Le favelas a Porto Alegre

Piano di recupero delle favelas a nordest della citta’di Porto Alegre

 

Questo è un progetto legato al grosso processo che coinvolge tutta la cittadinanza della municipalità di Porto Alegre, nel costruire il bilancio partecipato, definendo le scelte di governo e la distribuzione delle risorse, soprattutto per le zone più degradate e difficili sia dal punto di fista sociale che culturale.

Sembra superfluo raccontare la povertà assoluta e la mancanza di fiducia che, come in tutte le periferie della grandi città, trova terreno fertile per far crescere la criminalità e alimentare il circolo vizioso che mai permetterà a questa gente di poter risollevare le proprie sorti.

Le favelas le abbiamo viste tutti migliaia di volte in centinaia città nel mondo, l’america latina è la cartolina di questa mancanza di presenza della società civile, di governo del territorio, di abbandono i bambini sporchi e l madri bambine, la prostituzione, lo spaccio di droga e la violenza, film già visto, e come in un grande acquario noi tutti che per qualche minuto ci commuoviamola puoi ci diciamo, cosa si potrebbe fare.

La globalizzazione è anche questo le zone centrali dei grandi agglomerati urbani destinate a vetrine per ricchi portafogli, i quartieri bunker-residenziali per permettere la giusta tranquillità, le periferie invece estese sacche di povertà e di mancanza di presenza delle istituzioni, ma a Porto Alegre, San Paulo e Rio de Janerio grazie ad amministrazioni sensibili anche questa tendenza, che sembrava irreversibile,m sta velocemente cambiando.

Ci troviamo la mattina presto con Jefferson Barreto coordinatore del Progetto CAR/Noroeste e con tutto il suo staff, ci porteranno a visitare il progetto di recupero per una delle più grandi favelas della città che fino a qualche hanno fa neanche potevi andare a vedere da lontano, ci dicono addirittura che questi luoghi durante la dittatura militare erano cinturati da muri e filo spinato, in un isolamento perpetuo.

Partecipano a questa visita i Sindaci di Pieve, Mezzago, Vimercate, Sesto san Giovanni, Grottammare, il presidente dell’agenzia di sviluppo nordmilano, diversi ricercatori universitari coordinati da Paolo Cacciari, ci vogliamo rendere conto di persona di cosa stà succedendo, sarà una delle giornate più significative di questa esperienza qui in Brasile.

La zona grande circa come tre zone di Milano, è stata divisa in quattro aree, il progetto prevedete diversi step, provo a definirne il percorso:

Stanziamento dei fondi

La regione del Rio Grande do Sul , il comune di Porto Alegre, e gli istituti bancari hanno stanziato nel 1999 circa 500 miliardi di lire per recuperare completamente questa enorme zona occupata da favelas, ai margini della città.

Le favelas sono tipiche capanne ammassate una sull’altra, senza nessuna pianificazione urbanistica, senza nessun servizio o struttura di ricezione ( scuole, strutture sportive e culturali) dove tutto è fatto di amianto e dai materiali più cancerogeni e pericolosi, che naturalmente vengono recuperati in ogni modo, e dove malattie e condizioni igieniche sono direttamente proporzionali al grado di abbandono.

Assemblee dell’ordinamento partecipativo per definire il quadro generale del piano di recupero

A questo punto una volta che sono stati stanziati, i fondi sono stati coinvolti gli abitanti delle favelas, per ricostruirsi con la progettazione partecipata la propria casa, il proprio quartiere, i propri servizi e le strutture necessarie, la diffidenza e le mancanza di fiducia soprattutto nella fase iniziale erano enormi ci racconta Jefferson, e ci spiega

– questi nuclei familiari, in media 5 figli a testa, sono prigionieri delle famiglie criminali che governano queste aree, il loro humus naturale è la povertà, l’assenza di progetti per il futuro, l’ignoranza e la mancanza di istruzione, soprattutto per i bambini che non andando a scuola, non invertiranno mai questo circolo mortale, e le organizzazioni che hanno in mano le zone e i traffici della spaccio di droghe e della prostituzione potranno continuare ad essere gli unici referenti per questa gente –

ma quando hanno cominciato a vedere i primi risultati tutto è cambiato, una nuova casa, disegnata dalle necessità delle famiglie, da loro direttamente , che cresce giorno dopo giono, in poco tempo, senza blocchi una camera grande per i bambini, un bagno, un orticello per poter coltivare qualcosa e poi quella della vicna di favelas, dalla famiglia di fronte, e poi ancora zona 1, zona 2, oggi siamo alla zona 3, e per giugno del 2002 la favelas non esisterà piu.

Oggi sembra un grande paese con case non più alte di due piani, con aree destinate a parco e verde in genere, qui i cavalli sono ancora un buon mezzo di trasporto e hanno bisogno di spazi.

Attuazione dei piani di sviluppo e formazione di strutture di supporto

Ma intanto si è dato seguito ad altre iniziative, costruzione di un asilo, scuola elementare e di formazione professionale, un teatro e una grande struttura sportiva, ci sembra incredibile, visitando la scuola materna dove sono esposte le foto della favelas intera prima dell’inizio del progetto, cosa sono riusciti a fare.

Veramente c’è la volontà di cambiare, la popolazione si sente responsabilizzata, protagonista in prima persona orgogliosa della propria rinascita e di una nuova pagina per i propri figli, i servizi vengono gestiti da cooperative, dagli stessi abitanti del quartiere, create sempre dall’ordinamento partecipato e supportate con formazione costante e finanziamenti.

E tutto viene deciso dagli abitanti stessi, direttamente, come distribuire le risorse, controllare la realizzazione, condividere i benefici.

Il nostro gruppo arriva alla fine di questa mattinata, ma siamo contenti, entusiasti e quando ci avviciniamo per salutare tutti i nostri accompagnatori, Marta, 17 anni responsabile della segreteria del progetto, e ragazza madre già a 13 anni, ci dice ;

- avete visto un nuovo mondo è possibile e noi abbiamo voluto con determinazione dimostrarlo, per tutte le periferie povere del mondo, per tutti i dimenticati per tutti quelli che pensano di non avere futuro, i suoi occhi sono pieni di orgoglio -

e oggi per tutti noi, è stata una grande giornata.

Progetti di così ampio respiro sono attuati anche dal municipio di San Paolo e di Rio