Scuola - scheda sulla riforma Moratti


In che cosa consiste la riforma del ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti?
Il ministro ha incaricato un gruppo di esperti al fine di preparare un progetto che serva a modificare l'attuale sistema scolastico. Questo progetto è consultabile sul sito www.istruzione.it e prevede alcune novità come la riduzione di un anno per le scuole medie superiori (che durerebbero quindi 4 anni al posto di 5) e la separazione delle superiori in due categorie ben distinte: i licei (che preparano all'università) e la scuola professionale (che prepara al lavoro). Inoltre si parla di un "migliore raccordo" fra la scuola media inferiore e la scuola media superiore in modo da raccordare adeguatamente chi vuole proseguire per i licei e chi vuole invece proseguire verso i professionali.

Quindi per frequentare l'università bisognerà per forza frequentare i licei?
No, il ministro ha assicurato che anche chi si iscrive alle scuole con finalità professionali potrà avere accesso all'università.

Ma questo non è un limite nella scelta?
E' una della critiche che viene fatta alla Moratti: chi frequenterà i professionali avrà una preparazione inadeguata per l'università e sarà disincentivato ad iscriversi. Per cui, anche se non vi sarà un divieto, rimarrà comunque un ostacolo di fatto. In altri termini chi critica la Moratti sostiene che questa separazione nelle superiori vuole marcare una separazione sociale fra chi studierà per diventare classe dirigente e chi studierà per diventare lavoratore: una separazione con scopi politici. Invece il ministro sostiene che questo nuovo sistema viene incontro alle esigenze di un migliore raccordo fra scuola e mondo del lavoro e prevede anche un terzo settore che alternerà scuola e lavoro fin dopo i 18 anni. Infine il ministro non prevede solo due settori (licei e professionali) ma anche una varietà di scelta all'interno di ogni settore.

Avremo dei lavoratori che sapranno solo fare il loro lavoro e saranno ignoranti nel resto?
Questo è un rischio e questa è l'accusa che viene fatta alla Moratti da sindacati di opposizione come i Cobas e dai settori studenteschi più intransigenti. I più ottimisti invece sostengono che in ogni caso è importante avviare al lavoro i giovani meno capaci di studiare in quanto li si sottrae all'emarginazione totale. Chi critica la Moratti invece sostiene che vuole introdurre nuovamente la separazione fra scuole di serie A e scuole di serie B, anticipando la separazione fra "classi scelte" e "classi di scarto" già a partire dal secondo anno di scuola media inferiore. Negli anni '50 la scuola media era separata dalla scuola di avviamento professionale e, secondo i critici della Moratti, potremmo ritornare alla scuola di 50 anni fa con l'introduzione di materie come il Latino a partire dalla seconda media al fine di canalizzare i futuri studenti dei licei separandoli da quelli destinati ai professionali.

E se in futuro un settore lavorativo sparisce che farà il ragazzo che ha studiato solo per quel lavoro?
Questa è una questione importantissima in quanto in passato si diceva "impara l'arte e mettila da parte" ma oggi i mestieri cambiano o muoiono con rapidità per via dell'innovazione tecnologica. Per questo motivo occorre una forte preparazione di base e probabilmente una scuola orientata in modo prevalete al lavoro rischia di rimanere spiazzata di fronte alle rivoluzioni professionali in atto. Per questo la scuola del futuro dovrà sempre insegnare bene l'italiano, la capacità di leggere e scrivere con correttezza e scorrevolezza, l'inglese, la logica e il metodo scientifico, l'uso delle nuove tecnologie, ecc. Senza dimenticare una buona formazione di carattere storico, giuridico, economico e una forte dose di capacità critica per comprendere i problemi che viviamo oggi.

Quali altre critiche vengono rivolte alla Moratti?
La Moratti è vista come il ministro che darà alla scuola privata molto spazio penalizzando la scuola pubblica. In tal modo verrebbero messi a rischio anche i posti dei docenti della scuola pubblica. Ciò potrebbe avvenire offrendo agli studenti un "buono spesa" da utilizzare o nella scuola pubblica o nella scuola privata. La Moratti invece ha voluto rassicurare che il suo ministero non farà mancare alla suola pubblica il denaro occorrente allo sviluppo di una formazione di qualità e ha incontrato i sindacati illustrando un piano di investimenti per 19 mila miliardi. Alcuni sindacati hanno apprezzato questo sforzo, altri rimangono critici come i Cobas e la Cgil scuola.

Perché la Legge finanziaria è importante per la scuola?
La Legge finanziaria è quella legge dello stato che accompagna il bilancio di previsione dello stato e che fissa le nuove entrate e le nuove uscite, ossia i tagli (i "risparmi" da effettuare) e gli investimenti (le "spese" aggiuntive da sostenere). Per questo motivo la "Finanziaria" spiega quali tagli e quali investimenti saranno previsti per la scuola. Fra i risparmi c'è il taglio sulle spese relative ai commissari di esame per la maturità (esame di stato); essendo le commissioni formate in massima parte da docenti interni l'esame di stato diventerà come l'esame di terza media e - sostengono i critici - ciò potrebbe portare alla svalutazione del titolo di studio e a favorire i diplomifici della scuola private che saranno così prive di controlli esterni efficaci.