Titolo: La donna della mia vita.
Autrice: Roma X: fossanova@yahoo.com;
Tipo: MSR, angoscia,
Rating: NC-13…. E…. Ve lo diro’ piu’ avanti.
Spoilers: Nesssuno in particolare....
Summary: Una sorpresa romantica e un anello di fidanzamento… Pero niente e’ quello che sembra….
Feedback: si si si si siiiiii!!!!!! :) :) :)
Disclaimer: ne’ Mulder, ne’ Scully sono di mia proprieta’.... Appartengono alla Fox e a C.C.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++


LA DONNA DELLA MIA VITA



Michael Davis si trovava seduto dietro alla finestra della sua stanza. Guardava in basso, verso la strada, e aveva lo sguardo concentrato nell’osservare una donna che attraversava la strada. Conosceva tutti i suoi consueti movimenti, amava ogni suo singolo gesto, ammirava la maniera cosi aggrazziata con cui si passava le dita tra i capelli. La conosceva piu’ di chiunque altro, e ringraziava il cielo per averla messa sulla sua strada.

Certo che lei non lo sapeva ancora….

Pero’ non era un dettaglio che lo preoccupasse molto, in quel momento….

Avrebbe imparato a conoscerlo….

Avrebbe imparato ad amarlo.

Aveva traslocato fino all’appartamento che si trovava giusto accanto a quello della donna dei suoi sogni e, il giorno in cui era arrivato, si era presentato di fronte a lei, come e’ dovere di ogni buon vicino. Lei non aveva lasciato trasparire nessuna emozione in particolare, dopotutto era solo un uomo comune e corrente; aveva una faccia come tante, piacevole quanto puo esserlo il volto di qualunque “vicino della porta accanto”. Pero’ le cose sarebbero cambiate molto presto...


Dana Scully ritornava a casa dopo una interminabile giornata di lavoro. Aveva dovuto eseguire una estenuante successione di autopsie, a seguito della scoperta di una serie di cadaveri che avevano appena trovato dopo uno sfortunato scavo per fondazioni effettuata per una compagnia costruttrice, nella periferia della citta’.

Tutti i cadaveri erano di sesso femminile, e appartenevano a un gruppo di donne scomparse un anno prima. Erano morte in seguito a un atto di fanatismo religioso, erano state drogate, come risultava dai risultati della autopsia, e tutte le vittime avevano addosso una tunica con uno strano simbolo sul davanti. Questo simbolo era stato associato con una setta, che avevano gia identificato in tutti i dettagli. Non avevano potuto arrestarli per mancanza di prove, pero’ adesso avevano potuto, grazie a Dio, raccogliere le prove necessarie per incastrare tutti i responsabili. Cosicche’, con gran sollievo di tutti, avevano arrestato tutto il gruppo. Lei e Mulder si erano incaricati di dirigere la operazione con molto successo.

Scully era soddisfatta, ma si sentiva stanchissima a causa dello stress che aveva accumulato durante tutto il giorno.

Si accomodo’ sul divano e accese la televisione. Voleva rilassarsi e non pensare a niente. Aveva cominciato a piovere e la pioggia aveva sempre avuto il potere di deprimerla. Si girò fino al tavolino da caffe’ che aveva accanto e accese la candela profumata al sandalo, che la aiutava a rilassarsi. Spense la televisione e accese la radio, sdraiandosi comodamente, nella penombra del salotto.

Dall’appartamento accanto, qualcuno stava godendosi la tranquilla scenetta domestica, sprofondato nella sala di casa sua. Si congratulo’ mentalmente con se stesso per essere riuscito a procurarsi un set completo di minitelecamere per fare questo stupendo lavoro di spionaggio. Era riuscito a sapere molte cose interessanti in quel modo, e lei aveva stuzzicato la sua curiosita’ fin dall’ inizio…

Prima con la sua bellezza, poi con il suo carattere riservato e il suo spirito indipendente. Conosceva tutto di lei. E’ incredibile tutto quello che si puo’ venire a sapere rubando la posta di una donna, entrando di nascosto a casa sua.

Prima di azzardarsi a fare qualcosa di cosi’ audace, era dovuto entrare nell’ appartamento del padrone di casa e rubare le chiavi di lei. Pero’ fu facile, visto che dal primo momento che si era trasferito li’, si era offerto volontario per incaricarsi dei lavori di manutenzione di tutto l’ edificio. Il padrone di casa gli aveva concesso in breve tempo il permesso di entrare nella sua casa senza supervisione. La sua faccia da bravo ragazzo gli era servita molto nella vita, e aveva imparato a usare questo a suo vantaggio.

In tutti i modi, il giorno che stava aspettando con tanta ansia alla fine era arrivato. Entro’ nell’ appartamento della “SUA” donna, con una copia delle “sue” chiavi, come era “suo diritto”.

Scelse un giorno perfetto, in cui l’edificio era quasi deserto, e entro’ nell’appartamento vuoto.


Si intrufolo’ nella sua camera da letto, apri’ i suoi cassetti, aspiro’ il suo profumo, profano’ l'intimita’ della sua posta e del suo diario personale. Si diede perfino il lusso di rimanere seduto a lungo sullo stesso divano dove l’aveva spiata la notte prima, senza essere visto. Pero’ lui era un professionista, cosi che alla fine di ognuna delle sue “visite”, faceva tutto il necessario per farle ritrovare ogni cosa al suo posto… Esattamente dove lei le aveva lasciate….

MICHAEL - << Non devi ancora saperlo, non ancora. >>

Usci dall’ appartamento di Dana, silenziosamente, e senza essere notato.

MA QUELLA STESSA NOTTE…


Ritornando dal lavoro come tutte le sere, Dana Scully, senza potersi spiegare il perche’ seppe che qualcosa non andava bene.

Non era una sensazione che avrebbe potuto spiegare razionalmente, perche’ entrando a casa, quella notte, trovo’ tutto come lo aveva lasciato quella mattina. Pero’ malgrado questo senti’ un brivido serpeggiarle lungo la schiena. Per un momento ebbe paura e senti la necessita’ di parlare con qualcuno per tranquillizzarsi. Compose il numero di Mulder, quasi meccanicamente, e aspetto’ che lui rispondesse. Non la fece aspettare molto.

<< Mulder.>>

<< Ciao... Hem..... >>

<< Scully, che ti succede ? >> – Mulder capi’ immediatamente che stava succedendo qualcosa di grave. Aveva imparato a riconoscere ognuna delle reazioni della sua compagna, e adesso poteva percepire chiaramente che lei stava cercando di controllarsi.

