo e fa bollicine con la sua saliva. - << Dici che i Bulls sono migliori? No, neanche per sogno. Non discuto che quando c’ era Michael Jordan erano formidabili peró adesso vanno di male in peggio. >> - continua a fare bollicine. - << Va bene, lo ammetto: i Knicks últimamente non se la stanno pasando molto bene peró bisogna appoggiarli. >>
Sono qui, nella oscuritá della sala sosteniendo una conversazione con mio figlio. I suoi occhi mi hanno imprigionato e ha lo stesso sguardo di Scully, e il suo naso. La sua mano é cosí sorprendentemente minuscola a confronto con la mia e le sue dita sembrano cosí fragili che sento che un colpo d’aria potrebbe romperle. Ma allo stesso tempo so che possiede forza perche la sua manina afferra saldamente il mio dito indice mentre cerca di portárselo alla bocca, e io non opongo resistenza e lo lascio fare quello che vuole, si mette il mio dito nella bocca e comincia a succhiarlo golosamente.
<< Hai fame? >> - Lui emette un altro balbettio, senza lasciare il mio dito.
Vado verso la cucina per preparargli un biberón. Prendo una delle tettarelle che Scully ha preparato sullo scaffale dove conserva tutte le cose del bebé. Mentre scaldo l’acqua, apro il barattolo di latte in polvere e metto la quantitá indicata nel biberón. Verso l’ acqua e agito tutto per sciogliere i grumi completamente, poi verso alcune gocce sul dorso della mia mano.
Will comincia a protestare.
<< Un momento, non essere impaziente, non vorrai scottarti, vero? >> - Dopo aver verificato che il latte ha raggiunto la temperatura ideale gli do il biberón. - << Hey, piano che non ti insegue nessuno. >>
Una volta che finisce di mangiare lo alzo e gli do colpetti sulla schiena perche possa fare il ruttino e mentre aspetto che questo succeda lo porto a spasso per la sala.
Adesso ti porteró alla tua culla per farti dormire. >> - Fa una smorfia di protesta. - << É molto tardi, amichetto, a quest’ora dovresti dormire e sognare gli angioletti. >> - Un piccolo rutto mi indica che posso smettere di dargli colpetti sulla schiena.
<< Salute!!! >> - Fa un’altra bollicina di saliva. - << Di niente, e adesso é ora di dormire. >> - Protesta di nuovo. - << Va bene, va bene. Ti racconteró una storia. Peró solo una, daccordo? >> - Balbetta in segno di approvazione. – << E va bene, vediamo un po’. >>
Di colpo mi vengono in mente molte storie strane ma nessuna mi sembra particolarmente adatta per un bambino cosí piccolo. Vedo il giornale sul tavolino da caffé. Lo apro alla pagina sportiva e leggo il primo articolo che trovo. Credo che la cosa piu’ importante non é quello che io dica ma il tono che io usi, cosí che comincio a leggere con la intonazione che userei per leggere una fiaba.
<< C’ era una volta un ragazzo chiamato Tigre Woods, che era in testa alla classifica nel torneo... >>
Poco a poco il sonno ha la meglio su di lui, cosí che smetto di leggere e lo porto nella camera da letto, lo metto nella sua culla, lo copro bene e rimango a guardarlo, vegliando il suo dolce e profondo sonno.
E di colpo mi assale di nuovo la paura... E se Loro decidessero fargli del male?
Ho timore di farvene io con la mia sola presenza e non posso permettere che tu, figlio mio ti converta nel prossimo obbiettivo dei nostri nemici.
É in questo stesso momento, vegliando il tuo sonno, che sto maturando la decisione piú dolorosa della mia vita.
Il mio ritorno a questo mondo fu un evento strano che ancora non ho potuto assimilare completamente. Non potró mai accettarlo, cosi’ come non potro’ mai accettare la possibilitá che tu possa affrontare lo stesso destino... Tu non passerai per niente di tutto questo, Will.
La paura di perderti mi sommerge e mi affoga, non potrei soportarlo, la tua mamma non dovrá patire un simile dolore, non le farei mai questo.
Lei era arrivata a pensare che non avrebbe mai otuto avere figli e se ti dovesse sucederé qualcosa, Will. Lei non me lo perdonerebbe mai, e io nemmeno. Non voglio farvi del male. Non voglio che mi distruggano usando, ancora una volta, le persone che amo. Devo evitare che questo suceda e non voglio essere piú causa di disgrazie per le due persone piú importanti della mia vita, non voglio che si vendichino di me utilizzandovi.
Se adesso me ne vado e mi allontano dalle vostre vite, non é per mancanza di amore verso di te Will, non permettere che qualcuno ti faccia credere questo.
.”Sei la persona che più amo al mondo e l’unica cosa che desidero è vederti crescere sano e felice, godermi ogni attimo della tua esistenza al fianco della tua mamma. Però so, con una certezza che mi spezza in due, che non potrò fare parte della tua vita,Will. Devo andarmene, allontanarmi da voi, perché tu possa crescere come un bambino normale e diventare un ometto.”)
Spero che un giorno tu possa capirmi....
E perdonarmi.


NEL NASCONDIGLIO
DEI PISTOLERI SOLITARI
3,00 am
“Sto facendo la cosa giusta, sto facendo la cosa giusta.” - La mia mente non smette di ripeterlo continuamente. Lo faccio per loro, non voglio che soffrano e molto meno che arrivino a far loro del male per colpa mia.
E’ la cosa migilore che posso fare per loro. Andarmene... allontanarmi, scomparire dalla loro vita. Anche se mi fa male, anche se mi sento morire dentro. Devo farlo, sto dando il primo passo, un passo doloroso ma necesario...
PIU” TARDI...
Ha cominciato a piovere a dirotto. Sembra che questa notte il clima voglia coindividere la mia tristezza. Cammino sotto la pioggia senza rumbo fisso. I miei piedi si sono fermati di fronte al bunker dei Pistoleri Solitari, non so come sono arrivato fino a qui e non ho la forza di analizzare questo fatto. Mi concedo alcuni secondi e poi busso varie volte alla porta.
F - << Arrivo.... arrivo. >>
M - << Apri la porta, Biancaneve. >>
F – << Che spiritoso, Mulder… Non sai che ore sono? >> - Mi fa un segno con la mano e mi invita a passare.
B - << Oddio Mulder, sei completamente zuppo. >>
L - << Ci sono stati problemi in casa? >> - Domanda giocosamente. - << Stai bene? >>
Ho appena la forza per dire di si con un gesto della testa.
B – << Ti preparero’ un té caldo. >>
L - << Che e’ sucesso? >> - Domanda preoccupato. - << E’ sucesso qualcosa a Scully? >>
Nego di nuovo.
F - << Will? >>
Nego ancora una volta.
B – << Prendi, attento che scotta. >>
M – << Grazie. >>
L – << Ci dirai quello che é successo? >>
F - << Loro stanno bene? >> - Insiste di nuovo.
M - << Si, loro stanno bene, peró fra poco staranno meglio. >>
L – << Che cosa vuoi dire? >>
M - << Ho appena deciso di andarmene lontano..... lontano da loro. >>
F- << Perché? >>
M – Perché non voglio danneggiarli. >>
Regna il silenzio per un istante mentre io finisco di prendere il té. I Pistoleri si scambiano occhiate. Sanno, o per lo meno intuiscono che prendere questa decisione non mi é stato facile.
F- << Dove pensi di andare? >>
M - << In Canada. >>
Langly non dice niente e va a accomodarsi di fronte al computer, lo accende e comincia a scrivere qualcosa.
L – Immagino che viaggerai in prima classe.
CASA DI SCULLY
8,30 am
 
Ho dormito come non lo facevo da tempo. William non si é svegliato stanotte e se lo ha fatto credo che Mulder si é incaricato di accudirlo e lo ringrazio per questo. Non posso ancora aprire gli occhi del tutto, peró intuisco che devono essere piu o meno le otto e mezza. Non sento nessun rumore cosí che immagino che mio figlio continua a dormire... Stendo la mano cercando Mulder ma tutto quello che trovo é il contatto con un lenzuolo freddo. É strano, se non ricordo male oggi é sabato e non c’ é nessuna ragione per cui abbia dovuto sveglarsi presto.
 
“Non importa” – Sto cominciando a pensare come una vera paranoica, peró e’ normale che tanto tempo passato al lato di Mulder abbia finito per contagiarmi.... Decido non rimandare oltre il mio ritorno alla realtá e apro gli occhi...
 
Si... Sono le 8,45
 
Mi alzo e entro nel bagno. Mulder non sta lí, e non so spiegarmi il perche’ pero questo mi inquieta molto. So che é stupido ma lo cerco per tutta la casa. Will continua a dormire e vedo il biberón vuoto sul tavolino accanto alla sua culla, e questo conferma i miei sospetti: Mulder si é preso cura di lui ieri notte.
 
