Ignoranza=fede
Il diffuso
ateismo tra gli
scienziati,
evidenziato dal
recente articolo di Nature
(del quale si è
discusso nel n°
2/97 de L'ATEO)
non è un fenomeno
limitato agli Stati
Uniti. In Italia,
infatti, stando a
una ricerca
pubblicata nel 1989
con il titolo "Valori,
scienza e
trascendenza",
la percentuale
degli scienziati che
credono in dio
(36,1%) è
persino più bassa
di quella americana
(39,3%).
Dalla
summenzionata
ricerca svolta in
Italia è emerso un
altro interessante
dato, che forse
meglio di qualsiasi
altro dimostra che
l'ateismo è tanto
più diffuso quanto
maggiore è la
conoscenza
scientifica, il che
ovviamente equivale
a dire, in modo meno
eufemistico ma più
efficace, che la
fede è tanto più
diffusa quanto
maggiore è
l'ignoranza delle
leggi della natura.
Infatti, facendo un
confronto tra gli
italiani laureati in
discipline
scientifiche e gli
scienziati, che possono
vantare un ulteriore
iter di formazione
scientifica - in
relazione alle varie
tappe della carriera
accademico-professionale
o degli impegni di
ricerca - che li
differenzia
sensibilmente dalla
grande maggioranza
dei laureati in
discipline
scientifiche, è
risultato che la
percentuale dei
credenti è di gran
lunga maggiore tra i
semplici laureati
(75,6%), quelli che
non possono
vantare un ulteriore
iter di formazione
scientifica.
In mancanza di
dati sicuri ed
aggiornati sulla
percentuale di
credenti tra la
popolazione italiana
in generale,
supponiamo che essa
corrisponda a quella
americana, che è
del 93%, come
riportato nel
recente articolo di Nature.
Attribuendo quella
percentuale anche
agli italiani, siamo
certi di non
sbagliare per
eccesso, visto che
quasi tutti i mass
media italiani,
assidui e fedeli
portavoce del
Vaticano, sembrano
appartenere alla
Santa Sede, non a
uno Stato laico e
indipendente.
Considerando dunque attendibile il dato che il 93% degli italiani crede in dio, si può notare che quella percentuale scende al 75,6% tra coloro che hanno una laurea in discipline scientifiche e che essa crolla al 36,1% tra coloro che possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica, gli scienziati appunto. Quelle percentuali che scendono a picco col crescere della conoscenza dimostrano meglio di qualsiasi discorso che la fede è direttamente proporzionale all'ignoranza e che quest'ultima, perciò, è la vera linfa vitale delle religioni.
Riccardo Baschetti