<< Sono... Io... Sta succedendo qualcosa di molto strano, Mulder. Non so cos’ e’ pero’ non mi piace affatto. Quando sono entrata nel mio appartamento ho percepito qualcosa di strano, ho sentito che c’era qualcosa di differente. Non saprei dirti di che si tratta, perche’ apparentemente ho trovato tutto al suo posto, ma non riesco a tranquillizzarmi. >>

<< In un momento saro’ da te, Scully. Arrivero’ in dieci minuti. >>

Lei ascolto il “click” della linea che cadeva e un attimo dopo si penti’ di essersi lasciata influenzare per un momento di insicurezza. Non le piaceva mostrarsi vulnerabile, anche se in realta’ sapeva benissimo che Mulder la conosceva cosi’ bene che non aveva bisogno di dirgli niente. Lui capiva tutto dalla inflessione della sua voce.

Mulder, effettivamente ,arrivo’ dieci minuti dopo, come lo aveva promesso. Aveva una espressione molto seria sul volto. Nell’avvicinarsi alla sua porta busso’ e aspetto’, fino a ascoltare la sua voce. Scully lo invito’ a entrare e lui uso’ le sue chiavi e apri’ la porta. La vide al fondo del salotto, intenta a esaminare una serie di documenti sparsi sulla sua scrivania.

<< Ciao Mulder. Grazie per essere venuto cosi’ presto. Sto cercando di scoprire se e’ stato spostato qualcosa, ma pare di no. Mi dispiace dirti che probabilmente ti ho fatto venire per niente. >>

<< Non hai bisogno di scusarti, Scully. >> - Mulder si avvicino’ a lei e tutti e due si sedettero sul divano. - << Sai bene che abbiamo tutto il diritto di essere un poco paranoici di tanto in tanto. Per evitare spiacevoli sorprese rimarro’ qui con te, per assicurarmi che sia tutto a posto. >>

<< Va bene, Mulder. La verita’ e’ che non potrei stare tranquilla se rimanessi sola in questo appartamento.>>

<< Vuoi trasferirti nel mio per qualche giorno?>>

<< Preferirei che tu rimanessi qui per questa notte, domani decideremo che altro si puo’ fare... >>



APPARTAMENTO DI MICHAEL DAVIS

Michael aveva ascoltato tutto. Era inconcepibile pensare che la SUA Dana stesse chiedendo l’ appoggio di un altro uomo. Avrebbe potuto affrontarsi direttamente con il suo rivale, ma preferi’ adottare un’altra tecnica: lei non avrebbe fatto resistenza a un corteggiamento romantico.....

Dopotutto aveva investito un sacco di tempo e sforzo mella missione di conoscere meglio la donna che aveva scelto come compagna. Adesso sapeva piu’ di chiunque altro quali erano le cose che le piacevano e quali erano quelle che piu’ la infastidivano. La marca di gelato che non mancava mai nel suo freeezer. Il soprannome con cui la chiamava suo padre fin da quando era piccola, il cuscino che le piaceva abbracciare prima di addormentarsi. Si’..... Aveva i requisiti adatti per conquistarla.... E se non poteva farlo con le buone, sarebbe passato alle maniere forti.



Il giorno dopo, Michael aspetto’ pazientemente a che lei uscisse dall’ appartamento. Dopo, se ne ando’ a cercare tutto il necessario negli scatoloni che erano rimasti ancora imballati nel suo appartamento. Gli ci volle molto tempo e sforzo per trovare tutto quello che cercava, ma ne sarebbe valsa la pena.....

Aspetto’ ancora un po’ di tempo, solo per essere sicuro che nessuno avrebbe potuto notare lo strano movimento che sarebbe avvenuto nel piccolo tragitto che separava i due appartamenti. Dopo essere andato avanti e indietro moltissime volte, alla fine riusci’ a chiudere la porta di Dana alle sue spalle. E comincio’ a organizzare quello che aveva in mente. Era sicuro che questo dettaglio l’ avrebbe colpita fin nel profondo del cuore. Aveva eccellenti ragioni per crederlo....

Non aveva molto tempo. Presto sarebbe arrivato il momento in cui l’edificio avrebbe ricominciato a popolarsi di gente. Quindi affretto’ le sue mosse: Preparo’ una tavola romanticamente imbandita per lei soltanto. Con piatti di fine porcellana, sottopiatti e posate di argento, che appartenevano alla sua famiglia da generazioni. Nel centro della tavola colloco’ un candelabro di cristallo, e sotto il tovagliolo ricamato, prefettamente e artisticamente piegato, deposito’ una piccola scatola di gioielleria. L’ interno del piccolo cofanetto nascondeva un prezioso anello di oro bianco con un abbagliante solitario. All’ interno del gioiello aveva fatto incidere le seguenti parole:

Amami per sempre M.

Nel centro del tavolo depositò una unica rosa rossa, in un piccolo vaso di cristallo. Poi tiro’ fuori una enorme scatola piena di petali di rosa, che le avevano appena consegnato dalla fioraia, e si mise a spargerle per tutta la casa e tutt’intorno alla tavola. Poi creo’ un altro piccolo sentiero che partiva dalla porta di ingresso e finiva nella camera da letto di lei, dove deposito’ un’altra rosa sul cuscino, precisamente quello che lei amava abbracciare prima di addormentarsi.

Per completare l’opera, apri’ la grande scatola di candele aromatiche che aveva comprato e le colloco’ strategicamente per tutta la casa. Le accese una ad una, fino a che l’ambiente si riempi’ di un penetrante odore di sandalo. Soddisfatto di se stesso, si incammino’ fino alla porta e si giro’ per contemplare il suo capolavoro, sorrise soddisfatto, se ne ando’ chiudendo di nuovo la porta alle sue spalle.



MEZZORA PIU’ TARDI.....

Dana Scully ritorno al suo appartamento, da sola. Mulder la aveva lasciata sola un momento accompagnandola fino alla porta dell’ edificio con la promessa di tornare da lei dopo essere andato al suo appartamento per prendere qualche cambio di abiti. Ancora non voleva lasciarla sola. Dana sali’ le scale piano, e avvivinandosi alla porta del suo appartamento percepi’ un intenso odore a sandalo, che la sorprese.

Apri’ la porta e rimase totalmente sconcertata nel vedere la sua sala avvolta nella tenue luce delle candele. Si avvicino’ lentamente al tavolo apparecchiato per lei e scopri’ la piccola scatola che riposava sotto il tovagliolo di lino. La apri’ e si lascio scappare un piccolo gemito di sorpresa quando vide l’ abbagliante gioiello che conteneva. Ma il suo cuore smise di battere per qualche secondo quando lesse la iscrizione che conteneva l’ anello....