Continuo con la mia ispezione pero’ non lo trovo da nessuna parte. Debe essere uscito a correre o a comprare qualcosa, anche se questa ultima possibilitá mi sembra improbabile. Non ha neanche l’obbligo di raccontarmi dove va e che cosa fa, Dopotutto é un uomo libero, quasi. Sicuramente ha deciso di evitare il poco allettante incontro con la mia famiglia che avevo programmato per oggi. É facile immaginare che passare tutto il sabato pomeriggio con mio fratello Bill non e’ la sua massima ambizione... Cosi che... mi arrendo! Finiró la mia tazza di caffé e continueró con la mia giornata.
11:40 am
Adesso sono pronta per uscire, però Mulder non mi ha telefonato neanche una volta. Alla fine decido di chiamarlo sul cellulare. Compongo il numero e subito il suono costante di un “Rggggggg” mi guida fino alla stanza da letto dove trovo il suo telefono.
Peró... non importa. Gli lasceró un biglietto nel caso che decida di raggiungermi a casa di mia madre.
Aeroporto di Washington D.C
Sono qui, seduto nella sala di imbarco aceptando che annuncino il mio volo, quello che mi porterá lontano da qui e soprattutto da loro.
Questi sono i miei ultimi minuti in Washington. Sto lasciando tutto qui, non solamente il miio lavoro e i miei amici, sennó le due persone che amo piú di nessun altro al mondo.
Abbandono lei, la mia amica, la mia amante, la mia pietra angolare, la mia vita, tutto.
E lui.
Il nostro dolce e perfetto miracolo.
Devo allontanarmi per evitare che vi facciano del male, che vi usino per arrivare fino a me...
Questi sono i miei ultimi minuti qui... I piú dolorosi. Una parte di me vuole tormare con loro...
Pero’ e’ impossibile.
<< I passeggeri con destino a Vancouver, Canada possono avviarsi alla porta 23... >>
Stanno anunciando il mio volo, adesso non posso piú tornare indietro.
<< Sto facendo quello che devo fare.. >> - Mi lascio scappare in un sussurro.
In realtá sto solo cercando di autoconvincermi, dandomi coraggio e soprattutto forza per allontanarmi.
<< Il suo biglietto, signore. >> - Mi dice la hostess, sorridente.
Ho appena la forza di restituirle il sorriso e consegnarle quello che mi ha appena chiesto.
Prima di entrare nel túnnel che mi porterá fino all’ aereo guardo dietro di me. Per l’ultima volta.
<< Spero che possiate perdonarmi... un giorno. >>
Chiudo gli occhi e comincio a camminare. – “ Non devo voltarmi indietro... Non devo voltarmi..” – Ripeto questa cantilena costantemente.
Il tragitto fino all’ aereo mi sembra eterno, ma finalmente vedo che sto arrivando.
Voglio accellerare i miei passi peró il corpo non mi ubbidisce.
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Casa di Dana Scully
8:00 pm
Arrivo all’ apartamento senza poter definire la inquietudine che mi assale quando tocco la porta. C’ é qualcosa che non va.
Lo so.
<< Mulder... Sei in casa? >> - Non risponde nessuno. Tutto é rimasto uguale a come l’ho lasciato questa mattina. Durante tutto il pomeriggio non ho ricevuto neanche una chiamata, Adesso si che sono preoccupata, lui non fa mai questo a meno che si sia cacciato in un guaio.
Ho lasciato William in casa di mia madre. Lo ho lasciato li’ dopo averle sentito dire che non pasaba suficiente tempo con suo nipote, adesso la ringrazio. – “ Mulder, in che guaio ti sei messo adesso?’’ – Prese il telefono e chiamo a casa sua, pero’ risponde la sua segreteria telefónica, mi dico che magari puó essere andato lí perche voleva stare un pó per conto suo.
<< Mulder, sono io. Se sei lí prendi il telefono. Non ho saputo niente di te in tutto il giorno. >> - Non ottengo risposta. Devo andare a casa sua, se non si é portato dietro il cellulare non mi resta altra scelta che andare a cercarlo.
Il percorso che mi separa dal suo appartamento mi sembra interminabile. Chiunque direbbe che questa notte tutta la cittá si é data convegno per la strada. É un caos di auto e persone che si muovono in tutte le direzioni. La attesa é insopportabile, ogni istante che passa, Il senso di oppressione nel petto aumenta sempre di più.
Ho un brutto presentimento.
Veramente brutto.
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Aeroporto di Washington D.C
8:05 pm
Eccolo lí.... L’ uomo che ha fatto tremare a piú di uno, quello che é stato mille volte a punto di far fallire il complotto piú durevole e costoso della storia.
Quest’ uomo é sicuramente il mio orgoglio, la sua forza e il suo coraggio non smetteranno mai di sorprendermi. E’ un brav’uomo, coraggioso, temerario, possiede una grande forza física e mentale. É indistruttibile, incorruttibile e fedele ai suoi ideali, capace di lottare contro tutto e tutti per difenderli...
E adesso é lí, perso nei suoi pensieri. Morendo a ogni passo he dá. Lasciando dietro di se tutto quello che ama e sacrificando la sua stessa felicitá.
Non posso evitare di sorridere. Lui é probabilmente il mio maggiore motivo di orgoglio e allo stesso tempo l’avversario piú temuto... Il mio stesso figlio.
Aspiro una boccata della mia Morley e guardo quello che sta succedendo attorno a me.
Quest’ uomo sinistro e paranoico non si é neppure reso conto che quell’ individuo con uniforme del personale di mantenimento gli si sta avvicinando troppo. É qualcosa di molto comune in un aeroporto, peró in condizioni normali il suo invidiabile istinto lo avrebbe avvertito che che stava per accadere qualcosa di strano... Ma al contrario, questa volta non puó indovinare il pericolo che lo minaccia.
L’ uomo con l’uniforme gli si avvicina e allo stesso tempo tira fuori una pistola dosificatrice dalla sua tasca. Gliela posiziona sulla nuca iniettandogli una dose di sonnifero che gli fa perdere immediatamente i sensi.
Aspiro la sigaretta un’altra volta, mentre chiamo ai miei uomini con un gesto. E loro sollevano il suo corpo.
<< Sapete giá quello che dovete fare. >> - Dico , mentre mi porto di nuovo la sigaretta alla bocca.
Senza una parola, loro ubbidiscono ai miei ordini, e trasportano Mulder all’esterno dell’ edificio dove ci aspetta un camioncino che ci porterá a destinazione. Mentre guardo i miei uomini al lavoro, mi sbrigo a dare un ultimo tiro, butto il mozzicone e vado dietro di loro.


@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Alexandria
8,50 pm
Alla fine, dopo i quarantacinque interminabili minuti che mi ci sono voluti per fare questo angoscioso viaggio, parcheggio la macchina davanti alla palazzina. Senza perdere altro tempo, esco quasi correndo e mi precipito fino all’ apartamento numero 42. Non mi fermo nemmeno per aspettare l’ascensore. Quando arrivo di fronte alla sua porta i miei polmoni sono a punto di scoppiare.
Desidero con tutte le mie forze che lui mi APRA la porta con il suo miglior sorriso.
Busso insistentemente.
Una,
Due volte.
Ma non risponde nessuno.
Tiro fuori il mio portachiavi ed entro. Accendo la luce e tutto sembra essere al suo posto. La cucina ha la luce spenta, l’intero apartamento é immerso nella oscuritá, mi aspetto di vederlo addormentato sul divano.
Entro a la camera da letto ma anche questa é vuota. Tutto sembra essere al suo posto, peró i conti non tornano.
Mancano le foto.
Le poche che Mulder conserva... Non stanno piú lí.
Corro verso il suo armadio e lo apro mentre chiudo gli occhi. Non voglio vedere quello che troveró.
Respiro profondamente e...
Niente.
Non c’ é niente dentro. Anche la cassettiera é completamente vuota.
Mi domando il perché ma non sono disposta a accettare nessuna delle risposte che si affacciano alla mia mente.
Il mio cervello si rifiuta di considerare la ipotesi piú ovvia, e desidera credere in quella piú assurda: magari ha deciso di trasferirsi a casa mia una volta per tutte.
Pero SO....
...che non é vero!
 
Nella casa di Scully....
Apro la porta senza farmi troppe illusioni. Non ci sono tracce di Mulder, e a questo punto la sensazione di angoscia sta crescendo esponenzialmente, la paura mi sta consumando... Peró ho altri ricorsi a mia disposizione, devo trovarlo.
Essere agente federale ha i suoi vantaggi, dopotutto, e questo mi da la opportunitá di cercare dove molti non potrebbero farlo.
 
Mi dirigo rapidamente all’ FBI, dove potró’ avere l’appoggio di Doggett, anche lui saprá dove e come cercarlo.
 

Ufficio degli X-Files
9,45 pm
Ho fatto una investigazione approfondita per scoprire se sono stati emessi biglietti a suo nome negli aeroporti, peró lui non appare nelle liste, e neanche nelle agenzie di auto a noleggio. É come se la terra lo avesse inghiottito, o peggio, come se non volesse essere trovato.
Doggett sta entrando in ufficio, l’ ho praticamente obbligato a uscire da casa sua fuori dalle sue ore di lavoro, ma non mi importa. Tutto quello che voglio adesso é liberarmi di questa orribile angoscia che mi oprime il petto.
D – “Dana.” – A giudicare dal suo tono di voce e dalla sua espressione non é porrtatore di buone notizie. – “Ho cercato in tutti i posti dove mi é permesso entrare e anche in tutti quelli dove si suppone che non potrei, peró non ho trovato nessuna traccia di Mulder.”
Era quello che temevo, e questo conferma i miei sospetti: non vuole essere rintracciato... Peró... perché’? Che ha fatto? Che cosa abbiamo fatto di male per navigare sempre controcorrente?
S – Grazie, agente Doggett. Credo che non potremo fare molto di piú per oggi.” – Esco dall’ ufficio, sconfitta. Non mi sono ancora data per vinta. Qualcosa mi dice che se ne é andato di sua spontanea volontá. Che nessuno lo ha rapito. Il fatto che io non sia riuscita a trovare nessuna traccia dei suoi movimenti conferma i miei sospetti. Tutto quello che posso fare per il momento é domandarmi perché... Perché!!!
Non so dove altro cercarlo. Ho guidato per tutte le strade di Washington peró non sono riuscita a trovarlo.
S – “Dove diavolo sei finito?” – Dico, mentre appoggio la testa sul volante dell’ auto, abbattuta.
Come in un flash, mi viene in mente l’unico posto dove ancora non ho cercato. Senza pensarlo due volte metto in moto la macchina e mi dirigo verso il posto che rappresenta la mia ultima speranza. Incrocio le dita e prego con tutte le mie forze di poter trovarlo lí.
Guido fino alla tana dei pistoleri. Qualcosa mi spinge a alimentare la speranza, a credere che queste ore di ricerca frenetica siano state solo il prodotto di una paranoia che lui ha finito per contagiarmi durante tutti questi anni, per avere passato troppo tempo al suo fianco. Dio, vorrei credere che sia tutto vero. Vorrei credere che potró entrare lí e vederlo, Saltargli al collo e baciarlo senza che mi importi la presenza dei suoi amici... Peró sarebbe troppo bello per essere vero....
 
Bunker dei Pistoleri Solitari
10:30 p.m. 
Sono arrivata, loro sono la mia ultima speranza. Ho provato a chiamarli, pero ci mettono troppo a rispondere.. Arrivo davanti alla loro porta e comincio a colpirla con tutte le mie forze.... Molte volte
“Aprite la portaaaaaa!!!!”
Non smetto di gridare fino al momento in cui sento che uno di loro ha risposto alla mia chiamata.
L - Scully...? Sei tu?
S - Si, aprimi per favore. – Entro senza aspettare che mi invitino.
  - “Dov’é?
Non ottenendo nessuna risposta, ripeto la domanda, quasi urlando.
S – “Dov’ é Mulder?!?!
Tutti e tre abbassano la testa, non hanno il coraggio di sostenere il mio sguardo
B – “ Agente Scully… Mulder ha lasciato questo per lei. – Dice mentre prende una busta bianca dalla scrivania e me la consegna.
B – Sará meglio lasciarla sola.
Apro la busta con mani tremanti e comincio a leggere.
 
