IL VOLANTINO NAZIONALE PER LA MANIFESTAZIONE DI ROMA DELLA MARCIA MONDIALE


settembre 2000

 

MANIFESTAZIONE A ROMA

 

CONTRO LE GUERRE,
LE VIOLENZE,
LA POVERTA'

 

I media ne parlano come un avvenimento senza precedenti su scala planetaria: 5000 gruppi di donne di 157 paesi partecipano a una Marcia mondiale contro la povertà e le violenze.
Dal momento in cui la marcia è stata lanciata (8 marzo 2000) moltissime iniziative sono state prese dalla Sierra Leone all'Argentina, all'India, alla Turchia, agli Stati Uniti, alla Francia e in tanti altri paesi del mondo. Conferenze stampa, piccole marce e manifestazioni di centinaia di migliaia di persone, spettacoli, momenti di festa ed espressioni di lutto e di sdegno si sono moltiplicate in questi mesi e continueranno fino al 17 ottobre, quando il segretario generale dell'ONU Kofi Annan riceverà a New York la nostra delegazione nel corso della grande manifestazione.

Perché una marcia mondiale delle donne? Perché oggi più che mai le donne hanno bisogno della solidarietà reciproca, malgrado le leggende sull'uguaglianza raggiunta. Ne hanno bisogno le donne ancora sottoposte a violenze e ingiustizie incredibili: le donne afghane ancora prigioniere di un pugno di fanatici; i milioni di donne che continuano a subire le mutilazioni sessuali; le donne stuprate dagli eserciti a poca distanza dai nostri confini
Ma al di là dei casi-limite, che riguardano però centinaia di milioni di nostre simili, il genere femminile ha molte ragioni per non essere soddisfatto della propria sorte. Dappertutto la povertà è donna e la proprietà è riservata soprattutto agli uomini. Dappertutto il potere è uomo e la mancanza di potere caratterizza soprattutto le donne. In Italia su 10 eletti in parlamento una sola è di sesso femminile. Dappertutto le donne lavorano molto di più degli uomini, perché devono dividersi tra lavoro domestico e lavoro per lo stipendio o il salario. Dappertutto le donne devono temere violenze e moleste sessuali, per le strade, sul luogo di lavoro, in famiglia.
Se le donne non hanno ragioni per essere soddisfatte della loro vita, possono invece essere orgogliose dei risultati raggiunti soprattutto negli ultimi decenni. Ma questi risultati non sono venuti dal nulla: sono il prodotto della solidarietà, delle lotte e dell'organizzazione di molte generazioni di donne. E soprattutto non sono acquisiti una volta per tutte; anche le donne afghane e iraniane alcuni decenni fa camminavano spedite sulla via dell'emancipazione.
Di fronte ai tentativi di strappare alle donne ciò che hanno conquistato e ai problemi che tutte ancora viviamo in Italia e nel mondo, rispondi partecipando

MANIFESTAZIONE A ROMA
IL 30 SETTEMBRE ORE 10 (p.zza Esedra)

 

  • Contro le violenze, la militarizzazione, le guerre
  • Contro gli attacchi alla Legge 194 e l'oscurantismo a cui la destra e l'integralismo cattolico vogliono farci tornare;
  • per l'autodeterminazione e la libertà di scelta delle donne.
  • Per servizi sociali gratuiti o a basso costo, in grado di rendere meno faticosa la vita delle donne
  • per un'occupazione stabile e con salario giusto, pensioni minime dignitose e diritto al riposo.
  • Solidarietà tra le donne migranti e native, del Sud e del Nord del mondo
  • Coordinamento italiano della Marcia