<< M.... Mulder? >> - Rimase imbambolata per qualche momento, poi recupero’ il controllo di se stessa e si precipito’ al telefono, e compose il numero del cellulare di Mulder.

<< Mulder. >>

<< Mulder.... Sei stato tu? >>

<< Di che mi stai parlando, Scully? Che ho fatto questa volta? >>

<< Sto parlando della sorpresa che ho trovato al tornare a casa.... Il regalo che ho trovato sul tavolino... Con una iscrizione e una iniziale, M. Ho creduto che... Mulder? >>

<< Non so che cosa stia succedendo, Scully, pero non ti ho fatto nessun regalo, almeno non oggi…>> - La voce di Mulder suono’ improvvisamente alterata. - << Scully, esci fuori dall’ appartamento...ADESSO!!!! >>

Scully, ormai definitivamente allarmata, segui i consigli di Mulder e si precipito’ giu’ per le scale, cercando di percepire qualsiasi movimento sospetto nella palazzina. Arrivando fino al portone, si mise in guardia, pronta per tirare fuori la sua arma in vista di qualunque minaccia. Mentre aspettava a Mulder, si mise a riflettere sulla sua reazione nel vedere il suo appartamento decorato in quel modo. Per un momento, al vederlo, aveva pensato che si trattasse di una sua sorpresa. Per questo si era emozionata tanto nello scoprire la iscrizione all’ interno dell’ anello. Avrebbe dovuto immaginare che questo tipo di gesti non erano precisamente il suo forte. Non poteva affermare che fosse un cavaliere con lei, pero’ la aveva abituata a un altro tipo di attenzioni.... Non era certamente abituato a sorprenderla con candelabri di cristallo e porcellane antiche...

Il rumore di un motore che si avvicinava la fece reagire. Guardo’ verso la strada e riconobbe la macchina di Mulder, che si avvicinava rapidamente al suo edificio. Lui scese dalla macchina senza perdere un momento. Aveva una espressione estremamente preoccupata.

<< Ciao Scully.>>

<< Ciao Mulder, grazie per essere arrivato cosi’ presto. Non ho potuto osservare i dettagli, ne’ notare tutto quello che hanno fatto nell’ appartamento, pero’ sembra il gesto di qualcuno che mi ha spiato per molto tempo. >>

Mulder e Scully arrivarono nell’ appartamento di lei. Lo spettacolo che si presento’ di fronte agli occhi di Mulder gli gelo’ il sangue. Effettivamente sembrava la opera di un ammiratore segreto e questo gli fece sentire un nodo allo stomaco. Diede una occhiata rapida alla sala e dopo se ne ando’ correndo fino alla camera da letto... La sua sorpresa si trasformo’ in furia, tutto sembrava essere stato predisposto per.....

Rimosse la intollerabile visione che si stava formando nella sua mente con un gesto della testa. Guardo’ Scully che si vedeva visibilmente alterata. Lei ricambio’ lo sguardo un poco a disagio e poi lo invito’ a seguirla fino alla sala.

<< Mulder, devi vedere questo.>> - Lo accompagno’ fino al tavolino, dove era servita una cena completa. Scully prese di nuovo la scatolina di velluto e la apri’, un attimo dopo consegno’ il gioiello a Mulder, che spalanco’ gli occhi per la sorpresa.

<< Scully, a quanto pare, chiunque sia il tuo ammiratore segreto, sembra che abbia i mezzi per sorprenderti.>> - Disse lui, tagliente, e senza poter nascondere la sua rabbia.

<<Leggi la iscrizione, Mulder.>>

Lui contemplo’ l’ anello con piu’ attenzione e lesse:

Amami per sempre M.

<<Hai creduto che fossi stato io?>> - Sconcertato, si giro’ verso Scully, che non poteva neanche guardarlo negli occhi, e era arrossita come un pomodoro. Comprendendo il motivo del suo imbarazzo, lui decise di “aiutarla” ancora una volta ricorrendo a una delle sue cattive battute: - << Scully, io avrei fatto qualcosa di molto differente a questo. Qualcosa come una pizza, una bottiglia di te’ freddo e un altro portachiavi dell’ Apollo 11!!!

Scully sospiro’ un poco piu’ sollevata. - << Si’, avresti fatto qualcosa del genere.>>

Continuarono a ispezionare l’ appartamento e di colpo Scully noto’ qualcosa che la spavento’ ancora di piu’. - << Ha letto il mio diario, Mulder.>> - Era diventata pallida all’ improvviso e lui penso’ che sarebbe svenuta. Si avvicino’ a lei e la accompagno’ fino alla poltrona, dove la aiuto’ a sedersi.

<< Scully, che ti succede?>>

<< Mi sono appena ricordata di qualcosa che ho scritto nel mio diario qualche mese fa, Mulder. Lui ha letto che io.... >> - Si mise la testa fra le mani e ricordo’ tutti i dettagli di una pagina in particolare, nella quale lei aveva descritto uno scenario come questo: le candele accese, i petali di rosa, l’ anello di fidanzamento...

Adesso tutta questa dimostrazione di romanticismo si era trasformata di colpo in qualcosa di macabro...

E morboso....

Lui capi’ inmediatamente quello che stava succedendo, e capi’ anche che quello non era il momento piu’ adatto per fare domande. Cosi’ che reagi’ e continuo’ a cercare altri indizi che potessero portarlo a scoprire la identita’ dell’ intruso. Alla fine si avvicino’ di nuovo al tavolo e comincio’ a ispezionarla sollevando i piatti e i vassoi. Sotto il piatto destinato a lei, trovo una piccola busta di carta. La consegno’ a Scully per fargliela aprire, ma lei, con un gesto, lo invito’ a farlo al posto suo. Entrambi avvertivano la necessita’ di sedersi cosi’ che si accomodarono sul divano.

Mulder respiro’ profondamente e tiro’ fuori un foglio piegato, la apri’ e comincio’ a leggere:


Buonasera Stella del Mattino,

Alla fine e’ arrivato il momento di incontrarci, pero’ non sara’ questa notte. Avrei voluto vederti ieri, pero’ anche se ti ho trovato bellissima con il pigiama di seta blu che indossavi, avevi un’ aria molto stanca e non ho voluto diasturbarti. Impazzisco al ricordare il profumo che indossi subito dopo essere uscita dal tuo lungo bagno, ogni notte al tornare dal lavoro...