# “Scully.
Avrei preferito non essere mai costretto a fare questo peró non ho altra scelta. So che mi odierai quando finirai di leggere questa lettera e ti chiedo perdono fin da ora,
La paura mi consuma giorno per giorno e non sopporto la idea che possa sucedervi qualcosa di brutto, tu e Will siete quello che piú conta per me.
La mia sola presenza é una minaccia per voi due. E tu lo sai. Non posso chiudere gli occhi e fingere che il pericolo non esiste. Siamo condannati a non rimanere insieme, per quello che siamo stati e per quello che siamo adesso.
Sai fin troppo bene che prima di conoscerti la mia vita era vuota e che non mi importava niente... Niente a parte della mia ricerca della veritá. Peró poi sei arrivata tu e hai cambiato tutto, la mia vita ha cominciato a avere senso grazie a te... Sei tutto per me e loro se ne approfittano....
Non perdo la speranza che un giorno io possa tornare a casa, sai molto bene che lotteró perche’ questo succeda. Desidero con tutte le mie forze che ci sia un domani anche per noi.
Fino a che arrivi quel giorno, Scully, mi manterró lontano da voi e continueró a respirare perché non ho altra scelta.
Non voglio continuare a essere il colpevole delle tue disgrazie e non posso piú continuare a danneggiare tutto quello che tocco. Non mi perdonerei mai se succedesse qualcosa a Will.
Spero che non mi giudicherai troppo severamente, Scully. Anche se in questo momento mi stai odiando, sai, nell’angolo piú profondo della tu anima che questa e’ la unica soluzione, la unica cosa che desdero é che un giorno potrete perdonarmi...
Siate felici, tutti e due... Senza di me.
Mulder.#
Le lacrime scivolano sul mio viso, incontenibili. Non posso crederci. E perché non mi hai detto niente? Credi davvero che staremo meglio senza di te? Non posso... accettarlo. Dio, Mulder. Questo é assurdo… Non potró affrontare questo da sola… Perché diavolo lo hai fatto?
Esco, non posso rimanere qui... Ho bisogno... di che? Non lo so neanch’io.
Devo andare a cercare William. Devo mantenere il controllo di me stessa, lo faró per mio figlio, solo per lui
 
*******
Il trasporto di Mulder alla nostra nuova base militare si sta svolgendo normalmente.
Non posso credere che sia stato cosí facile. Malgrado il fatto che questa operazione puó definirsi come un successo non mi sento compiaciuto per la maniera in cui si sono svolti i fatti, é stato... come togliere le caramelle a un bambino.
Mulder continua a dormire sotto l’effetto del sonnifero e non si sveglierá prima di arrivare alla base. Non posso evitare di sorridere pensando a tutte le volte che abbiamo simulato i falsi sequestri extraterrestri..
La prima volta fu Samantha... Chi avrebbe potuto prevedere che la sua scomparsa avrebbe lasciato un segno cosí profondo nella vita di Fox? Quell’ evento potrebbe considerarsi come il momento della nascita del Mulder attuale.
Un ostacolo constante per i miei piani... peró non posso negare che questo e’ un motivo di orgoglio per me... Dopotutto si tratta di mio figlio.
Poi arrivó il turno della affascinante dottoressa Scully, che rinunció al sapere e al potere che misi nelle sue mani per lealtá verso di lui... Un gesto nobile che neanche io posso fare a meno di ammirare.
E Mulder.
Chi avrebbe mai detto che dopo tanti anni di ricerca e tanti esperimenti falliti avrei trovato l’ibrido perfetto nel corpo del mio stesso figlio?
 
********
Base Militare Segreta


Non mi sono separato dal suo fianco neanche una volta, da quando é arrivato. Voglio essere la prima persona che veda al risveglio. Non posso evitare di ridere sonoramente pensando alla faccia che fará quando mi veda di nuovo e si renda conto che non sono il prodotto di una allucinazione, e spero che non mi deluda, in questo.
Non posso resistere alla tentazione di giocare un pó.
Non dovrei, lo so... Ma non posso evitarlo.
Peró la sua ingenuitá é cosí divertente... lo rende cosi fragile.
Questo promette di essere molto divertente....
Tiro fuori il pacchetto di Morley dalla tasca, accendo la ultima sigaretta che rimane.
Assaporo una lunga, deliziosa boccata.
Lui comincia a muoversi e questo mi indica che é a punto di svegliarsi,. Mi alzo dalla sedia dove sono rimasto seduto per tutto questo tempo e mi avvicino ai piedi del letto.
I suoi occhi cominciano a aprirsi... So che gli ci vorranno alcuni secondi per assimilare quello che sta succedendo.
                             ******
Sento una strana sensazione. Ho le palpebre pesanti e mi fa male tutto il corpo, come se mi avessero lasciato fuori combattimento.
Ho la gola secca e posso parlare a malapena. Apro gli occhi e mi ci vogliono alcuni secondi per abituare i miei occhi alla luce della stanza. – “Dove diavolo sono?”
M – LEI!!! – Cerco di mettermi seduto sul letto. – Maledetto figlio di puttana!!! – Cerco di saltargli addosso ma mi rendo conto di essere completamente immobilizzato.
                                                      ******
Non posso trattenere una risata, nel rendermi conto che ho ottenuto precisamente la reazione che mi aspettavo... Questo figlio mio é cosí prevedibile... Mi concedo alcuni istanti per godere di questa sensazione, prima di recuperare la serietá che tanto mi caratterizza.
CM – “Questa non é la migliore maniera di salutare tuo padre.” – Gli dico, mentre do un’altra boccata.
M – “Lei non é mio padre, MALEDETTO!!!” – É quasi divertente vedere come lotta con tutte le sue forze per liberarsi dalle corde, come un insetto intrappolato in una ragnatela.
CM – “Non voglio discutere con te su questo punto. La unica persona che avrebbe potuto confermarti questo si é tolta la vita. La povera Teena non ha mai potuto vivere tranquilla con questo carico di coscienza.”
******
Cero di liberarmi dalle corde, pero’ non ci riesco
M - Non si azzardi a pronunciare il suo nome. – Non posso credere che quest’uomo sia mio padre. Non lo ammetto, Non lo tollero. Il mio odio verso di lui cresce di piú a ogni momento. – Lo macchia come tutto quello che tocca.
CM – In questo ci assomigliamo, figlio mio.
Non potrei controbattere a questo neanche volendo, perché é vero che danneggio tutto quello che tocco.
Penso a tutte le volte che ho messo in pericolo la sua vita, quante volte si é ritrovata involucrata nel mezzo delle mie stupide ossessioni? Ti é sucesso di tutto per colpa mia Scully... Scully.
                                                 ******
Sorrido trionfante, sapendo bene che le mie ultime parole hanno colto nel segno... So che sta facendo un ripasso mentale di tutti gli avvenimenti dolorosi dei quali in qualche maniera si sente stupidamente responsabile.
M – Non se la caverá cosi fácilmente.
CM – E chi mi fermera’ questa volta... Lei? - Gli sorrido ancora una volta. – Non puoi fare assolutamente niente questa volta.. Chi credi che potra mettermi i bastóni fra le ruote? – Gli dico, mentre mi avvicino sempre di piú.
CM – E mi dica... Che strane circostanze lo hanno obbligato a mettersi in viaggio cosí all’ improvviso? Senza dire addio alla sua compagna? Questo non si fa, Mulder. Lei ci e’ rimasta molto male... Se la avesse visto..
M - Che ne sa lei?
CM – So molte cose, agente Mulder. Lei sa fin troppo bene che il mio interesse verso voi due e’ stato sempre... diciamo... speciale.
M – Che diavolo si suppone che voglia dire questo? Adesso sono nelle sue mani, non é vero? Li lasci in pace, non si azzardi a fare niente contro di loro.
CM – E crede che qualcuno potrá evitare che si compia il loro destino? Crede che alla sua compagna possa interessare ancora sapere che cosa le sta succedendo? La cosa piú probabile é che in questo momento lo stia odiando per averla abbandonata come l’ultimo dei vigliacchi.
******
Ha ragione... Ogni volta finisco con farti del male... Perdonami... Scully... Scully.
CM – Credi che lei metterá a repentaglio la sua vita per salvarti? Non essere stupido, lei ha gia quello di cui ho ha bisogno per essere felice e non muoverá un solo dito per salvarti.
Le sue parole hanno colto nel segno... Non posso neanche sperare che si metta in rischio per salvarmi… Perché adesso non siamo piu’ soli e dobbiamo pensare in Will, é la unica cosa che importa.
CM – Potrei assassinarti se volessi, e lei non lo saprebbe mai.
*******
Esco dalla stanza lasciandolo immerso nei suoi pensieri. So che le mie ultime parole faranno in modo che maledica la ora in cui ha deciso allontanarsi da loro.
Lascio uno dei miei uomini facendo la guardia alla porta della stanza di Mulder, e mi assicuro che capisca bene i miei ordini, prima di allontanarmi.
CM – “Non voglio che nessuno entri in questa stanza, per nessun motivo.” – Dico, mentre prendo le sigarette dalla tasca. – “Sono stato chiaro?”
Soldato. – “Sissignore.”
CM – Riposa, figlio mio. Perche a partire da domani affronterai di nuovo il tuo destino. – Sussurro, mentre mi allontano dalla stanza di Mulder
~~~~~~~~~~~
Ascolto un pianto sommesso, disperato.
É il pianto di una donna.
É Scully.
Si gira verso di me, con lo sguardo perso nel vuoto.
Nei suoi occhi posso leggere il piú profondo dei dolori.
Guardo la espressione del suo viso, senza capire.
E poi guardo le sue braccia.
Cullano il vuoto.
CM -  “Credi che lei metterebbe a repentaglio la sua vita per salvarti?”
M - “Che avete fatto?” – Grido con tutte le mie forze.
CM - “Potrei assassinarti, se volessi.” – Lo ascolto di nuovo. – “Non puoi fare niente.”
M - “Non ti azzardare a avvicinarti a loro!!!”
CM – “Lei ti odia.”
S – “ É colpa tua Mulder. “
M – “Che avete fatto? NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
~~~~~~~~~~~
4:58 a.m.
Sta arrivando la ora di cominciare. Cammino con passo deciso fino alla zona che mi é stata riservata per poter supervisionare personalmente la maniera in cui si svolgono le prove che sono a punto di cominciare. Arrivando qui trovo due dei miei uomini che cercano di preparare a Mulder... Ovviamente lui non sta rendendo le cose piú facili. Mi riempie di orgoglio vedere che lo spirito guerriero di mio figlio si mantiene intatto nonostante tutto.
É una vergogna che un uomo solo riesca a resistere a questi due mastodonti.
“Finalmente.” – Dico, quando quei due inutili riescono a immobilizzarlo e legarlo saldamente alla sedia.
Mentre finiscono di prepararlo mi accomodo su una delle poltrone, tiro fuori il pacchetto di Morley, prendo una sigaretta e me la metto in bocca. La accendo e do la mia prima boccata mentre appoggio il pacchetto sul tavolino alla mia destra.
Guardo istintivamente il mio orologio e vedo che la porta della sala operatoria si sta aprendo, finalmente.
< Sono le cinque del mattino. > - Mi fa piacere vedere che l’intero staff di medici é arrivato in perfetto orario.
Ognuno di loro prende posto intorno al lettino e il primario fa un cenno per dare inizio alle prove.
M – “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
 
Le palpebre mi pesano. Un dolore pungente mi colpisce tutto il corpo. Cerco di aprire gli occhi poco a poco, ma una luce bianca li ferisce e sto male. Mi guardo intorno e non so dove sono. So solamente che Scully non é qui accanto a me. Non ricordo come sono arrivato fino a qui. Chiudo i miei occhi e di colpo mille immagini mi colpiscono la mente e... lo so...
L’incubo si ripete di nuovo, ma in questa occasione la mia situazione é peggiorata. La prima volta sono stato rapito da extraterrestri che hanno fatto esperimenti con il mio corpo.
Ora i miei rapitori sono umani.
Non si possono definire come tali questi macellai assetati di grandezza, in cerca di gloria. Per loro sono solo una cavia di laboratorio provisto del DNA del quale hanno bisogno per assicurarsi il potere. Non sono stato niente altro che un oggetto nelle loro mani. Non hanno neanche cercato di evitarmi il dolore. Sono solo un corpo, una macchina capace di fornire materiale genetico. Sento che le ferite mi causano dolore in tutto il corpo e lei non é qui per prendersi cura di me.
                                                       *********
3:26 a.m.
le prove si stanno svolgendo come previsto... I dottori stanno laborando in una corsa contro il tempo e non posso permettermi il lusso si commetteree il minimo errore... Non so se Mulder potrebbe resistere a una terza sessione di esperimenti.
Le urla di dolore risuonano nella sala operatoria, coprendo quasi tutti i rumori che si generano nell’ambiente. Mulder si contorce dal dolore nella sedia dove lo stanno torturando.
****
 
Questa volta non posso aprire gli occhi.
 
