Lo Sbattezzo
come cancellare gli effetti del Battesimo
Stando
al
catechismo
della
Chiesa
cattolica,
il
battesimo
è
il
mezzo
"mediante
il
quale
ci
si
libera
dal
peccato
e,
rigenerati
come
figli
di
dio,
si
diventa
membra
di
Cristo,
ci
si
incorpora
alla
Chiesa
e
resi
partecipi
della
sua
missione".
Come
un
bambino
di
pochi
giorni
possa
essere
reso
partecipe
della
missione
della
Chiesa
resta,
ovviamente,
un
mistero
della
fede. Agli
albori
della
cristianità
il
battesimo
veniva
impartito
agli
adulti. CHE
COS'È
IL
BATTESIMO?
Va
ricordato
che
il
battesimo
è
un
rito
estraneo
alla
narrazione
evangelica:
l'unico
passo
esplicito
(Mt.
28,19)
è
spesso
considerato
dagli
studiosi
come
una
manipolazione
posteriore,
mentre
Gesù,
pur
battezzato
da
Giovanni,
personalmente
non
battezzò
mai
nessuno,
né
tanto
meno
risulta
siano
mai
stati
battezzati
gli
apostoli.
PERCHÉ
LA
CHIESA
BATTEZZA
I
NEONATI?
Successivamente,
con
l'affermarsi
della
nuova
religione,
il
rito
venne
gradatamente
anticipato
a
causa
dell'elaborazione
teologica
del
peccato
originale,
tuttora
in
vigore.
Ancora
oggi,
infatti,
la
Chiesa
ritiene
che
i
bambini
"nascono
con
una
natura
umana
decaduta
e
contaminata
dal
peccato
originale",
e
hanno
bisogno
del
battesimo
"per
essere
liberati
dal
regno
delle
tenebre
e
trasferiti
nel
regno
della
libertà
dei
figli
di
dio".
Ricordiamo
a
tal
proposito
una
delle
violazioni
della
legge
più
incredibili
promossa
dalla
Chiesa
cattolica:
il
codice
di
diritto
canonico,
al
canone
868,
stabilisce
questa
assurda
norma:
''il
bambino
di
genitori
cattolici
e
persino
di
non
cattolici,
in
pericolo
di
morte
è
battezzato
lecitamente
anche
contro
la
volontà
dei
genitori"!
L'USO
STATISTICO
DEL
BATTESIMO
DA
PARTE
DELLA
CHIESA
CATTOLICA
Ogni
elaborazione
statistica
delle
convinzioni
religiose
(e
non)
di
una
comunità
di
essere
umani
si
scontra,
oltre
con
l'incertezza
di
molte
persone,
anche
e
soprattutto
con
la
tendenza
degli
enti
cultuali
a
sovrastimare
i
propri
aderenti.
La
Chiesa
cattolica
non
si
astiene
da
ciò:
anzi,
con
la
politica
dei
numeri
riesce
spesso
a
piegare
la
politica
dei
politici.
Essa,
infatti,
ogni
dodici
mesi
pubblica
un
Annuario
Pontificio
col
quale
sottolinea
la
propria
condizione
di
religione
"number
one"
quanto
a
fedeli:
oltre
un
miliardo.
Di
questi,
circa
56
milioni
sarebbero
italiani,
ovvero
il
98%
della
popolazione.
Sono
cifre
chiaramente
fantasiose,
ma
frutto
di
una
loro
logica:
sono
infatti
basate
sul
registro
dei
battezzati.
Tale
registro
è
il
frutto
di
un
semplice
aggiornamento
del
dato
in
possesso
al
parroco
alla
data
di
rilevazione
precedente,
aumentato
dei
battesimi
e
diminuito
dei
funerali.
Il
fatto
che
una
persona,
battezzata,
finisca
per
maturare
convinzioni
diverse
non
viene
quindi
automaticamente
registrato
dalla
Chiesa,
che
teoricamente
perpetua
l'errore
per
l'eternità.
Con
queste
cifre
gonfiate
il
Vaticano
presenta
poi
il
conto
ai
governi,
sostenendo
di
rappresentare
ad
esempio
pressoché
l'intera
popolazione
italiana,
ed
ottenendo
un
ascolto
e
dei
privilegi
assolutamente
ingiustificati.
Tutti
i
sondaggi
d'opinione
concordano
nel
dimostrare
l'assurdità
di
certe
cifre.
Cercare
di
far
collimare
i
numeri
è
possibile
solo
attraverso
una
massiccia
cancellazione
di
battesimi.
PERCHÉ
CANCELLARE
IL
BATTESIMO?
Non
certo
per
fare
un
contro-rito
vendicativo:
nessuna
associazione
laica
lo
riterrebbe
una
cosa
seria.