Ho voluto sorprenderti con la cena servita in tavola, aspettandoti, perche’ non dovessi sentirti obbligata a cucinare. Ho aggiunto anche un piccolo dettaglio, degno solo della tua bellezza...

Ho comprato la tua marca di gelato preferita, la troverai nel freezer, e ho acceso tutte queste candele perche’ arrivando a casa potesse accoglierti l’ aroma che piu’ ti piace....

Dormi bene, amore mio

Pensa a me

M.



Mulder fini’ di leggere e accartoccio’ il foglio in un pugno, furioso. - << Stella del Mattino? Il pigiama di seta blu? Ieri? Quest’ uomo ti e’ piu’ vicino di quello che credevo, e apparentemente non ha niente di meglio da fare che spiarti di giorno e di notte.>> - Guardo Scully che era diventata ancora piu’ pallida di prima. Lei gli strappo’ la lettera dalle mani e la osservo’, respirando pesantemente.

<< Scully, devi fare le valigie adesso. Chiameremo i tecnici dell’ FBI perche’ trovino le telecamere che evidentemente sono state nascoste in tutti i punti della sala, e fino a che non passi il pericolo ti trasferirai a casa mia. Scully, mi hai sentito? >>

Lei si mise a tremare come gelatina e se ne ando’ nella sua stanza, come un automa. Si sentiva totalmente esposta e vulnerabile.... E lei odiava sentirsi cosi’! Mulder non fece nessun altro commento, cosi’ che lui la accompagno’ fino alla porta della camera da letto, e preparo’ una piccola valigia mentre lui notificava l’ accaduto all’ FBI.



APPARTAMENTO DI FOX MULDER 11,00 PM

Mulder e Scully arrivarono all’ appartamento e ordinarono una pizza. Ne Scully ne tanto meno Mulder avevano voluto toccare la cena apparsa misteriosamente a casa sua. Ma ora avevano una fame da lupi. Si accomodarono sul divano e non parlarono molto. Entrambi erano molto stanchi e tesi, cosi’ che si limitarono a guardare svogliatamente la televisione, fino alla ora in cui arrivo’ la pizza. Mangiarono e poi riordinarono un poco. Piu’ tardi Mulder preparo’ tutto il necessario affinche lei potesse dormire comodamente nel suo letto. Lui non aveva sonno, quindi preferi’ rimanere nella sala, lei si congedo’ dicendo che avrebbe cercato di riposare per un po’ dopo una buona doccia.



1,00 am

Scully stava a casa sua, sola. Circondata da candele e da migliaia di rose rosse che sembravano spuntare dalle pareti e crescere vertigimosamente davanti ai suoi occhi. La avvolgevano con un profumo che non la lasciava respirare. Lei cercava di muoversi, ma i suoi piedi sembravano attaccati al pavimento. Volle gridare, ma la sua gola non era in grado di emettere nessun suono. Senti’ la presenza di qualcuno che si avvicinava alle sue spalle. Non poteva vedere il suo volto, perche’ la aveva afferrata da dietro e aveva cominciato a toccarla e a baciarla sul collo. Lei cercava di ribellarsi e questo rendeva l’ intruso ancora piu’ furioso, tanto che comincio’ a strangolarla con le sue mani.
<< DEVI amarmi, Stella Polare... Sei la donna della mia vita.>>
Lei apriva la bocca in cerca di aria, o per gridare; riusci’ solo a emettere un suono soffocato, e cerco’ di liberarsi, pero sentiva che ad ogni minuto rimaneva senza aria.


Quella notte Mulder non poteva conciliare il sonno. Era rimasto immobile, al buio, sprofondato nel suo divano di pelle nera pensando e ripensando a tutto quello che era successo nelle ultime ore.. Era molto preoccupato per tutto questo. E soprattutto lo infastidiva enormemente non poter controllare la siutuazione, non poter guardare in faccia alla persona che era entrato nella vita della sua compagna senza essere invitato. Era assorto in questo pensieri quando ascolto’ un lamento. Schizzo’ via dal divano e si precipito’ nella sua camera da letto, dove trovo’ a Scully che si lamentava nel sonno e si portava le mani al collo, come se qualcuno la stesse soffocando.

<< Scully.... SCULLY! Svegliati, stai sognando.... SCULLY! >> - Quando si rese conto che lei non reagiva la prese tra le braccia e la mise seduta sul letto, abbracciandola. - << Scully, tranquillizzati, per favore. E’ solo un incubo. >>

Scully apri’ gli occhi e respiro’ con forza, cercando di recuperare il fiato. Era veramente terrorizzata e ci mise alcuni istanti per riconoscere la camera da letto di Mulder. Si porto’ una mano alla testa e cerco’ di recuperare il controllo dei suoi nervi. Ricordava l’ incubo in tutti i suoi dettagli, e non poteva liberarsi della sensazione di ribrezzo che le causo’ il contatto con le braccia e la bocca dello sconosciuto, che la stringevano sempre di piu’.

Alzo’ lo sguardo verso Mulder, e lui lesse nel suo sguardo tanta angoscia e smarrimento che fu assalito dalla voglia di assassinare il colpevole di tutto questo. Dovevano catturarlo il piu’ presto possibile, altrimenti nessuno dei due avrebbe potuto vivere tranquillo nel frattempo...





APPARTAMENTO DI MICHAEL DAVIS
Maryland 9,00 am

Michael era realmente molto deluso dalla sua fidanzata. Lui si era impegnato tanto per prepararle una sorpresa romantica e lei non lo aveva chiamato per ringraziarlo. In realta’, la vita era molto ingiusta... Lui era un uomo cosi’ attento e romantico, senza dubbio molto meglio di quel suo insopportabile partner, che non la lasciava in pace neanche per un minuto. Era suo dovere aprire gli occhi della sua amata. Non poteva essere cosi’ difficile, dopotutto.....



UFFICIO DI FOX MULDER... 9,07 am

Mulder e Scully erano seduti nel loro ufficio, tutti e due apparivano stanchi. Lei non era riuscita a chiudere occhio e lui non era stato piu’ fortunato. Appena poterono si misero in contatto con i tecnici dell’ FBI per andare a assistere personalmente alla ricerca delle telecamere nell’ appartamento, e alla loro successiva rimozione.

<< Credo che a questo punto non abbia molta importanza.>> - Aveva detto lei a Mulder quando era venuta a saperlo.