Questa volta non voglio vederlo. L’ho gia fatto in una occasione e non credo che potro resistere una seconda esperienza.
 
Il dolore é lancinante, acuto e pungente. Sento il metallo freddo che mi taglia la pelle e i muscoli inerti.
 
 
Sento il sangue scorrere in un piccolo torrente lungo le mie braccia e le mie gambe.
 
Non voglio aprire gli occhi, é troppo terrificante, e troppo doloroso.
 
Il suono infernale che producono le macchine e il mormorio constante delle loro voci mi fanno accapponare la pelle
 
Parlano del mio corpo come se non potessi ascoltarli. Facendomi sentire che non sono altro....
 
..che una massa inerte di resti umani.
 
 
Tornare a vivere fa piu’ male che morire. ( Morgana)
 
72 h después
E’ tutto finito. Abbiamo tirato fuori dal tuo corpo tutto quello di cui avevamo bisogno.
“Senza rancore, figlio mio” – Dico, avvicinandomi a lui e approfittando del fatto che e’ addormentato per salutarlo. – “So che mi odi, lo hai fatto per tutta la tua vita, pero’ questo sentimento ti ha aiutato anche a andare avanti per tutto questo tempo.
Non so perche’, sento che questa volta non ho di fronte a me il Mulder di sempre.
<< Anche tu hai un limite, non é vero?>>
Ho gia organizzato tutto alla perfezione.... Sarai abbandonato davanti allle porte dell’ ospédale piú vicino... Mi dispiace essere costretto a abbandonarti come se fossi un cane randagio, peró cerca si capirmi, la nostra sicurezza é piú importante di qualunque altra cosa. Pero’ non ti preoccupare, ti lasceremo in un posto dove ti possano notare.
I miei uomini stanno arrivando per portarti via. Mi ritiro per permettere che loro ti trasportino fino al camioncino che ti condurrá alla tua prossima destinazione. Li osservo eseguire i miei ordini, voglio assicurarmi che lo facciano bene. Le porte posteriori del camioncino si chiudono e adesso non posso piú vederti. Mi allontano solo quando accendono il motore e ti portano via.
I miei uomini sanno giá che cosa devono fare.
 
Ospedale Presbiteriano di Vancouver
Canadá
Una settimana dopo
4:58 p.m.
Sono sveglio di nuovo, il dolore e’ scomparso e adesso c´e il volto di uno sconosciuto davanti a me.
 
Dr – “Noto con piacere che ha deciso di tornare a far parte del mondo dei vivi.” – Mi dice, mentre mi prende il polso. – Come si sente?”
 
M – “Bene.” – Dico, un po’ esitante. – “Dove sono, come sono arrivato fino a qui?”
 
DR - Questo é l’Ospédale Presbiteriano di Vancouver. Lei é arrivato qui in uno stato realmente deplorevole. Non credevo che sarebbe riuscito a sopravvivere.” – Mi dice mentre mi fa un esame oculare. – “Peró la evoluzione delle sue condizioni é stata stupefacente, se continua a migliorare cosí lo dimetteró molto presto. Vuole che telefoni a qualcuno che possa venire a visitarlo?
 
M – “NO!!!” – Rispondo accompagnando le mie parloe con un gesto della testa.
 
La unica persona che desidero vedere adesso mi stará odiando.
 
DR – “Capisco, allora torneró a visitarlo piú tardi.”
 
M – “Dottore, che giorno e’ oggi?” – Gli domando prima che esca dalla stanza.
 
Dr –“E’ martedí venticinque.” – Mi risponde sorridendo. – “Adesso debe cercare di riposare.”
 
Cerco di ricordare qualcosa da quando il dottore ha abbandonato la stanza, ma non ci riesco. La unica cosa che posso ricordare é che dieci giorni fa sono andato all’ aeroporto di Washington, deciso a abbandonare tutto e tutti. Adesso, dieci giorni dopo mi ritrovo in un ospédale... Peró che diavolo é sucesso in questo intervallo di tempo?
 
 
8:23 p.m.
 
