Il Numero Verde di Forza Italia

A Bologna Forza Italia organizza un centralino telefonico che raccoglie le"denunce" di chi, a scuola, sente "parlar male del Governo".


La notizia è di quelle che non si possono tralasciare: domenica 4 novembre il quotidiano di Bologna, Il Resto del Carlino, ha pubblicato col debito risalto la notizia che il locale responsabile di Forza Italia, Garagnani, incredulo e contrariato, alla notizia che nelle scuole superiori si "parli male" di Berlusconi e del suo governo, ha aperto alle "sacrosante rimostranze e denunce di studenti e genitori" un punto d'ascolto telefonico, che credo vi farà piacere conoscere: 051/204548.

A questo numero è possibile confidare i nomi dei reprobi docenti, faziosi e manipolatori di giovanili coscienze.

Non aggiungo commenti... Ci ho pensato un po' su e poi, ancora incredulo, oggi pomeriggio ho telefonato al famigerato numero 051/204548.

Mi ha risposto una voce di donna: "Qui Forza Italia, dica". "E qui che si denunciano quelli che parlano, a scuola, male di Berlusconi?", chiedo. Mi risponde: "Sì, è qui il punto di raccolta delle denunce stabilito dall'onorevole Gargagnani. Dica".

INCREDIBILE... Roba che, forse, avviene ancora solo sotto le più ottuse dittature! Roba da italietta fascista sotto il ventennio! Provate per credere...

Ps. In uno splendido romanzo da molti dimenticato, "Fontamara" di Ignazio Silone, scrittore abruzzese del dopoguerra da alcuni idioti recentemente accusato di essere addirittura una "spia dell'Ovra",
il protagonista, Michele Berardo, racconta di un bar del suo paesino - Fontamara, appunto, paese immaginario, ma in realtà realissimo, grazie al quale Silone "canta" l'epopea dei "cafoni" - dove, durante il Ventennio, l'evoluzione del cartello appeso alla parete dalle locali gerarchie fasciste fu questa:

"Qui è vietato parlar male dell'Italia" (1922);

"Qui è vietato parlar male del Governo" (1924);

"Qui è vietato parlare di politica" (1936).

Al che Michele sbottò, dicendo: "Mettete un bel cartello con su scritto: Qui è vietato pensare".