Farmaci scaduti nel Terzo Mondo
FARMACI SCADUTI, CONTRAFFATTI, INUTILI
Nei paesi poveri imperversa la vendita di farmaci scaduti, sottodosati, a
volte privi di alcun principio attivo, talvolta tossici.
Nel 1996 ad Haiti 72 bambini morirono per aver assunto un farmaco contenente un
antigelo tossico. Lo stesso "errore" era già avvenuto nel 1990 in
Nigeria provocando un centinaio di morti.
La contraffazione farmaceutica è ormai diventata un grande business,
soprattutto nei paesi in cui l'alto costo dei farmaci costringe la gente a
comperarli al mercato nero in piccole dosi (i farmaci "ufficiali" sono
venduti in confezioni troppo grandi e troppo costose ). Se, come avviene in
Africa occidentale, curare un bambino affetto da malaria costa l'equivalente di
tre settimane di salario, è evidente che egli sarà curato con i farmaci
comperati al mercato nero. Farmaci che nella migliore delle ipotesi non curano,
nella peggiore arrivano ad uccidere.
Ci sono trafficanti che acquistano a bassissimo prezzo degli stock di medicinali
in scadenza, per poi rivenderli dopo aver modificato la confezione e la data di
scadenza. Altri invece commercializzano veri e propri farmaci "finti".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che almeno il 7% dei medicinali
venduti ogni anno in tutta la terra siano "finti", una percentuale che
raggiunge percentuali del 60% nei paesi africani. Questo dato (probabilmente
sottostimato) nasconde realtà molto diverse: il medicinale può essere
sottodosato, non contenere principi attivi, essere riempito di sostanze non
identificate, di impurità o addirittura di sostanze tossiche. Per fare un
esempio nel 1995, in piena epidemia, la Nigeria offre al Niger un lotto di 88
000 dosi di vaccino contro la meningite: il prodotto contiene strani filamenti
neri. Dopo un indagine si accerta che il vaccino altro non era che acqua
colorata.