I dottori mi stanno examinando da piú di una ora e non smettono di farmi domande su quello che mi é sucesso. Non posso dare questa informazione visto che neanche io conozco la risposta. Le loro occhiate e i loro mormorii mi fanno sentire come uno strano insetto. Non smettono di ripetere << É incredibile che sia sopravvissuto.>>. Sono incapaci di credere ai loro occhi. Il mio attuale stato fisico li sconvolge: non possono spiegarsi il perché della miracolosa velocitá di cicatrizzazione delle mie ferite. Peró vedermi conservare la calma dopo tutto quello che mi é sucesso, risulta per loro ancora piú incomprensibile.
 
~~~~~~~~~~~~~
Sento dolore, moltissimo dolore...
Ho paura, Scully.
Sono dei maledetti bastardi senza sentimenti.
Dolore... E’ la unica cosa che sento... Un dolore constante e lancinante.
A volte grido, peró le mie urla sono affogate dalla sofferenza e la disperazione. Ho paura, voglio tornare a casa.
Scully...
Scully.
Sono tornato nell’ inferno.
Aiutami a resistere ancora una volta.
Aiutami ad avere FEDE.
Voglio rivederti.
Voglio…
 
Fine della prima parte

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

SECONDO CAPITOLO
POV (Mulder sta en Vancouver, Canada.)
Una domenica...
Ho cominciato a lavorare come profiler nell' FBI, una anno fa, guadagnandomi la reputazione di Uomo di Ghiaccio. Non é ironico?
Nelle ore di lavoro mi trasformo in una persona fredda e di poche parole, come ci si deve aspettare dall'uomo tormentato che é arrivato a questo paese come un essere solitario e extremamente diffidente.
Ed é la veritá.
Non mi fido di nessuno. Il mio cuore sembra essersi fermato tempo fa. Quando si lavora in un ambiente come questo, vedendo cose orribili da tutte le parti, diventa solo un accessorio.
Quasi....
Mi rifugio nella solitudine del mio appartamento, quando rimango solo con i miei ricordi, mi sento di nuovo come l' uomo tormentato che ero prima. Quello che é rimasto senza Samantha, e che adesso ha scelto di vivere senza Will e senza Scully...
Nella fretta, quando sono fuggito, sono riuscito a rubare una sua fotografia, scattata il giorno in cui ritornó a casa, era raggiante con il nostro piccolo tesoro tra le braccia.
Per la veritá, non ho bisogno di nessuna foto per ricordare le due persone che piú amo nel mondo. Potrei ricostruire i loro visi con la precisione di un cieco, ogni notte, seduto nella oscuritá di questa sala. Quando mi concentro un pó di piú posso arrivare a annusare la loro essenza, il loro profumo. La morbidezza della pelle della mia Scully.
Sogno di poter abbrazzare il corpo tiepido di mio figlio. Quando penso a lui, sento che posso ancora avere speranze, sento che un giorno, magari non molto lontano nel tempo, potró abbracciarlo di nuovo. Portare al parco dei divertimenti ai miei due tesori, comprare zucchero filato in un luna park, una domenica mattina.
Formare una famiglia normale.
I fine settimana sono particolarmente duri per me.
Le domeniche la mia solitudine si fa piú agghiacciante, la necessitá di vederli diventa cosí intensa che mi fa male perfino respirare. Tutto quello che voglio é uscire, per scappare da queste quattro pareti. E cammino... Cammino per un bel pó fino a raggiungere il parco di divertimenti, pieno di gente. Gente normale, alla quale é stato concesso l'inestimabile privilegio di vivere con semplicitá le loro condizioni di figli, compagni, sposi, genitori...
Adesso sento l'invincibile bisogno di andare al luna park tutte le domeniche, per vivere attraverso di loro la illusione di essere parte di un' altra realtá, per vedermi passeggiare al fianco della mia donna e di mio figlio, che adesso stará imparando a dare i suoi primi passi.
Li contemplo, nella mia immaginazione, con gli occhi spalancati el il cuore colmo di nostalgia. Come lo farebbe un bambino goloso che osserva la vetrina di una pasticceria, desiderando tutto quello che non potrá mai comprare con una sola moneta.
Oggi sono venuto qui per coltivare la ilusione di essere parte di questo mondo di privilegiati. Seduto su questa panchina osservo solamente, senza mai stancarmi, la gente che va e viene intorno a me.

Bosco di Great Falls
11:35 a.m.
Era una giornata perfetta per la escursione che aveva organizzato il professor Lewis. Non la considerava come una gita qualunque, voleva aggiungere a questa esperienza un valore speciale. Voleva che fosse una escursione didattica nella quale gli alunni potessero vedere dal vivo differenti aspetti della natura, che erano abituati a vedere solo nei libri di scuola.
P - State bene attenti, e osservate la grande quantitá di flora che esiste in questa zona. La maggior parte di queste piante cresce solamente in questa particolare zona del Paese e questo si debe al clima. Chi tra di voi puó dire che tipo di foglia ho tra le dita? E' facile, ragazzi, ne abbiamo parlato in classe.
Il professore osservo a ognuno dei suoi alunni, cercandone uno che volesse rispondere volontariamente alla domanda.
Adam - É una foglia caduca.
P - Corretto, Adam. Che vuol dire caduca?
C - Che cade?
P - Esattamente. Molto bene, ragazzi. Dovete raccogliere foglie di diverso tipo per l'esercizio che faremo domani in classe. State attenti e non vi allontanate molto.
I ragazzi si allontanarono dal professore e fecero quello che gli era stato chiesto. Due dei ragazzi si allontanarono dal gruppo.
A - Chris, guarda questo! - Disse, segnalando il movimento di un gruppo di foglie secche.
Christine si avvicinó al luogo che le era stato indicato senza pensarlo due volte e sollevó delicatamente le foglie.
A - Stai atenta, non si sa mai.
La bambina ignoró gli avvertimenti del suo amico.
C - WOW! Guarda, Adam... É un cucciolo di procione. - Disse, mentre lo sollevava con le mani.
A - Chris, non farlo. A sua madre non piacerá affatto che tu lo tocchi.
C - Non dobbiamo preoccuparci per questo. - Disse, mentre indicava al suo amico il cadavere di un mapache adulto.
A - Che cosa hai intenzione di fare?
C - Voglio portármelo a casa.... Non lo lasceró qui da solo.
A - Chris, non puoi farlo.
Il suono di un claxon rompe la tranquillitá del bosco.
A - Ci stanno chiamando, sará meglio raggiungere gli altri. Sul serio vuoi portartelo via?
C - Si, guarda il suo musetto... Non ti fa compassione? - Dice, avvicinandogli l' animaletto.
A - I tuoi genitori ti castigheranno quando si rendano conto di questo.
C - Non lo sapranno.. E io non ho intenzione di dirglielo.
A - Sei completamente matta, lo sapevi?
Christine sorrise al suo amico e nascose l'animaletto nel suo zaino, con delicatezza.
I bambini si riunirono rapidamente intorno al professore, che fece l´appello per assicurarsi che non mancasse nessuno.
Poi salirono sull'autobús e continuarono la loro gita.

Nel frattempo....
Protetto dalla fitta boscaglia, il dottor Victor Sullivan osservava la scena da lontano, con una indecifrabile esperssione sul suo viso. Aveva visto arrivare la comitiva di bambini e li aveva seguiti a una distanza prudente... Era un uomo strano.. Che viveva solo in una casa di legno nascosta nel cuore del bosco...

POV de Scully
Oggi ho portato mio figlio a fare una passeggiata, mentre mia madre sta finendo di decorare la casa per la sua prima festa di compleanno, é una sorpresa... Anche se credo che é ancora troppo piccolo per rendersi conto di quello che significa. Pero voglio che questo sia un giorno molto speciale per lui, come lo fu per me il giorno in cui venne al mondo.
Mi sembra ieri... William é venuto al mondo allo scadere di nove mesi interminabili che non ho il coraggio di ricordare... É stato il miglior regalo che potessi sognare di ricevere... Vedere il tuo bel visetto mi ha ricompensato in un solo istante di tutti gli orrori che hanno preceduto la tua nascita.
Eri... sei il bimbo piú bello che ho visto nella mia vita.
Non dimenticheró mai la espressione della faccia di tuo padre quando ti prese in braccio per la prima volta e fece quella battutaccia: - "Noto una preoccupante somiglianza con Skinner."
Non avevo mai visto prima una simile espressione di felicitá sulla sua faccia, non avevo mai provato nulla di simile... É stato il momento piú emozionante che ho mai sognato di poter vivere.
Ed é giá passato un anno.
Apro la porta della nostra casa e ti porto in braccio fino alla sala, dove si sono riuniti parenti e amici, per farti una sorpresa, e quando accendo la luce gridano tutti in coro:
"Buon compleanno, Will!!!"
Guardo la tua faccetta spaventata e per un momento credo che scoppierai a piangere... E un attimo dopo vedo i tuoi occhioni spalancarsi nel renderti conto che ti circonda tutta la gente che ti vuole bene... Tutti tranne una.
Sei sorpreso, e un pó nervoso. Non fai altro che guardarti intorno. Senbra quasi che tu non voglia perderti niente di questo strano spettacolo.
S - "Buon compleanno, tesoro." - Gli dico, mentre bacio le sue guance rosse dalla emozione.
Lo metto per terra e lui corre verso la nonna che regge fra le mani un gran pacchetto. Le sue manine lottano contro la carta da regalo, ansiose per scoprire quello che racchiude.
Non posso credere che tu ti stia perdendo un momento come questo, Mulder... Ti sei allontanato da noi da tanto tempo...
< Niente malinconie per oggi, Scully...> - Mi rimprovero.
Decido sollevare lo sguardo e mi consolo inmediatamente appena vedo la esperssione sulla faccia del mio angioletto. É riuscito a scoprire totalmente il suo regalo, lo solleva con le sue manine e corre verso di me per farmelo vedere.
S - "Che bel coniglietto."
Peró le sorprese non sono finite per lui: mentre Monica filma tutto con la telecamera, William corre felice verso una grande cassa colorata e si mette in punta di piedi per poter afferrare il fiocco e tirarlo. Raggiunge il bordo della carta che lo decora e lo strappa con un grido di felicitá. Lo aiuto a aprire la scatola e tiriamo fuori il regalo che ho comprato per lui: una automobile a pedali, rossa e lucida...
Ride e colpisce la automobile con le manine, ma invece di avvicinarsi per poter provare il suo nuovo giocattolo, si gira verso la scatola vuota e si nasconde dentro, felice e beato... Nessuno puó evitare di sbellicarsi dalle risate, mentre esplora la scatola da cima a fondo come se fosse la cosa piú bella che ha visto nella sua vita... E la automobile rossa rimane lí, dimenticata in un angolo della sala.
Mi giro verso Monica e lei mi indica la telecamera con un gesto... Ha filmato tutta la scena, grazie a Dio.
Conosco qualcuno che darebbe qualunque cosa per poter vedere questo.
E magari un giorno potrá farlo.

POV (Mulder esta en Vancouver, Canada.)
Oggi é veramente il giorno piú triste della mia vita, e non dovrebbe essere cosí. Dovrei essere felice per te, mio piccolo ometto.
Oggi compi un anno... E passeró anche questo momento della tua vita lontano da te, anche se non vorrei che fosse cosí.
Non posso essere presente per vedere la espressione del tuo visino illuminato per la emozione e la sorpresa quando riceverai i regali. Scommetto che sorriderai guardando la torta di compleanno che la mamma ti metterá davanti, decorata con una candelina.
Lei ti abbbraccerá e ti aiuterá a spegnerla.
Vorrei vivere quei momenti e spegnere le candeline insieme a voi.
Forse affonderai le tue manine nella torta e ti macchierai le guance di panna montata.
Spero che la tua mamma scatti molte foto, e che ti permetta di sporcarti tutto quello che vuoi.
Voglio conservare la speranza che potro vedere quell'album, magari fra non molto tempo.
Voglio che tu rida, che sia felice nella tua festa.
Vogilo che oggi ti riempiano di baci, di abbracci e di coccole, e che ti accontentino in tutti i tuoi capricci, figlio mio.
Chiudo gli occhi e cerco di vedermi lí, in quel posto pieno di luci e di colori... e di voi.
Nella oscuritá di questa stanza fredda e scura che mi azzardo a chiamare apartamento, non c' é niente in questo posto che mi ricordi cio' che ho perso.
Pero' non é necessario.
Perche posso vedervi con solo chiudere gli occhi.
L' unico angoletto luminoso di questa stanza in penombra, proviene dal portaritratti che incornicia una foto.
Ritrae la tua mamma e te, appena nato.
Eri cosi piccolo e indifeso.
Adesso avrai imparato a camminare.
Magari dirai la tua prima parola, che sicuramente non sará "Papá"
