L'argentino Esquivel, premio per la Pace nel 1980 - "Relazioni umane diverse tra individui e nazioni"
Porto
Alegre,
parlano
i
Nobel
"Possibile
un
mondo
senza
guerre"
Paesi
baschi,
Chiapas,
Palestina,
Colombia:
le
"altre
guerre"
in
primo
piano
al
Forum
sociale
mondiale.
"Da
anni
siamo
familiari
con
le
atrocità
ma
soltanto
dopo
l'11
settembre
abbiamo
compreso
cosa
significhi
vivere
nel
terrore".
E'
stato
Noam
Chomsky,
il
più
antiamericano
degli
americani,
ad
aprire
le
polemiche
con
una
conferenza
che
ha
registrato
il
tutto
esaurito.
La
lezione
di
pace
del
semiologo
del
Mit
è
stata
trasmessa
in
diretta
sulla
tv
pubblica
locale,
TVE,
che
invece
delle
tradizionali
telenovelas
da
due
giorni
manda
in
onda
dibattiti
su
ambiente,
commercio,
economia
solidale
e
diritti
umani.
In
seguito
è
stato
l'argentino
Adolfo
Perez
Esquivel,
premio
Nobel
per
la
pace
nel
1980,
a
continuare
il
forum
"Un
mondo
senza
guerra
è
possibile".
Esquivel
ha
affrontato
la
questione
dell'autonomia
dei
paesi
baschi
con
un
sindacalista
dell'Ela
e
un
rappresentante
del
movimento
Elkarri.
"La
pace
è
uno
spazio
che
deve
essere
costruito.
Non
significa
l'assenza
di
conflitti,
ma
diverse
relazioni
umane
tra
individui
e
nazioni".
Alcuni
militanti
baschi
dell'Eta
avevano
chiesto
di
poter
intervenire
al
Forum
ma
è
stato
loro
negato
l'accesso.
Gli
organizzatori
di
Porto
Alegre
si
sono
anche
rifiutati
di
accogliere
i
guerriglieri
colombiani
delle
Farc.
"Rifiutiamo
la
violenza
in
ogni
sua
forma"
ha
precisato
Oded
Grajew,
uno
dei
responsabili
del
Forum
sociale.
La
questione
della
Colombia
e
della
recente
militarizzazione
dei
confini
con
il
piano
anti-droga
finanziato
dagli
Stati
Uniti
sarà
dibattuta
domani
dall'altro
premio
Nobel
invitato
a
Porto
Alegre,
la
guatemalteca
Rigoberta
Menchú
Tum.
"Il
nuovo
clima
di
terrore
-
ha
scritto
la
Menchú
a
Bush
-
ha
alimentato
campagne
di
repressione
contro
gruppi
e
nazioni
che
non
hanno
ancora
ottenuto
il
riconoscimento
dei
loro
diritti
e
della
loro
identità".
Della
lotta
del
Chiapas
si
parlerà
in
un'apposita
sessione
coordinata
da
Morten
Rostrup
di
Medici
Senza
Frontiere,
l'organizzazione
umanitaria
francese
che
ha
vinto
il
Nobel
nel
'99.
Mesi
fa,
era
stato
annunciato
l'arrivo
a
Porto
Alegre
del
subcomandante
Marcos,
ma
il
leader
zapatista
ha
preferito
rimanere
nella
Selva
Lancandona.