Ci
sono
invece
motivazioni
ben
più
importanti:
L'ASSOCIAZIONE
PER
LO
SBATTEZZO
L'Associazione
per
lo
Sbattezzo
nasce
negli
anni
'80
proprio
su
queste
tematiche,
che
porta
avanti
attraverso
l'organizzazione
di
meeting
anticlericali,
campagne
di
sensibilizzazione
e
pubblicazioni.
Suo
il
merito
di
aver
sollevato
il
problema
in
Italia:
attraverso
questa
associazione
sono
partite
le
prime
lettere
verso
le
parrocchie
italiane.
Oggi
la
parola
"sbattezzo"
è
entrata
a
far
parte
dei
dizionari.
L'INIZIATIVA
GIURIDICA
DELL'UAAR
Nel
1995
l'Unione
degli
Atei
e
degli
Agnostici
Razionalisti
ha
avviato
una
campagna
per
la
"bonifica
statistica"
dei
battezzati.
Dopo
aver
verificato
le
risposte
fumose
ed
evasive
alle
richieste
di
cancellazione
ricevute
dai
parroci
(le
poche
volte
che
costoro
si
degnavano
di
rispondere),
ha
preferito
spostare
il
confronto
in
sede
giudiziaria.
Attraverso
un
socio
individuato
ad
hoc,
ha
così
intrapreso
un
ricorso
al
Garante
per
la
protezione
dei
dati
personali
(Stefano
Rodotà),
chiedendo
di
intervenire
nei
confronti
delle
parrocchie
refrattarie
alla
cancellazione
del
battesimo.
IL
PRONUNCIAMENTO
DEL
GARANTE
PER
LA
PRIVACY
Nel
settembre
1999
il
Garante
per
la
protezione
dei
dati
personali
si
è
pronunciato
sul
ricorso
del
socio
UAAR.
Secondo
il
Garante
non
si
può
cancellare
il
battesimo,
in
quanto
documenta
un
episodio
effettivamente
avvenuto:
inoltre,
anche
in
questo
caso,
la
doppia
ragione
sociale
di
stato
estero
e
di
ente
religioso
permette
alla
Chiesa
di
usufruire
di
privilegi
che
altre
confessioni
non
hanno.
È
però
possibile,
per
chiunque
lo
desideri,
far
annotare
la
propria
volontà
di
non
appartenere
più
alla
Chiesa
cattolica.
Si
tratta
di
un
riconoscimento
importante,
con
il
quale
per
la
prima
volta
la
giurisprudenza
italiana
stabilisce
un
metodo
per
l'ottenimento
di
un
elementare
diritto
civile,
quello
di
non
essere
più
considerati
"figli
della
chiesa".
Clicca
qui
per
il
comunicato
del
Garante.
Lo
sconcerto
cattolico
deve
essere
stato
notevole,
se
persino
un
esponente
considerato
"illuminato"
come
don
Zega,
dalla
prima
pagina
della
"Stampa"
del
29
settembre
1999,
riusciva
a
confondere
UAAR
e
Associazione
per
lo
Sbattezzo,
cercando
poi
di
buttare
tutta
la
vicenda
sul
goliardico.
Come
conseguenza
pratica,
però,
l'iniziativa
dell'UAAR
ha
costretto
la
Conferenza
Episcopale
Italiana
ad
emanare
già
il
20
ottobre
1999
un
Decreto
Generale
sull'argomento.
L'UAAR,
incassato
il
parziale
successo,
ha
comunque
deciso
di
ricorrere
al
tribunale
di
Padova,
che
ha
in
sostanza
confermato
quanto
statuito
da
Rodotà,
sancendo
però
che
"è
lo
Stato
che
si
riserva
il
potere
di
verificare
se
sussistano
i
presupposti
per
escludere
il
proprio
intervento
con
riguardo
agli
atti
dell'autorità
ecclesiastica".
Tra
le
tesi
sostenute
a
favore
dell'ipotesi
di
cancellazione,
"può
essere
vero
che
un
omosessuale
sia
stato
iscritto
ad
una
associazione
di
omosessuali,
ma
se
ad
un
certo
punto,
ad
esempio
dopo
aver
perso
il
posto
di
lavoro,
chiede
che
non
sia
lasciata
traccia
di
questa
sua
appartenenza,
ha
il
diritto
di
ottenerlo
oppure
no?".
"Come
può
la
Costituzione
italiana
stabilire
che
cittadini
italiani
-
ebrei,
valdesi,
atei
o
agnostici,
o
quant'altro
-
siano,
in
Italia,
sottomessi
ad
un
ordinamento
indipendente
e
sovrano
di
uno
Stato
estero
(e
neanche
democratico)
o
a
una
religione
che
non
è
la
loro?"
COSA
BISOGNA
FARE
PER
NON
ESSERE
CONSIDERATI
PIÙ
CATTOLICI?