Avrai baci e abbracci, e tutto l'amore che meriti.
Voglio credere che tu senta anche il mio... E che tu senta la mia mancanza.
Spero che tu non debba sentirla per il resto della tua vita.
E che tu sappia che sei la cosa piú bella che mi sia mai successa.
Devo uscire da qui... Allontanarmi da queste quattro pareti che mi soffocano.
Magari esistesse un posto dove possa respirare senza sentirvi tanto lontani da me.

NEL LUNA PARK....
IL SALVATAGGIO....
Eccomi qui, di nuovo... Cercando di vederti in ogni bambino che corre felice in questo parco di divertimenti.
In questo momento sto guardando le persone che fanno la fila per salire sulla giostra, un giorno mi piacerebbe imitarli, e accompagnare Will a fare il suo primo giro sulla montagna russa. Mi domando se si spaventerá….
<< Pero'... Che succede? >>
Uno strano presentimento mi obbliga a alzare lo sguardo verso una delle giostre, e scopro la causa della mia inquietudine.
Un bambino...
Sta gridando...
É in pericolo.
Di colpo la proiezione della mia fantasia si trasforma in un incubo, e mi sorprendo a desiderare non aver immaginato al mio stesso figlio salire lí sopra, penzolando da una delle cabine, abracciandosi disperatamente a una delle sedie, mentre quella maledetta cosa continua a girare.
Correre....
Devo correre.
Devo salvarlo.
Il mio cuore arriva prima che i miei piedi, e mi precipito addosso all incaricato della giostra che non di é reso conto di niente. C'é troppa confusione, troppa musica, troppa gente, e le grida fanno parte del divertimento. Come potresti immaginare che qualcuno possa finire seriamente ferito in una domenica come questa?
<< FERMI IL MOTORE!!!! >>
L' uomo si volta verso di me e mi guarda come se fossi pazzo. Gli chiedo di guardare quello che sta succedendo sopra di lui e impallidisce. Per un momento non sa cosa fare. É un uomo troppo giovane e impreparato per sapere come agire in un momento come questo.
<< Spenga tutto!!! >>
<< S...sissignore... Inmediatamente.. Chiamero' i pompieri >>
<< Non abbiamo tempo da perdere. Chiami al numero dell'emergenza... ADESSO!!! >>
Il ragazzo si allontana per fare quello che gli ho appena ordinato, pero' la situazione peggiora attimo per attimo e sento che non posso lasciare quel bambino solo.
La unica cosa che posso pensare é che DEVO raggiungerlo...
Studio la situazione, e un secondo dopo mi sto arrampicando attraverso la struttura metallica, accellerando la velocitá per poter raggiungere il bambino il piú presto possibile.
Continuo a salire sempre di piú mentre un gran gruppo di gente, fra i quali si trova la madre del bambino, grida allarmata quando il piccolo comincia a dare segni di stanchezza.
Mi avvicino sempre di piú, cosí che comincio a parlargli dolcemente:
<< Come ti chiami? >>
<< Ma... Mark Collins. >>
<< Non avere paura, ti ho quasi raggiunto. Abbraccia forte il tuo sedile ancora per un pochino, si? >>
<< Chi é lei, signore? >>
<< Sono un amico, Mark. Ti aiuteró a scendere da qui, non avere paura, tutto andrá bene. >>
La mia voce sembra tranquillizzarlo e il ragazzino smette di piangere e mi guarda, adesso é piú sereno. Siamo a pochi metri di distanza, percorro l'ultimo tratto e lo raggiungo.
<< Adesso scenderemo da qui, giovanotto. Avró bisogno di tutto il tuo aiuto per poter arrivare fino all'altro lato della barra. Dobbiamo raggiungere l'altra poltroncina, quella che sta lí accanto, la vedi? >>
Mark annuisce, un pó insicuro.
<< Devi abbracciarmi molto forte, perché io possa muovermi e raggiungere l'altra sedia e farti scendere da qui. Mi aiuterai? >>
<< Si, signore. >>
Gli sorrido, e lui sembra avere fiducia in me.
Laggiú, la gente sta con il fiato sospeso, nessuno si azzarda a muoversi. Sento tutti gli occhi puntati addosso. La prima cosa alla quale penso é che devo impedire a Mark di guardare giú. Gli osservo il viso e scopro che tutta la sua attenzione é concentrata in me. Adesso non ha piú paura e mi abbraccia con tutte le sue forze.
É arrivata l' ora di muoversi.
Gli passo un braccio intorno alla vita e cammino, molto piano, fino all' altro lato. Mark é molto coraggioso e mi aiuta a portarlo al sicuro, ascoltando le mie indicazioni, sostenendosi alla barra di metallo, tranquillo e fiducioso.
Avanziamo poco a poco e quasi raggiungiamo l'altro sedile. Lo afferro per la vita e lo deposito al sicuro, nell'altra poltroncina. Io scendo e mi siedo, assicurando il sedile con la barra.
Di colpo ascolto una confusione tremenda. Abbasso lo sguardo e mi rendo conto che la gente sta applaudendo e facendo il tifo. Questa "cosa" si mette in movimento di nuovo e avanza lentamente, fino a che entrambi riusciamo a mettere di nuovo i piedi per terra.
Un secondo dopo la sedia é circondata dai genitori di Mark, ancora spaventati per quello che é appena sucesso. I paramedici, arrivati pochi minuti prima, controllano lo stato di salute del bambino e io trattengo il fiato per un secondo, in attesa di che dicano che sta bene.
E' cosí, ed é tutto quello che mi interessa.
Mi allontano.
Devo andare a...
Devo andare nel posto dove mi tocca vivere da adesso in poi.
A casa, alla mia vera casa, non potró tornare….
Mai piú.
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Pov Scully por Lina J (DKS)
Apartamento di Dana Scully
19:30 horas
Oggi ho avuto una giornata particolarmente stressante. Ho dovuto sbrigare troppe pratiche, studiare una quantitá infinita di documenti . La mamma si é offerta di venire qui e prendersi cura di Will e se ne é andata a casa sua pochi minuti fa. Mi ha lasciato qualcosa da mangiare perché era sicura che io non avrei fatto il minimo sforzo per prepararmi qualcosa di mediamente decente e salutare. Will sta giocando nel suo box, e questo mi da la opportunitá di riposare un pó.
Vado in cucina e prendo quello he mia madre mi ha preparato: un poco di pasta e una insalata.. Mi siedo per terra, sul pavimento della mia sala e accendo la televisione, ma abbasso tutto il volume, vedo solo scorrere le immagini. La mia attenzione viene catturata da una scena in particolare. Il telegiornale mi fa vedere una registrazione fatta in un parco di divertimenti dove a quanto pare é appena sucesso qualcosa di grave.
"É stato incredibile vedere come un uomo, senza l´aiuto di nessuna misura di sicurezza ha messo in rischio la sua vita per salvare al piccolo Mark da una morte sicura; quando la cabina della giostra dove era seduto si era staccata parzialmente dal suo posto in una delle giostre. Questo é sucesso quando il bambino, Mark Collins, di dieci anni, si trovava nella parte piú alta."
" Ci hanno detto che prima che qualcuno potesse reagire alle grida del piccolo, che in quel momento si confondevano con la musica e la confusione di una normale domenica mattina, un uomo si é messo a correre verso il responsabile di quella giostra ordinandogli di fermare il motore. Poi, senza aspettare un minuto, si é arrampicato lungo la struttura a mani nude, metiendo in pericolo la sua stessa vita. Per venti minuti la vita di questo bambino é stata in grave pericolo, peró il nostro eroe sconosciuto é riuscito a raggiungerlo e a salvarlo. La gente che ha assistiro al salvataggio é rimasta senza fiato e ancora non puó riprendrsi dalla emozione."
" Sfortunatamente non possiamo mostrarvi le immagini del salvataggio e neanche la fotografia dell' eroe, visto che é scomparso senza lasciare traccia. Vi ha informati il corrispondente speciale Chris Lance, Canal 5."
E' incredibile che ancora possano esistere persone tanto coraggiose da mettere a rischio la propria vita pur di salvarne un´ altra. Anche se considero stupido che quest'uomo non abbia usato nessun tipo di protezione, non posso evitare di sorridere pensando a Mulder… A quanto sia impulsivo nelle situazioni estreme. Abbasso di nuovo il volume del televisore e continuo a portarmi il cibo alla bocca senza nessun entusiasmo. Perfino mangiare si é trasformato in una azione meccánica, come respirare.
Will ha smesso di giocare in silenzio e ha cominciato a piangere, il tempo é volato via senza che me ne sia resa conto e a quest'ora non dovrebbe essere ancora sveglio. Mi avvicino a lui e lo prendo in braccio per cambiarlo e dargli il biberón perche possa dormire tranquillo tutta la notte… Almeno qualcuno in questa famiglia deve farlo.
Quando finisco di preparare Will, sento il bisogno di rinfrescarmi. Cerco il mio pigiama e biancheria pulita e entro nella doccia, senza permettermi di pensare. Lascio che l' acqua calda cada sul mio corpo. Ma lo stesso ricordo riaffiora nella mia mente, anche contro la mia volontá… Mulder, ancora una volta.. Non so spiegarmi perché sento la sua presenza oggi piú che mai. Magari é stata quella noticia, lo straordinario gesto di quell' eroe sconosciuto che ha fatto il miracolo di riempire la mia anima del suo ricordo, della sua essenza…
<< Che ti sucede, Dana? É solo una noticia qualunque… Non e' Mulder che ha messo in pericolo la sua vita.. >> - Mi rimprovero mentre chiudo l'acqua.
Sono a letto ma non voglio dormire, non posso farlo… É da molto tempo ormai che non ho piú sonno, rimango qui,vinta dalla stanchezza, aspettando che sorga il sole per affrontare un altro giorno senza di lui. So di avere William e mia madre. Ho avuto anche l' appoggio dell' agente Doggett, peró sono egoista e sento che questo non é abbastanza per me per me, voglio tutto, voglio lui.
Non sopporto la sua lontananza, cosí che senza pensarlo due volte mi avvicino alla culla di mio figlio e lo porto nel mio letto, lo circondo con le mie braccia e mi ripeto costantemente che é per lui, che tutto é per il suo bene. Lo stringo al mio seno cercando di non svegliarlo. La sensazione d'angoscia che mi circonda,che in questo giorno terribile e soprattutto questa notte, mi opprimeva il petto si dissolve portandomi in cambio dolci sogni...

(Brooke) Pov Scully
E' lunedí, e dopo aver finito di lavorare,Scully va a cenare a casa di sua madre.
Mg - << Hai avuto notizie di Fox? >>
S - << No... >> Risponde appena, con un triste e secco monosillabo, mentre si alza e sparecchia la tavola. - << Peró non perdo le speranze che prima o poi si metterá in contatto con me. >>
MG - << Sai perché se ne é andato lasciandovi soli? >> Domandó di nuovo mentre riempiva la vaschetta per lavare i piatti.
S - << Deve essere sucesso qualcosa, ma non so che… cosa potrebbe essere.. Ho pensato molto a questo... Ho cercato di trovare una spiegazione e la unica risposta logica che trovo é che semplicemente ha voluto allontanarmi da lui. Anche se dice che se ne é andato per il nostro bene... Per il nostro bene... >>
Mg - << Forse ha avuto paura che succedesse qualcosa al bambino o a te. >>
S - Si, peró invece di affrontare il pericolo al mio fianco ha deciso di scappare. >> Chiudo gli occhi.... Dio... non voglio piangere. - << Si comporta sempre cosí, mamma. Lo odio quando fa questo... É come se io fossi un fastidio per lui, come se io e Will fossimo un mattone troppo pesante da trasportare. >>
Mg - << Sai perfettamente che questo non é vero, Dana. >> - Mia madre si gira verso di me, arrabbiata per il mio pesimismo. - << Lui ti ama e darebbe la vita per te e per vostro figlio, e tu lo sai. >> - Mi si avvicina e mi mette le mni sulle spalle. - << Una volta hai creduto di averlo perso e che non lo avresti piú rivisto... Peró non é stato cosí. Non lasciarti andare al pesimismo. Will ha bisogno di te e Fox ha bisogno che tu creda in lui. >>.
Non ne posso piú e la abbraccio con forza.... Sono confusa... Sono stordita e sento che lei é la unica persona al mondo che puó capirmi davvero. Ha ragione... Lei e Mulder erano passati per troppe situazióni difficili e niente aveva avuto il potere di separarli, e non li avrebbero separati adesso. Doveva mantenere intatta la sua fiducia in lui.
Il suono della televisione accesa riempie la stanza.
" Ieri, un uomo misterioso salvó la vita di un bambino di dieci anni, Mark Collins. Lui rischio seriamente di morire quando la seggiola della giostra dove era seduto si staccó parzialmente dal suo posto. Questo eroe anónimo ha messo a rischio la sua vita per salvarlo, arrampicandosi su per la struttura della giostra senza nessuna protezione."
Mg - << Santo Dio.. >>
S - << Ho ascoltato questa noticia ieri notte. Sembra che sia sucesso a Vancouver, Canada. >>
