Il Nuovo
La sfida di Cofferati: batteremo il governo
Il leader della Cgil al Circo Massimo: "Ecco la nostra risposta al terrorismo". E poi attacca Berlusconi: "Sull'articolo 18 si ritiri". Ma il governo non cede: "Non faremo passi indietro".
ROMA- Il terrorismo non fermerà la lotta della Cgil a difesa dei diritti e dello stato sociale. E il governo faccia marcia indietro sull'articolo 18 o sarà sconfitto. Da Roma Sergio Cofferati lancia la sua sfida a Berlusconi, in quella che sembra destinata a diventare la più imponente manifestazione per numero di partecipanti della storia del sindacato italiano. Ma di fronte al mega-corteo sindacale, l'esecutivo non cede di un millimetro. Ieri il premier Berlusconi a reti unificate ha detto che sulle riforme il governo andrà avanti. Oggi è il ministro dell'Economia, Tremonti a ribadire a tarda sera in tv che l'esecutivo non accetterà "intimidazioni" di alcun tipo.
Il
Cofferati day - Atteso
per tutta la
mattinata, Cofferati
sale sul palco
dopo il minuto di
silenzio dedicato a
Marco Biagi, ucciso
dalle Br, e non
tradisce le
aspettative. Si
difende dagli
attacchi che gli
sono piovuti addosso
dopo l'agguato di
Bologna: " Chi
ci accusa di essere
complici di questo
clima guardi questa
piazza". E poi
contrattacca il
governo sul terreno
che gli si confà di
più , quello della
difesa dei diritti
dei lavoratori.
Con toni fermi e
pacati e senza mai
cedere
all'invettiva, il
leader del più
grande sindacato
d'Italia sottolinea
che il cammino
intrapreso
sull'articolo 18 non
si interromperà. E
per questo, sepolto
da una valanga di
applausi, Cofferati
richiama ancora una
volta il suo ''popolo''
allo sciopero
generale e al
governo ribadisce:
prima lo stralcio
poi la trattativa.
''Sappiamo -
dice Cofferati - che
la loro intenzione
è subdola. Quello
che prospettano è
un patto neo
corporativo. Non
abbiamo paura degli
accordi, non abbiamo
paura delle
trattative, ma non
abbiamo nemmeno
paura dello sciopero
generale che faremo
nei prossimi giorni''.
Il governo
non cede -
Anche dopo i
risultati della
manifestazione a
Roma, il governo non
cambierà le sue
posizioni. E'
durissimo il
giudizio che
Giulio Tremonti in
una intervista al
Tg3, dà a nome di
tutto l'esecutivo
sulla manifestazione
della Cgil: ''Una
grande prova di
forza soprattutto
dentro alla
sinistra. Hanno
vinto Cofferati,
Bertinotti,
Agnoletto; hanno
perso Fassino,
Rutelli, D'Alema che
sembrano un po' come
i capretti che si
preparano alla
Pasqua''. Il
ministro delle
Attività
produttive, Antonio
Marzano usa gli
stessi accenti:
"Cambiare la
posizione del
governo non è
possibile. E tanto
meno è possibile
oggi, pochi giorni
dopo il crimine
compiuto con un
nostro
collaboratore". Ma
il centrodestra
polemizza anche sui
numeri . E
definisce una ''bufala'' quella
degli organizzatori
della manifestazione
di oggi che hanno
parlato di ''3
milioni di persone''
in piazza.
L'Ulivo: Berlusconi perderà- Un po'offuscati dalla ingombrante presenza di Cofferati , i leader ulivisti trascorrono la giornata lanciando fendenti al governo. Il primo a scattare è Massimo D'Alema: ''Quella che sta facendo il governo sull'articolo 18 è una battaglia simbolica che si rivolge contro il sindacato. Avremo lo sciopero generale unitario e la sfida con questo sindacato è perdente per il governo''. Gli fa eco Piero Fassino: "Lo diciamo in modo tranquillo e pacato: l'articolo 18 va bene così come è. E modificarlo non è una riforma''. Francesco Rutelli accusa Berlusconi di aver scatenato uno scontro che "non serve a nessuno''. ''Berlusconi dovrebbe scendere dalle barricate'', ammonisce il leader dell'Ulivo.
Fuori dall'Ulivo, tocca a Bertinotti guidare la carica contro il Cavaliere. ''E' un messaggio allarmante'', dice il leader di Rifondazione ripensando a quell'intervento a reti unificate di ieri sera. E mentre parte dalla folla un coro che è anche una richiesta ferma a Rifondazione comunista: ''Unità, unità'', il leader del Prc lancia un 'altra stoccata all'indirizzo del premier: "Per la prima volta dopo tanti anni si è aperta la strada alla possibilità che si possa vincere e che Berlusconi perda".