I Black Bloc provocano incidenti per tutto
il giorno - Distrutte vetrine e banche, assaltato il carcere
Anarchici scatenati scontri e feriti
L'ala pacifica del movimento prova a contenere le violenze
GENOVA - E' da poco passata l'una del mattino quando un ragazzo
vestito di nero con un fazzoletto rosso a coprirgli la faccia spacca con un
cacciavite lo sportello di un Bancomat. E' il via, da questo momento Genova non
sarà più quella di prima. Da questo momento per tutto il pomeriggio la parte
dura dei dimostranti terrà sotto assedio la città e le forze dell'ordine.
Loro, gli uomini in nero, sono i Black Bloc, gli anarchici inserruzionalisti che
si muovono fuori dal movimento, fuori da tutto. Per ore e ore si scontrano con
la polizia lungo le strade di Genova, puntando spesso verso la periferia. Poi
assaltano il carcere di Marassi e deviano di nuovo verso il centro, dove ci sono
momenti di tensione anche con i membri del Gsf. E' un serpentone impazzito che
devasta vetrine, banche, auto e lascia dietro di sé solo macerie. A fine
giornata si contano oltre venti fermi e una cinquantina di feriti.
Gli anarchici di Black Bloc partono in corteo da corso Torino verso piazzale
Kennedy e cominciano a fracassare vetrine al loro passaggio. Gli scontri tra
dimostranti e polizia cominciano nella zona di piazza Paolo da Novi. La polizia
carica e lancia lacrimogeni, il fumo avvolge ogni cosa.
Alla cariche della polizia gli estremisti, che si proteggono con maschere,
caschi e mazze e sono circa 400, rispondono lanciando pietre e poi fuggono verso
piazza Palermo, in direzione Levante: sul selciato restano i segni della
battaglia.
La violenza degli anarchici non si ferma. Nel mirino il quartiere di Brignole
dove il copione si ripete identico: supermarket presi d'assalto, vetrine in
frantumi e cassonetti dell'immondizia dati alle fiamme. La polizia replica con
durezza: fumogeni e cariche pesanti sono le contromosse.
Poi gli anarchici attaccano il carcere di Marassi: vengono lanciate bottiglie
molotov e sassi, sono state infrante le finestre degli uffici al primo piano.
Tre bottiglie molotov vengono lanciate contro il portone e le finestre del
carcere, bersagliati anche da una grandinata di sassi. Una persiana ha preso
fuoco. carabinieri e agenti di custodia cercano di reagire e riescono a
disperdere gli assalitori.
Altro momento di tensione in piazza Manin, dove i pacifisti del Gsf provano a
creare un cuscinetto umano tra i Black Bloc e la polizia. La tattica però non
riesce e le forze dell'ordine caricano nel mucchio colpendo anche la
parlamentare di Rifondazione, Elettra Deiana, che resta ferita.
Gli anarchici continuano a muoversi tra la zona rossa e la periferia e la parte
moderata del movimento prova a più riprese ad evitare la situazione. In via
Palestro uno degli episodi più significativi. Un poliziotto esprime graditudine
nei confronti di un gruppo di pacifisti che, all'arrivo del corteo degli
anarchici, si sono inginocchiati in fondo alla strada, davanti allo schieramento
dei poliziotti, invitando il gruppo a fermarsi.
Si era appena conclusa la manifestazione pacifica e colorata degli ambientalisti
e della Rete Lilliput partita da piazza Manin. Il corteo si era sciolto, dopo le
azioni simboliche davanti alla grata di protezione alla zona rossa di via
Assarotti, e una parte dei manifestanti si era riversata su piazza Marsala per
un sit-in.
"Toglietevi il casco", ripetevano i giovani all'indirizzo dei
poliziotti in assetto antisommossa. Gianluca, 21 anni, ha raccolto l'invito e
subito dopo tutti gli altri lo hanno seguito. A quel punto una ragazza
entusiasta si è alzata ed è andata ad abbracciare il poliziotto. "Noi ci
siamo tolti il casco - dice un altro poliziotto - e loro ci hanno dimostrato
solidarietà. Gli anarchici di fronte a loro hanno desistito".