<< Quest’ uomo si e’ permesso il lusso di passeggiare per il mio appartamento e scavare nella mia intimita’ per molto piu’ tempo di quello che ho il coraggio di immaginare, non credo che gli rimanga qualcos’ altro da scoprire. Oltretutto credo che adesso sa benissimo che sto rimanendo a dormire a casa tua. >>
Dopo tante ore di angoscia e di tensione, adesso solo poteva sentirsi furiosa. Non poteva controllare la situazione e questo la faceva sentire inutile. Si alzo’ dalla sedia e comincio’ a passeggiare nervosamente muovendosi da un lato all’ altro dell’ ufficio. Era a punto di dire qualcos’ altro quando la fermo’ un rumore proveniente dalla porta. Si avvicino’ per aprirla e con sua grande sorpresa entro’ un ragazzo che portava un enorme mazzo di rose rosse fra le braccia.

<< Oh no!!! >>

Mulder si alzo’ dalla sua poltrona come spinto da una molla e si avvicino’ a lei. Dopo aver congedato il ragazzo con una mancia, lei appoggio’ le rose sulla scrivania e poi apri’ la bustina bianca, nascosta fra i fiori, che racchiudeva un biglietto, e lesse:


Per la donna della mia vita

Con amore

M.


<< QUESTO E’ TROPPO.>> - Butto’ il biglietto sulla scrivania e lancio’ i fiori contro la parete, furiosa. Mulder la guardo’ per un momento e poi prese il bigliettino, fissandolo attentamente.

<< Accompagnami, Scully, abbiamo bisogno di prendere una boccata d’ aria.>>

Le afferro’ la mano e la invito’ a uscire da li’, senza dire una parola in piu’. Uscendo dall’ edificio se ne andarono a un parco che erano abituati a frequentare quando volevano distrarsi un poco. Quando arrivarono li’ e riuscirono a trovare una panchina libera si sedettero e Mulder parlo’ per primo:

<< Scully, devi mantenere la calma, dobbiamo pensare nella maniera migliore di catturare a questo tipo, e non lo troveremo se perdiamo la testa. Devi stare molto attenta, e non andare sola da nessuna parte, per nessun motivo.>>

<< Che stai suggerendo, Mulder?>>

<< Vorrei che tu ti allontanassi da qui per alcuni giorni, che andassi a casa di tua madre, per lo meno fino a che…>>

<< NO... Mulder, sono sicura che quest’ uomo mi perseguitera’ dovunque io decida rifugiarmi, e sono anche totalmente convinta che conosce gli indirizzi di tutti i membri della mia famiglia. Credo che si senta come il mio fidanzato, o qualcosa del genere. Ti diro’ di piu’: credo che anche tu dovresti stare attento.”

<< Perche’ io, Scully? >>

<< Perche’ se “lui” crede di avere dei diritti su di me, deve star considerando la maniera piu’ facile di liberarsi dell’ uomo che sta al mio fianco tutto il tempo. >>

<<Hai ragione. Ma al di la’ di questo, dobbiamo stare attenti a qualunque movimento strano, qui in ufficio, per la strada, o nel mio appartamento.>> Mulder la guardava preoccupato.

<< Non devi rimanere sola neanche un minuto, Scully. Promettimelo!!! >>

<< Va bene, Mulder, Te lo prometto. Pero’ adesso dobbiamo tornare al lavoro.>> - Si incamminarono verso l’ edificio federale, ognuno di loro assorto nei suoi pensieri. Da lontano, Michael li osservava in silenzio. Sapeva gia come doveva agire.....




APPARTAMENTO DI FOX MULDER
Quella stessa notte...

Scully e Mulder avevano appena finito di cenare e lei aveva solo voglia di andare a riposare. Lui volle farsi una doccia e la lascio’ sola nella sala, e cosi’, gia’ pronta e comoda nel suo pigiama, Scully si accomodo’ di fronte al televisore acceso. Improvvisamente il cellulare di Scully suono’ e lei trasali’ a causa della tensione accumulata. Con il passare delle ore lo stato di animo di tutti e due non era cambiato. Avevano passato la giornata sospettando perfino delle loro ombre, e non gli si poteva dare torto...

Scully rispose - << Scully.>>

<< Parlo con la signorina Dana Scully?>>

<< Si. Chi e lei?>>

<< Sono il dottor Miller, signorina. Sono appena accorso alla chiamata di aiuto della signora Margaret Scully. Lei ha avuto un incidente e in questo momento la stanno ricoverando nell’ Ospedale Generale di San Diego. Mi ha dato questo numero chiedendomi di avvisarla.>>

<< Gra... Grazie dottore. Arrivero’ prima possibile. >>

Scully non penso’ alle conseguenze del suo gesto. Dei pericoli che poteva comportare uscire in strada da sola con un pericolo che la minacciava. Pero’ dimentico’ ogni cosa. Si vesti’ freneticamente e si mise le scarpe, prese il cappotto e la borsa e usci’ correndo per ravggiungere la macchina.

E FU

UN

GRANDE

ERRORE


Michael non stava aspettando altro. Quando Scully arrivo’ al pianoterra, la catturo’ afferrandola da dietro, lei senti’ il pizzico di un ago che penetrava nella sua spalla destra, perse conoscenza un momento dopo.

<< Sei cosi’ ingenua, amore mio, per questo ti amo tanto. >> - Lui la sollevo’ fra le braccia e la porto’ fino alla sua macchina. Non stava passando nessuno per la strada e fu molto facile allontanarsi di li senza essere notato. Il suo compagno avrebbe tardato qualche minuto in piu’ per uscire dalla doccia e rendersi conto che lei era scomparsa.


APPARTAMENTO DI FOX MULDER

Lui usci’ dal bagno e si vesti’ rapidamente, indossando un paio di jeans scoloriti e una maglietta grigia. Ando in sala cercando a Scully, convinto che la avrebbe trovata sul divano. Pero il televisore era acceso e la sala era deserta.

<< Scul... >> - Le parole gli morirono in gola quando si rese conto che le sue scarpe, e il suo cappotto non erano dove lei li aveva lasciati poche ore prima. - << Scully?>>

Appena si rese conto di che lei non era piu’ li’, senti panico. Non c’ era ragione per cui Scully poteva essersi allontanata da li’ senza avvisarlo. Qualcuno doveva essere entrato nel suo appartamento e se la era portata via. Senti’ un brivido, e tutto quello che la sua mente gli suggerii di fare fu chiamare all’ FBI e notificare la sparizione della sua compagna. Non senza essersi maledetto prima per non essere stato in grado di proteggerla....

