Contro lo sfruttamento
minorile
COSA POSSIAMO FARE INSIEME
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PAKISTAN - TUTTO IL GIORNO A CUCIRE PALLONI
Cosa puoi fare tu... Lire 160.000: Questo è il costo annuale, per ciascun bambino, dei programmi UNICEF per garantire un minimo d'istruzione ai piccoli lavoratori pakistani. Otto milioni di bambini, tra i 10 e i 14 anni, costituiscono il 20% della forza lavoro del paese. Per combattere lo sfruttamento occorre offrire alternative concrete di formazione professionale, compensando con incentivi, o con posti di lavoro per altri membri adulti della famiglia, la perdita economica conseguente al mancato guadagno dei ragazzi. |
PERU' - SPACCAPIETRE E MINATORI
Cosa puoi fare tu... Lire 40.000: E' il costo dei programmi UNICEF di assistenza sociale e recupero, per ciascuno dei 400.000 bambini peruviani tra i 6 e gli 11 anni che non vanno a scuola. Gran parte di loro lavora, e quasi tutti appartengono a quel 20% della popolazione peruviana che vive in condizioni di povertà estrema. |
BOLIVIA - UN LAVORO QUASI NORMALE
Cosa puoi fare tu... Lire 120.000: Tanto costa l'allaccio dell'acqua per ciascuna casa, nei quartieri poveri delle città boliviane. L'UNICEF, nell'ambito del programma PROANDES, sta organizzando una rete di servizi igienici, impianti fognari e acquedotti in gran parte della Bolivia, realizzati con il contributo lavorativo della popolazione e finanziati con fondi raccolti in tutto il mondo. |
BRASILE - RACCOGLITORE DI IMMONDIZIA
Cosa puoi fare tu... Lire 90.000: E' la spesa mensile necessaria per un ricovero notturno, che offra ospitalità e un pasto ai bambini che vivono sulle strade delle città brasiliane. Ma offrire un tetto per la notte è solo un aspetto dei programmi dell'UNICEF per i "meninos de rua" del Brasile: vengono organizzati anche corsi di formazione professionale e gruppi di "educatori di strada", che possano contattare e seguire direttamente i bambini. |
TANZANIA - LAVAMACCHINE
Cosa puoi fare tu... Lire 80.000: E' il costo di libri, penne e matite, quaderni e lavagne per attrezzare una delle scuole serali promosse dall'UNICEF nei suburbi poveri di Dar es Salaam, come in molte altre città africane. Queste scuole offrono un'alfabetizzazione di base e possibilità di formazione professionale, con corsi specifici per le donne e per i bambini lavoratori, spesso tagliati fuori dal sistema scolastico regolare. |
SCUOLE PER I PICCOLI LAVORATORI IN BANGLADESH
Cosa puoi fare tu... Lire 240.000: Ecco quanto costa garantire la scuola, per un anno, a un bambino sottratto allo sfruttamento. Il programma UNICEF in Bangladesh punta a sottrarre i bambini allo sfruttamento inserendoli in scuole studiate per le loro specifiche esigenze, che offrono possibilità di formazione professionale. Alle famiglie viene versato anche un sussidio mensile minimo per compensare la perdita del salario dei piccoli operai. |
INDIA - VIETATO ALZARE GLI OCCHI
Cosa puoi fare tu... Lire 100.000: Sono servite per rimandare a scuola Sona. Il primo obiettivo dei programmi UNICEF nel Tamil Nadu, stato dell'India meridionale, è aiutare le famiglie a riscattare i figli dal lavoro forzato. I bambini poi frequentano scuole di villaggio, dove si applicano metodi d'insegnamento innovativi. Con piccoli prestiti gruppi di madri possono acquistare mucche, il cui latte viene venduto in città, compensando così la perdita del guadagno dei bambini e consentendo alle famiglie di ripagare i debiti. |
IQBAL MASIH, UN BAMBINO CORAGGIOSO
E' l'inizio di una schiavitù senza fine: gli interessi del "prestito" ottenuto in cambio del lavoro del bambino non faranno che accrescere il debito. Picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, Iqbal inizia a lavorare per più di dodici ore al giorno. E' uno dei tanti bambini che tessono tappeti in Pakistan; le loro piccole mani sono abili e veloci, i loro salari ridicoli, e poi i bambini non protestano e possono essere puniti più facilmente. Un giorno del 1992 Iqbal e altri bambini escono di nascosto dalla fabbrica di tappeti per assistere alla celebrazione della giornata della libertà organizzata dal Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF). Forse per la prima volta Iqbal sente parlare di diritti e dei bambini che vivono in condizione di schiavitù. Proprio come lui. Spontaneamente decide di raccontare la sua storia: il suo improvvisato discorso fa scalpore e nei giorni successivi viene pubblicato dai giornali locali. Iqbal decide anche che non vuole tornare a lavorare in fabbrica e un avvocato del BLLF lo aiuta a preparare una lettera di "dimissioni" da presentare al suo ex padrone. Durante la manifestazione Iqbal conosce Eshan Ullah Khan, leader del BLLF, il sindacalista che rappresenterà la sua guida verso una nuova vita in difesa dei diritti dei bambini. Così Iqbal comincia a raccontare la sua storia sui teleschermi di tutto il mondo, diventa simbolo e portavoce del dramma dei bambini lavoratori nei convegni, prima nei paesi asiatici, poi a Stoccolma e a Boston: «Da grande voglio diventare avvocato e lottare perché i bambini non lavorino troppo». Iqbal ricomincia a studiare senza interrompere il suo impegno di piccolo sindacalista. Ma la storia della sua libertà è breve. Il 16 aprile 1995 gli sparano a bruciapelo mentre corre in bicicletta nella sua città natale Muridke, con i suoi cugini Liaqat e Faryad. «Un complotto della mafia dei tappeti» dirà Ullah Khan subito dopo il suo assassinio. Qualcuno si era sentito minacciato dall'attivismo di Iqbal, la polizia fu accusata di collusione con gli assassini. Di fatto molti dettagli di quella tragica domenica sono rimasti poco chiari Con i 15 mila dollari del Premio Reebok per la Gioventù in Azione ricevuti nel dicembre '94 a Boston, Iqbal voleva costruire una scuola perché i bambini schiavi potessero ricominciare a studiare... |