Mg - É stato molto coraggioso, Dana.
S - << No, mamma. É solo un tipo spericolato. Disse facendo un cenno verso il televisore, segnalando il bambino che aveva salvato. - << Quello che a fatto é impresionante, peró é stato anche stupido, perche ha messo anche la sua vita in pericolo. >>
Mg - << Ma ha salvato la vita di un bambino, Dana. Se un giorno Willy dovesse arrivare correre un pericolo come questo, spero che possa trovare un pazzo come questo sulla sua strada. Bisogna essere molto coraggiosi per rischiare la propria vita in questo modo.... Bisogna essere... >>

S - << Come Mulder. >>

Mg - << Si, Dana. Lui avrebbe fatto qualcosa del genere... Avrebbe fatto qualunque cosa per te. >>

Non posso rispondere a questo, non ho la forza di pensare alle prodezze di questo eroe sconosciuto... Vorrei solo sapere dove
diavolo si é nascosto Mulder....


I Bambini e la epidemia

(Carolina)


Christine - Questo compito é molto difficile, che ne dite di fare una pausa e riposare?

Noah - Va bene.

Adam - Che faremo?

C - Riposare, naturalmente.

Noah - Chris, c' é qualcosa che si muove nel tuo armadio.

C - Che?

N - Ho detto che c' é qualcosa che si muov...

C - Si, ti ho sentito. - La bambina si avvicina all' armadio e cerca qualcosa nell' interno. - Vieni qui, piccolo. - Dice, mentre prende
in braccio il cucciolo, che nel frattempo é cresciuto un pó.

A - Che carino, posso prenderlo in braccio?

C - Si, peró stai attenta. La bambina glie lo passa.

Noah - É bellísimo.

A - Non posso credere che tu sia riuscita a mantenerlo nascosto per tutto questo tempo. - Si avvicina per accarezzarlo, peró quando sfiora il suo musetto, il mapache lo morde..

A - " Ahhhh."

C - Abbassa la voce... Che é sucesso?

A - "Mi ha morso."

C - Lasciami vedere la ferita... Noah, portami la cassetta del pronto soccorso, sta nel bagno, sotto il lavandino.

N - "Va bene."

A - "Che faccio con lui?"

C - Lascialo nell' armadio.

N - "Eccotela qua."

C - "Grazie. Ascoltami, Adam. So che ti fa male peró devi promettermi che non diría niente a nessuno, si? Dammi un poco di tempo per poter dire tutto ai miei genitori."

Adam non e' del tutto daccordo pero alla fine promette di mantenere il segreto.

A - Va bene, non diró niente.

C - "Grazie."

A - "Ma sei in debito con me."

Christine finisce di curare la piccola ferita. - "Ecco fatto. Se qualcuno ti fa domande, di che ti sei schiacciato il dito con una porta... o di quello che ti venga in mente.

EN LA CASA DE ADAM....
Una semana después de la mordida....

Madelaine Wilder decidió que Adam no iría a la escuela.
Se había resfriado y no era bueno que saliera en estas condiciones.
Además sospechaba que iba a llover.
Adam se había portado muy misteriosamente días atrás.
Pero esto no la preocupo mas de lo normal.
Era un niño feliz y muy maduro para su edad, y sabia que, de haber tenido un problema, se lo hubiera confiado.
Lo había visto intercambiar miradas de complicidad con su compañera de juegos favorita.
Christine, el pequeño huracán.
Sospechaba que ella tenia algo que ver con el misterio.
Preparo un rico desayuno y lo puso en una bandeja. Y subió hasta e; cuarto de Adam, que aun no había despertado.
"Adam?"
"Hola mami."
"Como te sientes, amor?"
"Me duele la garganta. Que hora es, mama?"
"Son las nueve."
"¡Se me hizo tarde para ir al colegio!"
"No vas a ir hoy. Es un día lluvioso, y no quiero que te enfermes mas. Como va esta herida en tu dedo, Adam?"
"Bien, mami. Casi no me duele."
"Toma tu desayuno, y después, si quieres, podrás ver televisión, pero solo un poquito. No te acostumbres."
"Esta bien."

En la noche....
Doug Wilder, el padre de Adam, regresa a casa de el trabajo, y al ver a su esposa se da cuenta enseguida de que esta preocupada por algo.
"Hola amor. ¿Porque esta cara?"
"Adam no se siente bien. Esta mañana no quise que fuera al colegio porque estaba resfriado, pero aun que se quedo todo el día en la cama no he podido notar ninguna mejoría. Es mas su respiración ha cambiado, creo que podría tratarse de neumonía. No estoy tranquila y quisiera llevarlo a un hospital para que lo revise un doctor."
"Quiero verlo."
Doug se dirige al cuarto de su hijo y se da cuenta que, efectivamente, el pequeño esta enfermo.
"¿Adam?"
El le contesta con voz ronca: - "Hola papi."
"Hola campeón. ¿Te duele mucho la garganta?"
"Si, papi, y la cabeza."
Bueno, entonces nos iremos a ver al doctor para que te de la medicina y te mejores.

En el hospital...
Doug y Madelaine Wilder llevaron a Adam al hospital, y fueron atendidos por la doctora Megan Connors.
D - "Buenas noches, doctora Connors. Nuestro hijo se quedo en la cama todo el día con un fuerte resfriado, pero en lugar de mejorar esta empeorando. Su respiración se ha hecho mas dificultosa con el pasar de las horas y sospechamos que se trate de una bronquitis, porque no ha dejado de toser desde que subimos al auto para legar aquí."
Dr - "Entiendo. Bueno, Adam, voy a examinarte ahora mismo. ¿Que te paso en este dedo?" - Dijo ella después de haber auscultado su respiración con la ayuda de un estetoscopio.
A - "Me lastime jugando en la escuela. Pero ahora no me duele."
Dr - Bueno, ahora tengo que sacarte una pequeña muestra de sangre para descubrir como curarte. Vas a sentir un pequeño pinchazo, esta bien.
El niño dudo un momento, y después busco la mirada de su mama, que le sonrió dándole la mano. Y dijo, dudando un poco: - "Esta bien."
La doctora sonrió y tomo una jeringa. Le desinfecto el brazo y le tomo la muestra de sangre. - "El análisis de sangre nos dará mas datos sobre lo que esta pasando. Pueden quedarse aquí con el y esperar los resultados. Estarán listos en una hora."
D - "Bien, doctora, gracias."
En las horas sucesivas, la respiración de Adam empeoro notablemente, y los resultados de los análisis tardaban en llegar. Extrañada, la doctora fue personalmente al laboratorio para averiguar lo que estaba pasando. El técnico de laboratorio la vio llegar y se levanto de inmediato, con un semblante serio...
"Doctora Connors, la causa de la infección pulmonar de este niño no parece debida a una simple neumonía, de debe a algo mas insólito."
"¿De que se trata Karl?'
"Acabo de repetir las pruebas y aun no estoy muy seguro, pero sospecho que se trata de ántrax."
"Dios mío."
¿El niño presenta alguna herida, o contó haber sido mordido por algún animal?"
"Efectivamente tiene una herida pequeña en un dedo, pero solo me contó que se había lastimado jugando en la escuela. Debemos preguntarle de nuevo, y de todas maneras, en el caso que llegáramos a confirmar nuestras sospechas, hay que dar parte a las autoridades para que tomen cartas en el asunto. Espero que solo se trate de una falsa alarma."
Dr Connors - "Generalmente el ántrax es sensible a la penicilina, doxiciclina y fluoroquinolonas. Ordenare que se le suministre doxicilina, para empezar. Desde ahora."
El beeper de la doctora Connors sonó de repente, y ella supo que algo iba muy mal. Corrió a la sala de emergencia y descubrió que las condiciones de Adam habían empeorado. El niño acababa de tener espasmos y estaba a punto de entrar en shock respiratorio. El equipo de médicos de emergencia ya se había organizado para entubar la pequeño, y en pocos minutos sus condiciones se volvieron estables de nuevo.
Sus padres estaban muy asustados. La doctora, ante la imposibilidad de interrogar al niño, intento obtener algún tipo de información de los señores Wilder:
"¿Adam les contó si ha sido mordido por algún animal, recientemente?"
M - "No, solo nos contó que se había lastimado el dedo jugando en la escuela... ¿Usted cree que nos mintió? ¿Qué tiene mi hijo, doctora?"
"Es evidente que estamos frente a un problema mas grave de lo que esperábamos. Es posible que los resultados de los análisis revelen algo mas que una simple neumonía... Sospechamos, por los síntomas y su decaimiento repentino, que se trate de un caso de ántrax. Ya que no sabemos como pudo entrar en contacto con la fuente de infección, tenemos que interrogarlo y hacer que nos diga la verdad. El ántrax por inhalación es con frecuencia fatal, pero no creo que este sea el caso porque, de ser asi probablemente tendríamos algunos casos mas que atender."
"¡ÁNTRAX!!! ¿Como puede ser?"
Dr - "El ántrax es una enfermedad infecciosa de carácter agudo causada por la bacteria esporulenta Bacillus anthracis. Afecta generalmente a los mamíferos con pezuñas pero también puede presentarse en el ser humano, si entran en contacto directo con algún animal infectado. Adam hizo algún viaje en la ultima semana? ¿Creen que sea posible que lo haya mordido algún animal?"
"Pero, el nos hubiera contado algo."
"Los síntomas de la enfermedad varían según la forma en que se haya contraído, pero generalmente se presentan alrededor de siete días luego de la exposición."
Doug Wilder trato de mantener la calma y explico: - "Efectivamente, el participó en una excursión con la escuela, en los bosques de Great Falls, pero esto fue hace dos semanas!!! Si le hubiera pasado algo su profesor nos lo hubieran dicho
La señora Wilder ya había entrado en pánico. - "A menos que esta herida que se hizo en el dedo fuera el producto de..."
"¡DOCTORA CONNORS!!! ¡EMERGENCIA EN LA CAMA 12!!!"
" ¡Es la cama de Adam!"
La doctora y los padres de el niño corrieron hasta la cama de el pequeño, que ya estaba convulsionando. En los sucesivos minutos, se hicieron todos los esfuerzos posibles para detener la crisis, pero no fueron suficientes, y Adam murió sin que pudiera explicar nada de lo que le había pasado en realidad.
Sus padres estaban en estado de shock. No podían aceptar lo que estaba pasando. La doctora Connors, por otro lado, no lo dudo mas, y notifico lo que había ocurrido a las autoridades, dando la alarma de ántrax, aun antes de que sus sospechas fueran confirmadas por el laboratorio. Si tenia que prevenir una posible emergencia sanitaria, era mejor arriesgarse a hacerlo por nada.
Ella se dirigió a la oficina de el director de el hospital y le explico la situación. Este se comunico de inmediato con la sede del FBI de Vancouver, contando detalladamente todos los pormenores de el caso.
La sección de Vancouver envió a sus mejores agentes para que se encargaran de el caso.

Bosque de Great Falls
8:45 a.m.
Dos semanas despues… de la excursión de los niños!!!
Sono sempre stato un uomo solitario.
Non mi e´mai piaciuta la compagina degli altri.
Mi da fastidio che la gente venga a passeggiare fino a qui, e mi piace ancora di meno il fatto che vengano a turbare la tranquillita´della mia vita quotidiana con la loro musica assordante e il fastidioso suono delle loro voci.
Peró, senza ombra di dubbio, quello che piu´mi da fastidio é la intollerabile abitudine che hanno quasi tutti di lasciare tracce del loro passaggio.
Spazzatura e ancora piú spazzatura.
Ed e´cosi che, ogni volta che se ne vanno via, arrivo con la mia busta e il mio bastone e restituisco a questo bosco l´aspetto che aveva prima.
Oggi il mio lavoro e´stato duro, perché gli ultimi "amanti della natura" se ne sono andati via lasciando dietro una vera scia di spazzatura, e poi hanno pure il coraggio di dire che sono gente civile!!!
I bambini che sono stati qui la settimana scorsa, al contrario, hanno dimostrato di avere molto piu' senso comune di loro.
Non hanno lasciato la minima traccia di cartacce., ne di nessun altro oggetto, e mi fa piacere.
E' ovvio che hanno avuto un buon maestro, e che hanno imparato a rispettare la natura
Ci sono ancora speranze, dopotutto.
Mi sono autocondannato a questo isolamento volontario per poter rimanere a contatto diretto con la natura, e per sentirmi libero di fare quello che preferisco in completa liberta' e armonia.
Dopotutto ho scelto di essere biólogo specialmente per questo, dopo aver studiato nella facolta' di vetrinaria per vari anni. Gli animali e la natura sono il mio medio ambiente naturale. Non potrei vivere in un altro modo. Questa foresta non ha quasi nessun segreto per me.
Pero... Questo odore...
E' la carogna di un animale.
E in avanzato tato di decomposizione...
Debe essere da queste parti, ne sono sicuro.
Mi lascio guidare dal mio olfatto e in pochi minuti arrivo fino alla fonte dell' odore.
E' il corpo di un procione... Fémmina.
E' evidente che la morte e' avvenuta almeno una settimana fa.