<< Dio…. Ammazzero’ quell’ uomo!!!>>



MARYLAND
Una ora dopo

Michael arrivo’ fino all edificio di lei e scese dalla macchina, dopo di che si diresse fino all’ altra parte della macchina e sgancio’ la cintura di sicurezza che la manteneva legata. Lei era ancora sotto l’ effetto della droga che le aveva iniettato. Pero’ anche se non era ancora in grado di mantenersi in piedi da sola, poteva camminare con un poco di aiuto.

Cosa che lui seppe approfittare molto bene, perche’ le passo’ un braccio intorno alla sua vita e la sostenne camminando con lei fino alla porta del condominio. Il padrone di casa era ritornato dal lavoro un po’ prima del solito e li vide arrivare da lontano. Li riconobbe inmediatamente e gli sembro’ strano vedere alla agente Dana Scully arrivare abbracciata a un uomo in quel modo. Pero anche cosi’, non volle immischiarsi e se ne ando’ senza farsi notare.

Michael porto’ a Dana fino a una piccola stanza e la sistemo’ su un materasso che aveva preparato per lei, dopo di che si mise seduto accanto a lei. Si fermo’ a guardarla a lungo, affascinato. Pronto a cogliere ogni sua reazione, ogni espressione del suo volto. Non volle toccarla, voleva che fosse lei a offrirgli le sue carezze, con amore, come lo avrebbe fatto lui. Adesso non le restava altro da fare che aspettare che lei si svegliasse.



APPARTAMENTO DI FOX MULDER

Contemporaneamente....

Mulder era disperato, aveva chiamato il celulare di Scully moltissime volte, nella speranza che fosse semplicemente scesa a comprare qualcosa. Pero’ il cellulare era spento, naturalmente. Sapeva perfettamente che Scully non sarebbe mai uscita in quel modo di sua spontanea volonta’, e meno ancora senza lasciargli un biglietto.

Di colpo, si rese conto che il demente che la stava assediando doveva aver avuto la possibilita’ di stare molto vicino a lei tutto il tempo per agire come aveva fatto. Magari poteva essere un nuovo vicino di casa, un uomo solitario che la aveva visto chissa dove e che si era invaghito di lei.

Pero’ l’ FBI aveva tolto la vigilanza permanente all’ appartamento di Dana Scully da quando lei lo aveva abbandonato ventiquattro ore prima.

<< CHE IMBECILLE!!!!!>> - Si alzò di colpo dal divano e si diresse alla porta, uscendo a tutta velocita’ fino ad arrivare alla macchina, e si diresse direttamente all’ edificio di Scully. Quando arrivo li’ fece le scale correndo e quasi ando’ a sbattere contro il padrone di casa. Era cosi’ alterato che mormoro’ un

<< Pardon.>> Pero’ continuo’ a correre, però l’ uomo lo fermo’.

<< Ho visto alla signorina Scully, pochi minuti fa. La stava cercando?>>

<< SI’. La ha vista?>> - Mulder cercava di mantenere la calma, pero’ era pallido come un morto e l’ uomo si rese conto che doveva essere successo qualcosa di grave.

<< Si, la ho vista piu’ o meno una ora fa, e veniva accompagnata da un uomo, un vicino che vive nell’ appartamento accanto, Michael Davis. Mi e’ sembrato strano perche’ non ho mai notato che la signorina le avesse dato tanta confidenza prima d’ ora.>>

<< Ch...Che vuol dire con questo?>>

<< Ce sono arrivati abbracciati, come fidanzatini. Mi sono sorpreso, ma non ho detto niente.

L’ atteggiamento di lei mi e’ sembrato strano, pero non sembrava spaventata, cosi’ non mi sono allarmato....>>

Mulder non lo ascoltava piu’ e comincio’ a correre fino alla porta di Scully. Comincio’ a bussare come un pazzo, e non ottenne nessuna risposta. Il padrone di casa arrivo dietro di lui e apri’ la porta con una copia delle sue chiavi. All’ interno dell’ appartamento di Scully non c’ era nessuno. Tutto stava nelle stesse condizioni in cui lo avevano lasciato.

<< In che appartamento vive quell’ uomo?>>

<< In quello della porta accanto, signore.>>

Mulder si precipito’ fino all’ altra porta e la colpi’ violentemente. Il padrone di casa arrivo in fretta e uso’ la sua copia delle chiavi un’ altra volta. Pero’ all’ entrare li trovarono l’ appartamento vuoto. Mulder grido’ di frustrazione. Era riuscito a scappare, pero’ dove?



All’ interno del nascondiglio, Michael aveva preparato la stessa scena di quella notte. Aveva circondato il perimetro del piccolo spazio con petali di rosa. Lo aveva illuminato con la luce di molte candele. Certo che non era esattamente quello che aveva in mente fin dall’ inizio, li’ non c’era molto spazio pero’... Le circostanze lo avevano deciso cosi’. Lei aveva cominciato a reagire, anche se era ancora molto debole per cercare di mettersi in piedi.

Apri’ gli occhi e riconobbe immediatamente il protagonista dei suoi incubi piu’ recenti. Si tiro’ indietro di scatto, spaventata, en nel farlo senti’ un forte capogiro. Era troppo debole per cercare di scappare ,e tutto quello che pote’ fare fu mettersi a urlare per chiamare aiuto. Pero lui le tappo’ la bocca con una mano. Poi le imprigiono’ entrambi i polsi e la lego’ alle tubature che si incontravano alle sue spalle, giusto sulla parete dietro di lei. Poi la imbavaglio’.

<< Non dovresti reagire cosi’, amore mio. Io ti amo moltissimo. Non sono come il tuo compagno di lavoro, che sembra incapace di avere una attenzione o un dettaglio romantico per te.... Io si che ti amo.>>

Detto questo si avvicino ancora di piu’ a lei e le accarezzo il viso. Lei non riusci a reprimere un gesto di ribrezzo. Sapeva che poteva essere un errore, pero’ fu piu’ forte di lei. Chiuse gli occhi, spaventata, quando lui alzo una mano e la schiaffeggio’.

<< DEVI AMARMI!!! Io si ti amo... E tu neanche mi hai mai guardato in faccia. SAI QUANTE VOLTE HO CERCATO DI AVVICINARMI A TE E TU NON TI SEI NEANCHE GIRATA A GUARDARMI?>>

Lei continuo’ a mantenere gli occhi chiusi, e si rese conto che non poteva evitare di piangere. – “ Mulder dove sei? Per favore tirami fuori da qui!!!” – Lei si ripeteva questo come un mantra, cercando di non ascoltare le parole di quel demente che la teneva prigioniera e che si stava facendo sempre piu’ violento.

