Laicità in Europa

 

UNIONE EUROPEA

L’ateismo è generalmente accettato dalla giurisprudenza nella forma “surrogata” della libertà di pensiero, o di coscienza.

La Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (1950), all’articolo 9 recita: “1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti. 2. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la pubblica sicurezza, la protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui”.

Il documento conclusivo della riunione di Vienna dei rappresentanti degli stati partecipanti alla Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (1986-1989), all’articolo 16 recita: “Al fine di assicurare la libertà dell'individuo di professare e praticare una religione o una convin­zione, gli Stati partecipanti, fra l'altro, 1. adotteranno misure efficaci per impedire ed eliminare ogni discriminazione per motivi di reli­gione o convinzione nei confronti di individui o comunità per quanto riguarda il riconoscimento, l'esercizio e il godimento dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in tutti i settori della vita civile, politica, economica, sociale e culturale e assicureranno l'effettiva uguaglianza fra credenti e non credenti; 2. favoriranno un clima di reciproca tolleranza e rispetto fra credenti di comunità diverse nonché fra credenti e non credenti".

Sia nell’ambito del Trattato di Amsterdam, sia in quello dell’approvazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, la Chiesa cattolica e quelle protestanti hanno richiesto uno specifico riconoscimento dell’importanza dei loro culti e del retaggio “religioso” europeo.

La dichiarazione numero 11 adottata in allegato al Trattato di Amsterdam (1997) garantisce che “l’Unione Europea rispetta e non pregiudica lo status previsto nelle legislazioni nazionali per le chiese e le associazioni o comunità religiose degli Stati membri.  l’Unione Europea rispetta ugualmente lo status delle organizzazioni filosofiche e non confessionali”:  in sostanza equipara le associazioni dei non credenti alle chiese.

L’articolo 10, comma 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000) recita: “ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti”.

In questa scheda facciamo una carrellata sulle peculiarità dei vari stati in materia di religione e laicità dello stato.

AUSTRIA

Tredici culti sono riconosciuti dalla legge, accedendo così a vantaggi di tipo fiscale: essi riscuotono delle imposte direttamente dai loro fedeli. I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato.

BELGIO

Sei culti sono riconosciuti per legge: fruiscono dell’esenzione dall’imposta sugli immobili, ed i loro ministri sono stipendiati dallo stato. Le associazioni umanistiche, ai sensi dell’articolo 181 della Costituzione sono equiparate alle religioni, per cui i loro esponenti sono stipendiati, danno assistenza negli ospedali e insegnano etica nelle scuole. L’ora di religione e l’ora di etica sono alternative ed entrambe non obbligatorie. L’unico matrimonio ammesso è quello civile, mentre quello religioso è privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile. Per tutta la popolazione il giorno di riposo settimanale è la domenica, senza alcuna eccezione.

DANIMARCA

Il Sovrano deve costituzionalmente far parte della Chiesa Nazionale danese (luterana). Il clero luterano è stipendiato per il 40% dallo stato, che si sobbarca anche i costi di formazione. Vi è un’imposta ecclesiastica a carico dei soli fedeli luterani a beneficio della stessa Chiesa, che gode anche dell’esenzione dall’imposta sugli immobili. L’ora di religione nelle scuole è anch’essa impartita dai ministri della Chiesa Nazionale: si può esserne dispensati qualora i genitori garantiscano un loro personale impegno pedagogico alternativo. L’insegnamento è neutro dal punto di vista confessionale. L’emittente pubblica radiofonica trasmette giornalmente la funzione che si svolge nella principale cattedrale del paese. Le coppie gay sono riconosciute attraverso una “registrazione di partnership” con valore legale.

FINLANDIA

La carica di presidente della Repubblica non prevede la necessità di appartenenza a una religione. L'attuale presidentessa si è fatta depennare dai registri parrocchiali e oggi risulta non appartenere ad alcuna religione. Alla Chiesa finlandese (luterana) si affianca, quasi con gli stessi diritti, la chiesa ortodossa. Nelle scuole è previsto un insegnamento di etica alternativo a quello della religione. Il cambio di religione passa attraverso una procedura burocratica gestita dall’ufficiale di stato civile. I parroci vengono pagati dalle comunità religiose, i vescovi (sia gli stipendi che le pensioni) dallo stato.

FRANCIA

E’ la nazione dove, storicamente, la netta separazione tra Stato e Chiesa ha rappresentato un esempio anche per altre nazioni. La Costituzione prevede espressamente la forma laica dello stato: negli edifici pubblici è possibile indossare simboli religiosi (crocifissi o chador) solo se non assumono un carattere rivendicativo, mentre è vietata espressamente (articolo 28) l'esposizione di simboli o emblemi religiosi su monumenti e in spazi pubblici, ad eccezione di luoghi di culto, cimiteri, musei, ecc. Non esiste alcun finanziamento per nessuna chiesa, né insegnamento religioso scolastico. Gli edifici di culto cattolici sono di proprietà dello stato, che provvede alla loro manutenzione: il Code général des impôts prevede l'esonero della tassa fondiaria per i luoghi di culto, a beneficio delle associazioni cultuali. L’unico matrimonio ammesso è quello civile, mentre quello religioso è privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile: il sacerdote che celebra il rito precedentemente è punibile. Per tutta la popolazione il giorno di riposo settimanale è la domenica, senza alcuna eccezione. Le scuole private possono stipulare accordi con la pubblica amministrazione, ricevendone finanziamenti ma accettando di sottoporsi a specifiche forme di controllo. Il 13 ottobre 1999 il Parlamento francese ha approvato il PACS (patto civile di solidarietà) che riconosce e regola le coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali).