Ed e' giusto vicino al sentiero che hanno percorso i bambini il giorno della gita scolastica.
Fortunatamente ho portato con me tutto il necesario per prelevare i resti dell'animale e portarlo a casa mia, dove potro' analizarlo con piu' calma. Esco sempre con uno zaino fornito di tutta l' attrezzatura necesaria, non si sa mai.
L' aspetto di questa carogna non mi dice niente di buono.
Faro' una autopsia inmediatamente.
········································································································

Casa del dottor Vincent Sullivan...
Dio mio.
Questo non mi dice niente di buono.
Il procione era ammalato.
E se i risultatii degli esami non mi ingannano, e' morto a causa di una malattia molto grave.
Questa femmina aveva appena partorito, evidentemente, e non ci sono tracce del cucciolo.
E' evidente che il cucciolo puo' avere ereditato la malattia di sua madre.
I sintomi della malattia assomigliano troppo a quelli che ha causato la morte di un bambino, pochi giorni fa.
C'era la sua foto sul giornale che ho comprato quando sono andato in citta', ieri.
Avra' fatto parte del gruppo che e' venuto in gita qui, la settimana scorsa?
Puo' trattarsi di una semplice coincidenza. Tutte le scuole organixzzano passeggiate all' aria aperta, in questo periodo dell' anno... Perche' dovrebbe trattarsi dello stesso gruppo?
Non posso rimanere con il dubbio.
La prima cosa che devo fare e' assicurarmi che i risultati delle analisi che ho fatto sono attendibili. La seconda sara' mettermi in contatto con le autorita'.
Pero' c' e' qualcosa che posso fare inmediatamente.
Chiamare a Melvin Frohike.
Lei sapra' darmi tutta la informazione di cui ho bisogno per sapere se si tratta degli stessi bambini. Se si tratta degli stessi che sono stati qui poco piu di una settimana fa, lui lo sapra'

Nella tana dei pistoleri solitari...
Il telefono comincia a suonare nel nascondiglio dei pistoleri solitari, e inmediatamente dopo si attivano tutti i meccanismi di filtrazione telefónica che la tecnología, ufficiale o no, puo' fornire.... per protegeré la privacita' dei uomini piu' paranoici del paese.
Dopo un po' Frohike alza la cornetta.
"¿Melvin?"
Chi e'?
"Victor Sullivan. Ti sei dimenticato di me?
Come vuoi che la gente si ricordi di te, se sei sparito dalla circolazione da anni?
E voglio continuare cosi, Melvin, Pero ti chiamo per un motivo molto serio, ho bisogno del tuo aiuto. Dovresti verificare un dato importante.
Che cosa, Victor?
Ho bisogno di verificare se Adam Wilder, un bambino che mori' a causa di una malattia misteriosa qualche giorno fa, faceva parte di un grupo di studenti che ha partecipato in una gita scolastica in questi boschi la settimana scorsa. La noticia della morte del bambino e' apparsa solo nei quotidiani locali, e non ha fatto molto scalpore Ma se quello che sospetto e' vero, bisogna muoversi senza perdere un momento. Potremmo essere di fronte a un disastro in potenza.
"Adam Wilder." - Frokike annoto' il nome in un foglio di carta. - Verifichero' in che ospedale fu ricoverato, e anche a quale scuola andava . Se era di una piccola citta', sara' facile verificarlo. Dammi solo alcune ore...
Va bene, ti chiamero' piu' tardi.

UNA HORA DESPUÉS...
Melvin, hai potuto verificare qualcosa?
Si, e credo che non ti piacera' per niente. Adam Wilder se ne e' andato in gita sulle montagne di Great Falls poco piu' di una settimana fa.
Dio mio.
Di che si tratta esattamente, Victor?
I dottori sono tenuti a conoceré la natura di tutti i microorganismi infettivi che generalmente affettano agli umani. Pero' a volte non hanno idea della esistenza di alcune malattie che generalmente affettano solo agli animali. Ho appena trovato il cadavere di un procione in un avanzato stato di decomposizione... Fémmina. E' morta a causa di una mattia infettiva molto rara. Praticando una autopsia al cadavere, mi sono reso conto che aveva appena paertotito un cucciolo, pero' non c' e' traccia di lui.
"Sospettti che uno dei bambini puo' esserselo portato via?
E' possibile, perche quel bambino e' morto giuto unasettimasna dopo, che e' piu' o meno il tempo che ci mette la malattia a manifestarsi... E i sintomi parlano chiaro, sono troppe coincidenze.
Dobbiamo avvisare alle autorita' competenti.

Departamento de Dana Scully…
6,47 pm

Uffffffff que dia!!!!
Aburrido y interminable.
Al parecer, por suerte, William parece haberse divertido mucho hoy, porque esta rendido, y tiene mucho sueño. Esta tan cansado que creo que lo mejor sera que se acueste asi como esta, de esta manera yo tambien podre tener algo de tiempo para mi...
Me parece que han pasado siglos desde la ultima vez que tuve la oportunidad de relajarme en el sillon, con la compañía de un buen libro... Es un premio extra... caido de el cielo...
RRINGGGGGGGGGGGGGG
Oh, no...
?Se acabo la paz?
"Scully."
"Hola Scully, soy yo, Frohike... Espero no molestar..."
Por supuesto que no, Melvin. ¿Como estas?
Bien, gracias, pero no te llame solo por saludarte... Veras, me llamo un amigo que vive en Canada... Es doctor, y acaba de hacer un descubrimiento preocupante, el posible brote de una enfermedad muy peligrosa. Y poco comun, ya que generalmente afecta a los animales y no a los hombres."
"Explicate mejor, Melvin."
"Bueno, mi amigo leyo, en un periódico local, la noticia de la extraña muerte de un niño de ocho años de edad. Según las noticias los docores no pudieron determinar la origen de la bacteria... Pero mi amigo hizo un descubrimiento preocupante, hace apenas unas horas... En los bosques de Great Falls. Encontro el cadáver de un mapache, hembra, que al parecer habria fallecido a causa de una enfermedad que suele afectar exclusivamente a los humanos, pero que al parecer podria haberse contagiado por lo menos a una persona que, suponemos, estuvo en contacto directo con el mapache, o con el cachorrito que quedo abandonado después de la muerte de su madre."

Questa e' una parte dove vogliamo
Involucrare indirettamente l' FBI di Washington
Senza che alla fine si coinvolgano realmente...

E entrano di nuovo in scena i "cattivi", interessati
a scoprire di piu' sulla mistriosa malattia e a rubare
le evidenze esistenti...

(Questo pezzo e' stato scritto da Carolina)


Sk: agente Scully, su viaje se canceló. El brote ha sido calificado de alto riesgo de contagio por lo que las muestras deberán ser analizadas bajo todas las medidas de seguridad de el caso, no deseo pedirle que usted viaje hasta ahí, pero las oficinas de Vancouver están en alerta máxima, y a causa de la emergencia cada doctor disponible tiene que quedarse a disposición de los pacientes. Se necesitan doctores para analizar las muestras infectadas, hable con el Director adjunto de las oficinas de Vancouver y le ofrecí su colaboración, doctora Scully, para analizar las muestras, pero pedí como única condición que las enviaran hasta aquí en gran secreto y con todas las medidas de seguridad. Los laboratorios de Quantico están a su disposición, y tendrá la facultad de organizar el equipo de investigación según su criterio, confío en usted.

S: Gracias por su confianza señor... ¿Cuando llegaran las muestras?

SK-: estarán en Quántico mañana a primera hora.

S-: de acuerdo.

******
Quántico, Virginia
Día siguiente
8:03 a.m.
Un helicóptero aterriza descendiendo de él tres personas con trajes de descontaminación, y son recibidos por un grupo de doctores. Entre ellos se encuentra una mujer pelirroja con un gran parecido a Scully.
Mientras hablan, el resto de los médicos se dirigen hacia el laboratorio.
Doctor1: ésta es la muestra. Debe tener especial cuidado con su manipulación, es altamente contagioso.
Mujer pelirroja: ¿Se ha detectado su origen o el agente transportador?
Doct-: es de origen desconocido, probablemente lo contagie un animal.
Llegan al laboratorio:
Doctor1: eso es todo, doctora Scully.
-: Muy bien, gracias. Cualquier otro dato que necesite me comunicaré con la oficina en Canadá.
-: Allí no encontrará nada. Todo está en los informes así que de aquí en más está usted sola.
El helicóptero despega dejando a la mujer sola en la pista de aterrizaje.
Cuando el helicóptero se pierde de vista, la mujer extrae su celular de su bolsillo y marca en el redial.
Mujer: ya llegó la muestra.
-:....................
mujer: si señor.
Finalizada la comunicación, la falsa doctora Scully se dirige hacia el laboratorio.
*******
1:50 p.m.
Scully llega desde el edificio Hoover, luego de ser notificada del arribo de las muestras.
Al entrar se encuentra con la gradilla vacía, y por supuesto, ningún expediente a la vista. Rápidamente se dirige al refrigerador pero también está vacío. Saca nerviosamente su teléfono.
Sk: Skinner.
S: Soy yo. Alguien tomó la muestra y el expediente.
Sk: ¿qué?
S: ya no hay nada.
Sk: alguien sospechoso?
S: No, se supone que todos eran parte de el personal autorizado.
Sk: ... de acuerdo vuelva a Washington, puede ser peligroso que se quede ahí.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Mulder y la epidemia... (Assunta)

MULDER POV

Desde que han empezado a enfermar los niños, la situación se esta volviendo cada vez mas desesperante.

Acaba de llegar otro padre de familia, es otro de los tantos que acuden a este hospital, asustados, con la esperanza de que alguien le diga que no, su hijo no es victima de el virus desconocido...

Los doctores en traje de descontaminación reciben a su hijo, un bebe de pocos meses...

Y se repite una vez mas la misma rutina de los ultimos dias...

El pequeño es cianótico, tiene fiebre alta, respira con dificultad y tiene una tos seca y continua...

¿Cuantos mas llegaran en estas mismas condiciones? ¿Cuantas personas mas deberán morir antes de que esta plaga se detenga sola?

La única esperanza de desarrollar una vacuna con la sangre de el animal que dio comienzo a toda esta tragedia se perdió para siempre... ¿Tenemos que quedarnos aquí con este desesperante sentido de impotencia, preguntándonos cuanto mas demorara la muerte en tocar a la puerta de nuestras casas?

Soy el único que ha permanecido aquí desde que empezó toda esta locura. ¿Porque diablos no he desarrollado la enfermedad si ya se contagiaron todos aquellos que tuvieron contacto con ella, incluyendo a los doctores?

Miro al bebe, ahora profundamente dormido en la cuna, cubierto por una tienda de oxigeno. Su respiración es jadeante, dificultosa. Ahora mismo una enfermera se esta acercando con una pequeña jeringa. Descubre la cortina de plástico y saca una pequeña muestra de sangre de el cuerpecito de el bebe...

El pequeño esta tan mal que no hace ni el ademán de llorar. Esto es una pésima señal... Muy mala en realidad.

"Que puedo hacer por ti hijo?

¿Que haría si fueras mi hijo?

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~


La enfermera acaba de alejarse para tomar la muestra a la otra paciente: es Christine.

Ella también esta muy grave... La enfermedad esta haciendo estragos en ella y tiene fiebre alta.

La miro a través de el vidrio que me separa de la sala de descontaminación.

Un momento después, ella abre los ojos, y también me mira.

No habla, no dice nada.

Solo me mira y se le escapa una lagrima cuando la enfermera saca otra muestra de sangre, y la deposita en el carrito de las medicinas, junto con las otras, debidamente identificada con una etiqueta blanca.

La enfermera se aleja, y yo abro la puerta y me acerco, sigilosamente, robo la muestra de Christine y una jeringa.

La niña sigue mirándome, yo le devuelvo la mirada y le sonrío.

Ahora descubriremos el porque no he enfermado aun, pequeña.

Aspiro la muestra de sangre con la jeringa, y me oculto detrás de un biombo, para esconderme de miradas indiscretas.

Nunca he hecho una inyección en mi vida... Pero esta es una buena ocasión para probar, verdad?

Desinfecto mi brazo con alcohol, y me inyecto la muestra de sangre.

Y mientras lo hago, un grito de alarma me hace voltear.

¿Que pasa?

Es la enfermera.

Creo que me descubrió.

Pero no tenemos tiempo que perder en tonterías.

Muy bien, llama a Seguridad.

Y al laboratorio tambien.

Ahora tienen una muestra mas para analizar.

Y será mejor que se apuren.

**********************************************
AQUÍ TERMINA EL SEGUNDO CAPITULO....