<< So che stai pensando a lui. Pero’ non potra’ intromettersi mai piu’ nella nostra vita. – Avvicino’ la sua faccia a quella di lei e le diede un bacio umido e appiccicoso mentre le sussurrava: - Amore mio, adesso devo andare, ma spero che rimanendo sola potrai riflettere sui tuoi sentimenti verso di me. >>



NEL FRATTEMPO....

Mulder era disperato, e la sua testa stava lavorando a ritmo frenetico, immaginando mille visioni orribili di quello che poteva star succedendo a Scully in quello stesso momento. Non capiva niente... Il padrone di casa gli aveva assicurato che ne Scully ne’ l’ uomo erano usciti dal palazzo. Pero’ doveva esistere un posto che non avessero ancora ispezionato.

Mulder ando’ di nuovo a cercarlo per fargli altre domande. - << Deve esserci alcun posto, un deposito o una stanza di servizio, che lui abbia potuto usare come nascondiglio.>>

<< Effettivamente, Michael mi ha aiutato con la manutenzione dell’ edificio fin dal primo giorno in cui si e’ trasferito qui. Ha accesso a tutte le chiavi dell’ area di servizio, della terrazza, di tutto. Mi dia solo il tempo di cercare le chiavi.>>

I due uomini corsero verso il piccolo appartamento del pianoterra e poi si separarono, e Mulder se ne ando’ nello scantinato dell’ edificio, per aprire uno per uno i depositi chiusi a chiave.

Mulder cerco’ di muoversi il piu silenziosamente possibile, per non allarmare a Davis. Mano a mano che si avvicinava alla cantina sentiva che il suo cuore accellerava i battiti. Afferrando l’ arma saldamente e puntandola di fronte a se, cammino’ avanzando poco a poco. Un brutto presentimento lo fece girare improvvisamente, pero’ era troppo tardi. L’ uomo si lancio’ addosso a lui e riusci’ a buttarlo a terra, scagliando la sua arma lontano.

Si senti” accecato per l’ odio e di colpo senti” riaffiorare tutta la tensione e la impotenza accumulata durante le ultime ore. E senza pensarci due volte, salto addosso all’ aggressore con tutta la forza che aveva. Pero’ questa stessa furia gioco’ a suo sfavore quando , in un momento di distrazione, lascio che l’ uomo scappasse dal suo controllo per un attimo, questo errore permise all’ uomo di impadronirsi della sua arma. Adesso era nelle sue mani...

<< DOV’ E’ ?! >>

<< Chi? >> - Gli domando’, guardandolo sarcasticamente e puntandogli contro la pistola. Lo obbligo’ a seguirlo con un gesto, mentre Mulder continuava a domandare:

<< Che le hai fatto?>>

<< IO? >>

Michael lo spinse fino a una piccola stanza, e continuava a burlarsi di lui.

<< Lei sta molto bene, grazie. Le daro’ un bacio da parte tua quando la vedro’.>>

<< Non ti azzardare a toccarla!!!>>

<< Ma se solo voglio farla felice... MOOOOOOLTO FELICE!!!! >> - Detto questo fece una smorfia e continuo’: - << Vuoi vedere quanto e’ felice?>>

<< CHE? >>

<< Devi vederlo con i tuoi occhi. >>

Michael lo spinse di nuovo fuori dalla stanzetta e lo obbligo’ a camminare lungo il corridoio, fino a portarlo davanti a una porta chiusa con un grosso lucchetto. Gli lancio un portachiavi e gli ordino’:

<< APRILO!!! >>

Mulder afferro’ il portachiavi cercando di contenere il tremito delle mani. Dopo qualche tentativo fallito riusci’ a prendere la chiave giusta e ad aprire il lucchetto. Spinse la porta e quello che vide all’ interno della stanza gli fece salire il sangue agli occhi: Scully era seduta sopra una specie di materasso, con le mani legate dietro la schiena e trattenute da una tubatura della parete. L’ odore soffocante del sandalo e delle rose gli aggredi le vie respitatorie. C’ erano candele accese dappertutto, che illuminavano tutto il piccolo spazio con una luce tremolante, il che conferiva all’ ambiente una atmosfera macabra. Lei alzo’ lo sguardo e sbatte’ le palpebre alcune volte, come se non potesse credere quello che stava vedendo. Poi la vide fare un enorme sforzo per non piangere.

Si scambiarono sguardi di pura impotenza per una manciata di secondi. Dopo, Michael ordino’ a Mulder di sedersi sul pavimento, nella parete opposta a quella dove era legata lei. Lo lego’ nella stessa maniera e poi comincio’ a picchiarlo con furia.

<< Perche’ ti intrometti nella nostra vita!!!>>

<< Chi e’ l’ intruso qui?>>>

<< TU. Sarebbe stato tutto perfetto se non fosse perche’ ti metti sempre in mezzo. E gli diede un altro calcio, direttamente nello stomaco. Mulder comincio’ a tossire e chiuse gli occhi per il dolore, reprimendo la voglia di emettere un gemito, pero’ non volle dargli questa soddisfazione.

Apri’ gli occhi di nuovo e vide che Scully gli stava lanciando uno sguardo supplicante che diceva: “non provocarlo, per favore”. Questo in alcun modo lo calmo’ Pero Michael parve cambiare opinione al’ improvviso, e gli venne in mente un’ altra maniera piu’ interessante di dimostrare chi era il migliore.

Mulder fu costretto a vedere, senza poter muovere un dito, come quel demente si inginocchiava al fianco di Scully, e lanciandogli uno sguardo malizioso lo obbligo’ a guardare come la baciava sul collo. Fece in modo che lei si mettesse in piedi e poi sciolse le corde che la tenevano bloccata con le braccia all’ indietro e gliele lego’ di nuovo a un altra tubatura che passava dal tetto, giusto sopra di lei. Mulder poteva solamente cercare di liberarsi delle corde che lo immobliizzavano, anche se nel farlo si stava provocando un dolore orribile.

“ Questo non e’ niente in confronto a quello che ti faro’ quando riesca a liberarmi.” - Si ripeteva sopportando il dolore.

Quando Michael si assicuro’ che Scully fosse ben legata, la bacio’ di nuovo. Mettendosi in una posizione tale da permettere a Mulder di non perdersi niente dello spettacolo. Lei rabbrividiva dal ribrezzo, al sentire il contatto di quell’ uomo addosso a lei, pero’ non poteva fare niente per evitarlo.