GERMANIA

I diritti dei gruppi atei sono riconosciuti direttamente dalla Costituzione (articolo 137: “alle associazioni religiose vengono equiparate quelle associazioni che perseguono il fine di coltivare in comune un’ideologia filosofica”). Le Chiese, invece, possono imporre ai propri fedeli un tributo obbligatorio (anche del 9% dell’imposta), alla cui riscossione provvede lo stato. L’unico matrimonio ammesso è quello civile, mentre quello religioso è privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile: il sacerdote che celebra il rito precedentemente è punibile. I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato.

GRECIA

Il Presidente delle Repubblica deve giurare in nome della Santissima Trinità, invocata nel preambolo della Costituzione, che statuisce anche la “predominanza” della Chiesa ortodossa. Non è possibile aprire edifici di culto alle religioni diverse da quella ortodossa senza il preventivo consenso di quest’ultima, né fare proselitismo. L’insegnamento religioso nelle scuole è limitato alle elementari e di competenza della gerarchia ortodossa. In tema di finanziamento statale, tutto il clero ortodosso è stipendiato dallo stato che gestisce anche gli edifici di culto, trattenendosi però il 35 per cento degli introiti delle parrocchie. La decisione del governo di far scomparire l’indicazione della fede sulle carta d’identità ha provocato la reazione della Chiesa nazionale che ha avviato la raccolta di firme per l’indizione di un referendum.

IRLANDA

Nel preambolo della Costituzione si specifica che il testo è emanato nel nome della Santissima Trinità. Il giuramento che deve prestare il Presidente impedisce ad un ateo o ad un agnostico di accedere alla carica. Lo stato non finanzia la Chiesa cattolica, tuttavia garantisce l’esenzione delle imposte sugli immobili. L’insegnamento confessionale è garantito durante l’orario delle lezioni scolastiche. L’Irlanda è l’unico paese della Comunità Europea dove l’interruzione di gravidanza è ancora vietata.

LUSSEMBURGO

Vi sono tre culti riconosciuti, i cui ministri sono stipendiati dallo stato. Nelle scuole pubbliche vi sono, in alternativa, lezioni di etica oppure di religione (cattolica). L’unico matrimonio ammesso è quello civile, mentre quello religioso è privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile.

OLANDA

Lo stato non finanzia alcuna chiesa: vantaggi fiscali sono previsti solo per associazioni religiose, la sola forma di finanziamento è lo stipendio, totale o parziale dei cappellani. La nuova Costituzione del 1983 equipara le convinzioni religiose e quelle non religiose.La possibilità di obiettare al riposo domenicale è estesa a tutti i cittadini. L’unico matrimonio ammesso è quello civile, mentre quello religioso è privo di qualunque efficacia legale ed obbligatoriamente successivo a quello civile. I consiglieri della Lega Umanista possono prestare assistenza nelle strutture obbliganti. Le coppie gay, già riconosciute attraverso una “registrazione di partnership” con valore legale, con un provvedimento del dicembre 2000 possono addirittura sposarsi. Recentemente è stata legalizzata anche l’eutanasia: tre europarlamentari hanno altresì richiesto la chiusura dell’ambasciata olandese in Vaticano.

PORTOGALLO

I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato. Lo stato non finanzia alcuna chiesa, tuttavia garantisce l’esenzione delle imposte sugli immobili.

REGNO UNITO

La Chiesa ufficiale è quella anglicana, a capo della quale sta il sovrano (anglicano anch’esso): quest’ultimo deve anche essere formalmente membro della chiesa presbiteriana scozzese. Nelle scuole vi è un insegnamento religioso genericamente cristiano, con modalità concordate localmente: è permesso non avvalersene. Lo stato non finanzia alcuna chiesa, tuttavia garantisce l’esenzione delle imposte sugli immobili. La bestemmia è punita solo nei confronti della religione cristiana. E’ possibile astenersi dal lavoro nel giorno statuito dalla propria religione se non provoca conflitti e/o obblighi da parte degli altri colleghi. Ai fedeli sikh sono state concesse delle specifiche deroghe per utilizzare il turbante in luogo del casco e degli elmetti protettivi.

SPAGNA

Una normativa estremamente simile a quella italiana. I rapporti con la Chiesa cattolica sono disciplinati da un Concordato. Come in Italia è possibile devolvere alle chiese una parte del gettito fiscale (5,2 per mille), mentre gli immobili e gli oggetti di culto sono esenti da imposte. Il matrimonio può essere dichiarato nullo anche dalla Chiesa cattolica con effetti civili. L’insegnamento della religione è facoltativo ed esercitato da professori selezionati dalla struttura ecclesiastica.

SVEZIA

Dopo quasi cinque secoli in cui la chiesa luterana è stata un organo del governo, l’1 gennaio 2000 si è passati ad un regime di separazione. Conseguentemente i vescovi non sono più scelti dal governo, e la chiesa non riceve più fondi dal gettito fiscale dello stato. Il sovrano deve professare la religione nazionale. Le coppie gay sono riconosciute attraverso una “registrazione di partnership” con valore legale.

PER SAPERNE DI PIU'

- “Diritto e religione in Europa occidentale”, di Silvio Ferrari e Ivan C. Iban (Il Mulino, 1997);

- “In Europa il Vaticano è declassato”, di Francesco Margiotta Broglio, apparso sul numero 1/2000 della rivista “Limes”;

- sul sito di Costituzione e Repubblica (http://dante.bdp.it/costituzione/estero/estere.htm) sono disponibili i testi delle carte costituzionali di molti paesi, europei e non.