La frontiera interna della povertà
Il quartiere dove è stato ucciso Timothy Thomas, il
quinto ragazzo nero ucciso dalla polizia negli ultimi sei mesi, il quindicesimo
dal 1995, si chiama Over the Rhine, "oltre il Reno". Il confine fra la
città benestante e quella povera e turbolenta porta lo stesso nome del più
sanguinoso confine della storia europea
ALESSANDRO PORTELLI
Nel 1855, a Cincinnati, Ohio, la schiava fuggiasca Margaret Garner uccise i
propri figli per impedire che fossero ripresi dai cacciatori di schiavi e
riportati in schiavitù nel confinante stato del Kentucky. Nel 2001, il ghetto
nero di Cincinnati è esploso in una violenta protesta dopo l'uccisione del
diciannovenne Timothy Thomas da parte di un poliziotto: il quinto ragazzo nero
ucciso dalla polizia a Cincinnati negli ultimi sei mesi, il quindicesimo dal
1995.
Dalla storia di Margaret Garner scaturisce uno dei più grandi romanzi della
letteratura americana, Beloved (Amatissima) di Toni Morrison,
ambientato a Cincinnati attorno alla Guerra Civile. Una delle scene più
drammatiche è quella in cui la protagonista, Sethe, partorisce mentre
attraversa perigliosamente il fiume Ohio, tra il Kentucky e Cincinnati. E' anche
una riscrittura di un'altra famosissima scena romanzesca: l'episodio della Capanna
dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe (che aveva vissuto a Cincinnati), in
cui la schiava fuggiasca Eliza attraversa il fiume Ohio col bambino in braccio,
inseguita dai cacciatori di schiavi, saltando da un lastrone di ghiaccio
all'altro.
Uno potrebbe non accorgersene, guardando la mappa degli Stati Uniti, ma
Cincinnati è una città di frontiera. Gli Stati Uniti hanno sempre avuto
difficoltà ad ammettere di avere dei confini esterni (la loro
"frontiera" si definiva "una linea mobile," il loro
"destino manifesto" era l'espansione, la loro potenza oggi è
"globale"), e hanno pagato per questa presunzione il prezzo di essere
attraversati da drammatici e sanguinosi confini interni.
Cincinnati si affaccia sul confine tra Nord e Sud; e il quartiere dove è stato
ucciso Timothy Thomas si chiama Over the Rhine, "oltre il Reno": il
confine fra Cincinnati benestante e tranquilla e Cincinnati povera e turbolenta
porta lo stesso nome del più sanguinoso confine della storia europea. Questa è
un'antica città di immigrati tedeschi dove si pubblicavano libri in tedesco,
come Cincinnati: oder, Gehimnisse des Westens (1845-1905) di Emil
Klauprecht, che mescola il West di James Fenimore Cooper, i sotterranei urbani
di Eugene Sue, e le polemiche di Harriet Beecher Stowe (anche qui non manca la
scena dell'avventuroso attraversamento del fiume ghiacciato). Il simbolo della
città è lo spettacolare ponte su quel fiume da dove arrivavano i fuggiaschi e
da dove adesso arrivano gli immigranti, neri del Sud e bianchi poveri dalla
contigua Appalachia.
Michael Henson, operatore sociale, musicista e scrittore di Cincinnati, autore
di uno straordinario "romanzo proletario", Ransack, mi spiega:
"La violenza della polizia a Cincinnati non è diretta solo contro la
comunità nera. Recentemente, il padre di uno dei bambini con cui lavoro è
stato picchiato tanto che non camminerà mai più bene, e per settimane non
riusciva più ad articolare le parole. A Lower Price Hill, ghetto appalachiano,
storie di aggressioni poliziesche ne sento quasi tutti i giorni. Certo, non è
la stessa cosa che venire ammazzati, come è successo a così tanti neri."
Paradossalmente, questa diffusione della violenza poliziesca è usata come alibi
per negare che si tratti di razzismo: come scrive un partecipante a una
discussione in rete, "so che ci sono stati casi in cui la polizia ha
sparato anche a sospetti che non erano neri e che alcuni dei neri uccisi sono
stati colpiti da poliziotti neri anche loro." Come se il punto non fosse
proprio questo: il razzismo non è nella soggettività del singolo agente, ma è
sistemico: ammazzare un nero non è reato per nessuno, bianco o nero che sia.
Una volta negato che sia questione di razzismo - unico problema sociale che non
può essere negato - allora la questione svanisce e gli eventi diventano
inspiegabili: "non capisco perché si comportano così", dice
l'innocente chatter di Cincinnati commentando la rivolta (dice quasi lo stesso
il corrispondente di Repubblica: se questo è il quindicesimo ucciso,
perché proprio adesso e non in un altro momento? Questi neri sono proprio
strani. Per fortuna, fanno il funerale, cantano, predicano e si calmano).
Nessuno vede quello che Michael Henson suggerisce, e cioè che, bianchi e neri,
afroamericani o appalachiani, i "sospetti" sono tutti poveri. E che la
polizia sistematicamente spari ai "sospetti" sembra normale a quasi
tutti.