Mulder riusci’, dopo un tempo che a tutti e due sembro’ eterno, a liberarsi delle corde. Pero’ cerco’ di non farsi trascinare per l’ impulso di lanciarsi addosso a lui, non poteva dimenticare che il tipo era ancora armato, e qualunque imprudenza avrebbe messo in pericolo a Scully.

Cosi’ che si limito’ a comunicarsi con lei attraverso il loro familiare scambio di sguardi, nel loro linguaggio segreto e muto. Lei capi’ al volo quello che Mulder cercava di dirle e non lo penso’ due volte prima di agire.....

<< Michael.>> - Lei lo chiamo’ per la prima volta, pronunciando il suo nome con tutta la sensualita’ di cui fu capace. Mulder spalanco’ gli occhi per la sorpresa; non sapeva esattamente quello che lei aveva in mente di fare pero certamente non si aspettava QUESTO!!!

<< Michael, mi ami molto? >> - Lei lo provoco’ con uno sguardo da gatta che lascio’ ai due uomini muti per la sorpresa.

Michael si avvicino’ con un sorriso tonto sulla faccia, come un bambino che ha appena ricevuto il migliore dei regali. Scully continuo’ con il suo gioco di seduzione e Michael si avvicino’ a lei, impugnando ancora la pistola. Quando arrivo’ davanti a lei comincio’ ad accarezzarle il viso, lasciando la altra mano abbandonata lungo un fianco. Ormai totalmente compiaciuto per quello che secondo lui era una chiara resa della donna che amava si avvicino’ ancora di piu’ a lei, sorridendo.

E prima che lui prendesse la iniziativa lei cerco’ la sua bocca e lo bacio’.

La sorpresa impedi’ a Michael di reagire inmediatamente, cosa che lei seppe approfittare molto bene: senza pensarlo due volte, Scully diede un calcio all’ arma e la lancio’ verso Mulder. Lui ne approfitto’ per impossessarsi di nuovo della sua pistola e controllare di nuovo la situazione. Mulder lo colpi’ e poi libero’ Scully, che lo aiuto’ a legarlo in maniera che non potesse scappare. Scully a quel punto commincio’ a tremare, poi non sopporto’ la tensione e scoppio’ a piangere, cercando istericamente di lavarsi via le tracce del tocco di quell’ uomo con la manica.

Michael scalcio’ e si ribello’, pero’ Scully si tolse rapidamente il bavaglio che pendeva ancora dal suo collo e lo mise a lui, stringendo bene.

Mulder a quel punto stava avendo un serio conflitto con se stesso; non potendo decidere se lasciarsi trascinare dalla tentazione di prenderlo a calci fino a sfogare la sua rabbia, o lasciarlo li’ legato come un salame in attesa che gli agenti dell’ FBI arrivassero a prenderlo.

Lui e Scully si scambiarono una occhiata e lui la vide terribilmente pallida e stanca, e capi’ che la cosa che gli importava veramente era tirarla fuori da quella stanza soffocante, e il piu’ lontano possibile da quell’ uomo. Cosi’ chiusero a Michael nella stanzetta e ritornarono al pianoterra, dove stavano radunandosi vari agenti dell’ FBI.... Erano arrivati i rinforzi.

<< Non siete stati molto rapidi, agenti. Il criminale e’ stato legato e imbavagliato e vi sta aspettando nello scantinato, lo troverete nell’ ultimo deposito del corridoio.>>

Gli agenti se ne andarono allo scantinato per portare via “Romeo”, e loro presero l’ ascensore per raggiungere l’ appartamento di Scully.

Entrarono e videro di nuovo la stessa scena di due notti prima. Lei fece un gesto di disgusto e Mulder le passo’ una mano sulla spalla, consigliandole di concedersi un lungo bagno per rilassarsi. Lei accetto’ il suggerimento senza farselo ripetere due volte e, quando Scully scomparve dietro la porta del bagno, Mulder afferro’ una grande scatola di cartone che si era procurato e comincio’ a metterci dentro tutte le cose che l’ indesiderabile ammiratore aveva portato li’ per lei. Apri’ le finestre e lascio’ che entrasse di nuovo l’ aria fresca.

Quando arrivo’ il turno della tavola, butto’ la cena ormai andata a male per essere rimasta li’ dov’ era tutto quel tempo. Lavo’ tutto e deposito’ i piatti i candelabri e l’ astuccio con l’ anello nella stessa scatola, vincendo la tentazione di sfracellare tutto contro il pavimento. Spazzo’ via dal pavimento ogni traccia dei petali di rosa e nascose le candele in un angolo della credenza. Mano a mano che puliva l’ appartamento, si stava liberando anche di tutta la angoscia che aveva provato al vedere a Scully trattenere le lacrime di terrore. Aveva contemplato veramente la possibilita’ di assassinare quel disgraziato, che aveva osato toccarla e baciarla.

Quando ebbe finito, chiamo’ al padrone di casa e lo incarico’ di riportare il contenuto della scatola nell appartamento accanto. Poi si mise seduto ad aspettare che lei uscisse dal bagno. Lei apparve subito dopo e Mulder osservo la espressione di sollievo che aveva sul volto, nello scoprire che il suo appartamento era tornato a essere piu’ o meno come prima. Questo lo ricompenso’ dello sforzo che aveva fatto. I petali di rosa erano scomparsi e le finestre erano state spalancate, l’ appartamento aveva perso il fastidioso odore che le aveva dato nausea al momento di entrare. Lei gli regalo un sorriso grato e si avvicino’ rapidamente per abbracciarlo.

<< Grazie.>> - Disse semplicemente.

<< Non avrrei fatto questo per nessun altro.>>

Lei lo guardo’ per un momento senza capire, e Mulder fece un ampio gesto con la mano per indicare la sua opera. - << Mi riferisco alle pulizie della casa, Scully.>>

Lei gli sorrise apertamente, per la prima volta da quando era cominciato quell’ incubo.

<<Sai, Mulder... Credo che odiero’ i petali di rosa e le candele al sandalo per il resto della mia vita. Pero’ potro’ farmene una ragione.>>

Mulder si avvicino’ a lei e la abbraccio’ con forza...

Dopo essere stato a punto di perderla, seppe con assoluta chiarezza che era tutto quello che aveva, e che non si sarebbe piu’ concesso il lusso di abbandonarsi alla vigliaccheria di amarla senza averla realmente.

La sua prossima battaglia sarebbe stata raccogliere il coraggio necessario per amarla, avrebbe vinto, e allora nessuno al mondo avrebbe piu’ potuto togliergli la donna della sua vita....


CONTINUA...