Il pregiudizio che genera queste morti sta nella costruzione tipologica del
"sospetto" in termini di colore, di classe, e di genere ("racial
profiling"). Se sei così, sei sospetto; se sei sospetto, sei a rischio. In
una scena di Scoprendo Forrester di Gus Van Zandt, un ragazzo nero
cammina di notte per una strada del Bronx (sullo sfondo, c'è una macchina che,
non si sa perché, brucia) e una macchina della polizia gli passa accanto. E'
una scena assai poco convincente, ma io ho pensato lo stesso quello che
sicuramente il regista voleva che pensassi: adesso l'ammazzano - o almeno, lo
fermano, lo picchiano... Negli Stati Uniti, ci sono più giovani neri maschi
sotto il controllo del sistema giudiziario (in carcere, fuori con la
condizionale, o altro) che loro coetanei a scuola. La madre di Timothy Thomas ha
detto che erano venuti via da Chicago perché pensava che, con la polizia di lì,
suo figlio - grande, grosso, nero e abitante nel ghetto - sarebbe stato in
perenne pericolo. A Cincinnati non le è andata meglio.
Beninteso, aggiunge Henson, quelli che abitano oltre il Reno oppure a Lower
Price Hill (un bel nome anche questo: la Collina del Sottocosto) non sono
angeli. "So che la polizia ha vita dura e un lavoro difficile, specie
quando penso alla battaglia quotidiana che dobbiamo combattere contro gli
spacciatori nella mia comunità, e so anche che esistono poliziotti che si
preoccupano davvero dei rapporti con la gente." Timothy Thomas aveva a
carico denunce per reati minimi e contravvenzioni stradali; ma a Cincinnati
negli ultimi cinque anni sono stati uccisi anche tre poliziotti, e l'agente Katy
Conway è rimasta paralizzata da nove pallottole che le hanno spezzato la spina
dorsale. Come ha mostrato John Gwaltney (Drylongso, 1981), la gente delle
comunità nere d'America insiste sul proprio bisogno di sicurezza, sul fatto che
la criminalità e la droga nei ghetti sono un pericolo in primo luogo per chi ci
abita. Ma hanno anche molto chiaro che dalla polizia possono aspettarsi tutto
meno che la sicurezza. Con tutto il loro atteggiamento "macho",
"i poliziotti hanno paura, e la gente ha paura dei poliziotti", dice
un avvocato della American Civil Liberties Union, che ha fatto causa alla città
di Cincinnati per violazione dei diritti civili. Solo che il più delle volte
sono gli agenti, non i "sospetti", ad avere la pistola e il grilletto
facile.
Un commerciante bianco, dopo la rivolta, dice: "la ricetta per evitare cose
del genere è molto semplice: se la polizia ti dice di fermarti, tu ti
fermi" ("Ricordati figliolo", canta Bruce Springsteen in "41
shots": "se ti ferma un poliziotto, promettimi che non scapperai mai,
che sarai educato, che terrai le mani bene in vista..." Ma Amadou Diallo,
crivellato con 41 colpi, non stava nemmeno scappando). Ma i "sospetti"
sanno che nessuno può prevedere che cosa gli succede se si fermano. Forse
Timothy ricordava che il 7 novembre scorso, a Cincinnati, Roger Owensby Jr., 29
anni, nero, disarmato, era morto soffocato in mano alla polizia, come Radio
Raheem in Fai la cosa giusta. Il responsabile è stato sospeso,
reintegrato e sta per essere promosso sergente.
L'agente che ha ucciso Timothy ha detto che pensava che la sua vita fosse in
pericolo perché aveva visto il ragazzo portare la mano alla cintura (non gli è
stata trovata addosso nessun'arma). I poliziotti che hanno ucciso Amadou Diallo
hanno spiegato che quando lui ha fatto per prendere i documenti hanno scambiato
il suo portafogli per una pistola; li hanno assolti perché hanno agito convinti
di essere in pericolo. Uno di loro, dopo l'assoluzione del tribunale, ha vinto
il concorso per entrare nei pompieri: i pompieri neri minacciano lo sciopero, e
il sindaco Giuliani dice che, se ha vinto il concorso, il posto gli spetta.
Il ponte di Cincinnati, dal Sud, di notte, dall'aereo, è uno spettacolo.
"Penso alla mia città all'orizzonte", ha scritto nei giorni della
rivolta il poeta Scott Goebel (bel nome da tedesco di Cincinnati!), "e mi
torna in mente il primo sguardo quando ci arrivi di notte, e cogli il riverbero
che riempie il buio - ma oggi, prima notte di primavera, vedo un diverso
bagliore all'orizzonte della mia città." Cincinnati, scrive, brucia per i
ragazzini feriti dalla polizia durante la rivolta, per "i macellai, i
fornai, i candelai preda dei disordini, del caos, dei politicanti... per le
piazze dove hanno rovesciato i carretti di hot dogs invece di rovesciare i
governi... Over the Rhine brucia come bruciò quando Martin Luther King venne a
predicare la protesta non violenta, e come bruciò nel 1969 quando Martin Luther
King fu ammazzato... brucia per le anime di quindici uomini in nero uccisi da
quindici uomini in blu..." Cincinnati brucia, e la polizia prega per la
pioggia "perché nessuno meglio di loro sa che effetto può fare la luna
piena su gente col grilletto facile... e mentre tramonta la luna, io vedo solo
altro buio all'orizzonte, e il sorgere di un'altra luna."